Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 32
Riassunto appunti - Programma sull'altro Pag. 1 Riassunto appunti - Programma sull'altro Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto appunti - Programma sull'altro Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto appunti - Programma sull'altro Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto appunti - Programma sull'altro Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto appunti - Programma sull'altro Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto appunti - Programma sull'altro Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto appunti - Programma sull'altro Pag. 31
1 su 32
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Robinson sono talmente eccessive da generare resistenze in Friday (quando vuole

convincerlo che salare le vivande è da persone civili, ma a Friday non piacciono le vivande

salate).

Robinson si rifiuta di interpretare la parte del missionario.

Defoe mostra i fatti come sono, senza filtri.

Molte “riscritture” del “Robinson Crusoe” mostrano naufraghi che, invece di riprodurre il

sistema di valori metropolitano (come fa Robinson), cambieranno stile di vita lasciandosi

affascinare dalla wildness (going native) il nuovo stile di vita (naturale) non è uno stile di

vita idilliaco, ma uno stile che porta al mancato controllo delle pulsioni (negativo).

Heart of Darkness – Conrad: 1899. Tema del colono che si perde oltre il

confine. Il racconto è un lento avvicinamento a Kurtz, il testo è narrato dal punto di vista di

Marlow (il recuperante). Marlow racconta del suo viaggio in Africa, mandato a recuperare

Kurtz in una stazione commerciale di raccolta dell’avorio in cui giravano strane voci sulla

follia di Kurtz.

tema del recupero: un uomo mandato a cercare l’altro che si è perso, recupero sia fisico

che psicologico.

Kurtz era andato in Africa come missionario (obiettivo nobile  ricorda rapporto iniziale tra

Prospero e Caliban), ma a contatto con la wildness subisce una metamorfosi tale da

renderlo peggiore dei coloni che sfruttano il paese (avido accumulatore di avorio). Cosa ha

reso Kurtz tale non lo sappiamo con certezza, Conrad ama giocare con il lettore

facendogli intendere cose senza rendergliele esplicite (tecnica dell’adombramento):tutto è

avvolta da un alone di mistero, si allude a sesso, omicidi, sacrifici umani e cannibalismo

ma non si ha mai certezza di ciò che è accaduto davvero. Ciò che sappiamo con certezza

è che Kurtz è partito dall’Europa con l’intenzione di “convertire” al progresso gli africani e

si è trasformato in una sorta di tiranno indigeno/ semi-dio che si crede permesso tutto, pur

di accumulare e vendere avorio.

Questo tipo di trama viene ripreso da Henry James in “The American”, in cui un giovane

americano arriva in Europa e, essendo entrato a contatto con luoghi raffinati ma di dubbia

moralità, cambia; giungerà poi dall’America un altro ragazzo per recuperare l’amico e

capire la causa del suo cambiamento.

Kurtz è cambiato quando è entrato in contatto con la foresta africana e con i costumi

tribali; in realtà Kurtz aveva già quel “male” dentro di lui, senza saperlo, e mentre in

Europa i limiti imposti dalla società gli impedivano di sprigionarlo, in Africa, terra di

nessuno e senza regole, ha potuto liberare anche questo lato di sé. I “cattivi influssi

africani” non avrebbero nessun potere sui “buoni” coloni. Conrad riprende il pensiero di

Freud che riteneva che la repressione delle pulsioni non fosse una soluzione ottimale in

quanto comporterebbe un sicuro “ritorno del represso”.

foresta: occasione di confronto con la “cosa mostruosa” che è dentro di lui e fino alla fine

si rifiuterà di riconoscere quella “cosa oscura” come propria ( a differenza di Prospero, in

riferimento a Caliban = fine opera). La foresta funziona come pura estraneità (la cosa

muta) che lo costringe a guardarsi dentro per scoprire quella follia che già portava dentro

di se senza saperlo; è lo specchio che mostra la vera realtà dell’essere umano che ha di

fronte = nel caso di Kurtz ne mostra la sua deformità.

Kurtz = Dr Jeckylll  in entrambi i casi è proprio la totale soppressione dei propri impulsi

oscuri, che hanno portato alla nascita del “mad soul Kurtz” e di “Hyde”  ritorno del

represso.

Kurtz ricorda un altro personaggio impazzito durante il suo confronto con la wildness:

Achab (“Mobydick”- Melville 1851) impazzito nella sua lotta contro la balena bianca.

Africa descritta con un’atmosfera oscura, spaventosa e misteriosa; si trascurano i dettagli

che mostrino l’everyday africano per mostrare gli aspetti che rendono diversa e misteriosa

l’Africa  non si tratta di una rappresentazione reale del continente, ma di una

rappresentazione sognata e trasfigurata che ci pone davanti un paesaggio pre-umano che

ci ricordi che la civiltà e l’umanità fanno parte di una realtà più grande, che c’era prima di

noi e continuerà anche quando noi non ci saremo più.

Momento Weberiano: “dedizione al lavoro è dedizione a dio” Marlow, per non impazzire,

continua a dedicarsi al lavoro.

Distinzione tra il termine “barbaro” e il termine “selvaggio”: un colono che subisce una

metamorfosi non diventerà mai selvaggio, ma un barbaro (peggio dei selvaggi stessi) ”noi

non siamo come quei selvaggi” = “ noi siamo come quei selvaggi” = “noi siamo più

selvaggi di quei selvaggi” (=barbari)  Il cannibalismo di Kurtz viene ritenuto più pericoloso

di quello dei cannibali stessi perché non si esaurisce mai (mentre i cannibali normali

mangiano solo quando hanno fame).

Senza una società a controllarci l’uomo, da solo a contatto con la wildness, arriva a

credere di poter fare tutto; Kurtz è un “soggetto anomico” ovvero un soggetto che non

riconosce alcuna legge e crede gli sia permesso tutto.

L’essere selvaggio dell’altro è diverso dall’essere selvaggio europeo, perché nel secondo

caso gli uomini sanno come si dovrebbero comportare ma ritornano comunque ad essere

selvaggi, generando un passo indietro nell’evoluzione.

Presenza di “nichilismo etnico”: l’altro è niente per cui può essere trattato come un niente.

Importante anche la figura del ragioniere-capo che, a differenza di Kurtz, non si è fatto

cambiare dall’altro; è rimasto fedele al suo lavoro, senza distrazioni, infastidito solo dalle

urla degli schiavi massacrati  personaggio non è gone native, ma ci appare comunque

come di una insensibilità disumana.

Kurtz viene definito “remarcable man”, uomo elevato rispetto agli altri che si crede

benefattore dell’umanità fino alla fine, operando il male pensando di agire a fin di bene.

Solo alla fine Kurtz accede alla verità di ciò che ha fatto e vede gli orrori senza il velo

ideologico iniziale e solo allora si pentirà: “the horror!”.

Anche Marlow subisce una metamorfosi, in quanto anche lui ha guardato nel cuore della

civiltà occidentale e né è rimasto sconvolto, porterà questa verità con sé quando se ne

andrà. Marlow è diventato un uomo che sa, non è gone native ma non è nemmeno più un

fervente ideologo della civiltà occidentale, è disincantato. Quando arriverà a Bruxelles

rimane schifato dall’ignoranza con cui la popolazione continua a vivere e a sfruttare i

prodotti che arrivano dalle colonie, però, crede che la verità nera della civiltà di quei paesi

non possa e non voglia essere ascoltata o compresa, per cui decide di non parlarne.

Cambiamento radicale e irreversibile.

Lo strano caso del Dr Jekyll e di Mr Hyde – Stevenson: 1886.

Storia ambientata interamente in una metropoli del centro-mondo, a Londra. Il Dottor

Jekyll, campione di civiltà occidentale, si trasforma in un mostro (Hyde) posseduto da una

sorta di furore scimmiesco (goes primitive più che goes native); ma tra le prime sensazioni

che Jekyll ha, una volta divenuto mostro, c’è il senso di libertà e di benessere.

Jekyll, come Kurtz perde ogni controllo su sé stesso ambivalenza in alcune metamorfosi

tra il fatto di essere pericolose e il fatto di rendere libero colui che le subisce.

Freud Jekyll si rende conto che la metamorfosi non è avvenuta contro i buoni propositi,

ma grazie ai buoni propositi; si era talmente impegnato per essere “perfetto” da generare

un forte ritorno del represso sottoforma di essere più animalesco che umano. Hyde è

l’esempio vivente di quali siano le lesioni che genera la società ogni volta che sopprime

rigidamente le pulsioni umane, quando esse fuoriescono sono incontrollabili, barbare e

perverse.

“Divenni Hyde perché volevo essere troppo per bene…”

STEVENSON – CONRAD: ELEMENTI DI PARAGONE: in entrambi i casi si tratta di

metamorfosi di soggetti rispettabili in soggetti fuori controllo; in entrambi i casi la

metamorfosi è data dal fatto di credersi superiori, modelli per gli altri.

METAMORFOSI 1: soggetto entra in contatto con la wildness ma non ne rimane

contaminato (Robinson/Prospero);

METAMORFOSI 2: soggetto entra in contatto con la wildness e ne rimane contaminato

diventando un selvaggio fuori controllo (Kurtz/Dr Jekyll);

METAMORFOSI 3: soggetto entra in contatto con la wildness, diventa una paria sociale a

causa di un qualche contagio che lo porta ad un ritorno alla natura  soggetto in bilico in

quanto non è più completamente europeo, ma non è neppure completamente “altro”.

METAMORFOSI 4: outcast- beachcombers- outsider; coloni che intrattengono scambi

ravvicinati con gli indigeni e per questo vengono emarginati. Beachcombers è colui che

salta giù dalla nave e attraversa la spiaggia, ovvero colui che passa dalla civiltà europea

ad essere un selvaggio. Primo vero caso di beachcombers è stato l’ammutinamento del

Bounty (1779), molti marinai si amalgamarono poi con le civiltà locali, altri rimasero in una

situazione di bilico ( non completamente nativi e non più bianchi)  il russo di “heart of

darkness”: andato troppo oltre “il confine” per essere europeo, ma senza speranza di

diventare nativo.

Carmen – Merimee: 1845. Opera da cui Bizet ricaverà la sua grande opera

teatrale. Quando il narratore incontra Don José gli appare come un lupo affamato, anche

se si presenta come un soggetto socialmente rispettabile. Quando si ha questo incontro

tra narratore e Josè, Josè è già un fuggitivo (transfazione).

Attrazione fatale per la bella indigena (una delle ragioni più comuni per questa fuga verso

l’altro): Don Josè si fa zingaro per amore della gitana Carmen, non per l’attrazione verso i

costumi zingari  topos del “guerriero che, travolto dalla passione, dimentica i suoi doveri”

(Enea-Didone; Antonio-Cleopatra)  Josè dovrebbe portare Carmen in carcere e non solo

la fa fuggire, ma ostacola le altre guardie che tentano di catturarla di nuovo.

Josè ricorda anche casi di uomini per bene che si degradano per donne perd

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
32 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher e4ever91- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria della letteratura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Brugnolo Stefano.