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Anolli opta per una psicologia della cultura come superamento delle due divisioni con l’obiettivo di

considerare cosa può offrire la psicologia per comprendere le espressioni culturali nel loro complesso. La

cultura ha una doppia natura, esterna e interna, la cultura è dentro e fuori dalle menti nello stesso tempo;

parla di culture e non di cultura perché ognuna esprime uno specifico punto di vista sul mondo.

Stili educativi parentali

L’importanza che hanno gli stili educativi dei genitori nel forgiare la personalità del bambino, soprattutto

nella fase della costruzione dell’identità legata al periodo adolescenziale è testimoniata da innumerevoli

ricerche. Tra i primi studi sono stati distinti gli stili educativi in funzione delle finalità prevalenti che essi si

propongono di ottenere: obbedienza, responsabilità, assistenza, successo, autonomia, indipendenza. Tali

finalità hanno un diverso esito sulla personalità: l’obbedienza, la responsabilità e l’assistenza danno luogo

a una disposizione di personalità come spinta al consenso; il successo, l’autonomia e indipendenza

delineano una personalità orientata all’affermazione. La diversa articolazione di tali componenti identifica

quattro tipologie di stile:

1. Autorevole incoraggia personalità caratterizzate da maggior autostima,

autonomia;

2. Autoritario crea personalità ansiose, insicurezza e difficoltà relazionali;

3. Distaccato da vita a personalità con bassa autostima, insicurezza e

aggressività;

4. Permissivo forma personalità immature, incapaci di controllare gli impulsi.

Strutture sociali e politiche

Il tipo di società influenza la formazione dell’individuo.

Società di tipo agonico si basano sulla cultura del potere, delle norme, dei ruoli, quindi della gerarchia e

della burocrazia, penalizzando l’iniziativa personale.

Società di tipo edonico si caratterizzano per una maggiore attenzione alle competenze, iniziative personali,

capacità, realizzazione dei singoli.

Nelle società individualistiche, come le culture occidentali, si parla di orientamento idiocentrico

Promuovono personalità basate sui tratti di: autonomia libertà, competizione, achievement, privilegiamento

dei fini individuali.

Concezione dell’Io occidentale: Individuo separato, autonomo (fatto di un insieme di tratti distinti, abilità,

valori motivazioni) che ricerca separatezza e indipendenza dagli altri. ES: Importanza del nome come

elemento definitorio della persona.

Le società collettivistiche, orientamento allocentrico Promuovono personalità basate sui tratti di:

partecipazione, cooperazione, responsabilità, controllo sociale, valorizzazione obiettivi comuni. Meno acute

crisi adolescenziali; tipico delle culture orientali, importanza del gruppo prima di quella dell’individuo.

Concezione dell’Io orienale: Si ricerca la connessione, la relazione, l’interdipendenza. Personalità completa

solo quando situata al proprio posto in un’unità sociale. ES: nella cultura balinese sono più importanti i

simboli che si riferiscono alla definizione dello stato e del ruolo sociale.

L’universo dei valori

Valore è una tendenza generale a preferire certe condizioni e situazioni del mondo rispetto ad altre o anche

credenza che definisce mete o comportamenti desiderabili. I valori esercitano un forte influsso sulle scelte e

gli stili di vita degli individui.

La cultura è una costellazione di valori; Ciò che le persone credono bene o male, giusto o sbagliato,

desiderabile o indesiderabile. Espressione della desiderabilità e costituiscono le credenze che fanno

riferimento a scopi desiderabili e alle condotte opportune al loro conseguimento; Motivano le persone al

raggiungimento degli obiettivi esercitando una forza direttiva nei confronti della condotta dei soggetti.

Rokeach distingue tra valori strumentali (ambizione, creatività e coraggio) e terminali (saggezza,

sicurezza di sé) e ritiene che possano disporsi lungo un continuum di importanza.

Schwarz individua 10 principali mete motivazionali, ciascuna corrispondente a un sub – set di valori:

potere, successo, edonismo, stimolazione, autodirezione, universalismo, benevolenza, tradizione,

conformismo, sicurezza. Si dispongono lungo un continuum motivazionale in una struttura circolare in cui è

possibile evidenziare due ampie dimensioni: l’apertura al cambiamento (stimolazione, autodirezione)

contrapposta alla conservazione (sicurezza, conformismo) e la trascendenza dell’io (universalismo,

benevolenza) contrapposta alla centratura sull’io (potere, successo, edonismo).

Proprietà:

1. Guidano la valutazione degli eventi e la selezione dei comportamenti

2. Hanno validità generale, trascendono le specifiche situazioni

3. Sono ordinabili secondo una scala di importanza, che può variare nei singoli

individui o grupp

4. Il contenuto psicologico di ciascun valore è definito da una specifica meta

motivazionale, corrispondente ai principali bisogni umani ( biologici, sicurezza,

interazione sociale..)

Hofstede approfondisce lo studio dei valori in relazione alla cultura nazionale. Gli fu affidato dalla IBM il

compito di studiare come le culture nazionali influenzassero le culture organizzative delle varie sedi.

Identificazione iniziale di 4 dimensioni di differenze culturali che operavano nella cultura organizzativa IBM

che ha negli anni integrato con una quinta dimensione (od oggi in corso la valutazione di una sesta

dimensione) la cultura organizzativa è un punto di ingresso di varie influenze sociali nelle organizzazioni. I

tratti culturali legati alla nazionalità rientrano nella rete di significati e negli assunti che costituiscono la

cultura organizzativa.

Le sei dimensioni che caratterizzano le culture nazionali sono:

I. Distanza dal potere: La misura in cui individui meno potenti di

un’organizzazione accettano che il potere sia distribuito in misura

diseguale al suo interno.

II. Individualismo vs collettivismo: In società con basso livello di

individualismo le esigenze ed i meccanismi del gruppo prevalgono su

quelli individuali; ove il livello di individualismo è alto, la libera volontà e

l’iniziativa del singolo sono accettate e motori di sviluppo o

cambiamento.

III. Mascolinità vs Femminilità: Distribuzione dei ruoli all’interno dei sessi:

collaborazione e cura (polo femminile) vs assertività e competitività (polo

maschile).

IV. Elusione dell’incertezza: La misura in cui i membri di

un’organizzazione si sentono minacciati da situazioni sconosciute

V. Connessione al passato: Quanto le persone accettano che ciò che

accade possa essere spiegato. In società normative si cerca di dare una

spiegazione, valori e tradizioni vengono rispettate. In culture pragmatiche

le persone accettano il qui e ora: non tutto può essere spiegato e i

tentativi di spiegazione hanno comunque una valenza situazionale

VI. Indulgenza vs controllo: Quanto viene accettata la gratificazione dei

bisogni oppure quanto il controllo normativo lo limita.

Ruoli sociali e compiti di vita

L’esplicazione di un ruolo sociale è la condizione positiva perché l’individuo possa sviluppare la propria

personalità. Il ruolo sociale e lavorativo che la persona ricopre, finisce spesso con l’imprimere su di essa

specifici tratti o abitudini. Le competenze di ruolo sono le competenze legate alla capacità di padroneggiare

le norme di interazione che guidano l’agire comunicativo; l’identità deriva in gran parte da un’interazione del

ruolo che agisce dunque come schema disposizionale.

Gli esperimenti di Haney e Zimbardo (1977): i «carcerieri» si scoprono cinici e inumani/ i «carcerati»

sviluppano sentimenti di autosvalutazione, depressione e masochismo e Le ricerche di Milgram (1974):

essere collocati in un ruolo di autorità mette in moto processi analoghi a quelli osservati nel sistema nazista

(rinuncia alla responsabilità personale, totale sottomissione ai superiori….) mettono in luce l’influenza del

ruolo a condizionare la personalità.

Variabili geofisiche e personalità

Ci sono variabili secondarie definite i rivoli minori del grande fiume della personalità, quelle che Dogana

chiama le “Piccole fonti dell’Io”, variabili esplorate dalla ricerca scientifica, non sempre da quella

psicologica, che contribuiscono a comprendere e arricchire aspetti, anche insospettati della personalità. Sono

state altre scienze come l’ecologia umana, l’antropologia ambientale, la geografia umana, la sociologia

ambientale a interessarsi ai fattori ambientali nella vita dell’uomo stimolando l’incontro con discipline

psicologiche che accogliessero l’importanza di considerare l’ambiente in relazione al comportamento, i

vissuti, le percezioni e la personalità dell’individuo. La psicologia ambientale è la branca della psicologia

che si occupa dell’interrelazione tra il comportamento umano e l’ambiente. L’ottica in cui si muove tale

disciplina è di matrice interazionista in un approccio che postula un continuo processo di scambio tra fattori

cognitivi, disposizionali e comportamentali e variabili ambientali e situazionali.

Studia del comportamento e del benessere umano in relazione all’ambiente socio-fisico, ha due aree di

interesse

1. Gli effetti che le diverse caratteristiche assunte dall’ambiente hanno sui possibili

comportamenti degli utilizzatori di questi stessi ambienti ( impatto ambiente

costruito, ospedali, scuole, musei…..sui suoi utilizzatori – effetto particolari

condizioni ambientali fonti di stress – traffico, rumore, affollamento –

sull’adattamento dell’individuo all’ambiente stesso)

2. Le modalità con cui gli aspetti individuali ( di atteggiamento, di personalità..)

influenzano il tipo di rapporto e di comportamento che l’individuo stabilisce con

aspetti specifici o generali dell’ambiente stesso. (studi sulle cognizioni

ambientali, atteggiamenti sociali su aspetti o problemi riguardanti l’ambiente,

rapporto personalità e ambiente..).

Kurt lewin è uno dei primi a mettere in evidenza l’importanza dell’ambiente in relazione al comportamento

umano, sottolineando come lo spazio sia anche soggettivo, determinato dalle situazioni di vita, deciso

nell’orientare le azioni e le decisioni individuali.

Incontro tra psicologia ambientale e architettonica e psicologia dell’arte a comprendere il legame tra

qualità del vivere e benessere psicofisico, tra spazio costruito e vissuto. L’attenzione si rivolge all’estetica del

paesaggio, alla riqual

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
39 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher VictoriaOrlo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della personalità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Marina Giampietro.