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ANDRÉ BAZIN

Considerato il teorico di riferimento della Nouvelle Vague, è stato uno dei critici di cinema più influenti della storia.

Qu’est-ce que le cinéma? Opera principale dell’artista in cui sono state raccolte delle opere già pubblicate in precedenza altrove.

Le sue principali concezioni teoriche:

  1. Per B. il punto d’origine e vero scopo del cinema è il realismo che viene dunque ad essere il nucleo centrale delle sue teorie.
  2. B. individua due stili diversi che si distinguono per l’uso di inquadratura, montaggio o movimento di macchina: secondo lui non esistono sceneggiature più o meno realiste di altre, ma modi più o meno corretti di girarle e montarle:

1. Cinema che crede nell’immagine cinema delle avanguardie e della Hollywood classica: qst registi fanno cattivo uso delle potenzialità del cinema, particolarmente del montaggio: il cinema sovietico ad es. propone allo spettatore 2 concetti di cui

Le immagini originali ne sono prive;

Il cinema classico hollywoodiano scompone la sequenza in una successione di inquadrature permettendo allo spettatore di fare il proprio découpage: sia nel caso del cinema sovietico che del cinema classico hollywoodiano, il significato sta nell'accostamento delle immagini e non dalle immagini stesse.

2. Cinema che crede nella realtà rappresentato da una corrente di registi che comprende nomi come Welles, Murnau, Stronheim e i registi del neorealismo italiano: La realtà per B. è spazio e movimento; per questo motivo i long take sono la scelta più efficace di mostrare la realtà in quanto la decisione di non privilegiare nessun piano dell'inquadratura con la messa a fuoco permette di lasciar libero lo spettatore di scegliere cosa guardare.

LA SESSUALIZZAZIONE DEL CINEMA

Tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 l'Italia passa dall'essere uno dei paesi più blindati

all'essere uno dei paesi più pornografizzati dell'occidente, assistendo ad una diffusione della pornografia di massa nelle sale cinematografiche specializzate a luci rosse senza che questa venga regolamentata seguendo in parte l'esempio francese: in Francia infatti, il produttore di un film pornografico accettava di distribuirlo solo in determinate sale specializzate (sale a luci rosse) alle quali potevano accedere solo adulti consenzienti e coscienti del prodotto che andavano a vedere e si trattava di regole condivise dallo stato, dai produttori e dagli spettatori; tuttavia, il visto di censura di un film pornografico prevedeva una supertassa con la quale lo stato scoraggiava questo fenomeno. In Italia funziona diversamente: la versione dei film presentata per il visto di censura era una versione soft senza rappresentazioni esplicite e, dopo aver ottenuto il visto, venivano manipolati con l'aggiunta di questo tipo di scene, inoltre, non era raro che un visto venisse

utilizzato per più film. Possiamo definire un arco di tempo tra il 1948 e gli anni '80 durante il quale questo fenomeno ha potuto svilupparsi:

  1. 1948-1958: Anni del regime clericale, anni caratterizzati da una censura forte e radicale dovuto anche al fatto che i cattolici salgono al potere nel 1948. Nel 1958 viene approvata la Legge Merlin che abolisce la regolamentazione dei bordelli e della prostituzione. Sempre in questo periodo, i cattolici perdono il monopolio della censura che viene meno e questi fattori portano alla scalata alla pornografia del cinema italiano.

  2. 1960-1966: Anni del centro sinistra, in questi anni scende in campo la magistratura ed è iconico il caso de La Ricotta che viene sequestrato per vilipendio contro il cattolicesimo per l'esplicita rappresentazione della sessualità. Nel 1966 inizia la vendita delle prime riviste pornografiche per adulti.

  3. 1968-1987: Anni della caduta del tabù

Dell'osceno in questi anni cade il cinema istituzionale mentre il cinema pornografico, fino ad ora illegale, inizia la sua istituzionalizzazione: nel 1987 infatti, la corte di cassazione legittimizza la proiezione di film con contenuti espliciti all'interno delle sale specializzate.

Ruolo del cattolicesimo:

Nell'ambito del cattolicesimo si sviluppano due opzioni opposte proposte dalla destra e dalla sinistra per evitare la diffusione di questo tipo di contenuti, tuttavia, l'opzione vincente risulterà essere quella di centro conosciuta come "centrismo di De Gasperi":

Sinistra - Centro di De Gasperi - Destra

Immagina un paese cristiano anche formalmente in cui nessuno sarebbe andato né avrebbe voluto andare a vedere questo tipo di prodotti.

La circolazione dei beni di consumo. Salazar in quanto avevano imposto delle dittature sostenute dalla chiesa. La chiesa italiana aspirava infatti ad un'azione anticomunista sotto il progetto di uno stato clerico-autoritario.

La via italiana alla pornografia e il modello Ortoleva: L'autore inserisce la sessualizzazione in una dinamica storico-complessiva che ci restituisce un'immagine del secolo scorso definito dall'autore stesso il "secolo del sesso". Una delle scelte metodologiche è stata quella di considerare la sessualizzazione del cinema e la diffusione della pornografia di massa come 2 eventi correlati. Grazie a qst il limite del senso del pudore si modifica e i 2 fenomeni vengono ad essere 2 facce della stessa medaglia ma di gradi diversi creando un nuovo fenomeno definito da Peppino Ortoleva come "caduta del tabù dell'osceno" che si distingue in 3 fasi:

  1. La prima fase coincide con la pubblicazione dei saggi sulla teoria

sessuale di Freud nel 1905 che ci indicano undesiderio di conoscere la sessualità grazie all’esplorazione di parti nascoste del corpo celate dalle convenzioni dipudore2. Anni ’50-’70: la sessualità viene presa in carico dai mass media; la sessualità emerge quindi al centro della vitapubblica3. I restanti decenni del secolo si caratterizzano per un consumo generalizzato del porno e per il diffondersi dipratiche sessuali casuali che portano quindi alla banalizzazione del sessoOrtoleva individua il motore culturale del fenomeno nei miti di liberazione (da secoli di repressione sessuale che haraggiunto il culmine con la morale vittoriana) e scoperta (come avanzamento della conoscenza); le conclusionidell’autore sono amare in quanto vede il progetto di liberazione e di conoscenza fallito.Com’è stato possibile passare da un estremo all’altro?È importante partire analizzando l’art.21 della Costituzione, figlio di un

compromesso tra Partito Cattolico, Comunista e Socialista:

Art. 21 Costituzione: Libertà di pensiero: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. [...] Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume.

1. La prima parte garantisce una libertà d'espressione.

2. La seconda parte limita le rappresentazioni che vanno contro il buon costume e quindi la sessualità.

Per ricostruire questo fenomeno è possibile partire da 2 fonti:

a. Di tipo istituzionale: censura amministrativa e revisione cattolica che diventano le forme con cui lo stato controlla la circolazione della pornografia.

b. Di tipo culturale: omofobia radicata fortemente nella cultura italiana che faceva passare l'omosessualità femminile come spettacolo fruibile da un pubblico maschile eterosessuale, cosa non possibile per

L'omosessualità maschile

Come si inserisce il cinema in questo contesto?

Il cinema e la TV sono i mass media più istituzionalizzati perché, attivando i processi di istituzionalizzazione, lo Stato può ridurre l'alto rischio finanziario a cui sono sottoposti: il cinema viene infatti sostenuto attraverso tasse di agevolazione o vengono conferiti premi in denaro; inoltre, con la Legge Cappa degli anni '40 si difende il cinema nazionale in quanto si prevedeva la proiezione obbligatoria di un film italiano per 80 giorni l'anno.

Nonostante la grande istituzionalizzazione, i prodotti cinematografici "vietati" (pornografia) sono riusciti a passare l'istituzionalizzazione (tali prodotti non sono mai stati riconosciuti).

Definizione di pornografia: il nodo più difficile da sciogliere per analizzare questo fenomeno è proprio quello di dare una definizione chiara di pornografia che si basi su criteri oggettivi e indiscutibili;

tuttavia si è comunque arrivati ad una definizione sulla base di 2 vie:
  1. Sulla base di testi: un film è pornografico se rappresenta immagini esplicite e non lo è se si limita ad alludere alla sessualizzazione. Un testo è pornografico solo se il suo scopo è quello di eccitare sessualmente lo spettatore (da qui si distinguono film erotici e film pornografici).
  2. Sulla base degli effetti suscitati nello spettatore: ciò che provoca - intenzionalmente o no - un' eccitazione sessuale (uno degli effetti più evidenti è la masturbazione).
Il caso più famoso fu il caso Don Mario Gatti (1950): parroco che, armato di taglierino, lacerò un manifesto cinematografico esposto nella bacheca del cinema industriale locale (dopo aver ottenuto i permessi). Il sacerdote viene denunciato e si apre un processo. Il caso appare unico in quanto il sacerdote viene riconosciuto non colpevole e giustificato: il sacerdote spiega di aver

agito contro il manifesto mosso da legittima difesa dal dannosociale che provoca. Inoltre afferma di aver richiesto la rimozione del manifesto prima al direttore del cinema e poi ai carabinieri dopo aver notato che i ragazzi del suo oratorio si fermavano davanti al manifesto che li portava ad avere conversazioni oscene e all'atto della masturbazione senza ottenere nulla.

Paradosso Barbanti: ci sono tutte le premesse per far sì che la Chiesa e la cultura cattolica riconquistino l'Italia e si ritorni all'epoca del regime clericale, tuttavia, le intrusioni nel mondo dello spettacolo sono state così pesanti e determinanti che hanno portato all'esito paradossale secondo il quale queste premesse siano state dissolte. Da un lato abbiamo infatti una Chiesa molto forte e in grado di intromettersi, dall'altro abbiamo la diffusione della pornografia che non viene in alcun modo fermata dalla Chiesa.

Ritornando a quanto affermato dall'art.21 della Costituzione,

è importante ricordarsi come l’Italia si basi sulla libertà di espressione ponendo dei limiti all’osceno ma, allo stesso tempo, la Costituzione non considera mai l’opera d’arte o di
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
22 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elvalassina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e critica del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Subini Tomaso.