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Per sogno, in questo particolare contesto di studio delle popolazioni del Meso

America, si intende:

• una pratica spirituale;

• un metodo di costruzione e divulgazione della conoscenza;

• un elemento di specificità identitaria;

• uno spazio dove è possibile evocare le energie che sono favorevoli all'anima e

all'esistenza umana (yoga, cerimonie religiose);

• una ragione sensibile che utilizza il sistema onirico, dove si può apprendere a

dominare le energie negative.

Il sogno è un'opera di mentalizzazione della conoscenza a livello incosciente.

La spiritualità è un elemento caratterizzante dell'identità di queste tribù maya:

perdendo l'identità religiosa, spesso entrano nei giri sbagliati (narcotraffico, sette

pseudo-religiose...); così come lo è il concetto di tempo: nelle popolazioni

occidentali, il tempo ha un solo piano spazio-temporale, ovvero quello lineare. In

queste particolari tribù, invece, esso ha più piani, circolare e spirale, ed esso ha il

ruolo di trasportare lo spirito verso gli ancestri, che possono apparire in sogno o

durante l'uso di determinate sostanze; è un contenitore energetico in cui agisce il

cosmo. Gli spiriti degli avi, i defunti, il divino, i maestri ancestrali: queste entità

possono insegnare retaggi epici del passato di una data tribù. Quindi, essendo i piani

della realtà plurali, devono esserlo anche le categorie di lettura.

Alcuni sogni sono interpretabili da tutti i membri della comunità, mentre per i sogni

più oscuri è prevista la consultazione di un esperto, sia egli una guida spirituale e uno

shamano (interprete della voce degli dei o degli avi). La conoscenza, per queste tribù,

è la sapienza, ovvero far vibrare nel proprio spirito ciò che si sa/ sa fare per la

comunità in cui si vive, è una conoscenza correlata all'universo: il bene individuale

coincide con il bene comune, che consiste nell'esperienza dell'amore. Nei sogni degli

indigeni appaiono spesso i NAHUAL (o NAWAL), cioè gli spiriti guida (scimmia,

pesce, cervo, pipistrello), animali nati nello stesso momento in cui è nato ciascuno di

noi, che ci accompagna. È una presenza costante riscontrabile nelle caratteristiche

della persona e nella sua spiritualità, e che interviene in determinate circostanze. I

nahual hanno lo scopo di condurre il soggetto alla sapienza, quasi fossero una porta

verso la conoscenza insieme alla meditazione. Questo è un altro aspetto che definisce

le suddette tribù, ovvero questa strettissima relazione con la natura.

La letteratura maya si tramanda nel Popol Vuh, il libro sacro, scritto attraverso i

geroglifici, ovvero insiemi di glifi, diversi simboli racchiusi in un contesto di

significato (elementi numerici e immagini insieme, per indicare la data di un

determinato evento, ad esempio). Spesso, nei sogni, appaiono anche i geroglifici, o i

semplici glifi, che danno risposte operative concrete e pragmatiche per i problemi

della loro vita. Essi sono più poetici che logici, poiché allusivi, lasciano spazio a

qualcosa di non detto, di interpretabile. Questo permette il rafforzamento di

un'identità antichissima che non deve essere soppressa, anche perchè rappresenta un

altro modo di organizzare la vita. Bisogna essere a mente aperta, e per questo il

disorientamento è indispensabile: bisogna per prima cosa comprendere i loro principi,

come la devozione alla comunità e il sistema di credenze onnisignificativo. L'antica

cosmogonia (modello di narrazione globale che dà senso al destino dell'uomo) maya,

diversamente dal modo di pensare occidentale ed etnocentrico, è un'interpretazione

del mondo che si realizza attraverso una lettura globale (come accadeva ad esempio

con l'Illuminismo, con la ragione come idea principale, o come nell'Idealismo, nel

Marxismo...).

La nostra razionalità è strumentale, ciò significa che ci aspettiamo un risultato

immediato e concreto indipendente dalla spiritualità. Questo denota un'incapacità di

capire la dimensione olistica e globale della nostra esistenza, al contrario dei popoli

della Meso America, la cui razionalità è onirica, non strumentale, perchè il

raggiungimento del singolo scopo permette il raggiungimento di scopi altri, per il

bene della comunità → senso profondo dell'umano e della sua spiritualità,

connessione del soggetto al suo contesto.

I procedimenti e le strategie del pensiero che si verificano nel sogno, così come nello

yoga, nella meditazione ecc., possono aiutare a capire cos'è la conoscenza e come si

costituisce → conoscenza della conoscenza. Alcune strutture della conoscenza sono

comuni a tutte le popolazioni della penisola mesoamericana: un esempio può essere il

calendario maya, che racchiude informazioni riguardanti i movimenti astrali e le fasi

della luna.

Tutto ciò che si è detto finora ha delle ripercussioni sulla pedagogia sociale: l'identità

culturale negata dalla civilizzazione si è radicata in queste forme del pensiero,

permettendo a queste culture di conservarsi e arricchirsi. Il sogno è uno spazio

privilegiato di conoscenza.

Le popolazioni tendono a pensare se stessi attraverso le categorie del mito. Mito che

può essere variabile. Ad esempio, per noi occidentali può essere la razionalità o

l'economia, mentre per i maya il sé interiore, la spiritualità, l'eredità lasciata dagli

ancestri. Quest'io interiore ha resistito all'esfoliazione dei conquistatori europei e, più

recentemente, degli statunitensi.

I sogni fanno riferimento agli ancestri, e al loro linguaggio, che ha una grammatica

differente rispetto alla dimensione contingente. Il linguaggio dei sogni trasforma il

simbolo ancestrale in esperienza di vita attraverso i procedimenti dell'analogia,

corrispondenza, somiglianza, inversione (quest'ultimo può venire interpretato come

un bisogno di cambiare punto di vista).

Esistono tre tipi di interpretazione possibili:

• profetica: prevedere il futuro;

• diagnostica: offrire una risposta a un problema, non solo di carattere medico;

• messianica: cercare di comprendere e risolvere un dilemma che mette a rischio

quella comunità o addirittura il mondo.

Per interpretare i sogni, bisogna conoscere la cosmogonia. Tutti sono stimolati a

raccontare e capire i propri sogni. È importante ricordare tutti i sogni, anche gli

incubi, perchè anch'essi danno informazioni utili.

Nel sogno si sperimenta un'enorme dualismo (pensiero cosciente+pensiero

incosciente, sé razionale+sè irrazionale ecc.): ecco perchè le popolazioni vedono e

considerano il sogno come un ambito privilegiato (Guidorizzi).

La stessa percezione di se stessi che gli individui coltivano in queste popolazioni è

diversa dal nostro individualismo perchè il sapere, l'agire, il pensare è sempre pensato

in funzione alla condizione spirituale che la tribù abbraccia e da cui è abbracciata.

Ogni azione mette a sua volta in atto conseguenze che devono essere in sintonia con

le energie spirituali che governano il cosmo, altrimenti sono l'individuo e la natura

che a lungo andare soffrono (ad esempio, la natura si inquina e l'individuo si

ammala): questo sfugge ogni individualismo, poiché il cosmo è una rete d'amore che

ha come caratteristica la sua propria sussistenza. Tutto ciò porta a forme

originalissime di sincretismo tra indigeni, convinti che il proprio agire (dai riti ai

sogni ai metodi di agricoltura) consentono la sopravvivenza dell'intero pianeta

nonostante l'ignoranza dei bianchi, lontani da una relazione d'amore col cosmo.

Tutto questo, unito all'indispensabile senso di vertigine, aiuta a comprendere cosa si

intende con educazione trascendente all'intercultura: un sistema di conoscenza più

profonda dell'educazione occidentale, pragmatica: bisogna sapere come funziona

l'educazione e cos'è la conoscenza, ma prima di tutto conoscere i pregiudizi su questi

temi. Dunque, l'educazione maya porta all'interiorizzazione. L'educazione è sacra

perchè fatta con e per gli Altri, ci si offre a Dio lottando con se stessi per educarsi;

diversamente da quella occidentale che porta all'esteriorità, all'apparenza di status.

Il sentimento della cerimonia sottolinea la sacralizzazione che segna il punto di svolta

per l'individuo, che assume un significato differente nel contesto sociale. A questo

proposito è impossibile non spiegare il significato del simbolo come esperienza, che

agisce delle energie che si intrecciano con quelle cosmiche e attraversano la persona.

Simbolo e fenomeno sono due facce della stessa medaglia, conservano la presenza

dello spirito divino nel mondo e segnano nel presente questa relazione sacra tra uomo

e natura.

Il bimbo, in queste società, è influenzato dalle forze cosmiche sin dal suo

concepimento, e queste definiranno la sua personalità e i suoi talenti (è stato condotto

un esperimento in una scuola bilingue spagnolo/maya portando avanti un

insegnamento individualizzato basato sulle caratteristiche dei nawales, con ottimi

risultati).

Il bambino viene presentato alla comunità e gli viene assegnato un nome: da questo

momento, egli ne diventa un membro attivo, e la comunità si incarica della sua

educazione, fino a quando il nuovo entrato non potrà mettere a disposizione i propri

talenti per il bene della comunità.

Molto importante, come già sottolineato, anche la relazione con la natura: ad

esempio, l'inquinamento è visto come un atto sacrilego non solo spiritualmente ma

anche per la vita pratica, perchè spezza la linfa vitale che unisce l'uomo al divino

(significato della seiva).

Per riassumere:

– nawalismo → paragonabile in certi termini allo scoutismo occidentale;

– senso comunitario e ruolo della comunità → opposto all'individualismo

occidentale, dove il senso dell'Io è maggiore del senso del Noi;

– relazione intima e spirituale con la natura;

– importanza delle prime esperienze, infatti i bambini vengono subito abituati a

raccontare i propri sogni durante la colazione, il pasto più importante per le

tribù maya.

Da qui è facile notare la distanza dalla comunicazione occidentale, spesso strutturata

in modo da favorire pochi e sfavorire molti: il bambino cresciuto nell'Io non arriverà

mai a sviluppare tutti i suoi talenti. Infatti, soprattutto nei giorni nostri si è notato il

problema dell'egocentrismo c

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A.A. 2018-2019
17 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francescapozzati di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Gramigna Anita.