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Elementi che fanno preferire un numero elevato di fornitori: Total Cost of Ownership
La metodologia denominata Total Cost of Ownership (abbreviata con la sigla TCO) è stata introdotta da alcuni consulenti indipendenti alla fine degli anni '90. Essa si pone l'obiettivo di confrontare due 'soluzioni' dal punto di vista dei costi, fornendo un modello 'assoluto' e indipendente il più possibile da valutazioni soggettive. Si basa sulla definizione di una grandezza denominata TCO: il TCO viene valutato e confrontato per tutte le soluzioni oggetto dell'analisi che poi vengono raffrontate.
I costi di transazione: i costi che insorgono nella relazione di fornitura. Gli Switching Costs sono definiti come i "costi sostenuti dai consumatori nel cambiare fornitore, marca o prodotto che utilizza" (Burnham et al., 2003). Qualsiasi cambiamento determina inevitabilmente l'insorgere di costi obiettivi di adattamento. Se sono resi salienti, consentono di...
differenziare beni altrimenti percepiti come identicie di determinare il lock-in.
Il Competitiveness Cost indica quanto il costo di un dato prodotto/servizio sia competitivo all'interno del mercato di riferimento
SOLE SOURCING: Scelta obbligata in regime di fornitura assimilabile al monopolio; è la situazione più sfavorevole per l'azienda acquirente che non ha incentivi per orientare il rapporto con il fornitore ma ne subisce le scelte strategiche e commerciali; Costi di setup contenuti (si acquista a catalogo); Costi di switch elevatissimi; Trading cost limitati, secondo standard prefissati e definiti dal fornitore; Competitiveness cost mediamente alti;
SINGLE SOURCING: L'intero fabbisogno è acquistato da un unico fornitore anche se sul mercato sono presenti più alternative; La scelta di un unico fornitore è una scelta autonoma dell'azienda cliente che travantaggi generalmente economici da tale scelta; Costi di setup generalmente alti
perl’allineamento dei processi;
Costi di switch elevati;
Trading cost limitati per l’elevata integrazione;
Competitiveness cost mediamente bassi in quanto alla base della scelta dello specifico fornitore;
I FATTORI DI RISCHIO:
Un fattore di rischio è rappresentato dalla presenza di switching cost che potrebbero costringere l’azienda cliente non cambiare fornitore pur in presenza di comportamenti opportunistici.
Un altro fattore di rischio è legato alla difficoltà di valutazione delle performance del fornitore mancando i termini di confronto.
Ultimo fattore di rischio, la quota di capacità produttiva del fornitore assorbita dagli ordini dell’azienda cliente
SECOND SOURCING: L’intero fabbisogno è ripartito su due fornitori.
Vi è un fornitore predominate a cui viene allocata una quota maggioritaria del fabbisogno, mentre il secondo ne gestisce una marginale.
Si tratta di una soluzione che tende a ridurre i rischi associati alla
- Monofornitura, riducendo gli switching cost e consentendo il controllo delle prestazioni pur mantenendo un approccio collaborativo.
- Parallel Sourcing: L'intero fabbisogno è ripartito su più fornitori che lavorano in parallelo su codici simili. Ogni fornitore gestisce singolarmente un singolo codice. Sistema ibrido a metà strada tra la singola fornitura e la fornitura multipla. Modalità di approvvigionamento tipica del settore automotive in Giappone. I costi di setup sono generalmente elevati a causa dei numerosi rapporti e dell'allineamento dei processi. I trading cost sono bassi a causa della notevole integrazione tra le parti. I competitiveness cost sono bassi per la continua ricerca del fornitore della soddisfazione dell'azienda cliente. Gli switching cost sono praticamente nulli.
- Multiple Sourcing: L'intero fabbisogno è ripartito su più fornitori che lavorano contemporaneamente sullo stesso codice. Il principale svantaggio è legato
fondamentali (tondino di acciaio, carbone, forniture per l'ufficio), caratterizzati da basso impatto sull'azienda e mercati a basso rischio
articoli con effetti moltiplicativi (motori elettrici, petrolio per riscaldamento, materiale EDP), importanti per l'azienda, ma collocati in mercati poco rischiosi
articoli soggetti a strozzature (parti elettroniche, materiali per catalizzatori, servizi esterni), sono articoli con un impatto aziendale basso, ma con forniture a rischio
articoli strategici (materiali rari, componenti di grande valore) sono i materiali più critici perché importanti per l'azienda e situati in mercati altamente rischiosi.
Le quattro classi di articoli si differenziano per le seguenti caratteristiche:
- le prestazioni sulle quali misurare l'efficacia e l'efficienza del rifornimento
- la tipologia della fonte di approvvigionamento (se unica, se locale o globale, se consolidata o saltuaria)
l'orizzonte temporale da considerare nella pianificazione della fornitura (fornitura di breve periodo, di medio periodo o di lungo periodo)
- la tipologia dell'articolo, ovvero se è un materiale comune (chiamato anche commodity) o se è un articolo specifico
- il livello dell'offerta (se abbondante o scarso)
- la responsabilità, ovvero l'autorità che prende decisioni in merito alla gestione del rifornimento
Gli articoli strategici sono i più critici da gestire, a causa della estrema rilevanza in azienda e per la complessità del mercato di rifornimento.
Poiché questi articoli hanno rilevanza critica per la sopravvivenza dell'azienda stessa, è necessario un controllo continuo del mercato e dei fornitori, con un monitoraggio anche della situazione congiunturale, data la globalità dei mercati e la loro dipendenza spesso da situazioni economiche mondiali e geo-politiche.
Bisogna valutare attentamente
L'opportunità di acquistare (buy) o di produrre all'interno il materiale (make), data l'estrema criticità e svolgere una vera e propria analisi del rischio di mancata fornitura.
I rapporti da sviluppare con i fornitori sono tipicamente di lungo termine e consolidati e le previsioni devono assolutamente orientarsi sul lungo periodo.
L'enfasi è sulla gestione dei rifornimenti, per evitare ogni interruzione della fornitura.
- Gli articoli soggetti a strozzature, sono meno importanti per l'azienda degli articoli strategici, ma sono ugualmente critici per quanto riguarda il mercato.
- La fornitura è soggetta al rischio di essere interrotta e, pur essendo materiali secondari, di determinare delle strozzature nel processo produttivo aziendale.
- Il controllo del mercato e dei fornitori deve essere continuo per l'incerta reperibilità, ma dati i minori volumi rispetto agli articoli strategici, è sufficiente assicurarsi il volume necessario.
anche se ad un prezzo superiore.- La garanzia di scorte sufficienti è pertanto uno dei compiti principali dell'approvvigionatore, che deve valutare attentamente il costo delle giacenze.- L'enfasi è sulla gestione delle fonti, per assicurarsi la fornitura dei quantitativi minimi.- Articoli con effetti moltiplicativi. In questa categoria rientrano molti degli articoli di usuale gestione dell'ufficio acquisti: sono i materiali che intervengono direttamente nel processo produttivo e che appartengono a mercati di rifornimento non turbolenti.- Sono chiamati articoli ad effetti moltiplicativi perché la loro buona o cattiva gestione ha un vasto impatto in termini economici e quantitativi (flussi di materiali) sull'azienda.- È importante in questo caso sfruttare tutto il potere di acquisto, selezionando i fornitori, cercando continuamente prodotti sostitutivi, negoziando sul prezzo e ottimizzando i flussi fisici.- La pianificazione è dibreve-medio termine e necessita di buoni dati sul mercato e suifornitori.- L'enfasi è sulla gestione dei materiali, per ottimizzare flussi, prezzi e volumi.- Nella categoria degli articoli non fondamentali ricadono quei materiali di acquistocaratterizzati da importanza secondaria e mercati stazionari.- È importante depurare l'universo degli articoli di acquisto da questi materiali difacile gestione, in modo da concentrare le risorse sulle categorie più critiche.- È importante standardizzare prodotti e forniture, in modo da semplificare la gestionedell'acquisto, ottimizzare i volumi e la gestione delle scorte.- L'