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STATO DI COSCIENZA
Si può definire lo stato di coscienza come la capacità di rispondere agli stimoli e all'ambiente circostante. È dovuto all'intensa attività neuronale, registrata attraverso l'elettroencefalogramma. La registrazione dell'attività elettrica nel tracciato evidenzia: veglia attenta con un'alta attività elettrica e basso voltaggio (attività di sincronizzata), e di sonno profondo con un lento attività elettrica ad alto voltaggio (attività sincronizzata). Il mantenimento dello stato di veglia è dovuto dalla scarica del sistema talamo-corticale. L'attività elettrica corticale dipende dalla sommazione dei potenziali sinaptici dei dendriti corticali. Il ritmo dell'elettroencefalogramma dipende dalla sincronizzazione delle onde che derivano dalla sommazione di potenziali sinaptici generati dai neuroni talamo-corticale, la cui ritmicità di scarica dipende dai neuroni di.ritrasmissione talamici. I neuroni del talamo possono trovarsi in condizioni fisiologiche: modalità di trasmissione e modalità diraffica. Questi possiedono un particolare tipo di canali per il calcio voltaggio-dipendenti che si attivano quando il potenziale prossimo il valore soldi e si aprono quando il neurone è iper polarizzato e porta un potenziale oltre la soglia di scarica del potenziale.
I neuroni di ritrasmissione del talamo hanno interazioni reciproche con i neuroni inibitori del nucleoreticolato del talamo. La scarica ritmica e sincrona dei neuroni talamici di ritrasmissione produce onde di potenziali sinaptici eccitatori a livello corticale. Si registrano onde lente, ritmiche che indicano che il talamo non è nelle condizioni di ritrasmettere la corteccia informazioni sensoriali. Questo è il tracciato tipico del sonno, definito sincronizzato. Quando il talamo e della condizione di trasmissione tipica dello stato di veglia, il tracciato è
desincronizzato e quindi le informazioni vengono ritrasmesse. Durante lo stato di veglia, il talamo viene mantenuto nella modalità di trasmissione da fibre colinergiche che innervano il nucleo reticolare del talamo, impedendo quindi che i neuroni del talamo diventino iperpolarizzati. Le fibre colinergiche hanno origine dalla parte rostrale del ponte e dai nuclei di peduncoli pontini e tegmentali laterali del tronco.
Pagina 37 Riassunti Neurofisiologia Dispensa 29
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
Il sistema nervoso autonomo è quella parte del sistema nervoso motorio che gestisce le funzioni della vita vegetativa. Controlla direttamente le funzioni degli apparati cardiocircolatorio, digerente, urogenitale, respiratorio e dell'occhio, in modo da adattare le funzioni degli organi alle esigenze dell'organismo. Si chiama autonomo perché la sua attività non è controllata volontariamente. L'attività è regolata dai riflessi viscerali o attraverso
L'azione dei centri nervosi che si trovano soprattutto nell'ipotalamo e nel tronco encefalico è costituita dal sistema orto simpatico e sistema parasimpatico, ognuno è formato da neuroni pregangliari localizzati nel sistema nervoso periferico. Una terza parte è costituita dal sistema nervoso enterico, formato da una rete nervosa intensa collocata nel tubo digerente, la cui attività possiede comunque la sua indipendenza.
Le modificazioni associate ad uno stato d'animo sono collocate dal sistema nervoso autonomo, che controlla visceri e muscolatura liscia. Il controllo delle emozioni, la cui sede nel sistema limbico, influenza il sistema nervoso centrale tramite l'ipotalamo che coordina le risposte comportamentali per assicurarsi l'omeostasi dell'ambiente interno.
L'ipotalamo agisce e coordina tre sistemi: nervoso autonomo, endocrino e i neuroni implicati nella motivazione. È un sistema sensitivo e motorio viscerali.
viene denominato sistema motorio involontario. Tutti i riflessi viscerali sono controllati da circuiti localizzati nel tronco e nel midollo spinale. Si distinguono tre sezioni: ortosimpatica, parasimpatica ed enterica. Le componenti orto e parasimpatica hanno funzioni diverse e contrapposte, la prima media la risposta "attacco o fuga" emette il corpo in situazioni di emergenza; il secondo media la risposta "riposo e assimilazione" emantiene la frequenza cardiaca e respiratoria e metabolismo in condizioni basali. ORGANIZZAZIONE ANATOMICA DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO I motoneuroni del sistema nervoso autonomo sono localizzati all'esterno del sistema nervoso centrale, nei gangli del sistema nervoso autonomo. I motoneuroni sono chiamati post gangliari io sono attivati da neuroni pregangliari. Le due componenti hanno elementi sensitive distinte, per quanto riguarda le vie efferenti, le cellule bersaglio ricevono vari rami chiamati varicosità. I neuroni simpaticireticolare del bulbo laterale e ponte, mesencefalo, ipotalamo, amigdala e corteccia.
RIFLESSI MEDIATI DAL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
- Riflessi oculari: controlla due movimenti intrinseci dell'occhio: apertura delle pupille, messa a fuoco e retrazione delle palpebre.
- Riflessi cardiovascolari: agisce sul livello cardiaco e sulle resistenze, l'ortosimpatico aumenta la frequenza, la forza di contrazione e la gittata; il parasimpatico influenza solo la frequenza che diminuisce.
- Tono vasale: in condizioni di riposo, il calibro dei vasi viene contenuto a circa metà del tono mediante scariche toniche dell'ortosimpatico.
- Riflesso barorecettivo: i bar accettori localizzati nell'arco dell'aorta e nei seni carotidei, quando attivati inviano segnali al nucleo del tratto solitario che eccitano gli interneuroni del bulbo inibendo i neuroni motori; la diminuzione determina la vasodilatazione.
- Riflessi ghiandolari: il parasimpatico
Agisce positivamente sulle ghiandole salivari, nasali e gastrointestinali. Sulle ghiandole salivari agiscono positivamente sia l'ortosimpatico che parasimpatico, il primo agisce positivamente sulle ghiandole sudoripare.
Riflessi gastrointestinali: la componente principale che regola le funzioni del gastro intestinale è il sistema nervoso enterico, mentre le due componenti del sistema nervoso autonomo attivano la secrezione.
Riflessi urogenitali: regola lo svuotamento vescicale. Pagina 39 Riassunti Neurofisiologia Dispensa 30
L'ipotalamo è una formazione del diencefalo che coordina le funzioni del sistema nervoso autonomo e del sistema endocrino con il comportamento. Svolge questa funzione integrativa regolando i bisogni fisiologici di base: controllo di pressione, composizione elettrolitica, assunzione di cibo, regolazione della temperatura corporea, controllo del metabolismo energetico, regolazione della riproduzione e controllo delle risposte allo stress.
L'ipotalamo regola i processi essenziali mediante tre meccanismi principali: avendo accesso a informazioni sensitive di tutto il corpo, confronto delle informazioni sensitive con valori biologici di riferimento e rilevazione di deviazione di valori di riferimento apportando modificazioni a livello viscerale. Tutti i processi controllati devono essere coordinati tra di loro in modo preciso. L'ipotalamo possiede gruppi di neuroni specializzati che svolgono ruoli funzionali diversi. Può essere suddiviso in tre regioni:
- Area anteriore: è l'area preottica disposta al di sopra del chiasma ottico. Tale regione contiene il nucleo sovrachiasmatico che funge da pacemaker circadiano.
- Area media: è disposta sopra il peduncolo ipofisario e contiene diversi nuclei.
- Area posteriore: contiene i corpi mammillari e il nucleo tuberomammillare le cui fibre regolano il sonno e lo stato di vigilanza. I nuclei principali sono localizzati nella zona mediale compresa tra
due fasci di fibre detti: fascicolo proencefalico mediale e periventricolare. L'ipotalamo e le strutture del sistema limbico mantengono costante l'ambiente interno regolando la secrezione endocrina, le emozioni e gli impulsi. Attraverso l'azione sulle due componenti del sistema nervoso autonomo e del sistema endocrino, l'ipotalamo mantiene l'omeostasi controllando direttamente l'ambiente interno. Con il controllo sulle emozioni e sui comportamenti motivati, fornisce motivazioni per agire sull'ambiente esterno. Mantiene, infine, la condizione di consapevolezza.
L'ipotalamo ha afferenze ed efferenze sia umorali che nervose e prende parte a quattro tipi di riflessi:
- Riflessi convenzionali: presentano un'entrata neuronale e un'uscita neuronale. Media riflessi convenzionali che prevedono informazioni in entrata e in uscita di natura nervosa. Rappresenta un centro di coordinazione che integra ingressi diversi in modo da permettere