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Il Capitalismo e l'Etica Economica del Protestantismo

Il Capitalismo è alimentato da qualità etiche che favoriscono la "chiarezza di visione" e l'"energia". Max Weber (1864) ha studiato inizialmente le differenze territoriali nello sviluppo economico. Egli ha concluso che per comprendere le differenze di sviluppo tra varie aree non si può limitare a considerare solo le risorse naturali o il capitale disponibile, ma bisogna anche considerare l'attitudine imprenditoriale, ovvero la capacità dei soggetti di combinare efficacemente le risorse.

Un aspetto fondamentale del credo calvinista è l'idea di predestinazione, il che implica che il destino non può essere influenzato dalle azioni umane. Questo concetto ha contribuito indirettamente all'etica economica del protestantesimo, in particolare del calvinismo.

Il contesto istituzionale in cui i soggetti sono inseriti è caratterizzato da un'etica protestante che non crede nel pentimento e nella confessione, ma nella comunione per espiare i peccati. Secondo Weber, per comprendere come i fedeli sono spinti a considerarsi eletti e a formare orientamenti culturali favorevoli, è necessario guardare all'influenza della religione nel rafforzare la fiducia nella propria condizione di eletti. Il successo dell'attività economica diventa quindi interpretato come un segno di elezione e spinge a impegnarsi ancora di più per mantenere e rafforzare tale condizione. Questo è ciò che Weber definisce "lo spirito del capitalismo". Inoltre, è presente una forte componente professionale come mezzo principale per favorire la crescita dell'imprenditorialità.

La ricerca del profitto diventa non solo giustificata ma addirittura condannata nel calvinismo, motivata da due fattori: 1. L'etica protestante condanna il consumo di lusso e sollecita l'impegno nel lavoro come professione, diventando un dovere etico e un'aspirazione alla ricchezza. Infatti, il possesso diventa una tentazione che va condannata, evitando ogni godimento spensierato e finalità edonistica. 2. Nel capitalismo moderno, il profitto deve essere reinvestito nell'attività produttiva e non utilizzato solo per accrescere il patrimonio familiare. Weber definisce il capitalismo moderno come "una forma di organizzazione economica in cui i bisogni sono soddisfatti da imprese private che producono merci per il mercato, calcolando il profitto industriale come il capitale fruttato reinvestendolo".Il ruolo del lavoro salariato: nel capitalismomoderno, i lavoratori sono impiegati daimprenditori privati e ricevono un salario in cambio del loro lavoro. Questo contratto di lavoro formale e libero permette ai lavoratori di guadagnare un reddito e di essere economicamente indipendenti. 3. La profittabilità del capitale: nel capitalismomoderno, gli imprenditori investono capitale per avviare e gestire le loro attività. L'obiettivo principale di questi imprenditori è ottenere profitti, cioè guadagni finanziari derivanti dalle loro attività economiche. La profittabilità del capitale è quindi un elemento centrale del sistema capitalistico. In sintesi, il capitalismo moderno si differenzia da altre forme di organizzazione economica per il suo focus sulla produzione per il mercato, l'impiego di capitale e la ricerca della profittabilità. Questi elementi contribuiscono a creare una dinamica economica basata sulla competizione, sull'innovazione e sullo sviluppo economico.Il calcolo del capitale particolarmente contrario, la seconda è nata dalla prima”.sviluppato grazie ad accorgimenti Quindi per comprendere il comportamentocontabili e organizzativi, come la tenuta individuale, anche in campo economicorazionale dei conti e la separazione occorre studiare le istituzioni (istituzione:giuridica tra impresa e patrimonio ogni credenza e ogni forma di condottafamiliare dell’imprenditore istituita dalla collettività). Egli vuole mettere3. L’organizzazione razionale del lavoro in evidenza come anche una società basatasalariato formalmente libero, il quale sull’elevata differenziazione delle attività epermette di contabilizzare i costi. Weber dei ruoli non possa fare a meno di istituzioniritiene, in accordo con Marx, che non ci di natura non contrattuale, di regole moralipossa essere capitalismo moderno senza condivise.classe operaia. L’appropriazione dei La divisione del lavoro avviene nelmezzi diproduzione da parte dei passaggio da una società semplice adcapitalisti e la formazione del lavoro una società superiore.salariato sono i passaggi preliminari La società semplice è di piccoleessenziali di questa forma di dimensioni, molto segmentata e la divisioneorganizzazione. del lavoro è bassa. L'ordine sociale èassicurato da una solidarietà meccanicaDurkheim: conseguenze che si basa su caratteri della coscienzasociali del capitalismo collettiva (l'insieme delle credenze comuniche regolano il comportamento individualeDurkheim a differenza di Weber sosteneva lasciando poco spazio all'autonomia). Unche la sociologia potesse dare un indicatore del forte controllo sociale suglifondamento scientifico alle scelte morali. individui è il prevalere del diritto penaleL'obiettivo di Durkheim era quello di porre basi per una "scienza della morale". L'aumento della

popolazione che portaVivendo in un periodo di forte instabilità (la all’avvicinamento delle persone e allaTerza Repubblica francese), l’autore pone al formazione delle città fa emergere dellecentro dei suoi studi il problema dell’ordine società superiori. Anche in questo tipo disociale, tentando di mettere in luce società esiste un insieme di regole moralil’influenza delle istituzioni sul condivise che legano i soggetti al di làcomportamento individuale e anche su dell’interesse economico. Si tratta di unaquello economico. Infatti la critica che il solidarietà organica stimolata dallasociologo faceva agli economisti era quella divisione del lavoro che alimenta il senso didi prescindere dalla reale influenza delle dipendenza reciproca tra soggetti diversi.istituzioni sociali sull’economia. La coscienza collettiva limita in questo casoNella visione dell’utilitarismo la società è una parte

La società è costituita da un insieme limitato di individui che entrano in relazioni volontarie, lasciando spazio alle scelte individuali. Questo quadro è guidato dalla ricerca dell'interesse individuale e si diffondono i valori dell'individualismo. I rapporti contrattuali sono il paradigma dei rapporti sociali e il diritto restitutivo con sanzioni sociali è affermato come il diritto predominante (ad esempio, il diritto civile).

Durkheim pone due ordini di critiche a questa impostazione dell'ordine sociale:

  1. Le cause non individualistiche della divisione del lavoro
  2. Le condizioni non contrattuali del contratto

Durkheim vuole dimostrare che anche storicamente l'individualismo si è affermato come criterio morale che guida l'azione, non solo per la divisione del lavoro, ma anche per altre condizioni non contrattuali del contratto.

Questo sono venute meno le regole

Durkheim sosteneva che "la vita collettiva sociali. In questo tipo di società le relazioninon è nata dalla vita individuale, al contrattuali tendono a crescere macoesistono contemporaneamente relazioninon contrattuali relate da istituzioni di Secondo Bruni, stiamo assistendo ad unnatura giuridica o morale (es. i rapporti declino del fenomeno religioso, inteso comefamiliari). fenomeno collettivo. Viviamo in una societàQuindi affinché le relazioni contrattuali si individualista che ci ha trasformato inpossano sviluppare sono necessarie delle perfetti consumatori. Spostando l'asse delnorme: occorre un diritto contrattuale che sistema economico e sociale dal lavoro algarantisce l'efficacia e definisca i limiti consumo, la comunità ha naturalmentegenerali dei contratti . lasciato il posto all'individuo; il consumo èdiventato sempre di più un atto individualeLE ORIGINI DELLE ISTITUZIONI (es.

Acquisto online). Secondo Durkheim le istituzioni non hanno origine contrattuale, ma la loro origine va cercata in particolari momenti della società nelle quali si fa più intensa l'interazione tra gli uomini. Ciò porta ad annullare gli interessi individuali e gli egoismi propri, come ad esempio nei periodi di rinascita religiosa del medioevo, nella riforma protestante, nella rivoluzione francese ecc. Durkheim come Weber, fu portato a dare sempre più peso all'esperienza religiosa descrivendo la

Proprietà delle merci, come creatrice di valori e ideali. Racconta storie con lo scopo di attivare le emozioni del consumatore, i suoi desideri, i suoi sogni. La differenza tra le storie delle fedi e delle fiabe è che queste venivano utilizzate per donare un messaggio invece il marketing narrativo ha lo scopo di venderci un prodotto, viene quindi a mancare la gratuità.

  1. Quando la divisione del lavoro tende a crescere più rapidamente rispetto alle regole istituzionali: si determina quindi una situazione di "anomia", di carenza di norme (es. norme che permettano di gestire i conflitti sociali durante le crisi di sovrapproduzione o che proteggano i lavoratori durante le crisi di disoccupazione)
  2. Quando le regole ci sono ma sono inadeguate rispetto ai p
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
16 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pandolfi97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etica e cultura d'impresa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Bruni Luigino.