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SCHEMA DEL NEOREALISMO:
Non è un movimento artistico come il surrealismo o il futurismo: si tratta
di un' etichetta
, di una nozione che non viene applicata quando inizia questa stagione,
cioè nel '45, ma al contrario alla fine di questa stagione, nel '48. Usata
per la prima volta da Umberto Barbaro in un articolo sulla
letteratura russa pubblicato sull'Italia Letteraria nel '30.
Concretamente si tratta di una serie di film italiani dell'
immediato secondo dopo guerra che si proponevano di raccontare la
vita sociale del paese in modo anti-retorico utilizzando anche attori
non professionisti. La macchina da presa pone l'obiettivo sulle classi
popolari
descrivendone le reali condizioni in modo quasi documentaristico.
- Per quanto riguarda la periodizzazione storiografica, 2 le posizioni:
la 1a pone
l'inizio nel '45 (con “Roma città aperta” di Rossellini) e la fine nel '48-
49,e ritiene che si impongono degli standard commerciali. Questa
considera il neorealismo come un assetto del sistema cinematografico
italiano di quegli anni che coinvolge un numero più ampio di film rispetto
al canone tradizionale. Il cinema neorealista nasce dalla resistenza
( del resto la guerra partigiana è spesso al centro di molti film di quel
periodo) : in questi film non mancano casi di sacrificio per la nazione
la 2a tende a sottolineare una continuità con la produzione
precedente e successiva : effettivamente non c'è un ricambio
generazionale. Questa corrente ritiene che vi fossero dei germi del
neoralismo già nell'antichità e continui fino agli anni '50 e a Pasolini
- Maggiori esponenti:
Vittorio De Sica, Rossellini, Visconti, Giuseppe De Santis
* I primi 3 film di Rossellini sono di propaganda politica
( “Roma città aperta” e “Paisà” parlano entrambi della Resistenza dei
partigiani ). I film di Rossellini sono “opere mondo” che, in modo
drammatico e contraddittorio, agiscono da spartiacque col passato;
nei suoi film, come ha detto Cocteau, si sente per la 1a volta nel cinema
italiano “lo sguardo di un uomo farsi popolo e quello di un popolo
identificarsi con lo sguardo di un uomo”
* De Sica ne “I bambini ci guardano” affronta in modo molto duro il
rapporto tra genitori/figli: al centro c'è un bambino che subisce la crisi
sentimentale dei genitori. De Sica e Zavattini danno vita a un'unica
personalità creativa, sapendo raccontare storia quotidiana e storia
profonda. Mentre sforna soggetti a catena, Zavattini cerca di inserirli in
un quadro di poetica individuale e di gruppo. La guerra lo spinge a
imbrigliare la fantasia, la componente surreale e fantastica della sua
personalità, anche se una forte componente simbolica è già presente in
Sciuscià: film costruito in parte in studio tramite ricostruzione degli
interni, eppure la mdp sembra registrare l'autentica vita profonda,
l'immaginazione del futuro dei 2 protagonisti, Pasquale e Giuseppe.
* In De Santis c'è un paesaggio specificatamente nazionale ( pianura
Padana, Roma ) con pg che parlano in dialetto o con accento locale
marcato
Il realismo, per questi giovani che riscoprono Verga, è la vera misura
della narrazione. Il cinema realista francese degli anni '30 ispira il
Neorealismo italiano. Nei confronti dell'America il rapporto è
ambivalente: i film americani hanno comunque molto successo in Italia e
sono molto attesi ma allo stesso tempo temuti dalle case di produzione
italiane perchè quelli americani erano film più commerciali
- Oltre che le macerie fisiche ( calcinacci,ecc.) si vedono le macerie
sociali
- I bambini sono protagonisti o co-protagonisti di questi film: essi,
sinonimo di innocenza, sono le principali vittime della guerra
- lo stile presenta elementi formali che vogliono dare una forte
impressione di realtà all'immagine, per persuadere lo spettatore a
percepire ciò che vede sullo schermo come qualcosa di reale
- presenza discreta della cinepresa → non troppa per non distrarre lo
spettatore da ciò che gli viene raccontato e farlo concentrare → si cerca
il più possibile di usare gli elementi naturali
Visione di “PAISA'”
Inizia con forte realismo. Il titolo originale di “Paisà” era “Seven
from the U.S.”:
ognuno dei 6 episodi dovrebbe avere un cittadino americano per
protagonista. Girato da Rossellini, prodotto da un americano. Massimo
Guida e Federico Fellini vengono coinvolti in seguito per la
sceneggiatura. Con Fellini, Rossellini scrive degli episodi non
previsti → per Rossellini girare un film = vivere una sorta di
avventura. Primato ripresa su sceneggiatura. Tutti gli episodi si
definiscono strada facendo. E' anche un film che va contro le regole
della drammaturgia tradizionale: il budget elevato concedeva a
Rossellini di poter correre il rischio di procedere strada facendo, senza
una sceneggiatura completa in partenza.
Secondo una testimonianza il film è stato girato in presa diretta,
secondo un'altra la presa diretta è stata alternata al doppiaggio. Ma
quello che stupisce lo spettatore è vedere assemblate diverse lingue
all'interno di un film: c'è un plurilinguismo che diventa multiculturalista
→ notevole indagine antropologica.Rossellini vuole mostrare gli effetti
della storia sulla vita degli individui. In questo film viene privilegiata
l'oralità alla scrittura ( dialetto piuttosto che scrittura degli
sceneggiatori/italiano).
Il film comincia con un cinegiornale → giustapposizione tra
documentario e finzione per rendere tutto più realistico ( ogni episodio
è intervallato da un pezzetto di documentario)
La psicologia individuale vi è sacrificata in funzione della costruzione di
un quadro d'insieme → in Paisà la pluralità degli episodi e dei pdv è
pluralità di giudizi.
5/11
Classificazione di Meltz:
1. Piano economico
2. Sintagma parallelo
3. Sintagma a graffa
4. Sintagma descrittivo → sintagma cronologico
5. Sintagma alberato → sintagma narrativo ( montaggio alternato )
6. Scena: es. controcampo → frammentazione sul piano spaziale
ma non sul piano temporale
7. Sequenza binaria → ellissi temporale,
forte compressione sul piano temporale
8. Sequenza ad episodi → ellissi temporali più significative.
Inquadrature di cui abbiamo la percezione ( v. “Quarto potere” )
Visione di “Nuovo Cinema Paradiso” e “Salomè”
10/11
Il Neorealismo ha influenzato la storia del cinema italiano ma anche
quello estero.
NOUVELLE VAGUE→ Nuova onda del cinema
Verso la fine degli anni'50 la Francia è in mezzo a una crisi politica a
causa della guerra fredda e della guerra d'Algeria e il cinema francese
quasi si limita a documentare questa crisi e con film, personaggi e
dialoghi idealizzati si cerca di ricostruire una morale nazionale. Le
nuove generazioni (lettori di riviste di cinema e frequentatori di cinema
d'essays) venute dopo la guerra vedono nel cinema un'occasione di
riflessione;”Cahiers du cinemà” è la più autorevole rivista di cinema
francese di quegli anni, che riunisce tutti i principali autori della
Nouvelle Vague che sostengono la politica degli autori, secondo cui il
regista è considerato il solo autore del film e il film è una tappa
all'interno del percorso del regista, che deve esprimere la sua personale
visione del mondo. Una spinta importante a questi nuovi autori la dà il
“Centre Nacional du Cinema” introducendo un premio che permette loro
di realizzare cortometraggi → tra il 1958 e il 1961 esordiscono tanti
nuovi cineasti. La nascita della Nouvelle Vague viene inquadrata in 4
film: i cortometraggi “Le beau Serge” del 1958 e “I cugini” del 1959 di
Claude Chabrol che trattano la disparità tra vita rurale e urbana in
Francia, poi “I 400 colpi” del '59 di Francois Truffaut e infine “Fino
all'ultimo respiro” di Jean Luc Godard, il film più innovativo. Questi
registi si rivolgono a un pubblico giovane portando al cinema mode e
luoghi della loro generazione, giovani trentenni che rifiutano i grandi
ideali facendosi beffe delle vecchie generazioni che diffidano dalle
autorità e si perdono dietro a una femme fatale. Scopo della nouvelle
vague è catturare lo splendore del vero → durante le riprese venne
eliminato ogni artificio, proiettori e scenografie; film girati camera a
mano con luce naturale per strada o appartamento dei registi con
attori poco noti, film realizzati di fretta e con un basso budget, un cinema
spontaneo e immediato. Questa rottura tra riprese in studio e in
esterna si nota bene in “Effetto notte” di Truffaut del '73 che mostra la
realizzazione di un film evidenziando le finzioni tecniche del cinema
classico hollywoodiano: scene invernali girate in estate o notturne girate
in pieno giorno. Gli autori della Nouvelle Vague riprendono dal
neorealismo la pratica delle sceneggiature aperte , semplici canovacci
pronti a essere cambiati in corso d'opera, lasciando spazio
all'improvvisazione, privilegiando ambienti reali a quelli ricostruiti in
studio → sceneggiatura come strumento da rimettere continuamente in
discussione
I registi della Nouvelle Vague sono anche i primi a riferirsi alle tradizioni
cinematografiche precedenti, cioè a omaggiare o citare altri film. Es. in
“Fino all'ultimo respiro” il protagonista imita Humphrey Bogart, ne “I 400
colpi” il protagonista ruba una foto di scena di “Monica e il desiderio”.
Il cinema classico di Hollywood voleva sempre rendere invisibile la
cinepresa, i registi della Nouvelle Vague vogliono invece rivelarne la
presenza: in “Fino all'ultimo respiro” il protagonista durante un
suo monologo guarda direttamente in macchina.
Nel maggio del 1959 a Cannes “400 colpi” riceve il premio alla regia, film
autobiografico. Truffaut è il regista francese più amato per lo stile e
anche per altre ragioni.
Renoir scrive il film “Mon amour”, film scandaloso che narra l'amore tra
un uomo e una giapponese. Renoir e Rossellini → i veri ispiratori della
Nouvelle Vogue.
La Nouvelle Vague non è un movimento e non ha un manifesto → i
registi appartenenti a questa corrente sono cresciuti in una “bottega”.
Il cinema di qualità (cinema accademico) era un bersaglio di questo
gruppo → per “ripicca” giravano i film in maniera contraria a quella de