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CAP. 1 FINANZA AZIENDALE E OBIETTIVI DELL'IMPRESA

ESISTONO DUE TIPOLOGIE DI PENSIERO CONTRASTANTI FRA DI LORO:

  • QUELLO DI Keynes, CHE TIENE CONTO DELL'IRRAZIONALITÀ DELL'UOMO (ANIMAL SPIRITS), PER CUI NON ESISTE UN MONDO CON UN UNICO PREZZO. KEYNES È FAVOREVOLE ALLA REGOLAMENTAZIONE DEL MERCATO E RITIENE IMPORTANTE LA PRESENZA DELLO STATO, POICHÉ MITIGA LO "SPIRITO ANIMALE" DELL'UOMO.
  • QUELLO DI Adam Smith, CHE SI BASA SULLA TEORIA DELLA "MANO INVISIBILE", SECONDO CUI IL MERCATO SI AUTOREGOLA GRAZIE ALL'Homo Economicus, INDIVIDUO EGOISTA E RAZIONALE.

LA FINANZA AZIENDALE SI BASA SUL PENSIERO NEOCLASSICO, CIOÈ SU QUELLO DI SMITH E DELLA "MANO INVISIBILE". BASANDOSI, QUINDI, SU ASSIOMI CHE NON SONO REALISTICI:

  • TEORIA DELLE ASPETTATIVE
    • IN FINANZA LE ASPETTATIVE DEI VARI OPERATORI DI MERCATO SONO OMOGENEE, MA IN REALTÀ NON È COSÌ: ESISTONO GLI "ALZISTI" (Bull), I "RIBASSISTI" (Bear), E GLI OPERATORI "NEUTRI".
  • COINCIDENZA TRA VALORE ECONOMICO E VALORE AZIONARIO O DI MERCATO
  • CONCETTO DI MEDIA-VARIANZA
    • SI PARTE DAL PRESUPPOSTO CHE TUTTO SIA DISTRIBUITO EQUAMENTE.

Cap. 1 Finanza Aziendale e Obiettivi dell'Impresa

La finanza aziendale supporta le decisioni di investimento in attività reali, che generano redditi e flussi di cassa. Alcune di queste attività sono tangibili (impianti, macchinari), altre sono intangibili (marchi, brevetti, ecc.).

Per operare, un'impresa ha quindi bisogno di una infinita varietà di attività reali e per ottenere il denaro, necessario a finanziare tali attività, emette:

  • Azioni (Equity)
  • Obbligazioni (Titolo di Debito)
  • Prestiti Bancari
  • Contratti di Leasing

N.B. Un'impresa deve restituire il finanziamento alla sua scadenza, se non lo fa diventa insolvente e fallisce.

Queste decisioni di investimento (acquisto di attività reali) e di finanziamento (vendita di attività finanziarie) spettano al Financial Manager.

Il Financial Manager si colloca fra l’impresa e gli investitori esterni. Da un lato contribuisce alla gestione dell’impresa, partecipando alla scelta di buone decisioni di investimento. Dall’altro, tratta con gli investitori, non solo con gli azionisti, ma anche con i mercati e gli intermediari finanziari. Il Financial Manager deve quindi rispondere a due domande:

  1. In quali attività dovrebbe investire un'impresa?
  2. Come procurarsi il denaro necessario per l'investimento?

Cap. 2 Valore Attuale e Obbligazioni

Le imprese sono sempre alla ricerca di attività che abbiano un valore maggiore per loro piuttosto che per altri. In altre parole, occorre una teoria del valore.

Partendo così dal primo principio base della finanza per cui, un euro oggi vale di più di un euro domani, (poiché l’euro oggi può essere investito e iniziare a dare interessi immediatamente). Nel valutare un investimento, bisogna tener conto del valore attuale.

Il valore attuale, oltre che al tempo, tiene conto anche del rischio un euro sicuro vale più di un euro rischioso.

Tempo:

  • A cosa rinuncio per questo investimento? (App. del risparmiatore)
  • Tiene conto del minor potere d'acquisto dovuto all'inflazione (App. del consumatore)

Per cui, il tempo deve remunerare l'inflazione e la privazione della liquidità.

Rischio:

Il rischio è remunerato dai tassi di interesse, infatti:

  • Se è sicuro, ti darà sempre un rendimento basso.
  • Se è rischioso, ti darà un rendimento più alto.

N.B.: Tempo e rischio sono tra loro collegati, perché maggiore è il tempo, maggiore è il rischio al quale mi espongo.

Cap. 2 Valore Attuale di Obbligazioni

Rendita Perpetua Crescente

Finora abbiamo visto come calcolare una serie di flussi di cassa uniformi (costanti nel tempo). Ma spesso si ha la necessità di valutare una serie di flussi di cassa che cresca ad un tasso costante (g).

VA = e/r-g (e) Flusso di cassa che cresce ad un tasso (g) costante

N.B.: Ovviamente è un'ipotesi irreale perché presuppone una crescita ogni anno ed una crescita sempre costante!

|VAN| → beni reali perché hanno un termine VA = e/r = e/r-g → per azioni e beni immateriali

Cap. 5 Valutazione delle Azioni

Stima Prezzo Azione

Il prezzo odierno può essere calcolato: Prezzo = P0 = Div1 + P4/(1+x)4

È possibile sviluppare questa formula e proseguire a piacere nel futuro, eliminando (P) mentre si progredisce, chiamandolo (H) nel periodo finale. Ottenendo così una formula generale per determinare il prezzo delle azioni:

P0 = Div1/(1+x)1 + Div2/(1+x)2 + ... + DivH + PH/(1+x)H

P0 = Σt=1H Divt/(1+x)t + PH/(1+x)H

In teoria il periodo (H) potrebbe essere infinito, le azioni non muoiono di vecchiaia. Se escludiamo alcuni rischi aziendali come il fallimento e l'acquisizione, esse sono immortali. Se H si avvicina all'infinito (H→∞), il VA (valore attuale) del prezzo finale (PH) si avvicina a 0 (zero).

  • Se H tende a infinito, tutto il rapporto tende a zero.

P0 = Σt=1 Divt/(1+x)t

P0 = Div1/r → Prezzo teorico dell'azione se il dividendo è sempre costante.

Cap. 5 - Valutazioni delle Azioni

Valutazione di un'impresa tramite il flusso di cassa attualizzato

Gli investitori si occupano regolarmente dell'acquisto e della vendita di azioni, ma spesso accade che le imprese acquistino e vendano interi business. Per questo motivo, le formule relative al flusso di cassa attualizzato possono essere applicate anche a intere imprese. La previsione in questo caso non sarà di dividendi per azione, ma del complessivo flusso di cassa disponibile dell'impresa.

Si utilizza quindi una previsione del flusso di cassa disponibile (FCF, Free Cash Flow), ovvero la liquidità che l'impresa può distribuire agli azionisti dopo aver effettuato tutti gli investimenti necessari al proprio sviluppo.

VA = FCF1 / (1+t)1 + FCF2 / (1+t)2 + ... + FCFh / (1+t)h + VAh / (1+c)h

Flusso di cassa disponibile Valore Terminale

Il valore di un'impresa è quindi calcolato come il VA dei flussi di cassa disponibili fino a un orizzonte di valutazione (H), solitamente di 10 anni, più il VA previsto alla fine dell'orizzonte di valutazione (Terminal Value).

CAP. 6 ALTRI METODI DI SCELTA DEGLI INVESTIMENTI

Molte imprese preferiscono usare il TIR invece del VAN. Però, sebbene i due criteri siano formalmente equivalenti, la regola del TIR contiene diverse trappole.

Trappola 1: Investimento o finanziamento?

Progetto C0 C1 TIR % VAN attualizzato 10% A -1000 +1500 +50 +364 B +1000 -1500 +50 -364

Entrambi i progetti hanno un TIR del 50%, ma naturalmente i due progetti non sono ugualmente vantaggiosi, poiché quando prestiamo denaro, vogliamo un alto tasso di rendimento; quando lo prendiamo in prestito, vogliamo un basso tasso di rendimento.

Trappola 2: Tassi di rendimento multipli

Può capitare, per esempio, che ci sia un breve ritardo fra il momento in cui il reddito di un'impresa matura e il momento in cui devono essere pagate le imposte:

Progetto Flussi di cassa attualizzati 0 1 2 3 4 5 Flusso prima delle imposte -1000 300 300 300 300 300 Imposte 500 150 -150 -150 -150 -150 Flusso dopo le imposte -1000 800 150 150 150 150

TIR: -50 e 15,2VAN (10%): 74,9

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
65 pagine
8 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher UgoAn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Finanza aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Campanella Francesco.