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MYC-
in base al partner in modo sia attivatorio che inibitorio. Il dimero di maggiore importanza è
MAX che lega il DNA e porta in loco una proteina adattatrice TRAPP che permette l’azione delle
HAT e quindi aumenta la trascrizione. Oltre a questo il dimero MYC-MAX agisce:
- della coda della polimerasi
recluta fattori che stimola l’iperfosforilazione che permette il
distacco della polimerasi dall’apparato basale e quindi ne permette la funzione.
- ciclina D2 e CDK4
stimola la produzione di che mediano la fosforilazione di Rb e quindi
dell’entrata in fase S;
- inibisce l’espressione di inibitori del ciclo (es. p21 o p15);
- induce la produzione di proteine che favoriscono la degradazione proteasomiale di p27
(un inibitore del ciclo).
Va specificato che MYC non aumenta di molto l’espressione di questi geni ma lo fa su molti di
questi, una sua espressione a livello costitutivo o non regolato porta alla proliferazione cellulare in
stimolati fattori mitogenici e vengono inibiti i meccanismi di controllo.
quanto vengono
Queste cellule infatti sono insensibili a stimoli antiproliferativi.
AMPLIFICAZIONE DI HER-2: questo gene codifica per un recettore tirosin-chinasico (della
famiglia dei recettori per i fattori di crescita epidermici) che lega EGF e TNF-alpha. È un recettore
di p27
orfano ma ete rodimerizza con altri recettori della stessa famiglia e media l’inattivazione
attraverso due vie:
- PI3-K/Akt
la via che ne media lo spostamento dal compartimento nucleare al citoplasma;
- RAS-MAPK
la via di che invece ne media la distruzione da parte del proteasoma;
Inoltre le due vie stimolano rispettivamente la via pro-survival e mitogenicità.
Questa amplificazione si trova in circa il 25-30% dei tumori mammari i quali hanno una prognosi
peggiore perché oltre alle vie mitogenica e pro-survival queste cellule mutate spesso non
esprimono recettori per gli estrogeni e quindi non possono essere target farmacologico di anti-
estrogeni. TRASTUZUMAB o HERCEPTIN
Si è studiato il farmaco che è un anticorpo anti-HER2 ed agisce
in quanto:
- inibisce l’etrodimerizzazione di HER2, ne esiste una nuova forma che prende il nome di
pertuzumab;
- inibisce il clivaggio della porzione extracellulare (meccanismo per cui si avrebbe attivazione
costitutiva);
- aumenta il riciclo recettoriale;
- stimola ADCC tramite macrofadi e NK;
Per vedere se in un carcinoma mammario sia espresso HER2 si utilizza l’immunoistochimica e si
procede con questo trattamento solo se è positiva e ci sono metastasi.
LINFOMA DI BURKITT: traslocazione
linfoma non Hodgking delle cellule B causato da una
cromosomica 8-14 proto-oncogene c-myc
in cui vengono coinvolti il sul cromosoma 8 ed il
gene per le catene pesanti immunoglobuliniche sul cromosoma 14. Si ha quindi che la zona
codificante la proteina myc passa sotto il controllo del promotore della catena pesante delle Ig. In
questo modo ogni qual volta un linfocita B comincia la sintesi di Ig viene stimolata la produzione
anomala di myc che è un oncogene (vedi pag- precedente).
LINFOMI FOLLICOLARI: traslocazione 14-18
linfomi che derivano dalla in cui vengono coinvolti
gene BCL-2.
rispettivamente il gene della catena pesante delle immunoglobuline ed il Si ha così
un’overespressione di Bcl-2 che ha azione antiapoptotica e quindi permette ai linfociti B di
sopravvivere causandone un espansione patologica.
In base allo stadio di differenziazione delle cellule B si possono distinguere:
- linfomi mantellari (linfociti simili a naive);
- DLBCL (linfoma a grandi cellule B diffuso) che è molto simile alle cellule del centro germinativo
e si distingue:
• GC-tyoe simile alla zona scura;
• ABC-type simile alla zona chiara.
- mieloma multiplo in si ha neoplasia di plasmacellule che secernono Ab;
- simili alle cellule della memoria come leucemia linfatica cronica e leucemia a cellule capellute.
Inoltre in questo tipo di tumori si fa l’immunofenotipo e si ricerca in particolare il marcatore di
CD20 RCHOP
superficie in quanto se CD20+ si utilizza la terapia che prevede:
- ciclofosfamide (derivato del gas mostarda);
- adriamicina;
- Vincristina (veleno del fuso)
- prednisome (cortisonico che stimola morte B);
- Rituximab
RITUXIMAB: è un farmaco composto di anticorpi monoclonali che sono in grado di legare CD20
causando:
- inibizione del signallng intracellulare e quindi ha effetto anti-proliferativo;
- citotossicità mediata da anticorpi ADCC;
- fissazione del complemento, è stato creato un nuovo farmaco più potente in questo che prende
Ofatunumab;
il nome di
LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA: leucemia data dall’espansione della linea granulocitaria
traslocazione 9-22 BCR e ABL.
dovuta alla che causa la formazione di un gene ibrido fra Più in
particolare la traslocazione detemrina la rottura in regioni codificanti di entrambi i geni e si avrà
una zona iniziale con promotore del BCR, una parte di BCR e poi terminalmente una parte di ABL.
p210
Viene prodotta così una proteina ibrida che è oncogena in quanto:
- Ras-MAPK
con la porzione di BCR stimola la via di che è mitogenica;
- stat5
con la porzione ABL che è un recettore tirosin chinasico media l’attivazione di che
Bcl2 e bclz
trasloca a livello nucleare dove stimola l’espressione di due proteine
antiapoptotiche.
La malattia si compone di due fasi:
- una fase cronica di circa 4 anni spesso asintomatica in cui si ha granulocitosi;
- una fase acuta blastica in cui le cellule tumorali accumulando mutazioni perdono i meccanismi
di controllo precedenti e cambiano pattern differenziativo.
Imatinib.
La terapia si basa sul farmaco specifico
IMATINIB: SMI (small molecule inhibitor)
farmaco che è una reato appositamente per
contrastare la proteina p210. È un ATP mimetico specifico per ABL mutato e che quindi non
interferisce con ABL normale. Ha una efficacia eccezionale anche se spesso rimane una malattia
residua.
LEUCEMIA PROMIELOCITICA ACUTA: neoplasia causata dalla proliferazione massiccia dei
traslocazione 15-17
promielociti che non riescono a differenziare. La malattia è causata da una in
cui si ha la fusione di due geni:
- PML che ha un effetto antiproliferativo (onco-soppressore)
- RAR-alpha che è un recettore per l’acido retinoico tutto trans o 99-cis. Questa proteina è un
oncosoppressore che ha funzione differenziativo;
PML-RAR
La proteina anomala risultante prende il nome di ed entrambe le sue componenti
vanno incontro a loss-of-function con conseguente stimolazione del processo neoplastico (inoltre
la proteina non funzionale tramite il fenomeno della transdominanza inibisce anche la proteina
sana).
Si utilizza come farmaco l’ATRA ossia l’acido retinoico tutto trans che ad alte dosi riesce ad
attivare anche RAR traslocato, si utilizza in combinazione un farmaco derivato dell’arsenico
garantendo una sopravvivenza a 5 anni del 90%.
Rb: oncosoppressore
è un che si pone a livello nucleare al di sopra dei promotori di particolari
e E2Fb che mediano l’entrata in fase S),
geni (DP-1 ha la capacità quando attivo (attivato da
p16) di reclutare HDAC (istone deacetilasi) che rimuovono gruppi acetilici dalle lisine delle code
istoniche determinando la repressione della trascrizione in quel tratto. Quando è attivo quindi la
cellula non potendo esprimere le proteine necessarie alla fase S è bloccata al checkpoint G1-S,
quando si attivano le cicline 4 e 5 con le relative CDK (2,4,6) i compless ciclina-CDK fosforilano
Rb che si stacca dal promotore e quindi la cellula peocede nel ciclo cellulare.
È implicato nella senescenza cellulare in quanto provoca la formazione di eterocromatina
repressiva che è una modificazione irreversibile (trimetilazione dell’istone H3) della cromatina
(anche in presenza di mutazioni a carico di Rb).
Viene inattivato tramite fosforilazione dal complesso ciclica chinasi D, tramite inattivazione di p16,
p21 e p27 (su queste ultime agiscono vie di p53 e di TGF-beta-SMAD)
MUTAZIONE TRANSDOMINANTE: Mutazione che determina la produzione di un prodotto
proteico loss of function che inoltre inibisce il prodotto dell’allele Wild type generando quindi un
fenotipo malato. Ne sono esempi la mutazione di p53 e i geni PML/RAR (oncosoppressori
presenti sui cromosomi 15 e 17) che in seguito a traslocazione vengono inattivati e danno il
fenomeno di transattivazione generando il profilo fenotipico della leucemia promielocitica acuta.
ONCOSOPPRESSORE: Gene che con il suo funzionamento normale contrasta la trasformazione
neoplastica in una cellula e quindi una sua inattivazione (loss of function, deve essere una
mutazione recessiva in quanto finche è presente uno dei due oncosoppressori la funzione è
mantenuta a meno che non ci sia aploinsufficienza) implica una maggiore probabilità di sviluppare
un fenotipo tumorale.
- Gatekeeper: controlla l’entrata nel ciclo cellulare (senescenza cellulare) e l’entrata nel
processo apoptotico.
- Care-taker: controlla l’integrità genomica ossia che la fase di replicazione del DNA sia
compiuta con il minor numero di mutazioni possibili evitando quindi l’accumulo di
mutazioni. penetranza
Vista la complessità del processo di trasformazione neoplastica si dice che c’è una
diversa in base alla mutazione: se la mutazione è su un gene gate-keeper sarà più grave e
porterà più facilmente alla trasformazione neoplastica.
p53: attività sia Gatekeeper che caretaker
Oncosoppressore (agisce in forma tetramerica) con
che si attiva in condizioni di stress cellulare, è un fattore di trascrizione che con la sua attività
permette la trascrizione di
- P21 (inibitore dei complessi ciclina-chinasi e quindi inibisce il passaggio G1-S del ciclo),
- GADD45 (riparatore del DNA)
- BAX (fattore proapoptotico).
Nei tumori si ha una mutazione (90% dei casi nel sito di legame al DNA) loss of function
transdominante. Paradossalmente se lo si ricerca in una cellula mutata si ritrova una quantità
maggiore di p53 e ciò è dovuto al fatto che p53 mutata agisce come un oncogene per il principio
di transdominanza. feedback negativo MDM2
La regolazione di p53 è a che vede coinvolta la proteina (la cui
produzione è stimolata da p53) e che porta p53 sulla pathway di degradazione, esistono però
delle vie che inibiscono questa regolazione:
- chinasi ATM
la (coinvolta nel tumore mammario e nell’atassia teleangectasia) che fosforila p53
rendendolo resistente alla distruzione;
- p14ARF
la proteina che inibisce l’affinità fra MDM2 e p53.
I bracci di risposta di p53 sono:
- in risposta ad un danno genotossico modesto p53 media