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Tariffazione: il premio fatto pagare all’assicurato deve essere pari o superiore alla
somma del premio uro, del risk margin e dei caricamenti.
Riservazione: richiede che in ogni momento l’impresa abbia sufficienti riserve tecniche
per far fronte ai costi per sinistri e alle spese di gestione.
Solvibilità: viene richiesto alle imprese di assicurazione di disporre di risorse
patrimoniali adeguate e sufficienti ad evitare l’insolvenza anche in condizioni in cui la
sinistrosità si rivelasse particolarmente accentuata.
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Bilancio società di assicurazione: non si applicano i principi contabili internazionali, se
non al bilancio consolidato dei gruppi assicurativi. Il bilancio si compone di SP, CE e NI
ed è preceduto dalla relazione di gestione degli amministratori.
SP: Attivo si compone quasi interamente di investimenti finanziari. Passivo è in buona
parte costituito dagli accantonamenti necessari (riserve tecniche).
Nei rami danni vi sono due principali riserve tecniche: la riserva sinistri (per
fronteggiare il costo dei sinistri già verificatisi ma non ancora liquidati) e la riserva
premi (per fronteggiare il costo dei sinistri che non si sono ancora verificati, ma che
potrebbero verificarsi).
Nei rami vita la principale riserva è la riserva matematica, che esprime il valore
attuale atteso dei futuri impegni sui contratti al netto degli eventuali valori attuali
attesi dei premi ancora da incassare. In sostanza esprime il valore dei servizi
assicurativi ancora da prestare all’assicurato.
CE si compone di tre prospetti: conto tecnico dei rami danni (differenza tra i premi di
competenza, gli oneri per sinistri, le spese di gestione e la quota degli utili da
investimenti); conto tecnico dei rami vita (si distingue da quello danni per l’assenza
dei premi di competenza, a favore dei premi contabilizzati e delle riserve
matematiche); conto non tecnico.
Margine tecnico: indicatore tecnico che esprime la redditività complessiva del ramo
rispetto ai premi di competenza, calcolato come la somma tra il margine tecnico
finanziario e il margine tecnico assicurativo.
Combined ratio: principale indicatore tecnico, esprime l’incidenza dei costi della
gestione assicurativa sui premi.
Market failure: si intende il malfunzionamento dei mercati che può comportare il
blocco delle transazioni e quindi l’impossibilità di realizzare lo scambio di fondi.
Effetto contagio: una situazione anomala si propaga da un segmento all’altro del
sistema finanziario rendendolo sempre più instabile.
Regolamentazione: tende a prevenire e gestire situazioni di crisi. Le ragioni che
possono generare malfunzionamenti sono intrinseche nella natura delle banche: infatti
impiegano passività in larga misura richiamabili a vista e con natura monetaria in
attività rischiose, e in aggiunta l’incidenza dei mezzi propri sul totale attivo è
particolarmente ridotta. Per effetto del fractional reserve banking, le banche non
sarebbero infatti in grado di far fronte a richieste di rimborso straordinarie e
contestuali da parte dei depositanti e si troverebbero in una situazione di illiquidità.
L’attività delle banche è intrinsecamente instabile in quanto fondata su di un equilibrio
finanziario dinamico.
Una non perfetta conoscibilità del profilo di rischio della banca fa sì che i depositanti
non siano in grado di distinguere una situazione di semplice illiquidità da una
situazione di effettiva insolvenza. I rumor farebbero sì che anche i depositanti
inizialmente non motivati da esigenze di liquidità richiederebbero la conversione dei
depositi in moneta, accelerando il drenaggio delle risorse finanziarie costringendo
l’intermediario a cedere a sconto attività non facilmente liquidabili. In parallelo, le voci
di difficoltà ne ridurrebbero drasticamente, fino ad annullarla, la capacità di
rifinanziamento nel mercato interbancario. Il dissesto di un intermediario potrebbe
estendersi ad altri operatori attraverso due canali: primo, le banche sono legate da
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fitte relazioni di debito e credito; secondo; i risparmiatori osservando una corsa agli
sportelli potrebbero temere a loro volta per la stabilità dei “loro” intermediari.
Il rischio di crisi finanziarie giustifica un intervento pubblico nella definizione di un
sistema di norme e controlli. Più difficile è trovare il giusto accordo sul livello di
dettagli e pervasività di queste. Infatti una regolamentazione può risultare inefficacie o
addirittura dannosa, dando origine a una serie di problemi (regulatory failure) di gran
lunga più numerosi rispetto a quelli che dovrebbe risolvere.
La regolamentazione ha tre finalità essenziali: stabilità, efficienza e trasparenza.
L’attività di regolamentazione può basarsi su un modello di tipo accentrato o
decentrato: nel primo caso il compito di regolamentare e vigilare è attribuito a una
singola autorità; nel secondo caso è attribuito a più autorità, divise per
soggetti/istituzioni, per attività o per finalità.
Efficienza: intesa da un duplice punto di vista: allocativa (capacità di finanziare
iniziative e progetti di investimento con rendimenti attesi più elevati; tecnico-operativa
(capacità di offrire ii propri prodotti e servizi al minor costo possibile, mediante la
continua ricerca della migliore combinazione dei fattori produttivi.
Perseguire l’efficienza è possibile attraverso la concorrenza, anche se nel breve
periodo comporta una maggiore instabilità.
L’efficienza informativa invece è collegata alla trasparenza, ed indica la capacità dei
prezzi degli strumenti finanziari di incorporare tutte le informazioni disponibili.
Safety net (rete di sicurezza): la stabilità del sistema bancario dipende anche da
questa rete, che comprende l’assicurazione dei depositi (Fondo Interbancario di Tutela
dei Depositi, i coefficienti patrimoniali, i requisiti di liquidità, nonché l’attività di
supervisione operata dalla banca centrale.
Prestito di ultima istanza: quando una banca si trova a corto di riserve liquide può
indebitarsi sul mercato dei prestiti interbancari, ma non sempre è in grado di reperire
la necessaria liquidità. In questi casi la banca si può rivolgere alla BCE per ottenere
finanziamenti che le consentano di superare la temporanea carenza.
Gli interventi di mercato aperto della BCE possono assumere in situazioni eccezionali il
carattere di prestito di ultima istanza.
Schemi di assicurazione dei depositi: sono intesi a preservare la fiducia dei
depositanti, intervenendo a copertura della perdita, ovvero del disavanzo patrimoniale
dell’intermediario insolvente rimborsando i depositanti, lasciandoli indenni. In tal
modo i risparmiatori non saranno indotti ad alimentare corse allo sportello,
prevenendo anche il rischio di contagio sistemico.
Una garanzia di “secondo livello” è rappresentata dagli interventi di salvataggio da
parte dello Stato al fine di preservare la stabilita del sistema finanziario quale
interesse superiore della collettività.
Finalità della norma di vigilanza:
Vigilanza strutturale: norme che delineano la morfologia del sistema finanziario,
definendone l’estensione e il numero di soggetti in esso operanti (condizioni di
entrata nel mercato, tipi di attività, assetti organizzativi, configurazioni assumibili
dai gruppi, interventi amministrativi su prezzi e quantità).
Vigilanza prudenziale: principali criteri di gestione volti a limitare e monitorare i
rischi, si caratterizzano per la loro neutralità e oggettività (norme in materia di
rischio complessivo, adeguatezza della struttura organizzativa e dei controlli
interni, rispetto dei requisiti di onorabilità, professionalità ed esperienza.
Early warnings: flussi informativi finalizzati a far emergere con anticipo condizioni
di difficoltà degli intermediari. 12
Riguardo al tipo di azioni che l’organismo di vigilanza svolge troviamo la vigilanza
regolamentare, informativa e ispettiva.
Quadro normativo italiano: i fondamenti della normativa sono introdotti con leggi e
decreti del Parlamento e decreti legislativi emanati al governo.
Si fonda su 4 testi legislativi principali: Testo Unico Bancario, Testo unico della Finanza,
Codice delle Assicurazioni Private, normativa in materia di forme pensionistiche
complementari.
Vi sono due organismi che svolgono una funzione di raccordo con gli organi legislativi:
Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR) e il Ministro
dell’economia e delle finanze.
Autorità di vigilanza: la normativa secondaria viene prodotta da: Banca d’Italia,
Consob, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Sono tre i tratti caratterizzanti l’azione di queste autorità, il loro infatti è un approccio
consolidato, incentrato sui rischi e proporzonale.
CICR: Comitato Interministeriale per il credito e il risparmio si occupa dell’alta vigilanza
in materia di credito e di tutela del risparmio. Le sue delibere riguardano la
regolamentazione dell’attività degli intermediari e la trasparenza delle condizioni
contrattuali delle operazioni e dei servizi.
Ministro dell’economia e delle finanze: ha competenze autonome, prevalentemente di
carattere normativo, sia nel segmento bancario e finanziario, sia nella
regolamentazione del mercato mobiliare.
Banca d’Italia: le principali funzioni sono dirette ad assicurare la stabilità monetaria e
finanziaria, perseguendo la sana e prudente gestione degli intermediari, la stabilità
complessiva, l’efficienza e la competitività del sistema finanziario.
È anche impegnata a livello internazionale nelle sedi che contribuiscono alla
predisposizione della normativa comunitaria ed ha competenza, condivise con la
Consob, per la vigilanza sui mercati rilevanti per la politica monetaria.
Ha invece competenze esclusive sugli scambi organizzati di fondi interbancari rilevanti
per la politica monetaria.
Consob: Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, svolge un’attività rivolta alla
tutela degli investitori, all’efficienza, trasparenza e sviluppo del mercato mobiliare
italiano. Le sue funzioni riguardano i prodotti oggetto degli investimenti e i relativi
emittenti, gli intermediari dei quali i risparmiatori si avvalgono per effettuare tali
investimenti e i mercati nei quali vengono realizzati.
AGCM: ha il compito di salvaguardare un adeguato livello di concorrenza così che ciò si
traduca in condizioni di prezzo e qualità più favorevoli per gli utenti.
ISVAP: sovraintende alla vigilanza nel settore assicurativo
COVIP