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Per valutare lo stato di compromissioni delle radici spinali, si esegue la manovra di Laseguè, in
cui si pone il paziente supino e si tira su una gamba; se il paziente prova dolore ed il ginocchio
dell’altra gamba si flette, il risultato al test è positivo, implica quindi una compromissione delle
radici dei nervi della zona lombare.
NB: un caso particolare è quello dell’artrosi erosiva, generalmente patologia della donna, dove si
osservano le falangi ad ala di gabbiano, similissima a quelle presenti nell’artrite psoriasica. La
diagnosi differenziale si fa con la presenza di psoriasi o meno.
Un’altra forma particolare di osteoartrosi è la DISH, ossia la polientesopatia iperostosante
metabolica, causata da problematiche a livello metabolico. Questa è una forma degenerativa, che
porta al blocco articolare; è quindi necessario agire il prima possibile per impedire questa
complicanza. Riassunto di Alessandro Gagliani e Mattia Sabatini ® 15
La terapia dell’osteoartrosi
La terapia verte su moltissimi aspetti:
1. Informazione del paziente
2. Norme igieniche e di vita
3. Terapia condroprotettiva, quella che va a proteggere e riparare la cartilagine che si è
rovinata per l’artrosi. La terapia utilizzata è glucosamina solfato e
galattosaminaglicornoglicano solfato, ossia le sostanze che formano la cartilagine e che
modo all’organismo di riparare la stessa. Un'altra molecola è la
danno quindi diacereina,
che non è un costituente della cartilagine, ma che stimola la sua difesa e riduce la sua
distruzione (blocca ad esempio gli enzimi che la demoliscono).
4. Terapia sintomatica, con utilizzo di antinfiammatori e analgesici
5. Terapia fisica
6. Medicina termale
Ortesi, come per esempio il tutore per l’artrosi del pollice (il riposizionamento riduce il
7. dolore immediatamente, impedendo anche la progressione).
8. Fattori tropici piastrinici
9. Trapianti di condrociti, di cellule staminali
10. Terapia chirurgica
La fibromialgia
La sindrome fibromialgica è una sindrome dolorosa cronica ad eziologia sconosciuta
caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso, associato alla presenza di punti
dolorabili alla pressione (tender points) localizzati in distretti muscolari e tendinei tipici
e da una varietà di sintomi di accompagnamento.
La fibromialgia rappresenta da sola il 10-20% dei pazienti reumatici. Ha una prevalenza del 2-
4% e colpisce soprattutto il sesso femminile (90%) di età fra 20 e 50 anni.
Quali sono le cause?
Prima di tutto troviamo una predisposizione ereditaria: è presente un polimorfismo del gene 5-
HTT, che provoca un deficit dei livelli sierici di serotonina.
Inoltre, queste persone hanno una riduzione della risposta allo stress: possiedono livelli basali di
cortisolo aumentati e una minor produzione di cortisolo in risposta allo stimolo di ACTH,
prodotto da eventi stressanti.
A questo viene aggiunto un fattore scatenante, che può essere un trauma fisico o psichico. Infine,
a questi si aggiungono dei fattori aggravanti e di mantenimento (personalità o esposizione ad
eventi stressanti).
Tra questi ultimi possiamo trovare:
1. Fattori socio-economici:
Cultura medio-bassa
Attività lavorative poco gratificanti
Situazioni familiari conflittuali
2. Fattori climatici
3. Fattori ormonali
Periodo premestruale, menopausa
Disfunzioni della tiroide
Riassunto di Alessandro Gagliani e Mattia Sabatini ® 16
4. Fattori stressanti:
Discussioni, litigi
Abusi sessuali e maltrattamenti in famiglia
La persona fibromialgica è molto caratteristica:
1. Perfezionismo
2. Avere aspettative irrealistiche
3. Difficoltà a rilassarsi
4. Eccessiva irritabilità
5. Tendenza ad adottare il ruolo del malato
6. Aumento di rabbia ed aggressività
7. Scarse capacità adattative
8. Pessimismo
9. Ansia verso il futuro
10. Pedanteria
11. Necessità di ordine e pianificazione
12. Eccessiva pulizia
13. Difficoltà ad esprimere verbalmente i propri sentimenti ed emozioni
Ma quali sono i principali sintomi? studi sul dolore hanno dimostrato un’intensità
1. Dolore muscolo-scheletrico diffuso:
superiore a quella dei pazienti con artrite reumatoide e di quelli con artrosi (nella scala
analogica visiva, o VAS, riporta un valore medio di 4.5, rispetto al 3.1 dei pazienti con
artrosi); il dolore si basa sui cosiddetti tender points (punti dolorabili alla pressione).
Questi sono 18 e si conferma la diagnosi di fibromialgia se troviamo almeno 11 di questi
18 punti.
Esistono, poi, altri punti, detti trigger point (che però non fanno parte della fibromialgia
ma della sindrome miofasciale): questi, a differenza dei tender points, se premuti non
danno dolore locale, ma in aree bersaglio distanti.
2. Astenia
3. Rigidità generalizzata, soprattutto al risveglio o dopo essere stati fermi nella stessa
posizione, ma anche la sera dopo una giornata lavorativa. La rigidità è soprattutto a
livello dorsale e lombare.
4. Ansia: nel 60% dei pazienti le situazioni ansiogene e stressanti danno origine a dolore.
5. Sonno non ristoratore: viene a mancare il sonno profondo, fase nella quale i muscoli si
rilassano e recuperano la stanchezza accumulata durante il giorno
Difficoltà nell’addormentamento
6.
7. Frequenti risvegli notturni
8. Stanchezza al risveglio
soprattutto cefalea nucale (dicono che “fanno male i capelli”)
9. Mal di testa:
10. Parestesie: percepiscono formicolii diffusi a tutto il corpo (punti di aghi)
11. Diminuzione della sensibilità: senso di intorpidimento
12. Sensazione di gonfiore, soprattutto alle mani e ai piedi
13. Alterazioni della temperatura corporea, con sensazioni anomale di freddo o caldo intenso
diffuso a tutto il corpo o agli arti
Riassunto di Alessandro Gagliani e Mattia Sabatini ® 17
Alterazioni dell’equilibrio:
14. senso di instabilità, di sbandamento e anche vere e proprie
vertigini la cosiddetta colite spastica; c’è alternanza di stipsi e
15. Sindromi del colon irritabile:
diarrea con dolore addominale e meteorismo
16. Dismenorrea (mestruazione dolorosa)
17. Vaginismo
18. Spasmi vescicali, con pollachiuria
19. Sindrome sicca: la persona presenta una riduzione di saliva e lacrime
20. Fenomeno di Raynaud
21. Vasospasmo da freddo
22. Episodi di tachicardia con cardiopalmo, associato a dolori della gabbia toracica
23. Difficoltà a concentrarsi, con testa confusa e perdita di memoria a breve termine
24. Crampi
25. Movimenti incontrollati delle gambe (sindrome delle gambe senza riposo)
26. Noduli fibrositici: noduli rotondeggianti o cordoniformi, di consistenza aumentata, a volte
dolenti alla pressione
I pazienti fibromialgici hanno un’anomala percezione del dolore, con abbassamento dei livelli
soglia in risposta a stimoli pressori, termici e stimolazione ischemica. Presentano, inoltre,
pazienti fibromialgici hanno un’anomala percezione del dolore, con un
iperalgesia e allodinia. I
abbassamento della soglia; soffrono di iperalgesia (aumentata percezione del dolore in uno
stimolo doloroso) e allodinia (percezione di dolore in uno stimolo non doloroso).
Questi pazienti possiedono un deficit di serotonina (che sappiamo essere una delle sostanze
inibitorie del dolore). Questo deficit comporta, quindi, dolore, disturbi del sonno REM e
depressione.
Ma come si fa diagnosi?
E’ necessario ritrovare alcuni sintomi precisi, quali dolore diffuso, fatigue, testa confusa (con
difficoltà di concentrazione) e sonno non ristoratore.
In realtà, se si hanno dolori, crampi addominali, mal di testa e sintomi depressivi, si può già fare
diagnosi di fibromialgia.
La fibromialgia provoca disabilità? Questa persiste per anni, ma non è causa di invalidità
permanente, né di mortalità, ma molti pazienti si considerano disabili e tendono a smettere di
lavorare. I soggetti fibromialgici segnalano, poi, difficoltà nello svolgimento delle attività della
vita quotidiana e, nonostante tutto, la fibromialgia è la causa più frequente di richiesta di
pensione di invalidità.
La sindrome fibromialgica giovanile ha una prognosi migliore: dopo 30 mesi di follow up, il
73% dei pazienti non ha più sintomi.
Il trattamento è individualizzato, difficile e richiede tempo.
La terapia medica prevede:
FANS (scarsa efficacia con effetti collaterali)
Miorilassanti (scarsamente efficaci)
Antidepressivi (riequilibrano il deficit di serotonina a livello del SNC)
(migliorano il sonno e l’ansia)
Ipnotico-sedativi
Riassunto di Alessandro Gagliani e Mattia Sabatini ® 18
Analgesici (farmaci che modulano la sensibilizzazione periferica, come la lidocaina;
farmaci che agiscono aumentando le vie inibitorie discendenti, come gli oppioidi; farmaci
che modulano la sensibilizzazione centrale, come il gabapentin o il metadone)
Antiepilettici
Oppioidi
Infiltrazione dei tender points con anestetici locali
Le strategie non farmacologiche (da considerarsi parte integrante della terapia farmacologica)
prevedono:
Riabilitazione: sono efficaci perché danno benefici di maggiore durata; molto spesso le
persone con fibromialgia tendono a smettere di fare attività fisica e questo provoca un
peggioramento della patologia stessa, con l’instaurarsi di un circolo vizioso.
La riabilitazione mira proprio ad interrompere questo circolo vizioso di dolore-inattività-
dolore, a migliorare la forma fisica, ridurre l’affaticabilità e migliorare il tono dell’umore.
Terapia mente-corpo (metodo Rességuier): è una metodica che facilita la capacità della
mente di influenzare la funzionalità e i sintomi del corpo; si basa sulla relazione fra
cervello, mente, corpo e comportamento e il loro effetto sulla salute e sulla malattia
(alcune si basano sulla concentrazione, altre sul movimento); la notevole e rapida
efficacia raggiunta con l'uso del metodo Rességuier ci porta a concludere che questo
approccio potrebbe diventare di prima scelta nella riabilitazione della fibromialgia.
La gotta
La gotta è una patologia che fa parte delle artropatie da microcristalli e dismetaboliche. Le
artriti microcristalline sono delle artriti dovute alla deposizione di microcristalli nelle strutture
articolari e periarticolari (nella gotta, i cristalli sono di urato monosodico).
è l’iperuricemia, condizione in cui l’acido
La condizione favorente e indispensabile per la gotta
urico è maggiore di 7mg/dL (maggiore di 6mg/dL nelle femmine).
Gli acidi urici derivano dal catabolismo delle basi azotate puriniche e pirimidiniche.
La prevalenza di questa mal