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V.

Possono inoltre contribuire al fallimento dell’iniziativa:

- Mancanza di segmentazione

- Disallineamento della capacità verso i clienti

- Fallimento nel riconoscere le differenti priorità

- Mancanza di fiducia e sicurezza

Mancanza di un’analisi di scenario

-

- Definizioni non coerenti

- Focus non adeguato sulla tecnologia 9

Network fisico (capitolo 4)

Supply chain management come evoluzione della logistica.

Concentriamo la nostra attenzione su quello che è un particolare insieme di processi e risorse che si chiama

logistica. Tale insieme permette ai membri della supply chain di poter gestire integralmente la

movimentazione dei materiali, dal primo nodo, quello del fornitore, a quello finale che identifica il cliente

finale. Per anni il ruolo della logistica è stato considerato non di primo piano e legato generalmente

all’organizzazione dei magazzini e dei trasporti. Tale attività, inizialmente di trasporto ha attirato

l’attenzione, spostandosi all’inizio degli anni ’80 sulla gestione dei materiali (logistica dei materiali). Il suo

ultimo stadio del processo evolutivo risulta caratterizzato dalle aziende che prendono coscienza del fatto che

il miglioramento della gestione dei flussi all’interno della catena logistica non può prescindere dal

coinvolgimento di attori esterni, che con il loro contribuito possono contribuire ad elevare il valore percepito

dall’utente finale.

Ruolo strategico della logistica

Si può analizzare come la logistica possa intervenire all’interno del processo, che va dall’emissione

dell’ordine alla consegna del prodotto al cliente, acquisendo quindi un’importanza strategica che prima non

Tale funzione operativa porta un’incidenza sui costi e sul prezzo finale.

aveva. le attività non core di un’azienda, quali

Si può notare nel corso degli ultimi anni la tendenza ad esternalizzare

e il trasporto. Se un’impresa decidere di cedere in outsourcing una

in particolare la distribuzione certa attività

è perché stima che essa possa essere svolta meglio con un costo ridotto e innegabili benefici per

l’organizzazione. Da qui si deduce l’importanza di un sistema logistico ben progettato

Logistica industriale

La logistica industriale si suddivide in tre principali categorie:

1. Logistica degli approvvigionamenti: si rivolge alla pianificazione e alla gestione di tutti i

processi e le risorse interessate a far pervenire alle imprese produttive tutte le materie

prime o i componenti necessari alla realizzazione di un bene o all’erogazione di un

servizio

2. Logistica interna: si pone come scopo quello di ottimizzare tutti i flussi che sono presenti

nel sito produttivo

3. Logistica distributiva: è costituita dalla gestione dei beni e delle informazioni a valle

della produzione

Le tre tipologie appena indicate possono essere classificate ulteriormente tenendo conto del grado di

coinvolgimento diretto dell’organizzazione.

I. Logistica integrata: che consta di un intero sistema gestito da un solo apparato economico

caratterizzato da un alto volume produttivo, domanda poco prevedibile e attrezzature di trasporto

e stoccaggio molto specializzate.

Outsourcing logistico: l’impresa di produzione esternalizza

II. una o più funzioni logistiche a società

che hanno in tali processi il loro core business. Tale esternalizzazione è giustificata da:

a. Esigenza di specializzarsi su altre funzioni

b. Limitazione degli investimenti

c. Possibilità di abbattere i costi dovuti alle attività logistiche

Gli obiettivi del sistema logistico sono:

Minimizzazione dei costi d’investimento legati all’acquisto di immobili, macchinari e scorte

I.

II. Minimizzazione dei costi di esercizio dovuti alle varie attività di produzione, trasporto, imballaggio,

movimentazione e stoccaggio

III. Elevata soddisfazione del cliente dovuta alla minimizzazione dei costi di consegna, con

un’informazione accurata.

Sistemi logistici diretti

Le imprese operano secondo due strategie:

realizzano beni secondo quanto stimato dall’analisi dei dati della

I. Push-logistics: dove le imprese

domanda e quindi posizionano i beni in magazzino in attesa che i clienti acquistino i prodotti

(consumatori) 10

II. Pull-logistics: in tale logica si aspetta la presenza di una evidente necessità di mercato per attivare il

trasferimento delle merci.

Sistemi logistici inversi

Con il termine logistica inversa (revers logistics) si intende l’insieme di processi e risorse indirizzate non a

rifornire il cliente dei prodotti ma a gestire il flusso inverso. Tale attività sono quella del recupero dei

materiali e dei beni non più utilizzati, in un’ottica di gestione dell’intero ciclo di vita del prodotto.

Si usano tali sistemi per la gestione delle seguenti famiglie di merci:

A) Prodotti da restituire

B) Prodotti da smaltire

C) Imballi utilizzati per le spedizioni (e per la presentazione).

11

Configurazione delle reti logistiche (capitolo 5)

Per poter configurare una rete logistica, occorre partire dalla comprensione e dalla definizione degli

obiettivi del network fisico stesso. Partendo dallo studio di questa parte, ovvero di ciò che possa

l’esito del network, occorre progettare e definire le caratteristiche della rete.

ostacolare o favorire

Obiettivi delle reti logistiche

Due sono le principali dimensioni fondamentali che caratterizzano la missione di una rete logistica:

i. La soddisfazione dei requisiti e delle esigenze dei clienti

ii. I costi sostenuti per raggiungere tale soddisfazione

È necessario specificare che il cliente può essere soddisfatto sotto vari punti di vista e diversi sono i

fornire all’utente quanto

fattori che contribuiscono a fare sì che un sistema logistico riesca a

richiesto:

Tempo di risposta: si configura come l’intervallo di tempo che intercorre tra l’istante in cui

- si concretizza un ordine di un prodotto e il momento in cui la merce relativa viene ricevuta

dal suo richiedente

- Varietà di prodotti disponibili: data dal numero di differenti modelli o configurazioni di

prodotto tra cui un cliente può scegliere. La personalizzazione rientra in tale macrosequenza,

e solitamente si va a scontrare con la diminuzione dei costi e dei tempi di produzione e di

consegna

- Reperibilità: strettamente legata al tempo di risposta, indica il fatto che un cliente si reca in

un punto di acquisto e trova il prodotto che ricerca; se questo non accade si rischia che tale

utente diventi un acquirente perso.

del cliente: indica la capacità dell’organizzazione di rendere il momento di

- Esperienza

contatto con il cliente il più spontaneo e semplice possibile.

Tracciabilità dell’ordine: permette di fornire al cliente immediate notizie sul posizionamento

- all’interno della filiera che lo produce, in modo tale da poterne seguire

del bene acquistato

l’avanzamento.

Possibilità di restituzione: legata a tutte le situazioni in cui si tutela l’acquirente da merci

- difettose o che non lo soddisfano, attraverso la predisposizione di meccanismi di resa e di

sostituzione.

Fattori di influenza

Un fattore di influenza logistico è una caratteristica la cui presenza induce o vincola le scelte

progettuali del network fisico. Tali fattori sono peculiari, ad esempio, del contesto in cui la rete

distributiva si va ad inserire e sono anche specifici per il tipo di organizzazione che si vuole andare

ad implementare. Tali fattori di influenza possono essere suddivisi in tre famiglie:

- Organizzativi e di mercato

- Tecnologici

- Ambientali

Fattori organizzativi e di mercato

All’interno di tali fattori si riconoscono e si individuano elementi che possono essere suddivisi in:

i. Caratteristiche delle organizzazioni che costituiscono la rete

ii. Caratteristiche del mercato in cui il network deve agire

A volte fattori organizzativi e di mercato si fondono, come nel caso di politiche aziendali o di

supply chain rivolte all’incremento della competitività. Ad esempio collocare o meno sul territorio

un centro di distribuzione può risultare importante fattore strategico per la crescita della propria

quota di mercato. Ad esempio, il posizionamento gioca un ruolo strategico per l’azienda, esso può

12

essere individuato in base ad esempio all’unicità del territorio e pertanto sulla possibilità di poter

offrire ad altri i servizi resi disponibili per se stesso su di una certa area geografica.

Fattori tecnologici

Sono fattori quali i sistemi di identificazione, di indirizzamento e di controllo della gestione che

permettono soluzioni altrimenti irrealizzabili.

Fattori ambientali

I fattori ambientali comprendono tutte quelle peculiarità specifiche di una data area geografica che

influiscono sull’istallazione e sul funzionamento di un network imprenditoriale di trasformazione e

distribuzione di beni. I quattro fondamentali insiemi di fattori ambientali sono:

i. Caratteristiche politiche e culturali

ii. Tassi di cambio e incertezze sulla domanda

iii. Dazi e incentivi

iv. Infrastrutture sul territorio

Caratteristiche politiche e culturali

La stabilità politica può indicare la potenzialità di un paese ad ospitare un nodo logistico del sistema

di produzione. Per esempio il posizionamento di un centro distributivo in territori in cui siano

presenti garanzie di legalità e protezione dagli illeciti non può essere ammesso anche a fronte di

altre condizioni favorevoli.

Se da un lato esistono motivazioni che suggeriscono di scartare una data regione, esistono anche

dall’altro lato caratteristiche culturali di un territorio che invece spingono le organizzazioni a

collocarvi nodi del proprio network (ad esempio la manodopera e le capacità tecniche).

Tassi di cambio ed incertezze sulla domanda

L’aumento o la diminuzione del peso di una valuta comporta altrettanta variabilità nei profitti di

molte imprese che possono o meno tener conto di ciò nella progettazione della propria rete logistica.

Dazi ed incentivi

I dazi si riferiscono in particolare a tutti quei costi che si vengono a generare ogni qual volta un

prodotto o un’attrezzatura viene trasferita da un paese all’altro, attraverso una frontiera economica.

La presenza di un mercato geograficamente definito implica uno studio dei costi potenziali di

un’istallazione presso il paese interessato, a fronte di una soluzione alternativa in cui un centro di

distribuzione, comporta dazi su ogni prodotto venduto.

In tale contesto occorre considerare anche particolari incentivi statali. Occorre tenere conto anche in

questo contesto delle limitazioni delle importazioni in alcuni paesi, che non permettono l’i

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A.A. 2018-2019
28 pagine
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SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/17 Impianti industriali meccanici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dianarsl di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione degli impianti industriali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Costantino Francesco.