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15 IL PROCESSO D’INTEGRAZIONE NELL’UE:DALL’UNIONE DOGANALE AL MERCATO

UNICO. IL BILANCIO DELL’UE

In questa lezione consideriamo il processo d’integrazione europea dall’unione doganale al

mercato unico.

A livello europeo, istituita, col Trattato di Parigi del 1951, la CECA (Comunità europea del carbone

e dell’acciaio).

Il 25 marzo 1957 furono firmati a Roma i Trattati istitutivi della Comunità economica europea (CEE)

e dell’Euratom (Comunità europea dell’energia atomica).

◦ La fusione degli esecutivi di queste tre Comunità tra di loro avvenne a partire dal 1967.

L’obiettivo è stato ridefinito dal Trattato sull’UE (1992), art. 2:

◦ Promuovere un progresso economico e sociale e un elevato livello di occupazione e pervenire a

uno sviluppo equilibrato e sostenibile, in particolare mediante la creazione di uno spazio senza

frontiere interne, il rafforzamento della coesione economica e sociale, e l’instaurazione di una

unione economica e monetaria, che comporti a termine una moneta unica.

strumenti

Gli iniziali (1957) erano:

Unione doganale:

◦ in un decennio (1958-68) abolite le tariffe interne (ed

altre restrizioni quantitative) ed unificata quella esterna comune.

Politica agricola comune

◦ (PAC): richieste francesi vs. tedesche; all’inizio assorbiva i 3⁄4 del

bilancio comunitario.

politica concorrenza

◦ Altre politiche: di (regolamentazione delle intese e degli abusi di posizione

dominante, degli aiuti di stato, armonizzazione fiscale); libera circolazione delle persone e dei

servizi (libertà di stabilimento, libera prestazione di servizi); politica sociale; politiche comuni di

settore (trasporti ed energia); politica di “congiuntura” (ad es. politica monetaria: ma solo

concertazione). deepening(integrazione

Nel corso del tempo abbiamo assistito ad un processo di più spinta tra lo

widening(allargamento

stesso numero di paesi, numero ristretto) e di progressivo a nuovi paesi).

Per i nuovi allargamenti vi sono i criteri di Copenaghen (stabiliti nel 1993):

politico:

(i) criterio istituzioni democratiche stabili, rispetto delle leggi, dei diritti umani e delle

minoranze; (ii) criterio economico: esistenza di economie di mercato funzionanti; (iii) recepimento

dell’acquis comunitario: necessità di incorporare nelle legislazioni nazionali il corpo normativo

dell’Unione.

Le principali istituzioni sono:

Consiglio europeo: è composto dai capi di Stato o di governo dei paesi membri;

◦ Di regola il Consiglio decide a maggioranza semplice; per specifiche questioni è però richiesta

la maggioranza qualificata (con un sistema di ponderazione dei voti) o l’unanimità.

Nel caso di decisioni specifiche si riunisce il Consiglio (dei ministri) dell’UE.

◦ Ad es. per le materie economiche l’Ecofin, ossia il Consiglio dei ministri economici e finanziari.

In tutto una decina di materie.

Commissione, i cui membri sono designati dagli Stati membri (ora uno per ogni stato) e sono in

carica per un periodo di 5 anni rinnovabile; essa, oltre a fungere da “guardiano” dei Trattati, ha

poteri di iniziativa, preparazione, decisione e con- trollo.

Parlamento, con elezione diretta dal 1978 (in precedenza vi era un’Assemblea parlamentare i cui

delegati erano designati dai Parlamenti nazionali).

Corte di Giustizia ◦

(organo giurisdizionale) e la Corte dei Conti; altre istituzioni: Comitato

economico e sociale, altri organi consultivi(come il Comitato delle regioni).

◦ Banca Centrale Europea, Banca Europea per gli Investiment.

◦ Oltre a quelle nate dopo l’ultima crisi: Efsf, Esm, ecc.

Atti

Gli degli organi comunitari comprendono:

◦ Regolamenti emanati dal Consiglio, direttamente applicabili negli Stati membri; Direttive, che

trovano applicazione attraverso le successive normative nazionali; Decisioni, che sono vincolanti

per specifici destinatari (non necessariamente Stati membri); Pareri e raccomandazioni.

Trattato Roma

Dopo il di del 1957 sono stati approvati (con rati- fiche dei Parlamenti nazionali e/

o referendum) nuovi Trattati:

L’Atto Unico

◦ (in vigore dal 1987): una prima importante modifica del Trattato di Roma per

introdurre le “quattro liberalizzazioni” in vista del Mercato Unico entro il 31.12.1992.

Trattato Maastricht

◦ Il di (firmato nel 1992) sull’Unione Economica e Monetaria.

Trattato Amsterdam

◦ Il di (firmato nel 1997), che promuove esplicitamente le politiche per

l’occupazione, oltre a prevedere ulteriori integrazioni nel campo della politica estera e della

giustizia.

Trattato Nizza

◦ Il di (firmato il 26.2.2001), che ha introdotto alcune riforme istituzionali.

Trattato Lisbona

◦ Il di (firmato nel dicembre 2007 ed entrato in vigore nel dicembre 2009).

riforme istituzionali

Le nell’ultimo decennio: Convenzione europea

o Al fine di adattare le istituzioni all’UE allargata, la (2002-03) ed

un’apposita Conferenza intergovernativa (2003-04) approvarono un “Trattato costituzionale”. Ma

mancate ratifiche di Francia e Olanda (referendum del 2005).

o Il Trattato di Lisbona (2007), meno ambizioso, è stato finalmente ratificato (dopo l’esito negativo

del referendum in Irlanda nel 2008) da tutti nel 2009 ed entrato in vigore il 1° dicembre 2009.

Novità più rilevanti:

Presidente del Consiglio europeo

o “permanente” eletto per due anni e mezzo

(rinnovabile una sola volta).

◦ In precedenza, vi era solo una rotazione semestrale.

maggioranza qualificata

o Per le decisioni a nel Consiglio, previste solo due soglie (55% dei

paesi e 65% della popolazione).

dell’Alto rappresentante dell’Unione

o Ruolo per la politica estera e di sicurezza (Pesc) e

vicepresidente della Commissione.

Commissione

o più snella (solo 2/3 degli Stati membri in futuro).

◦ Per ora ha 28 membri, incluso il presidente (ora Jean-Claude Juncker, dopo Barroso). o

Parlamento europeo.

Maggiori poteri (“co-decisione”) del

rafforzate”

o “Cooperazioni esplicitamente ammesse. Introdotta una “clausola di uscita” dall’UE.

15.2 L’unione doganale, la politica della concorrenza ed i fondi strutturali

La politica economica e sociale dell’UE si pone tre grandi obiettivi: crescita, stabilità, coesione.

1. La stabilità macroeconomica (stabilità dei prezzi e finanze pubbliche sane), rafforzata con i

criteri di Maastricht, è vista come una condizione per la crescita.

2. Per sostenere la crescita è però necessario un ambiente concorrenziale e competitivo, come

enfatizzato nell’Agenda di Lisbona.

3. La crescita deve salvaguardare l’ambiente ed accompagnarsi ad un buon livello di coesione

sociale.

o In questo senso, la concorrenza deve espletarsi in quella che è stata definita “economia

sociale di mercato”: accanto al libero esplicarsi delle forze di mercato dovrebbe essere riservata

un’attenzione particolare alle finalità equitative (espresse nell’obiettivo della coesione).

o Un alto livello di coesione richiede altresì basse disuguaglianze nella distribuzione del

reddito, sia tra paesi che all’interno degli stessi, ad es. tra le regioni.

strumenti

Gli principali per realizzare questi obiettivi sono vari:

o il programma del Mercato Unico (1986-92), l’utilizzo del bilancio comunitario (in particolare dei

Fondi strutturali), l’Unione economia e monetaria (che ha preso avvio con il Trattato di Maastricht

ed il connesso Patto di stabilità e crescita), l’Agenda di Lisbona ed “Europa 2020”, ed altri.

Sin dal trattato di Roma la CEE rivolse un’attenzione particolare all’agricoltura.

PAC(politica stabilizzare i mercati

La agricola comune) prese avvio nel 1962; mirava a dei

sviluppo rurale

prodotti agricoli (I pilastro) e favorire lo (II pilastro).

interventi del Feoga

o Attraverso gli (Fondo europeo di orientamento e garanzia). sostegno dei

prezzi, sussidi alle esportazioni.

Critiche:

o

◦ oneri per il bilancio comunitario: all’inizio 3/4 delle uscite;

◦ prezzi più alti per i consumatori: per molti prodotti più che doppi rispetto a quelli di libero

mercato e trasferimenti di benessere dai consumatori ai produttori, nonché tra gli Stati membri;

◦ penalizzati i paesi produttori del Terzo Mondo.

Riforme successive:

◦ Piano Mansholt (1968): riduzione occupazione agricola; ma insuccessi (eccedenze);

◦ Libro Verde (1985): limitare eccedenze, sostegno ai redditi invece che prezzi;

◦ MacSharry (1992): riduzione di prezzi e superfici (set-aside); pagamenti diretti;

◦ Agenda 2000 (1999): sviluppo rurale, competitività;

◦ Fischler (2003): nuovi fondi: Feaga, Fondo europeo agricolo di garanzia, e Feasr, Fondo europeo

agricolo per lo sviluppo rurale (oltre a Feamp, per la pesca);

◦ Health check (2008): potenziamento II pilastro; anni ’80: quote latte (fino 1/4/15);

◦ Nuova PAC (2014-2020): convergenza, innovazione, sostenibilità ambientale; ora quasi 1⁄4 delle

spese destinate a II pilastro.

un’unione doganale,

La CEE era che prevedeva l’eliminazione dei dazi interni e l’unificazione

delle tariffe esterne (entro il 1° luglio 1968)

oInvece nelle zone di libero scambio ciascun paese mantiene le proprie tariffe nei confronti del

resto del mondo

◦ esempi sono l’EFTA ed il NAFTA.

Effetti del “Mercato comune europeo”:

statico:

o guadagni di tipo

◦ ↑scambi commerciali (con trade creation maggiore di trade diversion)

◦ ↑produzione e reddito;

◦ ↑benessere dei consumatori (maggior varietà di produzioni e possibilità di scelta, costi

più bassi); dinamici

o guadagni

◦ ↑concorrenza,

grazie a sfruttamento delle economie di scala in mercati più

↑produttività, ↑investimenti

ampi, e crescita.

a favore della concorrenza,

Fin dal Trattato di Roma norme che vietavano:

accordi collusivi

o gli tra imprese (cartelli) dimensione comunitaria

◦ Le pratiche restrittive della concorrenza devono avere una

(ossia alterare il commercio tra paesi), altrimenti ricadono sotto la normativa dei singoli paesi.

Basta che gli accordi collusivi esistano de facto, attraverso le cd.“pratiche concertate”.

◦ Le imprese o gli stati devono ottenere un’esplicita autorizzazione da parte della Commissione

◦ (pena l’applicazione di multe).

posizioni dominanti

l’abuso di

◦ ◦ Si ha quando grandi imprese possono usare il proprio potere discrezionale e di mercato

per fissare prezzi, strategie o altre pratiche distorsive della concorrenza.

o Situazioni a rischio quando le quote di mercato sono sup

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Publisher
A.A. 2018-2019
114 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mane15 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Signorelli Marcello.