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Le Autorità in Italia

AEEGSI AUTORITA' PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E IL SISTEMA IDRICO: istituita con la Legge 14 Novembre 1995 n. 481 on attività di controllo e regolazione.

AUTORITA' PER LE GARANZIE DELLE COMUNICAZIONI: istituita con la Legge 249/1997 con funzioni di garanzia e di vigilanza sul "sostegno privilegiato" (attribuita con Legge 215/2004 "Legge sul conflitto di interessi")

ANAC AUTORITA' NAZIONALE ANTICORRUZIONE: ha il compito di vigilare sul corretto svolgimento delle procedure relative ai contratti pubblici.

Esistono poi ulteriori soggetti come:

AUTORITA' GARANTE PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA: Legge 112/2011

COMMISIONE DI GARANZIA DELL'ATTUAZIONE DELLA LEGGE SULL'ESERCIZIO DI SCIOPERO NEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI: Legge 146/1990

AUTORITA' DI REGOLAZIONE DEI TRASPORTI: Legge 201/2011

ISPRA ISTITUTO SUPERIORE PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE: Decreto legislativo

112/2008IVASS DEL SETTORE FINANZIARIO E ASSICURATIVO: Decreto Legislativo 95/2012

COMMISSIONE DI VIGILANZA SUI FONDI PENSIONE: Decreto Legislativo 98/2011

AGENZIA PER LA RAPPRESENTAZIONE NEGOZIALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI: Decreto Legislativo 29/1993 e 150/2009.

Esistono poi alcune Autorità chiamate trasversali le cui competenze si estendono al di fuori del settore di intervento in quanto poste a tutela di portata generale ma per le quali la competenza prevalente in caso di conflitto è sempre quella di settore.

Le controversie avverso i provvedimenti di tali Autorità sono affidate alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo ad eccezione dei provvedimenti concernenti il trattamento dei dati personali e i provvedimenti del Garante della Privacy.

Sulla base dell'ART. 133 CPA parzialmente dichiarato incostituzionale, la Corte Costituzionale ha previsto un riparto della giurisdizione con l'adeguamento delle norme vigenti e a seguito di un

Il processo di controllo sull'esercizio di potere dell'Autorità. Dal punto di vista procedurale il giudizio è sottoposto a rito abbreviato secondo l'ART119 CPA: tutti i processi sono dimezzati, salvo nei giudizi di primo grado, quelli per la notificazione del ricorso introduttivo, del ricorso incidentale nonché quelli di cui all'ART. 62 comma 1.

Inoltre, altra questione è quella della legittimazione di agire in giudizio anche per soggetti diversi da quelli direttamente pregiudicati dagli stessi. In memoria della sentenza della Corte di Cassazione n. 2207/2005 in affermazione della Legge n. 287/990, si dichiara che anche questi soggetti possono agire in giudizio vantando interessi, pretensivi o oppositivi, suscettibili di ricevere protezione giudiziaria.

Aule 09/03/2021 e 10/03/2021 (Libro sulla trasparenza e il diritto di accesso da pagina 199 a pagina 230)

La disciplina anticorruzione nel diritto amministrativo: quando ne parliamo

facciamo riferimento alla Legge Severino che si compone di diverse anime. La Legge introduce alcuni obblighi, modifiche nel Codice Penale, oltre ad essere legge di delega (al Governo) ad adottare provvedimenti amministrativi come nell'esempio del Decreto Legislativo 33/2013 - Decreto Trasparenza. Le misure di prevenzione degli abusi amministrativi combattuti dalla stessa amministrazione riportano parzialmente alla Legge Severino che è anche (ma solo in parte) legge anticorruzione. La Legge Severino si occupa di un profilo disciplinare e penale: nel primo caso in riferimento alle misure di prevenzione. L'intero sistema di prevenzione si fonda sull'ANAC a livello nazionale per controllare comuni, province, ordini professionali sul rispetto della normativa di prevenzione degli abusi amministrativi. Per fare ciò l'ANAC adotta ogni anno un PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE (PNA) che indica indirizzi/regole/norma ai singoli Enti. A livello, invece, del singolo Ente,vi è un RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E TRASPARENZA che coincide con il segretario Comunale oltre che il PIANO DEL SINGOL ENTE ANTICORRUZIONE approvato dall'organo ad indirizzo politico (esempio: la Giunta Comunale). Il piano di prevenzione contiene tutte le misure che Legge Severino e il Piano Nazionale impongo per prevenire gli abusi amministrativi. La violazione di una delle norme contenute nel piano triennale di prevenzione del singolo Ente può comportare responsabilità disciplinari sino al licenziamento disciplinare. Il PNA dal 2016 è adottato dall'ANAC, lo stesso rappresenta atto di indirizzo per le pubbliche amministrazioni e individua i principali rischi di corruzione e i relativi rimedi sulla base delle dimensioni e dei diversi settori delle attività degli Enti oltre che ai tempi e alle modalità di attuazione. Essere un atto di indirizzo significa che l'atto è vincolante ma le

<pubblicheAmministrazione possono discostarsene con OBBLIGO MOTIVAZIONALE.

Il campo privilegiato della normativa anticorruzione, gli ambiti di rischio, ai sensi dell'ART. 1comma 9 e 16 della Legge 190/2012 sono:

AREE'DI:

  • autorizzazione e concessione
  • scelta del contraente per l'affidamento di contratti pubblici
  • concessioni ed erogazioni di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari
  • nonché attribuzione di vantaggi economici
  • concorsi e prove selettive
  • affari legali e contenzioso
  • gestione delle entrate, spese e patrimonio
  • controlli, verifiche e ispezioni

SETTORI:

  • Assunzione e progressione di carriera del personale
  • Autorizzazione allo svolgimento di attività
  • Rilevazione presenze del personale
  • Conferimento di incarichi
  • Affidamento di lavori, servizi e forniture
  • Controlli in materia edilizia, commerciale, tributaria
  • Concessione contributi
  • Concessione uso gratuito di fabbriche

La valutazione di aree e settori permette

L'individuazione del grado del livello di rischio. A tale scopo il singolo ente con il responsabile del settore dovranno verificare il livello di rischio sulla base della DISCREZIONALITÀ e sull'IMPATTO ORGANIZZATIVO (peso qualitativo e quantitativo del procedimento sull'azione dell'Ente: quanto influenza a livello di incarichi e a livello di costi).

In caso di livello di rischio elevato seguiranno le misure di prevenzione (le più importanti sono pubblicità e trasparenza).

Le principali misure di prevenzioni a carattere obbligatorio sono quelle imposte dalla Legge Severino o dai decreti Legislativi che la legge ha prodotto. Sono riprodotte in una modulistica che le rende facilmente individuabili e attuabili.

MODULISTICA AD HOC legata al piano (una serie di misure principali modulabili):

SEGNALAZIONE DI ILLECITI in riferimento al whistleblowing e al riferimento dell'abuso preso in conoscenza da parte di un dipendente pubblico - secondo ART.54

BIS TUPI – al Responsabile della Prevenzione del proprio Ente. Fino al 2017 andava fatta al Dirigente poi l’impostazione venne variata causa di una scarsa fiducia in materia nella segnalazione al Dirigente. Ne segue, da parte del responsabile, garantendo la riservatezza, deciderà di effettuare o meno la segnalazione e la prosecuzione della procedura. In tal caso l’altra segnalazione sarà da effettuare nei confronti dell’UPD che dovrà convocare l’interessato entro 30 giorni e concludere la problematica entro 120 giorni. Il nominativo che ha fatto segnalazione rimane riservato a meno che la persona interessata intenda emergere. In tal caso seguirà un contraddittorio tra chi ha fatto la segnalazione e chi l’ha subita specificatamente quando l’unico elemento di prova è la segnalazione stessa. Nel caso contrario e nel caso specifico di un unico elemento di prova, il procedimento si archivia senza conseguenza verso il segnalatore.

senzaperò tralasciare il fatto che tale avvertimento porterà il Responsabile a modificare il piano dell'Ente per evitare ripetizione della casistica.

CONFLITTI DI INTERESSI (regolato dall'ART 6 BIS della Legge 241/1990) quelli indicati nell'ART.7 del Codice di Comportamento 2013. Una misura che può essere attuata attraverso dei moduli nei quali ciascun soggetto (pubblico o privato) fa presente la sua posizione di difficoltà al Responsabile della prevenzione o al Dirigente. Ne segue la valutazione della presenza o meno del conflitto di interessi: in caso positivo colui che riceve la comunicazione potrà di far ASTERNERE il soggetto perché SOSTITUIBILE o MANTENERLO NEL PROPRIO INCARICO.

La non segnalazione comporta l'illegittimità, in presenza dello stesso, per violazione di legge del provvedimento finale.

INCONFERIBILITÀ (secondo Decreto Legislativo 39/2013) di un soggetto pubblico che ha ricevuto una condanna in sede

penale (anche non definitiva) per i reati indicati negli ARTT 314e seguenti del Codice Penali, di incarichi di RESPONSABILITÀ (dirigente, posizione organizzativa, ecc..). L'inconferibilità opera perché il soggetto ha ricevuto una condanna rispetto ad un reato contro la Pubblica Amministrazione INCOMPATIBILITÀ (secondo Decreto Legislativo 39/2013) di un soggetto che ha già un incarico pubblico e non può cumulare a quell'incarico un altro incarico di servizio pubblico anche in Enti differenti. Una risoluzione alla problematica è l'ASPETTATIVA durante la quale il soggetto potrebbe espletare il mandato che non è compatibile.

Decreto Legislativo 39/2013:

ART. 1 tale legge disciplina il conferimento degli incarichi dirigenziali e di responsabilità amministrativa al vertice di Pubbliche Amministrazioni, Enti Pubblici e Enti di diritto privato di controllo pubblico.

ART. 1 (G) dettaglia l'inconferibilità come a PRECLUSIONEART.

1 (H) in merito all'incompatibilità specifica la stessa come OBBLIGO DISCELTA PENA DECADENZA ENTRO IL TERMINE PERENTORIO DI 15 GIORNI. ART. 3 indica l'inconferibilità per coloro condannati anche con sentenza passata in giudicato di incarichi amministrativi di vertice, incarichi amministrativi di ente pubblico, incarichi dirigenziali interni o esterni, incarichi di amministratore di enti di diritto privato, gli incarichi di direttore negli Enti sanitari. Inoltre, se la sentenza di condanna viene inflitta al dipendente con interdizione temporanea, l'inconferibilità dura il tempo dell'interdizione; negli altri casi dura 5 anni. L'inconferibilità cessa con sentenza, anche non definitiva, di PROSCIOGLIMENTO. ART. 9 indica l'incompatibilità tra incarichi nelle Pubbliche Amministrazioni e Enti Privati in controllo pubblico e cariche in Enti di diritto privato regolati e finanziati dalle Pubbliche Amministrazioni nonché

Attività professionali. A

Dettagli
A.A. 2020-2021
26 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gildafrancescachisena di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Villamena Stefano.