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La pragmatica (PRAGMA = AZIONE) linguistica, ha come OGGETTO DI STUDIO il gioco linguistico (Ludwig Wittgenstein) modalità d'uso e il suo stesso mezzo.

Ambito degli studi linguistici:

  • Geoffrey Leech
    • La pragmatica sarebbe ricondotta all'interno della SEANTICA (sicurezza di assumere come il significato viene incapsulato nell'espressione linguistica). Egli sostiene che molte competenze linguistiche fanno riferimento a esseri umani.
  • Ludwig Wittgenstein
    • La pragmatica come la competenza dell'uso linguistico che riguarda gli esseri umani stessi.
  • Lucien Teserieu
    • La lingua è parole rimane una combinazione della sintassi ma può variare differenziato nelle sfumature dei fenomeni linguistici. PRAGMATICA può essere una prospettiva di studio in esso.

Charles Morris nel 1938 introduce il termine PRAGMATICA nell'ambito degli studi semantici e definisce 3 campi di studio:

  1. SINTASSI: lo studio delle relazioni fra i segni. Come la lingua è strutturata all'interno della frase.
  2. SEMANTICA: lo studio delle relazioni fra i segni e il mondo. Cose della realtà come comunicazione.
  3. PRAGMATICA: lo studio delle relazioni fra i segni e gli utenti che li usano.

Roman Jakobson sostiene invece che la PRAGMATICA fissi lo studio della lingua x riferimento x sintassi.

Tate McLotter considera la PRAGMATICA come lo studio dell'esecuzione linguistica (cosa tutto ciò che nella comunicazione è compiuto e non codificato nelle lingue).

Dell Hymes

  • PRAGMATICA come SCIENZA della COMPETENZA COMUNICATIVA (abilitazione degli utenti ad utilizzare modi efficaci in diversi contesti x ispezione comunicativa di vario tipo).

Stephen Levinson

  • La PRAGMATICA è lo studio delle relazioni tra la lingua e il contesto che sono fondamentali x spiegare il comprensione della lingua stessa.

Gli ENUNCIATI sono ESPRESSIONI LINGUISTICHE uscite in una successione discorsiva specifica. Il loro valore è costruzione grezza con il contesto ma solo a partire dal significato della parola ch'è il componente logico del linguaggio verbale, derivata da moduli e in situazione descrivono la comprensione del messaggio nelle lingue naturali.

  • IMPOSTAZIONE COMPOSIZIONALE: significato di enunciato attraverso delle composizione disposizionale + delle parole (OGGETTO DI STUDIO NELLA SEMANTICA) = significato enunciazione del composizione complessiva nel contesto.
  • IMPOSTAZIONE DECOMPOSIZIONALE: significato di enunciato attraverso degli enunciati in contesto + significato parole vengono mantenuti e portati in questo modo ESTREMA F.

meno forte degli enunciati. Più vero estrema - tanto gli enunciati quanto le parole formano significati dalla forma di comunicazione del significato degli enunciati insieme a partire dagli enunciati e dalle loro variazioni in contesto.

le modalità di comunicazione della lingua naturale è caratterizzata dal fatto che in essa il significato scaturisce delle parole e dei loro insiemi enunciati.

Paul Grice distingue a 2 livelli 1. livello = significato.

  1. significato convenzionale = definito dal codice linguistico condiviso dai membri di una comunità (oggetto di studio della semantica)
  2. significato conversazionale = sostituisce settori della lingua in contesto e dall'espressione degli scopi delle intenzioni umane. (oggetto di studio della pragmatica)

In definitiva, lo scopo della pragmatica è quello di individuare le regole mediante le quali gli utenti costruisce un significato degli enunciati.

Il contesto

è composto da 3 componenti:

  1. conoscenze condivise → credenze sociali e culturali (anagrafiche, conoscenze del contesto, linguaggio, ruoli parlanti)
  2. situazione comunicativa dominante → situazione spazio-temporale e vincoli impliciti su un evento linguistico
  3. contesto linguistico o cotesto → Il posto su un atto e le conoscenze di cosa fa segni logici (dice che e gli altri)

Il discorso è uno degli aspetti del contesto in cui si svolge un evento linguistico Il modello di discorso è la rappresentazione mentale dell'evento linguistico che sostituisce così. Ogni componente del contesto può o non essere condiviso dagli interlocutori.

Omonimia → espressioni del codice aventi identico significante ma diverso significato.

Polisemia → una parola più significati (lira, cera)

Ambiguità → 2 codici differenti nel contesto comunicativo vivi in un stesso espressione, è dubbia per la mancanza di indici contestuali più facile di scioglierla, essi in più chiusi grazie alla conoscenza e la comprensione della comunicazione comune e generale (vengo. 2-3-4 parte analogia serializzazione, disambigua, e ambiguità)

Vaghezza → espressioni linguistiche solitamente non sono pienamente specificate riguardo al loro significato e nel saggio di arricchimenti probabili del contesto (rossesini il mio paese)

Indeterminatezza → indice del testo o testo in se stesso per comprendere a che cosa si riferisce questo nella extra-linguistica a cui rimanda

Un proform o quasi pro-forma

L'ANAFFORA

ANTECEDENTE ANAFORICO

REFERENTE

CATEGORIA

MEZZI X IL RIMANDO ANAFORICO

  • ELESSI
  • AGGETTIVI
  • AVVERBI
  • PRONOMI PERSONALI
  • INCAPSULATORI
  • DESCROITORI

ANTECEDENTE

ANAFORA

ZIP

ESTRATTO

COREFERENCE POSSIBILE

ANAFORA COREFERENTE

ASSICURATO

INDICI

RECUPERO DELL'ANTECEDENTE

ANAFORA + DEICSI EMPENO

SEGNIFICATO

DICOTOMIA SEMANTICA/PRAGMATICA

PRAGMATICA

TIPI DI ATTO LINGUISTICO

  • ATTI ASSERTIVI: il parlante si impegna sullo stato di verità di uno stato di cose.
  • ATTI ESPRESSIVI: il parlante esprime un certo stato d'animo all'asscoltatore.
  • ATTI DIRETTIVI: il parlante immagina nel realizzare un futuro stato di cose.
  • ATTI DICHIARATIVI: il parlante è autorizzato per un cambiamento della realtà.

le condizioni di felicità sono ritenute (approssimazione) queste necessarie di un atto linguistico.

L'ASSERTIONE: serve al parlante a denunciare che un certo stato di cose è vero.

ATTO DELLA RICHIESTA

Il parlante chiama in causa l'interlocutore perché s'impegni su uno stato di cose.

ATTO DELLA DOMANDA

Il parlante interroga l'interlocutore sulla verità di uno stato di cose.

CONDIZIONI DI FELICITÀ

sono divenute frequenti le domande di conoscenza da parte di chi fa la domanda.

ATTI LINGUISTICI INDIRETTI

sono atti in cui la forza illocutiva è espressa in modo ristretto.

VERBI PERFORMATIVI

sono verbi che nel proferire un'azione linguistica, la realizzano.

PARLARE = MEZZO PER AGIRE

  • Possiamo distinguere in linguaggio nomi e interamente segmentale se sono affermazioni o domande.

Utente: partecipanti che non eseguono materialmente l’azione del parlare, ma viene considerato da quelli parlanti e che influenza il parlante come reazione al messaggio di cui egli non è che il materiale portavoce.

Situazione: oltre alla collocazione spazio-temporale, vi sono le scansioni interne sia spaziali che temporali, il tutto culturalmente codificato dalla situazione.

Strumenti: Oltre al codice linguistico, sono anche i codici paralinguistici e non linguistici. Lo sfruttamento di strumenti diversi può variare culturalmente: diversi linguisti diversi possono prevedere lo sfruttamento di strumenti diversi.

Atti: tipologie di atti, tipologie di linguistica e modalità della locuzione e argomentazione in sequenze possono mostrare variazioni (come le regole, la pausa, il suono o la durata consentita dalle pause).

Scopi: il modello di Austin prevede una distinzione fra intenzione e conseguenze secondo cui il parlante è responsabile dell'intenzione, ma non delle conseguenze dei propri atti.

Norme: si sviluppa l'importanza di discutere le modalità di variazione dell'inventario e dello specifico tipo reciproco delle norme valide in una specifica cultura.

Differenza tra significato e do e imp:

  • Esplicito: è quello che è associato stabilmente alle parole viste dell'enunciato. È il significato composizionale (il composto dei singoli tratti convenzionali delle parole).
  • Implicito: ciò che non è determinato composizionalmente a partire dai singoli tratti convenzionali delle unità che compongono l'enunciato.
Dettagli
A.A. 2018-2019
26 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher TippetePuffete di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pragmatica linguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Lombardi Vallauri Edoardo.