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CODICE DEONTOLOGICO- PRIMO SEMESTRE- PRIMO ANNO
Il termine codice deontologico deriva dalla deontologia, ovvero una scienza che
comprende I doveri da compiere nei confronti dei malati, dei colleghi, degli
operatori, della società e l’autorità professionale. Essa fa riferimento ai principi
etici di base, quali BENEFICIENZA (attuare il miglior interesse per il malato),
AUTONOMIA (rispetto delle scelte altrui) e EQUITÀ-GIUSTIZIA (agire con
imparzialità). Il codice deontologico nella sua terminologia generale, indica una
raccolta ordinata di norme che riguardano una certa materia. Il codice
deontologico di una professione presuppone una visione etica e una condivisione
di valori da parte del gruppo di professionisti che lo esprime. É l’insieme di regole
di autodisciplina e di comportamento che valgono per I membri di una
determinata professione, su deliberazione di quest’ultima. Sono dunque gli stessi
professionisti a darsi le regole del proprio agire professionale. Nel momento in cui
si stabiliscono dei limiti di comportamento, le regole deontologiche consentono al
soggetto di agire in autonomia, ma assumendosi ogni responsabilità nei confronti
di coloro cui tale agire si indirizza. Nel caso della professione infermieristica, I
suoi principi e le sue regole di comportamento vengono formalmente esplicitati
dall’unica fonte legittimata a farlo, cioè dalla Federazione Nazionale Collegi
IPASVI (COLLEGIO INFERMIERI PROFESSIONALI, ASSISTENTI SANITARIE e
VIGILATRICI di INFANZIA). Questo codice stipula i modelli di comportamento
morale che i suoi membri si impegnano a garantire. Nello specifico, il codice
deontologico della professione infermieristica esprime i principi e i valori etici
fondanti la professione infermieristica; guida l’infermiere nello sviluppo
dell’identità professionale e nell’assunzione di un comportamento eticamente
corretto e responsabile; è lo strumento che informa il cittadino sui
comportamenti che può attendersi dall’infermiere.
CODICE DEONTOLOGICO DEL 2009
Il codice deontologico, quello attualmente in vigore, è stato proclamato nel
febbraio 2009. Il codice é suddiviso in 6 capi, con in totale 51 articoli.
In questo codice, l’infermiere non è più “l’operatore sanitario” dotato di un
diploma abilitante, ma il “professionista sanitario responsabile dell’assistenza
infermieristica”. Un professionista che assiste la persona e la collettività
attraverso l’atto infermieristico inteso come il complesso dei saperi, delle
prerogative, delle attività, delle competenze e delle responsabilità dell’infermiere
in tutti gli ambiti professionali e nelle diverse situazioni assistenziali. La
responsabilità, collegata all’autonomia, è intesa come un principio guida
dell’agire professionale. L’infermiere è un soggetto attivo, che agisce in prima
persona con autonomia di scelta e responsabilità, in un ambito in cui il rispetto
dei diritti fondamentali dell’uomo e dei principi etici della professione sono alla
base per assistere e perseguire la salute come bene fondamentale del singolo e
interesse della comunità. La mission primaria dell’infermiere è il prendersi cura
della persona che assiste in logica olistica, considerando le sue relazioni sociali e
il contesto ambientale.
Questo codice deontologico, rispetto agli altri che poi andremo ad analizzare,
integra dei fattori fondamentali, quali:
l’etica del “prendersi cura” (della persona e della comunità);