Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
IL MODELLO DI “NUOVO ORDINE INTERNAZIONALE” E LA SUA CRISI
PREMESSA: nostro problema= tutto il nostro modello di ordine internazionale sta franando.
Fine del BPquestioni irrisolte
Fine centralità EU
Fine modello Vestfaliano
Viviamo fase storica che ci obbliga a disarticolare nozione di “dopo guerra fredda”. Riconosciamo
che in questo dopoguerra c’è una frattura. Nasce in un determinato modo, è la fase di dopoguerra in
senso stretto, in cui si prova a rimettere insieme ordine internazionale e fase in cui esso acquista
forma specifica. Nuovo ordine tiene per tutti gli anni 90, anche se era fragile.
Più tardi avviene il collasso di queto tentativo, tentativo che era troppo ambizioso, crisi del nuovo
ordine che aveva preteso di essere perfetto e che quindi franando tende a distruggere tutto. Ucraina:
tutti scrivono che è sorta di mondo di ieri > ma non c’è niente di più lontano. Per mille ragioni:
GF non è stata solo uno scontro di potere, ma anche scontro di ideologie diverse. E la
1. federazione russa non è portatrice di ideologie. Il conflitto ora non è su due grandi proposte,
ma è scontro di potere.
Scontro di quale potere? Non ha più visione globale. Uno scontro in Ucraina nel bipolarismo
2. della GF avrebbe causato un’ondata di tensione globale. Oggi invece è una crisi prettamente
Europea, le grandi potenze emergenti non si sono ancora espresse.
La GF era scontro tra due grandi potenze in ascesa. Ora è scontro tra potenze in declino.
3. Intervento russo non è manifestazione di forza, ma di debolezza. Russia teme di perdere
l’unica cosa che non ha ancora perso. Gli USA stanno dimostrando una totale
marginalizzazione, non sanno cosa fare e tutti lo capiscono. Resta ectoplasma dell’Unione
Europea che finge di avere un politica anche se non ce l’ha e come su tutte le questioni serie
di spaccherà, con la stessa linea di frattura verso la Federazione Russa. Germania e Italia
sono quelle più legate a Russia.
Quello che sta avvenendo in Ucraina è una sorta di implosione generale dell’ordine. Abbiamo molti
modi di descrivere l’instabilità. Come indicatori fondamentali la crisi delle aspettative e la crisi
della leadership. La crisi ucraina è l’ennesima dimostrazione di esse. Dimostrazione di incapacità
avere aspettative su politica estera russa (Russia provocata negli ultimi mesi, a volte in modo
inconsulto). Fatti sono evidenza di crisi della leadership: chi guida la comunità internazionale?
Negli anni 90 USA non avevano esitazioni. USA sono incerti se sia il caso di prendere decisioni
oppure no.
Epidemia di crisi di diversa natura:
20072008= crisi economica finanziaria
2010= primavere arabe
2011= Siria
2014= Ucraina
+ Crisi di altre crisi es Iraq.
Una vera discontinuità: tutte queste crisi sono fuori controllo. Sembra esaurita la nostra capacità di
prevedere, interpretare e gestire le crisi. Per Waltz il bipolarismo è sistema pericoloso, ma
facilmente leggibile, le crisi scoppiano tra attori che si conoscono e conoscono bene la scacchiera.
Oggi le crisi sono meno gravi, ma meno gestibili.
Ipotesi da cui partiamo: Crisi separate dal punto di vista politico, ciascuna causata da fattori diversi,
ma sono tenute insieme dalla crisi dell’architettura politica ideologica dell’ordine internazionale
postbipolare.
Architettura politica e istituzionale del “nuovo ordine internazionale”
Inizio anni ’90: modello dell’ordine internazionale ambizioso ma molto coerente, probabilmente
troppo. Ordine eccezionalmente gerarchico.
È il primo pilastro dell’architettura. La distribuzione del prestigio internazionale è più
chiara, è appena stata messa alla prova. È quello che avviene sempre alla fine delle guerre.
Tutti i S.I sono gerarchici, ma quello UP viene dominato da una sola potenza=struttura
perfettamente piramidale. Una superpotenza al vertice, subito al di sotto un anello di alleati
fedeli che erano gli stessi con cui aveva vinto la GF (Nato + Giappone), il terzo cerchio,
sempre più ampio, di soggetti che si affrettavano ad allearsi, sia in Europa sia fuori, o
entrando nella Nato o cercando di stringere alleanza speciali.
Il sistema internazionale faceva sì che anche tutti i soggetti che non erano soddisfatti della
nuova configurazione dell’ordine internazionale fossero quiescenti. Non c’era modo di
opporsi alle scelte di USA.
Due modelli capitali:
Uno= Guerra del Golfo 1991 Usa vs Hussein= tutti si affrettano a seguire USA vs Iraq.
Due= Guerra vs Iugoslavia per il Kosovo 1991 Russia e Cina si sforzavano di dire di no e
furono punite. Russi furono accolti da popolazione serba come protettori e fu scontro duro
con truppe Nato e Russi furono costretti a ritiro, non avevano possibilità di opporsi
diplomaticamente e militarmente all’Alleanza. Russia e Cina in modi diversi furono costrette
a quiescenza.
Usa hanno preso molto seriamente il loro ruolo egemonico (guida) definendo la comunità
internazionale e cosa riguarda. Guidano sia sul terreno della guerra che sul terreno della
pace.
Ordine globale.
Si sforzò di esserlo. Con la fine della guerra globale si presuppose che tale ordine dovesse
essere globale. L’ordine internazionale concepito come politico, economico, ideologico e
ambientale: molto più che post guerre napoleoniche.
Ordine internazionale che trascende aspetto politico e investe tutti gli altri.
Avrebbe dovuto essere globale nel senso di essere lo stesso in tutte le regioni grazie a
simbiosi tra mercato e democrazia.
Ordine invasivo. Ordine internazionale e regime change.
Fin dall’inizio, si insistette sul fatto che ordine internazionale sarebbe stato impossibile se
non si fosse badato a costituzione politica interna degli stati. Un ordine solido avrebbe
richiesto non solo un buon equilibrio di potere tra gli stati, ma una buona costituzione
politica ed economica interna degli stati.
Idea USA anni ’90: dottrina pace democratica= considera l’espansione democrazia come
chiave dell’ordine internazionale.
Ordine esclusivo.
È punto problematico. Su questo abbiamo avuto solo negli ultimi anni un arretramento
deciso ed è la principale innovazione della politica estera di Obama. Prima, Bush e Clinton,
percepivano ordine come esclusivo. Secondo loro, bisognava fare discriminazione tra stati
democratici e non. Solo i democratici carte in regola per gestire ordine internazionale.
Regime change: Bisogna porre e mantenere questa distinzione. In questo senso ordine
esclusivo, perché nasce da suggestione di esclusione dall’ordine di tutti soggetti che non
hanno carte in regola con mercato e democrazia
Ordine altamente istituzionalizzato.
Crisi viene molto presto. Negli anni 90 si presenta come ordine altamente istituzionalizzato
in senso specifico: la gerarchia sarebbe stata mediata da istituzioni internazionali. Forte
componente istituzionale. Per tutti gli anni 90 le istituzioni governative e non governative
sono totalmente all’interno dell’architettura. Esse sono parte del nuovo ordine internazionale
e hanno ruolo fondamentale nella sua legittimazione. C’è una piena collaborazione.
Produttività politica delle crisi.
Le crisi svolgono un ruolo positivo. Esse invece di scardinare l’architettura dell’ordine
politico internazionale, la legittimano. Il nuovo ordine degli anni 90 si legittima come ordine
predisposto a prevenire e risolvere le crisi. Ogni risoluzione dei una crisi è prova che l’ordine
è efficace. È sorta di circolo virtuoso tra crisi e ordine. È quello che avviene in occasione
della guerra del Golfo e degli interventi della Nato in Jugoslavia. La crisi dimostra he
l’rodine è necessario e inclusivo. La nato si rilegittima alla luce di questo obiettivo alla fine
del bipolarismo, si rilancia come agenzia in grado di prevenire e gestire le crisi
internazionali.
Smantellamento dell’Architettura politica e istituzionale del “nuovo ordine internazionale”
I diversi pilastri dell’ordine entrano in crisi in momenti diversi ma complessivamente inizia ad
essere malfermo dagli inizi del nostro secolo.
9/11/2001= Non ha un peso assoluto, ma l’attentato e la reazione acuta USA hanno indebolito
l’architettura.
2003= Inizio del collasso in Iraq.
Elementi caratteristici dello smantellamento:
Crisi della gerarchia.
Struttura piramidale entrata in crisi. Usa non stanno dando i contributi che gli alleati si
aspettavano, ma allo stesso tempo gli USA pensano che ci sia poco impegno dagli alleati
europei, anche militarmente.
Usa ora cauti nell’uso del loro potere militare, economico e diplomatico.
Esempio: Nelle primavere arabe Usa hanno mantenuto una posizione marginale, lo stesso
nella crisi ucraina.
Crisi della globalità.
L’ordine degli anni 90 si fondava su un errore teorico: si continuò a pensare (Bush
compreso) che per essere efficace l’ordine dovesse essere globale. La sessa postura Usa post
BP è una postura globale, soprattutto militarmente.
Tutto questo entra in crisile chiavi di lettura globali funzionano sempre meno. Due grandi
chiavi: la guerra globale al terrore e la transizione globale di mercato e democrazia si sono
dimostrate tutt’altro che globali.
Al posto del tessuto globale abbiamo una serie di crisi che si regionalizzano e cercano
soluzioni regionali.
Ripensamento del rapporto tra ordine internazionale e ordini interni.
Inizio anni ’90 idea dell’ordine internazionale come ordine che deve farsi carico delle
questioni interne. Non c’è dubbio che ripensamento ci sia, anche se non radicale perché
significherebbe banca rotta.
Pensiamo a come Bush si immagine nuovo Medio Oriente democratico e di mercato. Negli
ultimi anni questo programma è stato abbandonato. Obama non ha intenzione di buttare via
risorse in esperimenti di ingegneria sociale.
Crisi dell’esclusività e la cooptazione delle grandi potenze non democratiche.
Obama liquida dopo quasi 20 anni la suggestione di creare ordine democratico puramente
democratico. Obama dice che non possiamo gestire da soli l’ordine internazionale, quindi
l’unico modo è fare sì che anche gli stati che non hanno le carte in linea possano partecipare
all’ordine internazionale. (come non pacificare la Siria senza l’Iran)
Crisi delle istituzioni internazionali.
Crisi generalizzata delle organizzazioni > ruolo marginale dell’ONU che in alcune
occasioni non viene neanche preso in considerazione.
Dalla prevenzione alla fabbrica delle crisi.
Negli anni ’90 l’ordine era funzionale alla soluzione