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Differenza tra Etica e Morale
1) Etica: ha l'intento razionale di fondare la morale intesa come disciplina.
2) Morale: indica l'insieme di valori, norme e costumi di un individuo o di un determinato gruppo umano. È la guida secondo la quale l'uomo agisce.
Due tipologie di Etica
1) Etica personale: si occupa del singolo all'interno di un quadro sociale preesistente e immutabile, in cui ognuno ha un ruolo.
2) Etica sociale: si occupa del quadro sociale, al cui interno vi è il singolo, domandandosi se l'ordinamento sociale comune esistente corrisponde alla dignità dell'uomo o va modificato.
Le domande
Servono a individuare ciò che qualcosa è, a descrivere i vari modi di essere.
Dimensione aperta
È uno sfondo più vasto in cui vi sono legami che collegano gli eventi. All'interno vi sono diverse opzioni tra cui dobbiamo scegliere.
Possibilità d'azione
È un contesto oggettivo nel quale
essere e di comportarsi delle persone. La relazione è una dimensione costitutiva del soggetto umano, va coltivata in maniera eticamente corretta e con la giusta consapevolezza nei modi di essere e di agire del soggetto stesso. I modi etici coinvolgono sé e gli altri.
RELAZIONE INTERPERSONALE
Si costruisce ogni volta che una o più persone si occupano di cose/fatti/obiettivi/rapporti che coinvolgono individualmente o collettivamente altre persone. Acquisire buone competenze razionali significa contribuire al buon funzionamento delle organizzazioni. Sapersi esprimere e comunicare è alla base di qualsiasi fenomeno di comprensione e cooperazione. È di fondamentale importanza conoscere le storie, le usanze, i linguaggi e tutto ciò riguardante la cultura.
IO E IL TU
Nell'incontro con l'altro ciascuno ha la possibilità di trovare la propria identità, il rapporto con sé stessi è mediato dalla presenza dell'altro, da
ciò che l'altro è per me e da ciò che io sono per lui. L'insieme io e l'altro costituiscono l'umanità. Ogni volta che si realizza un rapporto tra l'io e il tu, essi diventano un noi. Il noi consiste nell'io e il tu che si rapportano in quanto persone uniche e inconfondibili, con il proprio mondo esponenziale e di pensiero. TRE SFERE DI RELAZIONE BUBER 1) La vita con la natura 2) La vita con gli uomini (relazione manifesta) 3) La vita con le esperienze spirituali (relazione muta) SFERA DI INTERRELAZIONE L'uomo vede nell'altro la sua alterità e per comunicare necessita di una sfera che sia loro comune. Per correlazione si intende un supporto che sostiene ciò che avviene tra le persone. COMUNITÀ PER STEIN È un vissuto comune, senso di appartenenza reciproca. Ogni essere umano ha la propria singolarità soggettuale che nella comunità si apre all'altro. ATTI CATEGORIALI STEIN Sono.facoltà razionali con cui ciascun uomo è soggetto di un pensare in comune, e in attidell’animo. Attingendo ai valori, attraverso i quali la persona realizza i valori della comunità quali lagratitudine, fiducia, stima dell’altro e deve superare i non-valori come l’ingratitudine, l’invidia, lacollera e altri ancora che arrecano danno alla vita della comunità.
RAPPORTI RECIPROCI STEIN
Nella comunità si sperimentano rapporti reciproci di mutuo scambio tra i diversi soggetti, inquanto la forza vitale dei singoli contribuisce a formare la comunità. La vita della comunità è unaconvergenza di vissuti. Ogni persona è responsabile dei suoi atti davanti alla comunità.
MASSA E SOCIETÀ STEIN
1) Massa : connessione di individui che si comportano in modo uniforme. Nella massa la volontàè estranea perché è caratterizzata da un modo di reagire collettivo, fondato
Sull'eccitabilità della psiche individuale. Tra i suoi componenti si sviluppa una sorta di contagio, che può manipolare e sottomettere la dimensione personale.
Società: è relazione razionale tra gli individui, i membri che la compongono sono uniti in vista di uno scopo.
Bene comune: volere il bene comune vuol dire volere il bene delle persone. Ognuno si dona alla comunità, l'accoglie, ne vuole il bene.
Atti originari (per evitare la perdita dell'identità):
- Uscire dal sé: capacità di decentrarsi e aprirsi agli altri.
- Comprendere: chi smette di considerare se stesso per interrogarsi e integrare la propria prospettiva con quella dell'altro.
- Assumere su di sé: il destino, la gioia e la sofferenza degli altri.
- Dare: come espressione di gratuità, donazione totale senza speranza di ricambio.
- Essere fedele.
Intersoggettività: è un fenomeno relazionale che descrive le interazioni
umane che si sviluppano fin dai primi giornidi vita. È un processo che conduce alla capacità di comprendere la mente degli altri. È basato sulla reciproca domanda del tu e dell'io e svela la struttura del singolo. È fondamentale per l'uomo cercare il reciproco di se stesso con un confrontarsi, non è possibile essere uomini isolati tra loro. L'insieme delle relazioni formano la convivenza umana.
LA CONSULENZA FILOSOFICA
Il filosofo contribuisce a far capire meglio come interpretare la realtà. Il filosofare ha l'incarico di trasformarci, corregerci, purificarci e salvarci. Non c'è esistenza più soddisfacente di quella in cui ognuno di noi conduce, superando problemi e tracciando la strada per un futuro, sfuggendo alle impurità della vita.
Il consulente filosofico non è uno psicologo o uno psicoterapeuta, stimola il singolo o il gruppo al ricondizionamento autonomo. Offre una diversa chiave di
Lettura delle problematiche, un orientamento per affrontare i problemi in modo positivo. Stimola ad osservare attentamente se stessi prendendosi cura di sé, ad occuparsi dei propri progressi interiori, delle proprie decadenze o superficialità. La felicità consiste nella realizzazione di sé.
LA RELAZIONE D'AIUTO
Si sviluppa a partire da una domanda di aiuto alla base della quale c'è una condizione di disagio, sofferenza e limitazione. È un incontro tra due persone tra cui:
- una: si trova in una condizione di sofferenza, conflitto, confusione e bisogno.
- l'altra: non è direttamente coinvolta sul piano emotivo e personale ed è disposta ad un'interazione empatica, ha competenze che risultano efficaci rispetto la situazione o la problematica da affrontare.
SCOPO DELLA RELAZIONE D'AIUTO
- Chiarificazione rispetto alla situazione o problema
- Apprendimento e acquisizione di abilità che consentono di
Affrontare la problematica, cosa promuove la relazione d'aiuto:
- Crescita: progressione lungo le tappe del ciclo vitale
- Sviluppo: stima di sé e realizzazione di potenzialità
- Maturità: integrazione tra aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali
- Integrazione sociale: capacità di adattamento, accettazione delle diversità, capacità di affrontare conflitti e difficoltà relazionali
Analisi della domanda:
Esplorare le motivazioni che hanno portato il cliente alla richiesta d'aiuto e ragionare sulle problematiche.
Clima per una relazione d'aiuto:
- Contatto psicologico: stare in relazione
- Congruenza: essere se stessi, autentici
- Accettazione positiva incondizionata: interesse per la persona, assenza di giudizio, trasmettere calore
- Comprensione empatica: vedere il mondo dell'altro dal suo punto di vista
- Comunicazione: della comprensione empatica e dell'accettazione incondizionata
SALVEZZAÈ tanto la liberazione da una negatività quanto custodia e promozione delle potenzialità personali di vita di bene. Vi sono tre elementi della salvezza:
- Punto di partenza: situazione negativa insopportabile
- Intervento di un agente esterno: fa passare l’individuo dalla situazione negativa a quella positiva
- Punto di arrivo: situazione positiva opposta alla precedente
Dal punto di vista antropologico facilita la strutturazione di un’identità personale, il bene dell’uomo è la realizzazione della sua umanità.
TAYLOR BENE COSTITUTIVO
L’azione che muove il soggetto verso il conseguimento di quel fine che è la ragione della sua esistenza. È necessario adottare valutazioni forti, le valutazioni forti sono oppositore e riflettono differenze di valore. (ex. giusto/ingiusto)
5 OPERAZIONI CHE QUALIFICANO LA VITA
- Rapporto con le cose, con gli oggetti, con il mondo
- Rapporto dell’uomo con sé
PROSSIMITÀ UMANA
Rapporto con l'altro come prossimo
- Lévinas intende la prossimità come soppressione della distanza, il soggetto si approssima al prossimo esprimendosi.
- Ricoeur intende la prossimità come avere cura dell'altro da sé, include l'altro.
REGOLA D'ORO
È una norma di reciprocità sullo sfondo di una dissimetria iniziale. Chiunque considera la regola d'oro, si lascia alle spalle l'egoismo e si decide per un amore che ha come propria legge unicamente la bontà. Alla base della regola d'oro vi è la benevolenza che consiste nell'amare il prossimo e preoccuparsi che l'altro stia bene e sperare che ciò avvenga e la beneficenza che consiste nel fare il bene dell'altro.