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PSICOLOGIA?

I tempi di reazione sono i tempi che intercorrono tra la presentazione dello stimolo e

l'emissione della risposta. Essi cominciarono ad essere studiati dai

neocomportamentisti (psicologia S-O-R), per poi affermarsi nella psicologia della

Gestalt e soprattutto nel cognitivismo. Vengono usati dalla psicologia per valutare la

quantità e la qualità dei processi cognitivi che avvengono, appunto, tra stimolo e

risposta. Ad esempio, sono stati fondamentali nello studio dell'effetto Stroop e

nell'effetto Simon.

10. LA REALTà FISICA E QUELLA PERCETTIVA COINCIDONO

SEMPRE?

No, esse non coincidono sempre. Infatti, viene definito realismo ingenuo quella

convinzione secondo cui gli stimoli sarebbero percepiti così come sono, generando

una completa coincidenza tra le due condizioni sopracitate. Due esempi di questa

discrepanza sono rappresentate dall'assenza dell'oggetto fenomenico (figure nascoste

o mascherate) e dall'assenza dell'oggetto fisico (triangolo di Kanizsa).

11. DESCRIVERE L'ARTICOLAZIONE FIGURA-SFONDO E I

PRINCIPI DI ORGANIZZAZIONE PERCETTIVA

L'articolazione figura-sfondo è un processo che viene sempre eseguito dalla

percezione dato che non può esistere una figura senza sfondo (es. il “vaso”, dove i

due visi e il vaso sono interscambiabili come figure o sfondo). I principali processi di

organizzazione sono quelli studiati dalla psicologia della Gestalt e sono:

• somiglianza: la somiglianza di colore fa sì che le immagini dello stesso colore

vengano raggruppati;

• vicinanza: le immagini vicine vengono percepite come appartenenti allo stesso

gruppo;

• chiusura: nonostante i bordi siano discontinui, le linee vengono percepite

chiuse e formano le figure geometriche;

• continuità o buona direzione: sovrapponendo due elementi, le loro linee

vengono unite secondo continuità di direzione.

12. QUAL E' LA DIFFERENZA TRA I PROCESSI AUTOMATICI E I

PROCESSI CONTROLLATI?

Le modalità di funzionamento dell'attenzione sono di due tipi: i processi automatici,

che non richiedono l'impiego di risorse attentive, sono inconsapevoli e veloci; e i

processi controllati richiedono risorse attentive, sono attivati in modalità seriale

(ovvero uno dopo l'altro)e, a causa del controllo attentivo a cui sono sottoposti, sono

più lenti. Molti processi sono inizialmente controllati e possono diventare automatici

con la pratica e l'esercizio: si tratta, in questo caso, di processi automatizzati, che

richiedono una quantità minima di risorse attentive, avvengono in base a

un'elaborazione in parallelo delle varie operazioni e hanno un tempo di esecuzione

rapido.

13. CHE COS'E' E COSA DIMOSTRA L'EFFETTO STROOP?

L'effetto Stroop è uno dei più noti fenomeni portati a sostegno della selezione tardiva.

Esso viene studiato attraverso la presentazione di una parola scritta in diversi colori e

si chiede al soggetto di riportare il colore in cui è scritta la parola. Quando il

significato della parola esprime un colore, il confronto tra le due dimensioni può dar

luogo a una configurazione congruente oppure incongruente. L'esperimento mette in

luce come i tempi di reazione nei casi della situazione congruente siano sempre più

veloci rispetto a quelli che caratterizzano la situazione incongruente. Quindi, e la

conoscenza del significato influenzano i tempi di reazione: ciò dimostrerebbe che il

significato della parola, irrilevante per questo esperimento, viene elaborato.

14. DESCRIVERE IL CONDIZIONAMENTO CLASSICO E QUELLO

OPERANTE

Il condizionamento classico, sperimentato da Ivan Pavlov, fisiologo russo, è quel

processo di apprendimento nel quale uno stimolo inizialmente neutro, dopo ripetuti

abbinamenti con un secondo stimolo in grado di produrre una risposta, viene

associata a questo, diventando uno stimolo condizionato. Invece, nel

condizionamento operante di Skinner, il soggetto opera sull'ambiente e produce

determinati effetti, a cui seguirà l'applicazione di rinforzi positivi o negativi.

15. DESCRIVERE I DIVERSI TIPI DI RINFORZO

In generale, il rinforzo è ciò che porta ad un incremento del comportamento

desiderato. In particolare, il rinforzo positivo è quello che determina una conseguenza

gradita. Il rinforzo negativo è la cessazione di uno stimolo avversativo. Questi due

tipi di stimoli possono essere somministrati saltuariamente (rinforzo intermittente) o

ogni volta che il soggetto emette il comportamento desiderato (rinforzo costante).

16. QUAL E' LA DIFFERENZA TRA IL RINFORZO NEGATIVO E LA

PUNIZIONE?

la punizione è una conseguenza negativa di un comportamento che fa diminuire la

probabilità che quel comportamento venga ripetuto, mentre il rinforzo negativo è la

cessazione di uno stimolo avversativo (es. ci si attiva per spegnere il rumore

fastidioso della sveglia).

17. IN COSA CONSISTE L'APPRENDIMENTO LATENTE PER LO

SVILUPPO DELLA PSICOLOGIA?

L'apprendimento latente consiste nell'apprendimento anche in assenza di una

qualsiasi ricompensa, al contrario quindi delle teorie comportamentiste sul legame

stimolo-risposta: a questo proposito, vengano citati gli esperimenti di Tolman, che

dando a un gruppo di ratti rinforzi solo dal 12esimo giorno dell'esperimento in poi,

notò dallo stesso giorno un calo drastico del tempo passato nel labirinto.

18. DESCRIVERE I TIPI DI MEMORIA E IL MODELLO A

MAGAZZINO

Secondo Atkinson e Shiffrin la memoria sarebbe suddivisa in tre sistemi tra loro

collegati, ognuno preposto a specifiche funzioni:

– magazzino sensoriale: all'interno di questa struttura sostano per brevissimo

tempo i dati provenienti dagli organi di senso. La memoria sensoriale attiva

dunque un'analisi di tipo qualitativo, scegliendo e filtrando i dati più rilevanti.

– memoria a breve termine: le informazioni selezionate sono poi trasferite alla

MBT. Questa struttura deve mantenere attive le informazioni per il tempo

necessario a svolgere vari compiti cognitivi grazie alla reiterazione che

permette loro di raggiungere la MLT dove verranno immagazzinate. La MBT,

nonostante abbia capacità limitata permette inoltre il ritorno di questo processo

che prende il nome di attivazione del ricordo.

– memoria a lungo termine: nella MLT è immagazzinato per un tempo

indeterminato tutto il materiale proveniente dalla MBT. Questo magazzino ha

capacità illimitata, può contenere dunque tutte le informazioni che l'individuo

acquisisce nella vita.

Secondo i due psicologi, una volta immagazzinato in questo sistema, il materiale non

può più andare perduto.

19. QUAL E' LA PRINCIPALE CAUSA DELL'OBLIO?

L'oblio, ovvero l'impossibilità o l'incapacità di recuperare una qualche informazione

dalla memoria, può avere diverse cause. La più realistica è quella dell'interferenza:

essa si basa sull'idea che se due informazioni entrano in contatto tra loro nella

memoria possono rendere meno accurato il ricordo di una delle due e questo effetto è

tanto più forte quanto più le due informazioni sono simili tra loro.

20. QUALI SONO I DIVERSI TIPI DI MEMORIA A LUNGO TERMINE?

La MLT può essere descritta sia come distinta tra memoria fattuale (“cosa sono le

cose”, ovvero descrizioni, definizioni) e memoria procedurale (“come si fanno le

cose”, ovvero spiegazioni); sia tramite la distinzione tra memoria semantica e

memoria episodica. La prima riguarda l'immagazzinamento e il recupero di

conoscenze riguardanti concetti e parole, ed è astratta rispetto all'esperienza,

associativa e tassonomica. La memoria episodica, invece, riguarda eventi che vedono

l'individuo protagonista, fanno riferimento al sé e hanno un'organizzazione

cronologica. Tulving dà una particolare definizione di memoria episodica,

chiamandola memoria autobiografica, spiegando anche l'amnesia infantile.

21. COME SI PUO' MIGLIORARE LA MEMORIA?

Gli individui possono aumentare l'efficienza della memoria utilizzando strumenti

esterni o interni al sistema cognitivo. Questi ultimi si basano sul funzionamento dei

processi cognitivi. Sono state individuate due grandi categorie di mnemotecniche:

• mnemotecniche per facilitare l'organizzazione delle informazioni, come il

metodo dei loci. Essa si basa sull'individuazione di un percorso familiare e

nell'assegnare a ogni punto l'elemento da ricordare. Una procedura analoga è la

tecnica delle parole piolo alle quali associare gli elementi che devono essere

ricordate. Si tratta di individuare e apprendere una lista di parole in grado di

evocare immagini e associando a esse gli elementi da ricordare;

• mnemotecniche per facilitare la codifica, procedure basate sull'abilità di creare

codici o sostituzioni per le informazioni che devono essere ricordate.

22. IN CHE SENSO I LIVELLI DI ELABORAZIONE SONO

UN'ALTERNATIVA RISPETTO AL MODELLO CLASSICO DEI TRE TIPI

DI MEMORIA?

Il modello dei livelli di elaborazione è un'alternativa in quanto si basa sull'idea che la

memorizzazione delle informazioni dipenda dal livello in cui avviene l'elaborazione

delle stesse. Quindi, al contrario del modello classico dei tre tipi di memoria dove

l'input veniva mantenuto dal loop articolatorio, dal taccuino visuospaziale e

dall'esecutivo centrale; nel modello dei livelli di elaborazione l'input passa attraverso

una serie di elaborazioni (strutturale, fonologica e semantica), e ad ogni nuovo livello

l'informazione estratta è maggiore.

23. I TESTIMONI OCULARI SONO ATTENDIBILI?

No, e a questo proposito si deve citare l'esperimento di Loftus. Egli mostrò a più

gruppi di persone alcune diapositive relative a un incidente stradale, poi chiese loro a

che velocità le due auto andassero al momento dell'impatto. Ad ogni gruppo però

espose la domanda con un verbo diverso (toccate, urtate, sbattute, fracassate) e notò

che la velocità dedotta dai soggetti era più alta quanto era più grave il verbo usato

dallo sperimentatore nella domanda. Questo esperimento dimostrerebbe quindi

l'inattendibilità e l'inaffidabilità dei testimoni.

24. QUAL E' LA TEORIA DI RORSCH SUI CONTENUTI MENTALI?

Gli studi condotti da Rosch hanno permesso di descrivere l'organizzazione dei

concetti in base a due dimensioni principali. La dimensione verticale si riferisce al

grado di inclusione di una categoria. La dimensione orizzontale si riferisce alla

possibilità di differenziare le categorie allo stesso livello di inclusione. L'intuizione

che le categorie siano differen

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A.A. 2018-2019
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francescapozzati di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Tasso Alessandra.