Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 35
Relazioni Internazionali sintesi con integrazione delle lezioni Pag. 1 Relazioni Internazionali sintesi con integrazione delle lezioni Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Relazioni Internazionali sintesi con integrazione delle lezioni Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Relazioni Internazionali sintesi con integrazione delle lezioni Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Relazioni Internazionali sintesi con integrazione delle lezioni Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Relazioni Internazionali sintesi con integrazione delle lezioni Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Relazioni Internazionali sintesi con integrazione delle lezioni Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Relazioni Internazionali sintesi con integrazione delle lezioni Pag. 31
1 su 35
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CINA

La Repubblica Popolare Cinese negli ultimi trent’anni ha avviato un processo

di crescita economica eccezionale, attraverso l’attuazione di modello

economico capitalistico con caratteristiche uniche, rivolgendo particolare

attenzione alle esportazioni. La Cina è la prima beneficiaria degli investimenti

diretti all’estero e la caratteristica principale che la differenzia dagli altri Paesi

Brics è il peculiare rapporto consolidatosi con gli Stati Uniti di cui la Cina

risulta essere il principale creditore attraverso l’acquisto di titoli di stato

americani con un accumulo di valuta straniera stimata in più di 2000 miliardi

di dollari. In tal modo la Cina ha ottenuto un notevole potere di

condizionamento nei confronti della superpotenza che però è a sua volta

condizionata dal fatto che circa i ¾ del mercato export/import cinese

appartenga a compagnie multinazionali straniere, pertanto le due economie

risultano legate a filo doppio nei propri andamenti. [paragone con lo stallo

della reciproca distruzione assicurata della GF].

Una crescita economica e industriale così significativa ha necessariamente

richiesto la presenza e la disponibilità di materie prime per il cui ottenimento è

stato fondamentale sviluppare una politica estera dinamica e capace di

raggiungere accordi economico-commerciali anche con molti attori

internazionali fra cui spiccano le relazioni con l’Africa, dove la Cina esercita

una potente influenza (grazie alla dinamica degli aiuti) e con la Russia con la

quale, nel 2001, si è legata per mezzo di un trattato di amicizia posto alla

base di nuovi rapporti commerciali. Ciò ha significato un riavvicinamento tra i

due giganti che ha allontanato il ricordo dei contrasti nei decenni precedenti

sebbene la loro diversità sia ancora molto marcata, essi sembrano voler

sfidare il mondo occidentale. Anche dal punto di vista militare vi è stato un

incremento ciononostante appare ancora lontana la possibilità che nasca un

esercito cino-russo, (la cina non dipende dalle risorse e dalla tecnologia

russa).

La Cina, inoltre, in virtù della sua partecipazione all’Organizzazione di

Shangai per la cooperazione (tra Cina, Russia, Paesi dell’Asia centrale ex

sovietici), la Cina è stata in grado di ridimensionare la presenza USA nelle

regioni oggetto dell’organizzazione sebbene, di fatto, essa non dà luogo a

legami particolarmente intensi.

L’ipotesi di un blocco con al centro la Cina non sarebbe comunque in grado di

eguagliare la potenza americana, a parte l’ascesa economica. La pressione

economica e politica esercitata dalla Cina costringerebbe i Paesi Asiatici ad

allinearsi con gli USA al fine di difendersi e dunque per essi rappresenta una

minaccia.

INDIA

Alla base dello sviluppo economico dell’India ha giocato un ruolo

determinante il programma di liberalizzazione avviato negli anni ’90 che ha

favorito la crescita del settore terziario e di quello dell’Hi-Tech, che a sua

volta, ha permesso all’india di divenire il secondo esportatore al Mondo di

software, subito dietro gli Stati Uniti.

Tuttavia all’interno del Paese vi sono ancora forti contraddizioni, poiché se da

un lato l’economia nazionale diviene una protagonista emergente, dall’altro

l’alto, la carenza di infrastrutture, l’elevata corruzione e il drammatico tasso di

povertà tagliano fuori dai benefici economici gran parte della popolazione

senza una ricaduta generalizzata, con la conseguente concentrazione della

ricchezza in piccoli, quanto potenti, gruppi di interesse.

La politica estera economica indiana, in passato caratterizzata dalle relazioni

intessute con l’Unione Sovietica, ha cambiato rotta costruendo nuove intese

con altri Paesi dell’Asia, ma la vera svolta in quest’ambito è stata il

riavvicinamento con gli Stati Uniti avviato in occasione degli accadimenti

dell’11/09. Questa nuova cooperazione economica ha permesso, almeno

parzialmente, il superamento di quei dissapori legati soprattutto alla vicinanza

dell’India all’URSS, al possesso dell’arma nucleare del governo indiano e alla

grande rivalità verso il Pakistan, Paese fortemente appoggiato dagli USA.

Anche il rapporto con la Cina, caratterizzato da profonde ostilità nel passato,

ha visto una graduale riconciliazione grazie alla stipula di un accordo nel

2005 che sanciva una complementarietà tra le politiche estere dei due Paesi

al fine di opporsi all’egemonia americana (un po’ come l’org di shangai), ciò

rappresenta una contraddizione per l’India rispetto a quanto asserito circa i

suoi nuovi rapporti con gli Stati Uniti, L’INDIA TEME INOLTRE GLI ECCESSI

DI INFLUENZA CINESE

Anche con il Giappone New Delhi sta intensificando i rapporti, soprattutto per

controbilanciare la crescente influenza cinese nel Continente, avviando

addirittura una timida cooperazione sul piano militare.

RUSSIA

La Confederazione russa nasce a cavallo tra il 1991 e il 1992, è bene

sottolineare che la caduta dell’URSS ha lasciato dietro di sé degli strascichi

che la Russia patisce ancora, come ad esempio l’eredità legata alla vecchia

politica estera, che ancora oggi ne intacca la solidità e il ruolo internazionale

del Paese. Il mandato di B. Yeltsin, caratterizzato da un forte caos al proprio

interno, causa di ulteriore indebolimento della Russia, ha dato seguito a

quello di V. Putin con una guida più salda in grado di dare maggiore equilibrio

all’economia del Paese. L’attribuzione di poteri più forti al governo ha

permesso di riottenere il controllo statale delle ricche risorse energetiche, in

particolare quelle gas petrolifere, risorse tali da garantire alla Russia un reale

vantaggio geopolitico rispetto all’Europa che dipende da esse, un vantaggio

di cui si è già avvalsa nei confronti dell’Ucraina. Ma anche in questo caso,

come in quello che sussiste fra i mercati cino-americani, esiste una forma di

interdipendenza poiché la crescita economica russa è strettamente legata ai

proventi dell’Occidente e dunque un’interruzione dei rifornimenti sembra

un’ipotesi improbabile, poiché la prima a patirne sarebbe proprio la Russia.

Sebbene il riferimento fondamentale per la Russia siano gli USA (con cui

Putin vorrebbe riconquistare un “duopolio” mondiale, ridimensionando

l’egemonia americana), la politica estera russa guidata dal leader russo ha

puntato molto sullo sviluppo della cooperazione economica con l’intento di

inserire il Paese nell’economia globalizzata allargando il dialogo a nuovi attori

come Cina, India e Iran, nel tentativo di scacciare l’immagine negativa della

Russia ereditata dall’URSS. La manifestazione più chiara di questa politica è

stata l’ingresso all’interno del G-8 a riprova del nuovo corso intrapreso della

Russia, malgrado ciò non è ancora chiara la collocazione futura del Paese,

che presenta tutt’oggi delle spaccature al suo interno per quanto riguarda

l’appartenenza ad un modello europeista o ad un modello eurasiatico

Circa 10 anni fa (2005) la Russia ha avviato una partnership strategica con il

vecchio avversario cinese al fine di ridimensionare la presenza americana in

Asia, tuttavia non è possibile affermare che sia nata una vera alleanza date le

profonde diversità che caratterizzano la realtà russa da quella cinese, come

dimostrato dal mancato successo dell’Organizzazione di Shangai che ha

assunto il ruolo di organo di consultazione regionale piuttosto che sede per

una concreta cooperazione. La possibilità che si venga a creare un blocco

tra la Cina e la Russia è un’idea che spaventa l’Occidente ma data

l’indipendenza cinese dalle risorse energetiche russe e la scarsa coesione

sarà difficile che nel medio-periodo questa possibilità si concretizzi.

Se da un lato la presidenza Putin ha prodotto un riallineamento con il Mondo

Occidentale non di rado, tra i due, sono occorsi momenti di tensione:

l’intervento della Nato contro la Serbia nel 1999, l’opposizione russa per lo

schieramento dei sistemi antimissile Usa-Nato in Repubblica ceca e Polonia,

per l’intervento militare russo in Cecenia e nella guerra tra la Georgia

(ritenuta sede di una pericolosa influenza occidentale) e l’Ossezia, fino alla

sospensione decisa dal Cremlino della partecipazione russa al Trattato sulla

limitazione delle forze convenzionali in Europa che pure sembrò inaugurare il

dopo guerra fredda.

in particolare con gli Stati Uniti a causa dell’intervento americano nel Medio

Oriente (Irak e Siria).

Oggi la Russia è favorevole all’inserimento nella Nato dei Paesi esteuropei,

ex alleati del Patto di Varsavia, infatti l’instabilità che li caratterizza potrebbe

giovarsi di un’adesione alla Nato e dunque essere una garanzia. Mosca è

contraria all’ampliamento della Ue a Est, poichè potrebbe incidere

negativamente sulla presenza russa nei mercati dell’Europa centro-orientale

e danubiano-balcanica. Ciò induce a chiedersi se la Russia intenda

privilegiare i già problematici rapporti con la Nato rispetto a quelli con la Ue.

L’operato di Putin ha comportato tuttavia una politica più restrittiva riguardo le

attività delle opposizioni e circa la libertà di espressione, una condotta non

esente da critiche.

BRASILE

Il Brasile è una potenza politica ed economica in crescita che tuttavia incontra

ancora forti limiti per quanto riguarda le forti disuguaglianze sociali, l’alto

tasso di povertà, di criminalità e di corruzione.

Ciononostante la nuova forza economica del Brasile è molto più che

evidente, essa è stata resa possibile soprattutto in virtù delle numerose

riforme attuate dai governi Cardoso e Lula, grazie alle quali il Brasile ha

potuto costruire una potenza economica senza precedenti, in grado di

superare (secondo molte stime) quella dei Paesi Europei più forti entro il

2050. Le riforme interne sono state accompagnate dall’evoluzione di una

politica estera dinamica, volta al rilancio di tutto il Sud-America,

concretizzatosi già nel decennio precedente con la nascita del Mercosur (un

mercato comune dei Paesi dell’America latina), con a capo la forza trainante

del Brasile.

La costruzione di un’economia regionale con al vertice il Brasile è però

subordinata alla sua assunzione di responsabilità per la risoluzione dei

contrasti nei Paesi limitrofi, un impegno che andrebbe al di là delle sue

possibilità, pertanto gli ostacoli da superare in questo senso

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
35 pagine
12 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JC_Ray di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Caroli Matteo Giuliano.