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In questa fase non viene fatto il cut off.
Al 31/12 (final audit): in questo momento vi è il valore finale.
Es. inventario di magazzino: se faccio il controllo al 20/12, successivamente devo aggiornare l’inventario fino
al 31/12 riportando il saldo in linea.
In questa sede importante l’attività di cut off.
Verifico l’attendibilità dei cicli di scambio; es. se controllo il costo del lavoro di una società nei singoli mesi
posso accorgermi che c’è stato il pagamento del 13esimo stipendio (controllo di dettaglio e di coerenza).
Se l’azienda fa i controlli, il revisore può verificare meno (limita i suoi controlli); mi affido sui controlli che
fanno all’interno, se invece non mi fido o non esistono faccio tantissime verifiche di dettaglio (sono molto
onerose).
Valutazione dei cespiti: costo storico al netto degli ammortamenti valore netto contabile.
Il valore netto contabile non si valuta a meno che non vi sia utilità del bene
negli anni futuri tali da recuperare il valore della svalutazione.
Valutazione dei fabbricati: stesso discorso come per i cespiti.
Iscrizione dei crediti: presumibile valore di realizzo.
Saldi attivi delle banche: è un dato certo e si iscrive per il valore che hanno in quel determinato
momento.
Debito v/banche: valore che hanno in quel momento, verifico anche le competenze alla fine 15
del periodo.
Es. riconciliazione della banca.
Estratto conto prospetto dell’azienda.
1) Parto dal saldo iniziale e confronto il saldo finale.
122'879 108’252
se è in dare è un debito.
>> Quale dei due importi è corretto? Potrebbero esserlo entrambi.
La riconciliazione è obbligatoria.
Riconciliazione bancaria: scriviamo nome della banca e numero del conto corrente e
riportiamo la cifra: -122'879.
2) Cerco le caselle presenti solo in uno dei due prospetti.
Nel nostro caso ci sono solo 3 rilevazioni sospese nella scheda contabile.
a) Pagamento fornitore 14'000.
b) Incasso da cliente 29'870.
c) Competenze maturate 1’243.
28/12/x1 108’252
a) Pagamento con assegno bancario -14'000.
b) Incasso da cliente 29'870.
c) Competenze maturate -1'243.
122’879
Il revisore verifica la coincidenza; quali voci mancano tra estratto conto della banca e dell’azienda. Interessa
il saldo finale al 31/12.
Il sistema di controllo interno.
Il sistema di controllo interno può essere definito come un insieme di meccanismi, procedure e strumenti
“controlli” predisposti dal vertice aziendale per assicurare il conseguimento degli obiettivi aziendali.
Il sistema di controllo interno ce l’hanno tutti più o meno in modo strutturato.
Il sistema di controllo interno è tipicamente strutturato per assicurare il perseguimento di cinque obiettivi
particolari:
Attendibilità dei dati.
Salvaguardia del patrimonio aziendale (obiettivo).
16
Conformità alle normative applicabili.
Efficacia nel conseguimento degli obiettivi aziendali.
Efficienza operativa.
ISA 315; definizione del controllo interno.
Il processo configurato, messo in atto e mantenuto dai responsabili delle attività di governance, dalla
direzione e da altro personale dell’impresa al fine di fornire una ragionevole sicurezza sul raggiungimento
degli obiettivi aziendali con riguardo all’attendibilità dell’informativa finanziaria, all’efficacia e all’efficienza
della sua attività operativa ed alla conformità alle leggi e ai regolamenti applicabili. Il termine “controlli” si
riferisce a qualsiasi aspetto di una o più componenti del controllo interno.
>> esiste un sistema di controllo interno perfetto? No, possiamo definirlo attendibile:
Potrebbe esserci del dolo, impossibile da dimostrare con il sistema di controllo anticipatamente.
Esistono operazioni non routinarie.
Un aumento di costo marginale derivante dall’aumento del controllo può essere maggiore del
beneficio marginale derivante dall’aumento stesso.
Le procedure di revisione svolte per acquisire una comprensione dell’impresa e del contesto in cui opera,
incluso il suo controllo interno, al fine di identificare e valutare i rischi di errori significativi, siano essi dovuti
a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, a livello di bilancio e di asserzioni, in particolare:
Il quadro normativo sull’informazione finanziaria applicabile, settori di attività, regolamentazione e
altri fattori rilevanti.
Cicli operativi/produttivi, mercato di sbocco, struttura di governance.
Tipologie di investimenti posti in essere e quelli pianificati in futuro.
Il modo in cui l’impresa è strutturata e finanziata.
Il revisore deve acquisire una comprensione degli aspetti del controllo interno rilevanti ai fini della revisione
contabile (vedere com’è il clima che è stato creato, la suddivisione dei compiti).
Nell’acquisire una comprensione dei controlli rilevanti ai fini della revisione, il revisore deve valutare la
configurazione di tali controlli e stabilire se siano stati messi in atto (manuali che devono essere studiati ed
utilizzati), svolgendo ulteriori procedure rispetto alle indagini presso il personale dell’impresa.
Componenti del controllo interno:
Ambiente di controllo.
Sistema informativo.
Attività di controllo.
Monitoraggio di controllo.
Processi di valutazione del rischio.
Ambiente di controllo.
L’ambiente di controllo consiste nelle azioni, politiche e procedure (sempre a livello di alta direzione) che 17
riflettono l’attitudine generale del soggetto economico, dell’alta direzione e dei responsabili di unità
organizzative in relazione all’importanza del sistema di controllo interno.
Elementi dell’ambiente di controllo sono tipicamente:
Integrità/valori etici.
Attenzione alla competenza degli operatori (adatto a quel ruolo).
Assegnazione (chiara) di autorità e responsabilità (chiarezza su chi deve fare cosa – organigramma
preciso).
>> Domande chiave:
La società è sensibile all’importanza del sistema di controllo interno?
La direzione ha introdotto un codice di comportamento formale o regolamenti o linee guida?
Esistono meccanismi di controllo e di sanzione in caso di comportamenti fraudolenti?
Negli obiettivi del management della società vi è il controllo del rischio d’impresa?
Il personale è capace di controllare il rischio d’impresa?
Esiste una struttura organizzativa adeguata?
Sistema informativo.
Le caratteristiche del sistema informativo aziendale devono soddisfare particolari obiettivi, sia con
riferimento alle transazioni (quelle transazioni devono esistere ed essere complete) - accadimenti relativi alle
dinamiche e quindi correlati ai valori reddituali e monetari – sia con riferimento ai saldi finali – accadimenti
relativi alla situazione finale e quindi correlati ai valori patrimoniali:
Obiettivi correlati alle transazioni:
Esistenza.
Completezza.
Accuratezza (esattezza dei computi aritmetici).
Classificazione.
Tempistica/collocazione temporale delle rilevazioni (es. Competenza).
Imputazione e sommarizzazione (elaborazione delle informazioni).
Obiettivi correlati ai saldi finali:
Valutazione (in accordo ai principi contabili statuiti).
Diritti ed obblighi (es. titolo di proprietà).
Descrizione (presentazione delle informazioni nel bilancio).
>> Domande chiave:
Esistono procedure dirette ad assicurare che le informazioni da fornire siano raccolte,
registrate, elaborate e sintetizzate in modo adeguato?
Le informazioni che il management della società ottiene per gestire la propria attività sono
sufficienti, accurate e tempestive?
Le informazioni connesse all’attività svolta sono riflesse, in modo accurato, nel bilancio?
Il sistema informativo è coerente con la realtà aziendale (dimensioni, caratteristiche, ecc.)?
Esiste un adeguato processo di comunicazione all’interno dell’organizzazione aziendale e
verso l’esterno? 18
Attività di controllo.
Le attività o procedure di controllo costituiscono l’insieme delle procedure e delle direttive aziendali che
aiutano il management a verificare il rispetto delle direttive impartite.
Il revisore deve accertare se le stesse procedure siano in grado di prevenire, individuare e correggere
eventuali rischi di errori significativi.
È probabile che eventuali problemi vengano rilevati dalla società in tempo reale, se si quali sono i
correttivi?
L’enfasi del revisore deve essere posta sulle aree di bilancio per le quali egli valuta più probabile in verificarsi
di errori significativi (concentrare gli sforzi sulle aree maggiormente critiche).
Alcuni esempi di attività di controllo sono:
Comparazione tra dati preventivi e consuntivi e tempestiva spiegazione degli scostamenti.
Adeguati organici di personale.
Separazione delle funzioni (autorizzazione – registrazione – custodia), al fine di ridurre il rischio di
errori o frodi.
Controlli fisici (accesso ai non autorizzati – conteggio periodico dei beni – ecc.).
>> Domande chiave:
Il sistema di autorizzazioni è adeguato alla struttura dell’impresa e alla sua organizzazione?
Le funzioni di autorizzazione, registrazione e custodia sono opportunamente separate?
Il management analizza sistematicamente gli indicatori di performance?
Gli indicatori di performance sono adeguati?
Esiste un’adeguata gestione del rischio di forzatura dei controlli delle scritture contabili e dei
controlli sottostanti le prime note non standard? (nascondere eventuali furti).
Esistono adeguate procedure di controllo fisico dei beni?
Le procedure di controllo fisico sono formalizzate?
Processi di valutazione del rischio.
La valutazione del rischio gestionale attiene alla capacità della direzione di:
Identificare situazioni di rischio gestionale che hanno delle ripercussioni sulla attendibilità delle
informazioni rilevanti per la preparazione del bilancio di esercizio
Progettare controlli ad hoc che consentano di fronteggiare tali situazioni di rischio (es. in presenza
di vendite effettuate sottocosto per motivi di marketing o legate all’obsolescenza dei prodotti ceduti)
Tali situazioni di rischio, che sono inerenti a determinati fattori economico – aziendali, sono valutate dalla
direzione generale per progettare e rendere operanti i controlli che minimizzino le possibilità di errore ed
irregolarità e dal revisore per stabilire le quantità e qualità d