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IL TRAMONTO DI UN PROGETTO SCIENTIFICO
La fine della Société des Observateurs de l homme fu il prodotto del cambiamento delle circostanze
politiche di quell epoca. Nel 1805, l anno in cui la Società venne chiusa, Napoleone aveva già fatto chiudere
quelle parti dell Istituto Nazionale al cui interno si svolgeva la ricerca nel campo delle scienze politiche,
morali. Gli Osservatori, come altri filosofi tardo-illuministi, vennero perciò nominati da Napoleone ideologi,
quelli che si occupano unicamente di idee. Così la scienza dell uomo, nata come modi di allargamento del
progetto politico, civile della Repubblica francese, smetteva di formare il panorama entro il quale avrebbe
potuto scoprire un suo spazio la comprensione della diversità culturale. Lo studio comparato dei selvaggi,
degli altri popoli extraeuropei nello stesso modo tutti i primi studi etnologici, furono sottoposti ad un declino
stabilito a durare per la maggioranza del XIX secolo.
Durante i successivi cinquant anni, il discorso sulle società selvagge tornò ad essere funzionale a quello sulla
società europea, però con la diversità essenziale che esso non riprodusse alcun mezzo di critica sociale,
politica come era stato per i philosophes e andò acquistando le peculiarità sempre più irrilevanti.
Il degeneraziolismo
Gli anni successivi videro prevalere la t e o r i a d e l l a degenerazione del selvaggio l e cui o r i g i n i sono
a n c o r a t e a l l a filosofia del potere teologico di de Maistre.
De maistre sosteneva che l idea di un progresso umano era un atto di sfida all ordine divino, mentre la
subordinazione alla Chiesa ed alla monarchia era l unico atto di saggezza. Secondo de Maistre il selvaggio
era l esempio della degradazione dell uomo condannato a causa del peccato originale, evidenza, quindi di
una umanità a cui era stata negata la grazia.
Le principali tesi del degenerazionismo erano le seguenti: 1) nessuno aveva dato una qualche prova del
passaggio dallo stato selvaggio alla civiltà; 2)nessun popolo selvaggio visitato a a spazio di tanti anni aveva
dato prova di aver adempiuto a un qualche miglioramento per conto proprio; 3) la presenza di un qualche
manufatto reputato di livello superiore allo standard della popolazione che lo possedeva era segno dal motivo
che questa popolazione lo aveva ricevuto da un altra di livello superiore.
Questo che veniva negata era l opinione che l umanità fosse progredita sul piano materiale e spirituale,
soltanto grazie alle proprie forze.
PRINCIPALI SUDDIVISIONI DELL’ANTROPOLOGIA.
ANTROPOLOGIA SOCIALE E CULTURALE
L antropologia culturale e sociale si differiscono fra di loro specialmente nel metodo teorico e sono le
seguenti: a) La Scuola americana, creatrice dell antropologia culturale (Franz Boas), la cultura racchiude i
sistemi di idee condivise, sistemi di concetti , di significati relativi, espressi per mezzo dei modi di vivere
delle persone. Questa antropologia preferisce l idea della cultura come la somma delle forme di esistenza, di
vita quotidiana; l espressione dei sistemi di conoscenza, sulla fondamenta delle quali le persone strutturano le
proprie idee.b) La Scuola anglosassone creatrice dell antropologia sociale (Bronislaw Malinowski) mostro
scarso interesse per il concetto di cultura, invece richiamo l attenzione sulle forme e strutture di
organizzazione sociale (influenza teoretica dello strutturalismo e funzionalismo).
L antropologia sociale racchiude materie come l antropologia legale, l antropologia politica, l antropologia
economica, l antropologia psicologica, simbolica, cognitiva, ecologica, medica, il folklore, etnostoria.
Origine delle differenze: Nel continente americano il programma antropologico fa parte dell ideologia
americana di integrazione di culture e razze poiché gli Stati Uniti non avevano colonie e per il governo
americano la questione più urgente era l integrazione delle popolazioni indigene sul loro territorio.
L antropologia culturale negli Stati Uniti si compone di un complesso raggruppamento di discipline che
lavorano su ampio raggio e indagano molti aspetti del contesto locale, nazionale e globale. Tuttavia, a causa
del loro ampio respiro, tali lavori spesso mancano della precisione di dettagli e della meticolosità propria
dell antropologia di stampo britannico.
In Europa comprendere culture, società differenti era necessario per dedurre dalle relazione di dominazione il
massimo vantaggio in termini economici e politici per questo l antropologia nasce qui come sostegno agli
sforzi di controllo, di governo delle popolazioni delle colonie. Gli antropologi sono dei funzionari governativi
che si vanno sul campo per studiare le peculiarità politiche, economiche, sociali delle organizzazioni sociali
locali, mostrando esami dettagli. I lavori non sono settorializzati, come nel caso nordamericano, però rami di
specializzazione sui quali decidono autonomamente di orientarsi gli studiosi.
ITALIA- GERMANIA-EUROPA CENTRO ORIENTALE- l antropologia nasce come spinta intellettuale per
catalogare dati su aspetti storici, su usi e costumi.
CREDITO 2
ANTROPOLOGIA EVOLUZIONISTA
Durante XIX secolo, la teoria dell evoluzione delle specie assunse una tale ampiezza da divenire una specie
di ideologia nazionale. La maniera di procedere degli evoluzionisti è alquanto ipotetico-deduttivo e si può
parlare di una vera teoria evoluzionista che punta definire la storia dell umanità, del posto delle differenti
istituzioni umane e delle differenze che dividono le società del pianeta.
LA TEORIA EVOLUZIONE NATURALE DI CHARLES DARWIN
Darwin nacque a Shrwesbury nel 1809 da una famiglia di intellettuali.
Fu il primo formulatore dell evoluzione della specie. A bordo della celebre BEAGLE va per 5 anno in veste
di naturalista in America latina. Lì fa molte osservazioni sulle peculiarità degli animali che vivono nelle
diverse isole che fanno nascere nella mente di Darwin l idea che ciascuna specie naturale non sia fissa e che
una specie possa trasformarsi in un altra specie per successivamente svilupparsi, mutare nel tempo. Nel 1800
idee analoghe erano state elaborate da Lamarck che il primo scienziato a propugnare una teoria evoluzionista
che asseriva che le specie posso avere delle mutazioni: esse migliorano e diventano più complicate.
Quindi Darwin si mette con le suoi studi nello stesso modo di pensare di Lamark e procede il suo
ragionamento dal 1837 al 1859 pubblicando L’origine della specie uno dei libri più famosi della storia
dell umanità.
Va ricordato che prima di allora la maggior parte dei biologi considerava le specie naturali come
raggruppamenti fissi ed eterni e come frutti di una creazione divina.
Darwin per formulare la sua teoria evoluzionista si ispirò al libro di Robert Malthus, Saggio del principio di
popolazione (1798). Infatti Darwin in questa sua teoria compie una vera rivoluzione, mettendo in discussione
l idea della creazione divina asserendo che certe specie possono nascere da altre e che, conseguentemente esse
non sono immutabili.
Però Darwin con L’origine della specie do metodicità a questa teoria. Secondo Darwin la teoria
dell evoluzione consiste in un processo per mezzo del quale gli organismi che sono capaci di riprodursi, di
sopravvivere in un dato ambiente riescono a farlo a spese di altri organismi che non possiedono tale abilità.
L ambiente sia esso sociale che naturale, cambia senza mai fermarsi. Ne risulta che: 1) gli organismi devono
adeguarsi ai cambiamenti dell ambiente, e per potere sopravvivere essi hanno bisogno di specifiche qualità che
permettono loro di adeguarsi alle nuove condizioni; 2) gli organismi più adatti e i meglio adattati
sopravviveranno, è questo che si indica come the survival of the fittest; 3) L evoluzione è il mutamento trans
generazionale che si produce quando le forme organiche si adeguano ai mutamenti del loro ambiente.
Le forme nuove saranno migliori delle forme vecchie e il processo di evoluzione riproduce un progresso, un
cammino verso la perfezione. L evoluzionismo si collega al concetto di progresso e alla sua ineluttabilità: il
progresso è inevitabile, gli organismi possono scegliere di morire o di progredire.
Darwin al contrario di Wallace affermò nel libro origine della specie che la teoria dell evoluzione è valida
anche per l uomo.
Con queste asserzioni Darwin sostenne l esistenza di un qualche livello di civiltà e mise le fondamenta per una
visione evoluzionista delle differenti culture o razze.
L’EVOLUZIONISMO IN ANTROPOLOGIA
L evoluzionismo in antropologia in poco tempo ricopre tutte le materie.
Aderendo all approccio evoluzionista gli studiosi evoluzionisti asseriscono che ciascuna istituzione sia andata
a poco a poco collocandosi tramite il transito in differenti stadi evolutivi.
La prospettiva di progresso incitava i teorici dell evoluzionismo a reputare le società, le istituzioni occidentali
le più evolute e in seguito, migliori alle altre. Perciò la famiglia nucleare, il cristianesimo, la monogamia, la
proprietà privata, la democrazia parlamentare, i giudizi morali dell era, erano reputati come le forme più
complete di famiglia, religione, matrimonio, proprietà, organizzazione politica, di valori morali.
Visto che le istituzioni più progredite si trovavano in Europa si desume che i primi uomini avessero imparato
istituzioni contrarie, cioè la poligamia, l assenza di proprietà, una specie di anarchia.
Quindi si arrivò a separare i popoli superiori da quelli inferiori.
Le società contemporanee più semplici non avevano ancora raggiunto gli stadi culturali più elevati del
progresso e potevano essere ritenute simili alle società più antiche. In questo quadro si cercava di dare
spiegazione a comportamenti e usanze ritenuti altrimenti insensate: essi sarebbero sopravvivenze di precedenti
stadi culturali.
Con gli antropologi usarono queste sopravvivenze nello stesso modo in cui i paleontologi usano i fossili, ossi
per realizzare stadi di sviluppo.
Lo fine degli antropologi evoluzionisti è scoprire le origini delle istituzioni moderne reputate come la meta
del miglioramento umano e di esporre le differenti società, identificando, definendo gli stadi per mezzo dei
quali si sviluppano tutti i gruppi dell uomo, le istituzioni sociali da loro formate. Essi non studiano una cultura
in particolare, ma paragonano le società fra di loro. La teoria evoluzionista tende a evidenziare, fondandosi su
un criterio di valore, reputa tutti i popoli che si mettono al fondo della scala dell umanità inferiori. Però
contemporaneamente gli evoluzionisti pensavano che tutti i popoli, anche i popoli inferiori sulle fondamenta
del principio universale possano giungere a uno stadio avanzato.
I difensori del colonialismo, sosterranno fermamente questa tesi.
Da quanto abbiamo esposto è chiaro che il fine degli antropologi vittoriani