vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
WCED)
Si differenziano sostanzialmente nella definizione dello stock di risorse da lasciare alle generazioni future:
-sostenibilità debole la somma fra capitale naturale e artificiale deve essere costante nel tempo
-sostenibilità fortesi devono tramandare alle generazioni future la stessa quantità e qualità di risorse naturali
(anche se al momento questa sembra l’ipotesi più difficilmente perseguibile)
1992Dichiarazione sull’ambiente e sullo sviluppo: afferma la piena legittimità dei paesi del 3° mondo e dei
paesi di nuova industrializzazione di sfruttare le proprie risorse salvaguardando gli ecosistemi.
Il problema centrale delle nuove politiche di sviluppo sostenibile è quello dello sfruttamento delle risorse
naturali come fonte d’energia.
Dal punto di vista pratico la sostenibilità sembra più praticabile anche se è stata criticata da molti studiosi
perché non tiene conto della esauribilità delle risorse. Infatti in accordo con quanto affermato dal 2° principio
della termodinamica, quando una certa quantità di energia viene convertita da uno stato ad un altro, si ha
una perdita di energia che non può essere trasformata in lavoro e produce una variazione di entropia.
Georgescu-Roegen è il padre fondatore della BIOECONOMIA. Nel testo “entropy law and economy
process” definisce problematica ogni proposta che implichi la necessità di mantenere uno stato di equilibrio.
Infatti l’unica costante economica è il cambiamento: se anche la materia, come l’energia, è sottoposta ad un
naturale processo di degradazione così la biosfera, che è un sistema chiuso evolverà da uno stato di
maggiore disponibilità ad uno stato di minore disponibilità delle risorse. Inoltre critica le concezioni chiuse
sulla circolarità del sistema economico delle teorie classiche (domandaoffertadomanda) perché non
considera la disponibilità variabile delle risorse. Dal suo punto di vista il sistema economico è aperto e
unidirezionale in accordo con la legge dell’entropia. È un percorso orientato nel tempo quindi non è mai
concepibile un ritorno alle condizioni iniziali. Dagli albori dell’industrializzazione ogni processo produttivo
implica il logoramento di una certa quantità di materiali che vengono successivamente dispersi nell’ambiente
implicando il passaggio da uno stato di BASSA ENTROPIA (risorsa inutilizzata) ad uno stato di DISORDINE
(risorsa utilizzata e dispersa nell’ambiente). Si oppone anche alla tesi secondo la quale il capitale naturale
può essere sostituito dal capitale artificiale notando che i miglioramenti tecnologici non hanno portato alla
riduzione dell’uso totale di energia. Infatti le infrastrutture e le istituzioni necessarie alle democrazie avanzate
per sostenere il progresso tecnologico richiedono una significativa quantità di capitale naturale, manufatto e
umano. Il pessimismo di G-R richiede all’umanità un nuovo sforzo Prometeico. Infatti non basta la scoperta
di energie alternative (anch’esse finite) ma sarebbe necessario trovare una fonte di energia che si
autoproduce.
Individua nella storia dell’umanità 2 grandi tappe: l’età del legno (definita Prometeo I) e l’età della macchina
termica (definita Prometeo II) che hanno dato impulso e slancio all’economia attraverso un esteso
sfruttamento delle risorse naturali. Ora è necessaria una nuova fase (Prometeo III) per risolvere sia il
problema dell’inquinamento che della produzione di energia in grado di autosostenersi. Fino ad allora
sarebbe più opportuno che la gestione e conservazione delle risorse sia affidata ad un’agenzia mondiale.
La speranza “idrogeno”
I bioeconomisti concordano sul fatto i miglioramenti tecnologici permettano di superare i problemi ambientali.
Rifkin “economia all’idrogeno”: affronta il tema della produzione di energia attraverso lo sfruttamento
dell’idrogeno data la sua caratteristica di essere praticamente inesauribile (è l’elemento più basilare
dell’universo). Secondo il suo punto di vista siamo all’alba di una nuova economia alimentata ad idrogeno
che avrà profonde ripercussioni sulla sfera sociale. Il grosso problema da risolvere è che non esiste libero in
natura ma viene estratto attraverso un processo di riconversione del vapore che, al momento, risulta essere
inquinante e costoso. Nella nuova era ciascun essere umano potrebbe divenire produttore e consumatore
della propria energia e ciò porterebbe ad una maggiore democratizzazione dell’energia. La critica che viene
mossa alle tesi di Rifkin è che non tiene conto dei notevoli sforzi economici che dovranno essere sostenuti
per rendere competitivo l’idrogeno come fonte di energia e non si occupa degli interessi in gioco tralasciando
la potente influenza delle lobbies sulla politica dei paesi occidentali e degli USA.
LA SVOLTA DELLA SOCIOLOGIA- SOCIOLOGIA E AMBIENTE -MOD. 14
Dagli studi di Horkeimer e Adorno è emerso che la società si fonda sull’oppressione della natura e la
progressiva razionalizzazione della società, prevista da Weber, ha dato luogo alla rivincita della natura
(attraverso lo sfogo di istinti feroci derivanti dall’oppressione dell’individuo). Inoltre gli studiosi classici non
indagano sull’effettiva portata distruttiva della società nei confronti dell’ambiente. Solo successivamente,
dopo le 2 bombe atomiche e gli esperimenti con la bomba idrogeno, comincia a farsi largo nell’opinione
pubblica il problema ambientale.
Rachel Carson con il suo testo “primavera silenziosa” (1962) è considerata la capostipite della letteratura
ambientale contemporanea. Fu la 1° a denunciare pubblicamente i danni provocati dagli insetticidi chimici
(DDT) e dai composti organici di sintesi, dalla deforestazione e dall’intervento incontrollato dell’uomo nei
confronti dell’ambiente.
Alla fine degli anni ’70 arrivano le prime risposte politiche con l’approvazione del NEPA (national environment
policy act) che introduce la valutazione dell’impatto ambientale e l’istituzione dell’ EPA (ente preposto al
coordinamento delle politiche ambientali).
Dunlop e Catton l’articolo “environmental sociology” è considerato l’atto di nascita della sociologia
dell’ambiente. Teorizzano un nuovo paradigma scientifico (in contrapposizione con la sociologia tradizionale)
che studia l’interdipendenza fra le vicende umane e gli ecosistemi. Coniano il NEP (new environmental
paradigm) dal quale la sociologia dovrà partire per riconsiderare le tematiche socioambientali. Il NEP è
fondato su 4 principi:
1. gli esseri umani sono una specie della comunità biotica
2. il rapporto uomo-ambiente è complesso e ha conseguenze inattese (es. il meccanismo della
retroazione grazie al quale la natura riesce ad autoregolarsi)
3. la crescita economica è limitata perché le risorse sono limitate
4. l’inventiva umana non può oltrepassare i limiti imposti dalla natura.
Il rapporto società-ambiente deve essere considerato come bi-direzionale e affrontato in ambito multi-
disciplinare.
La nuova sociologia non può indicare i mezzi con i quali risolvere il problema dell’impatto della società sulla
natura ma può fornire elementi di discussione politica e indagare sulla tematica del rischio.
Luhmann si accorge che le minacce ambientali che incombono sulla società hanno trovato impreparata la
sociologia. Secondo la sua teoria il sistema sociale è costituito da una fitta rete di comunicazioni. Le
questioni ecologiche divengono problemi ambientali solo se si comunica su di essi. Inoltre il nuovo
paradigma richiede un approccio multidisciplinare.
POSIZIONI DIVERGENTI RISPETTO AL NEP
MOD. 15
Nell’ambito di una nuova concezione del rapporto uomo-ambiente si distanziano quelle posizioni che
rivalutano gli studi di MARX. Questi teorici (Schnaiberg, Wallrestein, O’connor, Beck,Dickens) spostano la
loro attenzione sulle modificazioni socio-economiche della società moderna e propongono che il problema
ambientale può essere risolto solo con una modificazione del modo di produzione vigente.
-A. Schnaiberg si concentra su 2 nozioni chiave:
• la pedana mobile di produzione simbolo della società moderna
• danni ambientali che la pedana tende a provocare sia attraverso l’uso di risorse che attraverso
l’inquinamento che produce
Lo sviluppo è dovuto al carattere competitivo del capitalismo: le società e gli imprenditori devono continuare
ad incrementare la dimensione dei loro meccanismi burocratici e i loro profitti se non vogliono essere
schiacciati o assorbiti da altri. La pedana mobile è direttamente collegata alla crisi ecologica perché questo
processo di accumulazione richiede sempre più sfruttamento delle risorse e quindi contribuisce
all’inquinamento. La sua analisi in questo punto è simile alla tesi di Dunlap e Catton secondo i quali le
dinamiche industriali e capitaliste portano al degrado dell’ambiente.
-Wallrensteinavvia, verso la fine degli anni ’70 una revisione delle teorie marxiste sulla natura e le origini
del capitalismo sostenendo che il capitalismo è una formazione storica sviluppatasi in Europa ma divenuta in
breve tempo un sistema mondiale basato sulla divisione e sulla subordinazione geografica, sociale,
economica e politica fra aree centrali e periferiche. Il capitalismo storico è un sistema di produzione in cui
produzione e accumulazione sono determinati dalle leggi di mercato. La formazione del capitalismo passa
attraverso 4 fasi: origini europee (1450-1640), consolidamento (1640-1815), planetarizzazione
(1815-1917), crisi e ulteriore sviluppo (dal 1917 in poi). In alcune recenti pubblicazioni entra nel merito della
sociologia dell’ambiente affermando che una politica ambientale è inutile se non si modificano i meccanismi
dell’accumulazione capitalistica.
La filosofia moderna- IL SOGGETTO PURO-MODULO 16
La rivoluzione scientifica e lo sviluppo della tecnica hanno radicalmente cambiato il rapporto uomo-mondo.
Infatti, il mondo che prima rappresentava una potenza alle cui leggi si doveva ubbidire è diventato un oggetto
da dominare, un insieme di cose a disposizione dell’uomo. Contemporaneamente alla riduzione del mondo a
oggetto l’uomo occidentale ha preso coscienza di essere il soggetto di questo dominio. L’emergere della
centralità del soggetto è da collegarsi anche alla formazione di un nuovo modello di società, quello
capitalista-borghese, che impone nuovi valori, dalla proprietà privata alla libertà individuale, tutti tesi a
svincolare il