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L’APPRENDENTE ADULTO: LA COMPONENTE MOTIVAZIONALE
Scopi di apprendimento degli adulti riconducibili in 4 domini: accademico/culturale,
professionale, sociale, ricreativo.
Gli adulti non sono immuni dai rischi del filtro affettivo ma->l’insegnamento integrato
di lingua e disciplina non linguistica può evitare queste barriere motivazionali
(contenuti inadeguati alla loro età e al loro grado di maturità, nozioni linguistiche e
attività non pertinente agli scopi ecc).
Il CLIL, infatti, si configura come una dual-focussed education -> approccio
didattico in cui gli obiettivi linguistici devono discendere da quelli disciplinari, ritenuti
primari e non viceversa. A seconda delle esigenze si possono prevedere livelli diversi
di integrazione tra lingue e contenuto non linguistico e di collaborazione tra il docente
di LS e il collega della disciplina.
Altra causa di demotivazione dell’adulto -> i suoi preconcetti pedagogici lo inducono a
contrastare l’approccio didattico del docente e la gerarchia degli obiettivi da questi
stabilita.
Metodo e programma devono divenire oggetto di una negoziazione che consenta allo
studente di manifestare le sue opinioni e le sue perplessità, e al docente di sostenere
con argomenti solidi le ragioni che giustificano le sue scelte didattiche.
Gli adulti possiedono le conoscenze pragmatiche, la memoria e le capacità di
astrazione necessarie per inquadrare con più rapidità dei bambini le strutture
grammaticali ed individuarne difficoltà ed eccezioni.
I FATTORI COGNITIVI
Il contenuto non è separabile dalla forma linguistica. Uno degli aspetti caratterizzanti
del CLIL è la CALP (Cognitive and Accademic Language Proficiency): saper usare
la LS sia per comprendere costrutti linguistici complessi e decontestualizzati sia per
analizzare, esplorare e scomporre concetti presenti nei testi di studio. La CALP si
raggiunge non con un apprendimento implicito, ma attraverso un’istruzione mirata e
fondata sui contenuti disciplinari.
Acquisizione: madrelingua o seconda lingua imparata in età infantile in contesti
naturali; avviene in modo inconscio, grazie alla ricchezza degli stimoli linguistici
dell’ambiente e sotto l’impulso dei bisogni primari, che spingono il discente a
concentrarsi sul significato del messaggio anziché sulla forma.
Apprendimento: processo cosciente che avviene in età adulta e nei contesti
d’istruzione in cui lo studente focalizza la sua preoccupazione sull’aspetto formale del
messaggio, esercitando un controllo sulla correttezza grammaticale degli enunciati.
Krashen -> l’insegnamento dovrebbe mirare all’acquisizione->si ottiene se il
discente è esposto al momento giusto ad una quantità consistente di input
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comprensibile, ossia di difficoltà appena superiore alle sue conoscenze linguistiche
(i+l), e se il contesto didattico riproduce le condizioni naturali di acquisizione della
madrelingua, cosicchè lo studente dimentichi che sta imparando la lingua (rule of
forgetting).
Le principali procedure che rendono possibile l’input sono la semplificazione (a livello
di contenuto: esempi, schemi, diagrammi, mappe concettuali), la regolarizzazione
(riguarda i costrutti sintattici e comporta la formulazione di enunciati senza deviazioni
dalla norma) e la ridondanza (dare evidenza ad un elemento importante dell’input
mediante l’uso di espedienti linguistici e materiali diversificati).
Schmidt -> noticing (notare) alla base dell’acquisizione perché solo ciò che il
discente nota nell’input diventa intake.
Ellis-> la forma linguistica presente nell’input quando è notata passa come intake
nella memoria a breve termine e, dopo il confronto con l’output viene integrato nella
memoria a lungo termine. Il gap tra le info già possedute e quelle nuove deve essere
notato coscientemente, in modo che lo studente possa rifletterci sopra e ristrutturare
la propria conoscenza.
Altro fattore centrale è l’output-> la pratica produttiva nel contesto dell’interazione tra
studenti e con il docente.
Long-> importanza della conversazione durante la quale gli interlocutori sarebbero
costretti a modificare l’input per renderne più chiaro il significato.
Swain-> individua la condizione dell’apprendimento nell’output comprensibile: a
causa della comprensibilità dell’input, l’apprendente non presta attenzione agli aspetti
grammaticali ininfluenti sul significato e non si accorge del gap presente tra info nuove
e quelle note. Nella produzione invece, il discente sarebbe costretto a utilizzare le
proprie competenze e le proprie abilità linguistiche per rendere l’output comprensibile.
Lo studente negozia ciò che intende dire. L’output assicura cosi il feedback,
indispensabile per l’acquisizione, sia di indurre il docente a fornire un input più
comprensibile. La negoziazione aiuta l’apprendente a rendersi conto del rapporto tra
forma e significato e ne aumenta la consapevolezza grammaticale.
IL CLIL A MISURA DEGLI ADULTI:
-integrazione di apprendimento implicito ed insegnamento esplicito:
grammatica viene vista come una componente sottesa a tutte le abilità linguistiche.
L’uso automatico della lingua straniera costituisce la fase finale dell’apprendimento,
nella quale lo studente è capace di produrre enunciati corretti senza soffermarsi a
riflettere sulle regole da applicare. Per consentire l’automatismo ->pratica
abbondante, feedback e istruzione.
In condizione di apprendimento esplicito lo studente si concentra sulla forma, sulle
parti funzionali del discorso e sui tratti morfologici, mentre in quello implicito sulle
parti di significato referenziali.
Lewis-> Lexical Approach: il lessico e la grammatica non sono separabili in quanto le
parole assumono significato nel loro insieme e non separatamente. Gli insiemi di
parole devono essere appresi come unità lessicali e la riflessione metalinguistica dello
studente va focalizzata sulla loro funzione del discorso. La lingua non è solo, ma anche
grammatica.
-negoziazione della forma: nell’insegnamento integrato di lingua e contenuti non
linguistici l’attenzione dello studente tende al significato concettuale del messaggio,
piuttosto che sulla forma. Di conseguenza il feedback implicito, consistente in
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ripetizioni, riformulazione ed altri espedienti che non sottolineano l’errore
grammaticale, determina un’ambiguità pragmatica. Non si ha così un incremento
della LS. Per Lyster sarebbe necessaria una negoziazione della forma basata non sulla
correzione diretta, ma sulla richiesta di chiarimenti, ripetizione della frase sbagliata
con un picco intonativo sull’errore, su indizi metalinguistici, ossia commenti, domande
informazioni ecc.
Il docente può riprendere l’interazione sul contenuto subito dopo aver richiamato
l’attenzione sulla forma.
-creazione di un clima congeniale alle caratteristiche psico-affetive
dell’adulto: clima amichevole, trattamento paritario, partecipazione dello studente
nell’individuazione degli obiettivi didattici e nella valutazione-> si aiuta così il discente
ad autovalutarsi e a capire i motivi delle sue difficoltà parlando francamente con i
docenti delle sue ambizioni di apprendimento e delle sue perplessità. Giusto tono,
evitare un sovraccarico cognitivo, materiali didattici calibrati, forme di rinforzo.
-lavoro per compiti: attraverso quest’ultimo gli studenti possono comunicare in
maniera autentica e assumere un ruolo attivo nella costruzione della loro competenza.
Il task si basa su un topic (nucleo tematico) che richiede allo studente di eseguire
operazioni di selezione, comparazione, problem solving, scambio di esperienze
personali ecc, in funzione del raggiungimento di uno scopo. Il task deve prevedere
una fase preparatoria (si definisce il tema, si introduce il lessico, si fanno notare le
parole nuove), fase esecutiva (lavorare a coppie o in gruppo), fase di
focalizzazione sulla lingua (analisi di aspetti linguistici specifici, spiegazione e
presentazione di strutture analoghe). Nel CLIL il task favorisce il COOPERATIVE
LEARNING e LA NEGOZIAZIONE SIA DEL SIGNIFICATO CHE DELLA FORMA. Con il CLIL
l’apprendimento è visto come un momento di crescita perché vi è collaborazione tra
docenti e adulti che sono resi partecipi nel loro processo formativo.
CLIL E APPRENDIMENTO COOPERATIVO
3°CAPITOLO
Apprendimento Cooperativo (AC): è attuato in ambienti istituzionalizzati (scuola).
Giocano un ruolo fondamentale: la condivisione delle conoscenze e dei significati
messi in comune o negoziati nel piccolo gruppo e nel gruppo classe, e la
metacognizione, cioè la maturazione da parte dei soggetti di una sempre maggiore
consapevolezza dei processi di apprendimento. Gli allievi diventano progressivamente
interpreti sempre più autonomi del proprio apprendimento.
TEORIE E MODELLI DI APPRENDIMENTO LINGUISTICO
Le teorie e i modelli di apprendimento linguistico di matrice cognitivista, postulano che
la Grammatica Universale resti accessibile per tutto l’arco della vita e che
l’apprendimento di una seconda lingua straniera sia una variazione o ristrutturazione
del processo di acquisizione della lingua materna.
Obiettivo dell’approccio comunicativo della didattica delle lingue straniere o seconde è
la capacità di comunicare con gli altri per risolvere problemi ->importanza delle abilità
orali.
Quadro Comune Europeo per l’apprendimento, l’insegnamento e la
valutazione delle lingue moderne -> COMPETENZA COMUNICATIVA HA 3
COMPONENTI: 6
-LINGUISTICA: conoscenza lessicale, fonologica e sintattica; abilità linguistiche
(leggere, scrivere, ascoltare, parlare); capacità cognitiva dell’individuo di accedere alle
info linguistiche che ha immagazzinato.
-SOCIOLINGUISTICA: dimensione sociale e culturale della lingua, conoscenza e uso
di norme che regolano l’uso del codice linguistico tra generi, età, gruppi sociali e
contesti relazionali.
-PRAGMATICA: sapere, saper essere, saper fare, linguaggio del corpo e prossemica,
uso di immagini, simboli. Sapere la lingua (comprendere, produrre testi e dialoghi),
saper fare con la lingua (mettere in campo le grammatiche pragmalinguistiche,
antropolinguistiche e sociali, che guidano atti intenzionali mirati a uno scopo ben
preciso nel contesto), sapere i linguaggi verbali e non verbali.
Modello Interazionista: ambiente linguistico favorevole allo sviluppo della
competenza linguistica; grande quantità di input comprensibile (i+l), condizione
psicologica favorevole per lo studente. Krashen -> input comprensibile, input
compreso e apprendimento (intake