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O S

RTI OCIALI

Nei territori urbanizzati, caratterizzati da un’elevata concentrazione demografica e da un’alta densità di

fabbricati, sono presenti spesso anche aree abbandonate prive di una destinazione a qualsiasi uso effettivo.

Queste aree talvolta raggiungono dimensioni notevoli e rappresentano un’interessante opportunità per la

ricostruzione del paesaggio e per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

L’orto urbano diviene così un appezzamento di contenute dimensioni ad ordinamento policolturale

coltivato direttamente dall’interessato e/o dai suoi familiari, i cui prodotti sono destinati all’autoconsumo,

ad eventuali scambi e mai al commercio. G IARDINI TERAPICI

Giardini gestiti da centri per il recupero di pazienti con problemi correlati alla tossicodipendenza, alla

depressione, a traumi cerebrali, alla disabilità. La progettazione sarà volta a creare un ambiente con spazi e

strutture annesse accessibili anche con i disagi dell’utenza; il giardino dovrà essere familiare, educativo,

ancestralmente attraente e stimolante. Bruschi Pietro

ALBERI E AMBIENTE URBANO

Nell'ambiente urbano le piante possono essere soggette a numerosi stress la cui origine tuttavia non è

sempre intrinseca all'ambiente stesso, ma è dovuta ad una gestione errata dell'impianto ed al

comportamento dell’utenza.

L’ambiente urbano è spesso caratterizzato da un microclima molto alterato (temperatura alta, umidità

bassa), dall’atmosfera contaminata da gas di scarico, da un ambiente pedologico ostile (compattamento,

povertà di nutrienti, inquinamento) e dalle acque contaminate.

S OPRAVVIVENZA DELLE PIANTE

Ricerche condotte sull'attecchimento delle piante in ambiente urbano hanno dimostrato che circa il 10% di

queste muore nel primo anno dopo l'impianto. La probabilità di perdita delle piante è molto più elevata nei

primi due-tre anni e decresce poi notevolmente una volta che gli alberi sono completamente attecchiti,

anche quando le piante non muoiono esse possono presentare una crescita stentata.

Ricerche sulle cause di fallimento fanno emergere che il principale nemico dei nuovi impianti sono il

vandalismo, la siccità, le tecniche di piantagione, le situazioni del suolo. Ciò indica che la maggior parte

degli sforzi e delle risorse economiche e umane devono essere canalizzate al momento dell’impianto.

Gli scopi che il tecnico deve prefiggersi sono: scoprire perché gli alberi non hanno attecchito, individuare

differenze con altri impianti che sono andati a buon fine, assicurarsi con l'eliminazione delle cause di stress

che il fallimento non si ripeta.

Il mancato o lo scarso attecchimento di una pianta troppo spesso viene fatto riferimento solo allo sviluppo

della parte aerea, ma è necessario tenere presente che esso è determinato dallo sviluppo e dall'attività

dell’apparato ipogeo.

La perdita economica conseguente alla morte di un albero è facilmente quantificabile: costo di impianto,

prezzo dell'individuo, costo di espianto, rimozione.

Bruschi Pietro

FATTORI INTRINSECI

C ARATTERISTICHE DEL SUOLO

Le piante devono ottenere dal suolo: ossigeno, sostanze non tossiche, stabilità di condizioni, calore,

nutrienti, spazio per la crescita, sostegno, acqua.

I suoli naturali sono il risultato di una serie di processi fisici, chimici e biologici la cui durata è di diversi

secoli. Al contrario molti substrati urbani sono il risultato recente di attività recenti connesse alla presenza

dell'uomo (grande variabilità sia verticale che orizzontale), tanto che la loro composizione è una

mescolanza di detriti edilizi di riporto se non sottoprodotti di non meglio classificabili processi industriali

(quindi soggetti a processi di contaminazione), contenenti ridottissima sostanza organica.

Questa composizione “innaturale” porta ad una perdita di struttura con un incremento delle condizioni

sfavorevoli che interferiscono con i processi fisiologici delle piante: formazione della crosta, ridotta

areazione e scarso drenaggio, limitata capacità di ritenzione, interruzione del ciclo della sostanza organica e

degli elementi nutritivi, pH elevato, presenza di contaminanti.

Compattazione:

Questo fenomeno si crea come risultante di forze combinate di taglio e compressione che agiscono sulle

particelle del suolo e sui glomeruli. Le cause attive includono il traffico pedonale o veicolare sulla superficie

del suolo, quelle passive sono soprattutto riconducibili alla tessitura e struttura del suolo.

La compattazione ha molte conseguenze negative per le piante: resistenza alla penetrazione delle radici,

ridotta aerazione, ridotta capacità di ritenzione idrica, effetto bicchiere (aggravato da acque inquinate).

Nutrienti:

Lo stato nutrizionale dei suoli urbani è molto variabile, alcuni substrati sono spesso più fertili di quello che

appaiono ad un primo esame e l'aggiunta anche di solo uno dei macroelementi può alleviare o annullare le

carenza nutrizionali.

Alquanto comune è la deficienza di azoto, perfino in presenza di elevate quantità di sostanza organica; il

fosforo è usualmente presente anche se, a causa dei fenomeni di immobilizzazione dovuti al pH elevato ed

al contenuto di carbonato di calcio, può rendersi necessaria un'aggiunta periodica; il potassio è raramente

carente nei suoli urbani.

Tossicità:

Ci sono parecchie sostanze, come i metalli pesanti (arsenico, piombo, zinco, nichel, mercurio, rame,

cadmio, cromo), che possono raggiungere concentrazioni tossiche nei suoli urbani, soprattutto nelle zone

industriale e in vicinanza di miniere.

Sporadici problemi possono essere causati dal metano che crea condizioni di anaerobiosi (molto comune

nelle discariche in recupero, dove il metano deriva dalla decomposizione delle sostanze presenti).

Bruschi Pietro

F ATTORI CLIMATICI

Temperature:

Le autunnali in genere non provocano gravi danni, in quanto gli strati profondi del

BASSE TEMPERATURE

terreno non arrivano a gelare, possono determinare una anticipata caduta delle foglie o danno a rami non

ancora completamente lignificati. Quelle invernali sono molto pericolose se oltrepassano la soglia di

congelamento del terreno, il che porterebbe a gravi danni all’apparato radicale. Gli abbassamenti di

temperatura primaverili sono i più pericolosi poiché vanno a colpire piante in vegetazione attiva.

I danni da sono più frequenti in ambiente urbano (presenza di asfalto). Le elevate

ALTE TEMPERATURE

temperature hanno il principale problema di portare alla siccità, sia per l’evaporazione sia perché

l’insolazione stimola l’attività vegetativa, la quale aumenta la traspirazione e quindi la necessità d’acqua;

inoltre l’esposizione diretta del tronco alla luce solare può portare a spaccature, necrosi e cancri.

Nei terreni sabbiosi, dove le radici si approfondiscono alla ricerca dell'acqua, i danni derivanti dalle

temperature avvengono meno frequentemente. Nei terreni argillosi, dove le radici si sviluppano

prevalentemente in superficie alla ricerca di ossigeno, i danni sono più frequenti e sono causati dalle

spaccature a cui va incontro il terreno durante l'asciugamento o il congelamento.

Idrometeore:

Fra le idrometeore che possono causare danni diretti e indiretti alle piante la neve rappresenta forse quello

di maggiore importanza, considerando che la grandine è da ritenere un fenomeno relativamente

occasionale e generalmente localizzato in aree ristrette. La neve esercita un'azione di compressione della

chioma che in casi estremi può provocare scosciature dei rami e stroncamenti di intere piante.

Vento:

I principali danni derivanti dall’effetto del vento sono visibili solo a distanza di tempo: incremento della

traspirazione (stress idrico), formazione di chioma “a bandiera”, abrasione in concomitanza con sostanze

saline, danni meccanici.

Il danno è maggiore nelle giovani piante e su individui piantati isolati o in zone esposte.

Bruschi Pietro

FATTORI ESTRINSECI

Vandalismo:

Il vandalismo colpisce gli alberi più facilmente accessibili e più vicini alle zone di aggregazione d’utenza.

Spesso i danni non sono diretti o volontari, ma dovuti ai giochi dei bambini che possono rompere i rami

senza l'intenzione di causare danni, oppure ad incisioni della corteccia che non sono dirette a danneggiare

l'albero, il quale è solo qualcosa che è conveniente da usare ed immediatamente accessibile.

Devono essere considerate anche le sostanze contenute nell'urina degli animali domestici.

I consigli sono di utilizzare protezioni artificiali o arbusti che limitino l’accessibilità e l’impiego di piante di

medie/grandi dimensioni che siano tolleranti alle incisioni.

Autoveicoli:

Gli autoveicoli possono essere spesso causa di danni al fusto su alberi di qualsiasi dimensione, soprattutto

in aree di parcheggio; inoltre le ruote esercitano favoriscono lo spostamento delle sostanze tossiche e la

compattazione del suolo.

Le soluzioni prevedono l’impiego di protezioni artificiali e particolari accorgimenti di progettazione per

evitare che le sostanze inquinanti pervengano alla buca d’impianto o l’impiego di specie tolleranti.

Il traffico veicolare inoltre può proiettare e disperdere sostanze inquinanti (catrame, gomma, piombo, sali

antighiaccio) come aerosol fino a 20 metri dalla strada. Gli effetti principali sono imbrunimenti e seccume

marginale delle foglie, senescenza prematura e imbrunimenti corticali.

Inquinamento atmosferico:

I problemi causati dall'inquinamento sono strettamente legati al clima o le caratteristiche pedologiche.

Questi fattori sono legati fra di loro da un anello di retroazione negativa, per cui il peggioramento di uno di

essi può avere conseguenze negative anche sugli altri.

La maggior quantità di inquinanti che giunge alla vegetazione ornamentale proviene dalle industrie

(fonderie, vetro, ceramiche, concimi, materie plastiche), dai camini delle abitazioni e dai tubi di scarico degli

autoveicoli cittadini.

Lo smog va a depositare delle sostanze sulle foglie che determinano una riduzione della fotosintesi; inoltre

queste sostanze vengono assorbite attraverso gli stomi ed entrano in circolo nella linfa andando a

depositarsi e ad interferire con le funzioni fisiologiche. In genere si assiste ad un argentatura della foglia che

si evolve nel tempo in un colore bronzeo/nerastro.

L’inquinamento da segue un trend preciso con punte massime nel periodo

COMPOSTI A BASE DI ZOLFO

invernale; tali sostanze possono esercitare un azione acuta (che si manifesta sugli organi erbacei con molta

rapidità determinando necrosi) o un azione cronica (che si manifesta più lentamente ed incide sulla v

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
21 pagine
2 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fragfolstag di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Verde urbano e arboricoltura ornamentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Ferrini Francesco.