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CLAUSOLE PASSERELLA

applicabili solo a condizione che

entro 6 mesi un qualsiasi Parlam.

nazionale non modifichi la sua

opposizione

ATTI LEGISLATIVI:

 firmati dal Presid. del Parlamento europeo e dal Presid. del Consiglio

 pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea nelle sue lingue ufficiali dell’Unione

 entrano in vigore dalla data stabilita dall’atto stesso o il 21esimo giorno della loro pubblicazione

5. ORDINAMENTO DELL’UNIONE E ORDINAMENTO ITALIANO

Sin dal 1951 (fondazione della prima comunità) l’Italia è parte dell’ordinamento dell’Ue ed in quanto tale ha

assunto una serie di obblighi impegnandosi ad adottare ogni misura di carattere generale e particolare per

assicurarne l’esecuzione

OBBLIGHI specificati nei trattati sottoscritti e ratificati dall’Italia secondo il procedimento dell’art. 80 Cost.

con la FORMA GIURIDICA DELLA LEGGE ORDINARIA.

I trattati e la giurisprudenza della Corte di giustizia stabiliscono che non solo lo stato ma tutte le persone

fisiche e giuridiche sono dirette destinatarie del diritto dell’Unione che determina nei loro confronti vantaggi

= DIRITTI e svantaggi = OBBLIGHI.

Le istituzioni dell’Unione adottano anche decisioni rivolte a soggetti italiani (pubblici e privati) specificamente

individuati negli ambiti riguardo ai quali lo stato ha rinunciato alle sue competenze a favore di quelle

dell’Unione.

6. L’UNIONE E IL SUO PECULIARE ORDINAMENTO

L’Unione si fonda sui trattati = atti di diritto internazionale con durata illimitata.

I trattati costituiscono la CARTA COSTITUZIONALE di una comunità di diritto e come tale essa tende ad

interpretarlo.

I trattati danno vita ad un complesso diritto derivato ciò significa che l’Unione possiede autonomi

meccanismi per la produzione di norme hanno come destinatari tutti

i soggetti degli stati membri

interprete legittimo = a partire dai giudici che le

CORTE DI GIUSTIZIA applicano direttamente

DELL’UNIONE

ed il diritto dell’Unione prevale sul diritto dei singoli stati.

Esiste una cittadinanza europea.

Va sviluppandosi un sistema partitico europeo, disciplinato da norme dell’Unione relative allo statuto e al

funzionamento che hanno il fine di far diventare le elezioni del Parlamento europeo una competizione fra

partiti europei e non nazionali.

Gli organi legislativi dell’Unione rappresentano:

 

da una parte i governi degli stati CONSIGLIO

 

dall’altra i cittadini e i popoli dell’Unione PARLAMENTO

Ci sono organi che hanno l’obbligo di agire nel solo interesse dell’Unione e non possono accettare istruzioni

dai singoli governi COMMISSIONE, CORTE DI GIUSTIZIA, CORTE DEI CONTI, BANCA CENTRALE EUROPEA.

Importanti ambiti decisionali sono tutt’ora soggetti a decisioni prese all’unanimità ma tutto il resto è soggetto

a decisioni prese a maggioranza.

calcolata in base al num. SISTEMA DELLA

degli stati pro o contro e in DOPPIA

base al num. dei cittadini che MAGGIORANZA

rappresentano

L’Unione gode di autonomia finanziaria cioè il suo bilancio è finanziato totalmente tramite risorse proprie.

È prevista una procedura che può sfociare nella sospensione dei diritti di uno stato membro in caso di

violazione dei valori fondamentali dell’Unione europea.

L’Unione è aperta all’adesione di altri stati purché siano rispettosi degli stessi valori ed in grado di assumere

insieme degli obblighi derivanti dal diritto Ue

AMMISSIONE è deliberata dagli organi

dell’Unione ma le condizioni e

l’adattamento dei trattati sono oggetto di

un accordo tra lo stato richiedente e stati

membri che ciascuno di essi deve ratificare

N.B. è regolato anche il RECESSO le cui modalità sono la negazione dall’Unione con lo stato membro

recedente.

Quindi, non si può classificare l’Unione europea fra le organizzazioni di stato fin qui conosciute:

 sin dai primi anni di vita della comunità europea si era parlato di comunità sovranazionali

 di fronte alla grande evoluzione dell’integrazione europea altri hanno parlato di ordinamento pre-

federativo con riferimento al suo carattere di ordinamento in trasformazione: non ancora federale

ma in procinto di diventarlo

 più di recente si è parlato di federazione di stati nazione: formula con la quale si cerca di conciliare

sia gli sviluppi in senso federale sia la difesa delle identità nazionali

 inoltre, l’insieme dei suoi cittadini non può considerarsi un unico popolo, ragion per cui in tanti

mettono in dubbio che l’Unione costituisca oggi una vera e propria comunità politica

7. L’UNIONE DAVANTI ALLA CRISI

La crisi finanziaria globale esplosa nel 2008 ha coinvolto, a partire dal 2010, quegli stati dell’euro zona che i

mercati non ritenuto in grado di sostenere i loro debiti sovrani.

La CRISI DELL’EUROPA è scoppiata a causa della situazione della Grecia che per debolezza economica e

finanziaria pubblica fuori controllo era parsa sull’orlo di dichiarare fallimento. Tale situazione rischiava di

travolgere le banche che l’avevano fino ad allora finanziata (francesi e tedesche) esponendo al rischio di

contagio altri paesi fortemente indebitati (Irlanda, Portogallo, Spagna e Italia) al punto da minacciare la stessa

sopravvivenza dell’euro.

L’euro è stato introdotto in assenza di istituzioni politiche in grado di imporre una comune politica di bilancio.

Inoltre, i trattati hanno affidato alla Bce il compito di fissare l’ammontare della moneta da mettere in

circolazione sottraendo questo potere alle banche centrali nazionali ma le è stato anche vietato di finanziare

i debiti pubblici attraverso l’acquisto diretto dei titoli di stato.

Gli stati, quindi, non hanno potuto far ricorso al metodo utilizzato in passato per fronteggiare una crisi del

proprio debito stampare carta moneta e mediante l’inflazione aumentare il Pil nominale e ridurre il debito.

La crisi ha provocato una tensione tra tendenza degli stati a non cedere ulteriori poteri e l’opposta esigenza

di un coordinamento più stretto delle politiche economiche e finanziarie nonché forti tensioni tra paesi

creditori e paesi debitori. RIFLESSO SULL’OPINIONE PUBBLICA suscitando sentimenti anti-europei sia nei

paesi meno virtuosi del Sud Europa sia in quelli del Nord Europa.

Gli stati dell’eurozona hanno dovuto ricorrere ad interventi sempre più massicci: 

a) interventi finanziari temporanei volti a dare respiro finanziario ai paesi in difficoltà FONDO

EUROPEO DI STABILITA’ FINANZIARIA 

b) istituzione di uno strumento permanente FONDO SALVA-STATI conosciuto con l’acronimo ESM

le risorse del fondo derivano in istituzione intergovernativa che

parte da obbligazioni emesse può concedere prestiti e

sul mercato ed in parte dal acquistare titoli in debito

capitale sottoscritto dagli stati pubblico ma a condizioni severe

dell’eurozona le decisioni vengono

assunte con voto ponderato

in modo da assicurare il

consenso dei maggiori

finanziatori

c) riforma della GOVERNANCE ECONOMICA EUROPEA con un pacchetto di misure legislative entrate in

vigore nel novembre 2011 allo scopo di assicurare maggiore sorveglianza, criteri più stringenti e

sanzioni automatiche nei confronti degli stati che non ottemperando ai vincoli di politica finanziaria

dell’Unione ne mettono a repentaglio la stabilità

d) è stata istituita una procedura di valutazione ex ante in sede europea dei bilanci dei singoli paesi

e) l’esigenza di rafforzare l’unione economica e monetaria ha portato all’adozione del FISCAL COMPACT

per obbligare gli stati a perseguire l’equilibrio del bilancio, impegnandoli a introdurre tale vincolo nel

proprio ordinamento interno. Questi vincoli sono stati oggetto di un accordo intergovernativo

sottoscritto da 25 paesi Ue

Va aggiunto che viene realizzandosi anche l’UNIONE BANCARIA con lo scopo di salvaguardare la stabilità

finanziaria della zona euro e di tutta l’Ue e di ridurre turbolenze provocate da eventuali fallimenti di banche.

Dal novembre 2014 è operativo il MECCANISCMO DI VIGILANZA UNICO (Mvu) e dal gennaio 2016 il

MECCANISMO DI RISOLUZIONE UNICO (Mru) al fine di fronteggiare situazioni di dissesto attraverso un fondo

finanziato dal settore bancario.

È in corso di approvazione un regolamento per l’istituzione del SIST. EUROPEO DI ASSICURAZIONE DEI

DEPOSITI. 

Nel quadro del Mru vige la direttiva del risanamento e la risoluzione degli enti credito il risanamento

delle banche in dissesto deve avvenire a carico degli azionisti e creditori delle banche stesse.

ricadute su tutti coloro che

avevano comprato azioni e

obbligazioni derivate di

alcune banche dichiarate

insolventi

Alle difficoltà economiche nel corso del 2015 si è aggiunta la CRISI DEI RIFUGIATI determinata dall’afflusso

in numeri esorbitanti di persone in fuga dal loro paese intenzionate a chiedere asilo nei paesi dell’Unione

europea o solo ad emigrare.

Italia, Grecia ed Ungheria nell’occhio del ciclone per la difficoltà oggettiva di accogliere adeguatamente

ondate di arrivi sulle proprie coste meridionali o attraverso la rotta balcanica.

Al di là degli aspetti logistici, in base alle norme dell’Ue sul sistema europeo comune di asilo = REGOLAMENTO

DI DUBLINO (2013) spetta al primo paese in ingresso in Europa registrare i richiedenti asilo e valutare la

legittimità della richiesta di protezione internazionale

questo sistema ha finito di scaricare

oneri sostenibili sui paesi prima citati,

accusati dagli stati non di confine di aver

deliberatamente omesso molte

registrazioni

L’Italia, attraverso l’operazione “Mare nostrum” si è presa carico del pattugliamento del Mediterraneo per

contrastare gli scafisti e salvare i naufraghi abbandonati al loro destino dagli organizzatori di viaggi.

Nel 2014 si è aggiunta l’operazione europea “Triton” gestita da Frontex agenzia per il controllo delle

frontiere esterne.

Successivamente l’Unione ha aumentato i fondi per le operazioni di pattugliamento, elaborato piani per

combattere il traffico dei migranti ed introdotto un nuovo sistema di quote per redistribuire i richiedenti asilo

tra tutti gli stati membri. Diversi stati hanno però rifiutato di dar seguito all’obbligo di ricollocazione dei

profughi mentre gli altri per scoraggiarne l’arrivo hanno introdotto i controlli nelle frontiere all’interno dello

spazio Schengen.

Infine, l’Unione ha avviato una collaborazione con la Turchia affinché sia essa a fare da filtro e assorbire la

gran p

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A.A. 2016-2017
183 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Naliab di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Buccino Laura.