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CONCETTO DI VALUTAZIONE
Consente di esprimere in termini monetari gli elementi del capitale al fine di determinare il valore del capitale netto.
MISURAZIONE: procedimento oggettivo con cui si quantifica l'entità degli elementi interessati.
VALORE: quantità di moneta equivalente al bene oggetto di valutazione. È necessario avere conoscenze. Il giudizio dipende da una serie di elementi collegati a sistema. Il valutatore interpreta su basi razionali un sistema di informazioni quali-quantitative, monetarie e non, storiche, attuali e probabilistiche. Natura soggettiva perché dipende dalle modalità con cui il soggetto si rapporta a ogni aspetto.
VALUTAZIONE FUNZIONALE: riguarda elementi che fanno parte di un complesso e che non possono essere valutati singolarmente. Il valore funzionale varia quando un elemento viene inserito in un contesto diverso da quello originario. Si parla quindi di valutazione funzionale in quanto la valutazione deve tenere conto della
funzione che ogni elemento ha nellacombinazione produttiva in cui è inserito.
VALUTAZIONE DELLE DISPONIBILITA' LIQUIDE
CASSA: elemento numerario (semplice numerazione del denaro in cassa). Rappresenta l'unità di misura per tutti gli altri elementi. Non comprende solo il denaro ma anche i valori:
- Valori bollati: marche da bollo o francobolli. È sufficiente contare o sommare il loro ammontare.
- Valori postali: titoli emessi dalle poste utilizzati per il trasferimento o privato di fondi.
- Assegni circolari: titoli di credito emessi da una banca contenenti la promessa incondizionata di pagare a vista la somma del titolo. Garanzia maggiore rispetto all'assegno bancario, perché l'emissione è coperta dai fondi del debitore.
- Assegni bancari: titoli di credito contenenti l'ordine rivolto ad una banca di pagare ad una persona determinata la somma del titolo.
BANCA: per la valutazione si considera l'estratto conto integrato
Operazioni registrate dalla contabilità aziendale, perché è possibile non riscontrare corrispondenza tra il saldo risultante dai dati contabili e quello espresso dai documenti della banca.
VALUTAZIONE FATTORI STRUTTURALI (IMPIANTI, MACCHINARI)
Sono fattori a medio/lungo termine perché esauriscono la loro utilità in più periodi amministrativi. L'azienda investe il fattore generico denaro nel fattore specifico, sostenendo un costo per l'acquisto (costo storico). Questo valore con il tempo diminuisce a causa della perdita di utilità dovuta all'obsolescenza e alla senescenza. Il logorio fisico dipende da:
- Materiale, più o meno resistente;
- Materie prime, che possono essere logoranti per il bene;
- Volume di produzione, dall'uso o non uso del bene. Talvolta il bene si consuma maggiormente nella fase di avvio rispetto a quanto si logora funzionando di continuo;
- Ritmo di utilizzazione, se viene utilizzato o meno al
- PROGRESSO SCIENTIFICO: propone sempre nuovi impianti svalutando quelli già in uso perché il nuovo presenta superiorità tecnica rispetto ai precedenti. Il nuovo presenta superiorità anche economica quando le caratteristiche permettano di produrre a costi minori a parità di qualità o qualità superiore a parità di costi. Altro aspetto può essere l'introduzione di nuovi metodi produttivi superiori ai precedenti sia tecnicamente che economicamente. Altro aspetto è che il progresso porta alla nascita di nuovi prodotti.
- OSCILLAZIONE DELLA MODA: induce la nascita di nuovi prodotti da proporre al mercato, con
continui cambiamenti dei gusti dei consumatori.
3. CAMBIAMENTI DEI GUSTI E DEGLI INTERESSI DEI CONSUMATORI: si riflettono sulle scelte di acquisto incidendo sulle scelte della struttura produttiva dell'azienda. Possono essere legati al progresso scientifico o all'oscillazione della moda.
4. FATTORI A CARATTERE GENERALE: vicende politiche, il crollo del mercato.
5. AMMORTAMENTO: processo con cui un costo pluriennale (costo storico) viene trasformato in quota di ammortamento (costo di periodo). Il valore del bene diminuisce nel tempo a causa dei fattori precedenti. La stima perdita di valore dell'impianto è detta quota di ammortamento. Caratteristiche:
- Non attualità finanziaria: il costo pluriennale emerge da processi di stima e non essendo misurato da movimenti finanziari attuali, assume caratteri di incertezza.
- Non corporeità finanziaria: alla quota di ammortamento non corrisponde una contropartita.
- Connessione tra il problema dell'ammortamento e
del rinnovamento: al termine della vita utile (periodo di ammortamento) i fattori dovranno essere rinnovati.
Mancanza di un rapporto diretto tra le manifestazioni dell'ammortamento e del rinnovamento: vi sono 4 aspetti:
- La non rinnovabilità di alcuni beni che si stabilisce a posteriori, ossia al momento della sostituzione;
- La possibilità che la sostituzione possa avvenire prima del termine di ammortamento;
- La mancanza di coincidenza tra prezzo di acquisto e prezzo di riacquisto;
- La possibilità che il rinnovo di un bene possa modificare i rapporti interni alla struttura aziendale.
Esistono 2 metodi di ammortamento:
Metodo diretto: si inserisce nelle attività direttamente il valore residuo. Questo metodo, però, non evidenzia il costo storico e le svalutazioni subite.
Metodo indiretto: si inserisce nelle attività il costo storico, mentre nelle passività o nell'attivo con segno negativo, il fondo ammortamento del bene.
percentuali decrescenti: si calcola l'aliquota dividendo il costo storico per il numero di periodi amministrativi di vita utile del bene. In caso di periodi amministrativi dispari si prende come riferimento la percentuale relativa al periodo centrale e si sottrae per i successivi e si aggiunge per i precedenti. Se i periodi amministrativi sono pari, il quoziente ottenuto serve per determinare le aliquote degli anni centrali che si ottengono sottraendo la metà del quoziente stesso. Per gli altri si sottrae o aggiunge il quoziente intero. In questo caso la degradazione è decrescente nel tempo.percentuali decrescenti: prevede l'applicazione delle aliquote in modo speculare a quelle crescenti. In questo caso la degradazione è decrescente nel tempo. VALUTAZIONE DELLE MERCI Esistono diversi criteri: 1. CRITERIO DEL COSTO STORICO: valutazione al costo di acquisto; 2. CRITERIO DEL PRESUNTO RICAVO DI VENDITA: valutazione al valore che si presume di ricavare dalla vendita delle stesse; 3. CRITERIO DEL VALORE ATTUALE DI SCAMBIO: valutazione alla stima che si basa sul prezzo a cui è possibile vendere le merci al momento della valutazione; 4. CRITERIO DEL PREZZO CORRENTE: valutazione al prezzo a cui vengono scambiati i beni analoghi a quelli presenti in magazzino sul mercato; 5. CRITERIO DEL COSTO DI RIACQUISTO: valutazione sulla base del costo da sostenere per riacquistare le stesse merci. Una grandezza da determinare nel processo di valutazione tra costo di acquisto e presunto ricavo di vendita è il presunto ricavo di vendita che dipende da: Conservabilità dellemerci:
- Conservabilità tecnico-fisica: quando le merci sono deperibili o conservabili per un arco di tempo più o meno esteso. In questi casi nasce l'esigenza di vendere le merci in tempi brevi. Se non è possibile è necessario ridurre il prezzo di vendita ed avvicinarsi al costo di acquisto perché non è detto che si riesca a raggiungere il ricavo prestabilito. Nel caso di merci conservabili tecnicamente il valutatore resterà più vicino al ricavo di vendita;
- Conservabilità economica: capacità delle merci di attrarre domanda o in quantità sufficienti a prezzi convenienti. Essa dipende da:
- Comportamento consumatori: giudizio del mercato nei confronti della merce. Nella misura in cui i consumatori sono orientati all'acquisto la merce conserva il proprio valore e il valore funzionale può avvicinarsi al presunto ricavo di vendita;
- Comportamento concorrenza: volendo vendere anch'essa lo stesso
Il prodotto farà delle azioni per il sostegno della vendita di tali prodotti per sottrarre rilevanti quote di mercato. In questo caso è più logico valutare le giacenze a un valore più vicino al costo d'acquisto. Se invece la concorrenza non si interessa alla vendita di quel prodotto, il valore potrà essere più vicino al presunto ricavo di vendita.
Politiche aziendali: intenzione di destinare determinati volumi di merce alla vendita con pubblicità e promozioni; in questo caso il valore sarà più vicino al presunto ricavo di vendita. Nel caso in cui invece rinuncia a quella merce per altri prodotti il valore sarà più vicino al costo di acquisto.
Rapporto di negoziazione: si riferisce al grado di avanzame