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HAQ
Valuta la disabilità fisica del paziente.
Consiste di 20 domande da fare al paziente:
– vestirsi e lavarsi;
– alzarsi;
– mangiare;
– camminare;
– igiene personale
– prendere e aprire un contenitore
– attività varie
La terapia dell’artrite reumatoide
Da tempo, ormai, il piano terapeutico si è capovolto.
20 anni fa si guariva gradualmente il malato dicendo di stare a riposo e prendendo farmaci che
bloccavano la terapia e piano piano si davano altri farmaci al bisogno
Oggi l’AR è una malattia grave e irreversibile che da lesioni quindi io blocco la malattia il prima
possibile per impedire che si presentino delle lesioni irreversibili. Quindi la terapia deve essere
non all’utilizzo di antinfiammatori
aggressiva. Si comincia con una terapia di fondo, indirizzata
che trattano l’acuto, ma al farmaco base che cura la malattia:
l’idrossiclorochina –
- (plaquenil) (200 400 mg/dL). Questa, però, funziona bene nelle
artriti reumatoidi leggere. Si somministra in tutte le malattie reumatiche. Si può
mantenere una AR lieve grazie a questo farmaco
- Salazopirina non funzione per AR ma solo per alcune artriti particolari
che va ad inibire l’IL-1
- Ecco perché viene utilizzato, in casi più gravi, il metotrexato,
–
(7,5 15 mg/sett). È un farmaco molto efficace che viene usato a dosaggi molto bassi che
inibisce IL 1. È un farmaco che manda in remissione. Effetti collaterali a livello
polmonare e al fegato
- La ciclosporina si adopera molto poco perché è tossica soprattutto sul rene.
- Altro possibile farmaco è la leflunomide (arava), che va ad inibire la proliferazione dei
linfociti (inibisce la sintesi di pirimidine). È usato nel caso in cui non è usato il
metotrexato. È meno efficace rispetto al primo
Infine, abbiamo alcuni farmaci biologici (si danno se i pz non rispondono ai farmaci precedenti)
sono anticorpi monoclonali molto tossici (sono immunosoppressori) e costosi, come:
1. Etanercept, che è un recettore del TNF-alfa: legandosi, impedisce il legame di altre
sostanze infiammatorie al TNF-alfa
2. Infliximab: anticorpo anti-TNF-alfa. Si unisce al TNF alfa sopprimendo la sua azione
3. Adalimubab
4. Anakinra è un anticorpo antirecettore dell’
5. Tocilizumab: IL-6
6. Abatacept: recettori CD28 (modula attivazione dei linfociti) 14
Dunque, nella nuova piramide dell’artrite reumatoide partiamo dall’idrossiclorochina,
aggiungendoci, se non funziona, la ciclosporina, il Metotrexato e la Leflunomide, aggiungendoci
alla fine la Anakinra con gli anti-TNF-alfa.
somministrare all’inizio però deve essere ridotto
Il cortisone si può successivamente
Terapia steroidea:
Il pz grazie alla terapia steroidea sta meglio fisicamente. Contemporaneamente favorisce anche
una riduzione erosiva.
I corticosteroidi vengono somministrati, alla minima dose efficace, la mattina alle 8.00 (mai la
sera e mai prima di effettuare la diagnosi): hanno, tuttavia, una breve durata di azione. I
di effetti collaterali: inibiscono l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene
corticosteroidi non sono privi
(per questo vengono dati la mattina, se vengono dati la sera il pz sta male perché può andare in
shock); possono provocare diabete, iperglicemia, cataratta, osteoporosi, ipertensione, ulcera
peptica, aumento di peso, ritenzione idrica, fragilità cutanea, ecchimosi e discromia.
Ricorda che la terapia steroidea deve essere sospesa il prima possibile
Alla terapia farmacologica, poi, è possibile associare una fitoterapia, detta fitocinesi, basata
sull’utilizzo di tutori personalizzati, per correggere le deformità.
se un pz stressa l’articolazione facilita
Ricorda che le deviazioni ulnari e favorirà delle
deformità alle dita.
Spondilite anchilosante (poliartrite sieronegativa)
fa parte delle spondiloartriti, dove spondilo sta per “vertebra”;
La spondilite anchilosante
generalmente infatti è colpita la colonna vertebrale. Visto che tuttavia la colonna non è
l’unica parte dell’organismo bersagliata dalla patologia, alcuni preferiscono chiamarla
l’assenza nel siero di fattore
poliartrite sieronegativa (il termine sieronegativo indica
reumatoide). Fra le spondiloartriti troviamo anche:
1. Artrite psoriasica
2. Spondiloartriti enteropatiche (artrite della colite ulcerosa e del morbo di Crohn)
3. Spondiloartriti reattive
Le artriti reattive, fanno parte delle artriti infettive, caratterizzate dalla presenza di un germe
all'interno delle articolazioni. Le artriti reattive sono artriti infettive a distanza; per le artriti
reattive di questo campo, oltre alle infezioni intestinali, si hanno anche quelle genito-urinarie,
che colpiscono soprattutto i giovani, e possono essere date da micoplasma, da clamydia. Queste
infezioni possono portare a spondiloartrite se il soggetto è predisposto geneticamente
Per spondilite si intende l'infiammazione della colonna vertebrale.
L'entesi è il punto di giunzione di un legamento o di un tendine all'osso; le entesopatie, sono
malattie che iniziano proprio da questo punto
Le principali differenze fra artrite reumatoide e poliartriti sieronegative, le possiamo vedere in
questa tabella. 15
nell’AR è assente mentre nelle Ps è presente
- La spondilite
Il Fattore reumatoide nell’AR è presente nel 70% dei casi mentre nelle Ps è assente
- è presente l’antigene
- Presenza di familiarità (assente invece nella artrite reumatoide):
HLA B-27 L’entesopatia nell AR è assente ma qui è presente. L’
- Entesopatia presente: entesopatia è
una infiammazione della giunzione osteotendinea, ovvero della inserzione di un tendine o
livello degli arti inferiori abbiamo l’entesite calcaneare del
legamento ad un osso. A a causa dell’infiammazione
tendine di Achille che ingrosserà
N.B: Entrambe le anche risultano compromesse ma capiamo che non è un AR perché non
ci sono più le articolazioni sacro iliache. Ricorda che le anche sono maggiormente
compromesse per la postura che assume il pz.
nell’ AR
Mentre il tessuto compromesso è la membrana sinoviale nella poliartrite sieronegativa
sono compromesse le entesi
Nel determinare la presenza della patologia è importante parlare dell’antigene HLA-B27, il quale
è associato ad un aumentato rischio di sviluppare malattie autoimmuni, come appunto la
spondilite anchilosante.
Ma come fa l’HLA-B27 a provocare la spondilite?
Esistono alcuni antigeni batterici (Shigella o Klebsiella) che assomigliano molto all’antigene
riconosca questo antigene come not self e lo attacchi.
HLA-B27; questo fa sì che l’organismo
Caratteristiche generali:
- i maschi sono più colpiti rispetto alle donne (3/1). In questo caso colpisce i giovani
maschi tra 15-35 anni. È una malattia che va diagnosticata subito.
Nell’AR l’ereditarietà è più o meno assente. Invece qui l’ereditarietà è fondamentale
- il 96% dei pz che hanno la spondilite sono positivi all’antigene
- HLA B27
l’HLA B27 è presente per il 20% anche nei parenti affetti da spondilite
-
- la spondilite anchilosante viene solo nel 2% di chi ha HLA B27 positivi.
Chi ha la spondilite però ha l’ HLA positivo al 96%
- 16
Ma come può cominciare la spondilite?
1. Sciatica (dolore che dal gluteo va fino alla gamba) mozza (quindi parte dal gluteo e arriva
alla coscia e non fino al dito del piede) alternante (colpisce o a dx o sx), dovuta ad una
sacroileite (infiammazione del sacro e dell’ileo): mozza perché raggiunge il ginocchio e
non si espande al di sotto.
L’infiammazione a livello delle articolazioni sacro-iliache provoca un’erosione della
rima articolare e si espande: l’osso si sclerotizza, prolifera, si congiunge fra sé, getta dei
ponti e sostituisce l’articolazione l’osso.
con Ricorda, però, che le articolazioni sacro-
iliache non si muovono, eccetto durante il parto (molto importante, quindi, che la donna
conosca la propria patologia, in caso di travaglio).
2. Artrite al ginocchio (soprattutto nei giovani)
3. Talalgia, ossia dolore calcaneare (al tallone); può esserci un dolore a livello del tendine
di achille e alla pianta del piede
4. Toracodinia: dolore al torace
ossia un’infiammazione dell’iride e dei corpi ciliari
5. Irite:
6. Febbre
Le alterazioni che comprendono la spondilite riguardano anche quadri di: Sacroileite
La sacroileite è l'infiammazione di una o entrambe le articolazioni sacro iliache
L'articolazione sacro iliaca è quell'elemento articolare pari, con sede alla base della colonna
vertebrale, che connette l'osso sacro all'osso iliaco di destra e all'osso iliaco di sinistra. La sua
principale funzione è supportare il peso della parte superiore del corpo umano, quando un
individuo si alza in piedi, cammina, corre ecc.
Vengono colpite le entesi (inserzione di un tendine o legamento a un osso) a livello
dell'articolazione sacro-iliaca, che determina erosione dell'osso da entrambi i lati.
L’osso reagisce
Questa articolazione che è piccola viene erosa e si infiamma. a questa
infiammazione proliferando e dando origine ad una neoformazione ossea. Questa neoformazione
ossea chiude l’articolazione e la ossifica completamente.
Il dolore della sacroileite è presente la mattina.
Arrivati all’alchilosi ossea il pz non avverte più dolore. Queste alterazioni però, mentre per il
maschio non provocano problemi nella donna compromettono la capacità di partorire perché
anche la sinfisi pubica si allarga e si ossifica. Si può effettuare la gravidanza ma il parto non può
essere naturale ma cesareo
La spondilite anchilosante ha un decorso ascendente, colpisce piano
piano tutte le vertebre.
È possibile valutare la gravità della patologia eseguendo una
scintigrafia con tecnezio. Questa procedura mi sarà utile anche per
rintracciare la flogosi
Il problema maggiore però lo abbiamo a livello vertebrale: dove
abbiamo le entesi (punti di attacco dei legamenti e dei tendini a livello
dell’osso) attaccato il disco intervertebrale (l’anello
perché viene si infiamma. L’osso a
fibroso). Il disco intervertebrale viene eroso e
questo punto prolifera dando origine a una neoformazione ossea (ponte osseo) 17
Al termine di questo processo il corpo vertebrale tende ad assumere l’aspetto della vertebra
“squadrata” la vertebra che perde l’“angoli