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B

W'

W* D P* P**

riepilogo sul modello di Malthus:

la popolazione cresce a ritmi esponenziali (“unless checked”)

• le risorse alimentari crescono nei limiti consentiti dai rendimenti (PMGL,

• PMGT) decrescenti.

Spesso si sintetizza affermando che nel modello di Malthus la popolazione cresce in

progressione geometrica e le risorse in modo lineare.

Il salario (di sussistenza) è governato in sostanza da fattori demografici

• (mortalità e natalità).

Qualsiasi miglioramento delle condizioni dei lavoratori (aumento salari per

• sussidi o progresso tecnico) sarà temporaneo, non duraturo: e destinato al

fallimento per l’agire dei fattori demografici (“unless checked”).

Secondo Ciocca però il destino dei sistemi economici non è quello di stagnazione del pil

pro-capite, e questo suo pensiero si realizza intorno al 1760-1830, nel momento della

nascita della Rivoluzione industriale: il pil pro-capite comincia a crescere grazie al

progresso tecnologico che viene applicato alle nuove produzioni. In questo momento si

realizza il passaggio da economia agricola e di sussistenza ad economie capitalistiche (si

realizza quindi il passaggio da Malthus a Kutznets). In questo momento storico, oltre alla

crescita del pil pro-capite, c'è anche la crescita della popolazione.

Dove si origina il progresso tecnologico? In Inghilterra, per mezzo della rivoluzione

industriale.

L'Inghilterra in questo periodo cambiò volto, piccoli villaggi si svilupparono fino a diventare

città popolose, vennero realizzate grandi strade più solide e le prime rotaie di ferro.

Cambiamenti paralleli ebbero luogo nella struttura della società. La popolazione crebbe in

misura notevole, gli Scozzesi diedero inizio a una corrente migratoria di cui ancora oggi

non si vede la fine e dall'Irlanda giunsero moltissime persone senza mestiere ma di

tempra robusta il cui afflusso non fu senza conseguenze per la salute e il modo di vita

degli inglesi. Il lavoro assunse forme più specializzate, nacquero nuove qualifiche e la

manodopera divenne più mobile. Nello stesso tempo si sfruttavano nuove fonti di materie

prime, si aprivano nuovi mercati e si escogitavano nuovi metodi commerciali. Molti antichi

privilegi e monopoli vennero spazzati via e vennero abolite le leggi che ostacolavano la

libera iniziativa. Lo Stato ebbe una funzione meno attiva negli affari, mentre un ruolo

maggiore venne assunto dall'individuo e dalle associazioni volontarie. Si cominciò a

guardare al futuro più che al passato. I cambiamenti non furono solo industriali, ma anche

sociali e intellettuali. La caratteristica principale della storia sociale del periodo, il

fatto che più di ogni altro distingue quell'epoca dalle precedenti è il rapido aumento

della popolazione.

(popolazione al tempo t ) Pt = P t−1 + (N t t−1 − M t t−1)+ (I t t−1 − E t t−1)

∆Pt = SALDO NATURALE + SALDO MIGRATORIO

Quello che possiamo dire in generale è che la popolazione aumenta tra t − 1 e t se la

somma tra saldo naturale e migratorio è positiva.

POPOLAZIONE IN INGHILTERRA:

-l'aumento della popolazione non derivò da un cambiamento rilevante nel tasso

delle nascite, che rimase abbastanza costante e comunque nel range del 36/37 per

mille. Durante tutta la rivoluzione industriale la fertilità fu alta ma costante.

Il tasso di natalità:

N t t−1/ (Pt − Pt−1)/2 1000 (oggi in Italia è pari a circa il 9 per mille, in alcuni

• ∗

paesi africani raggiunge 50 per mille)

-l'aumento della popolazione non è neanche attribuibile ad un afflusso da altri paesi,

non ci fu infatti un decennio nel quale uomini e donne non partissero dall'Irlanda

alla volta dell'Inghilterra o della Scozia.

-ciò che determinò l'aumento della popolazione fu una caduta della mortalità,

dovuta a diversi fattori:

l'introduzione di tuberi da foraggio permise di allevare più bestiame nei mesi

• invernali, e quindi di fornire carne fresca durante tutto l'anno.

la sostituzione del frumento ai cereali inferiori e un maggior consumo di ortaggi

• rafforzarono la resistenza alle malattie.

la maggiore pulizia personale, derivante dalla maggiore disponibilità di sapone a

• prezzi più bassi e della biancheria di cotone, diminuì il pericolo di infezione.

pareti delle case in mattone (anziché legno), tetti in pietra, ardésia/lavagna (anziché

• paglia) ridussero malattie epidemiche (peste);

nelle città principali vennero realizzate: fogne, acquedotti, aumenta numero

• ospedali; maggiori cure all’eliminazione delle immondizie e alla sepoltura dei morti

(Napoleone, 1804, Editto di Saint Cloud, norme sui cimiteri: tombe fuori dalle mura

cittadine).

Vi furono anche miglioramenti nelle condizioni di vita in parte dovute allo sviluppo

industriale, al quale però non è attribuibile la riduzione del tasso di mortalità, questo

perché la popolazione cresceva a causa della riduzione del tasso di mortalità anche

negli altri paesi che non conoscevano la rivoluzione industriale; parallela alla crescita

della popolazione vi fu anche una crescita degli altri fattori di produzione che permisero

a loro volta un miglioramento del tenore di vita:

aumento della terra superficie di terra coltivata

• nuove colture

• aumento della capacità di risparmio e conseguentemente un aumento del capitale

• (si verificò una caduta del tasso di interesse

L’aumento della popolazione considerato per Inghilterra del XVIII secolo, ma verificatosi in

altri paesi del mondo occidentale non durò per sempre. All’iniziale calo di mortalità ha fatto

seguito un calo della natalità. I paesi sperimentano quella che prende il nome di

transazione demografica, che consiste nel passaggio da alti tassi di mortalità e natalità

(epoca di Malthus) a quella di bassi tassi di natalità e mortalità (epoca odierna). Il risultato

per quei paesi che sperimentano la transizione demografica è che la popolazione

non cresce più. La natalità si manteneva ad un tasso elevato per la forza della tradizione

o dell'ignoranza nella maggioranza (rurale) della popolazione: infatti le classi più ricche e

colte, esercitavano già un certo controllo sulle nascite a differenza delle altre. Il passaggio

da un ritmo di aumento demografico determinato soltanto dall'istinto, dall'ambiente o dalle

calamità naturali, a un ritmo voluto e controllato dall'uomo, costituiva veramente una

rivoluzione. Il calo della natalità è dovuto per lo più al controllo delle nascite che venne

adottato anche dalle altre classi sociali, quelle non colte. Le risorse della famiglia media

continuarono ad aumentare, ma il numero di nati diminuì. La relazione di lungo periodo tra

i livelli di produttività e tassi di crescita della popolazione non era, come aveva invece

ipotizzato Malthus una spirale di tassi di crescita della popolazione sempre più alti via via

che aumentava il tenore di vita materiale. I tassi di crescita della popolazione raggiunsero

il massimo e poi cominciarono a diminuire.

Antico regime

% demografico

natalità

40 mortalità

30

20

10 Regime moderno

Riv. demografica

malthus

Nel mondo odierno, non tutti i paesi hanno effettuato la loro transizione demografica.

Ashton sui limiti del modello malthusiano: forse Malthus era ossessionato dalla

crescita della popolazione e dai limiti posti dalle risorse, il suo modello non era

appropriato, ma “... se non ci fossero state le ferrovie americane, l’apertura delle praterie e

la navigazione a vapore ...”, le sue predizioni non sarebbero forse state lontane dal vero.

Nel XVIII in Inghilterra parallelamente alla crescita della popolazione si ebbe una crescita

degli altri fattori di produzione e per questo motivo fu possibile che il tenore di vita dei più,

se non di tutti, migliorasse.

Samuelson individuò 2 limiti al modello malthusiano:

il suo modello non è stato in grado e forse non poteva prevedere il progresso

• tecnologico, in grado di spostare in modo significativo la frontiera delle possibilità

produttive

non è stato in grado e forse non poteva prevedere la transazione demografica dei

• che ha ridotto la crescita della popolazione dei paesi più avanzati.

KUTZNETS: attraverso Kuznets si realizza il passaggio da un'economia

fondamentalmente agricola e di sussistenza (Malthus) ad una capitalistica. Si passa da un

pil pro-capite stagnante ad uno crescente e meno variabile (le fluttuazioni cicliche tendono

ad essere più ridotte per l'intervento dello Stato) (1). Il pil pro-capite non è più stagnante

ma cresce grazie in particolar modo al progresso tecnologico, originatosi per primo in

Inghilterra per mezzo della rivoluzione industriale.

(1) (2) economia di Malthus:

Una delle predizioni del mondo di Malthus condivisa dagli economisti classici era che le

condizioni dei lavoratori erano condannate al livello di sussistenza; il salario è in sostanza

governato da fattori demografici e il progresso tecnico può al più consentire di mantenere

una maggior popolazione di lavoratori remunerati sempre salario di sussistenza. Qualcosa

però sfugge a Malthus, dato che il salario reale, oggi non è più quello di sussistenza, ma è

aumentato notevolmente. Malthus aveva quindi torto dato che le economie non sono

destinate ad un salario stagnante (3).

Indice salario

reale t

In breve, i miglioramenti nelle condizioni economiche e sociali per la popolazione inglese

(nel passaggio tra le diverse economie), ma tali miglioramenti riguardano la maggior parte

del mondo Occidentale.

Statistiche UK: 1780 1820 1870 1913

Aspettativa di 35 39 41 53

vita

alfabetizzazione 50.00% 54.00% 76.00% 96.00%

Scuola primaria 36.00% 76.00% 100.00%

Scuola 1.70% 5.50%

secondaria

Impiego agricolo 45.00% 35.00% 23.00% 12.00%

la riduzione della popolazione attiva impiegata in agricoltura è un fenomeno strutturale di

lungo periodo comune a molti paesi e non limitata a UK.

Il cambiamento radicale è dato quindi dalla crescita del pil pro-capite (ci consente di

passare da un'economia agricola e di sussistenza ad una capitalistica) , che in generale è

dovuta al progresso tecnologico; secondo lo storico Smith correlato con quest'ultimo c'è

anche l'allargamento dei mercati e quindi una società basata sullo scambio.

Secondo Smith il pil pro-capite, che consente di dire se una nazione è provvista più o

meno bene delle cose necessarie e com

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A.A. 2017-2018
21 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trovich di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Ciccarelli Carlo.