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P

g.imp 2

= peso coibentazione termica = 0,15 kN/m

P

c.term 2

= peso soletta cls alleggerito = S ∙ = 0,60 kN/m

P ɣ

sol sol

sol

S = spessore soletta = 0,10 m

sol 3

= 6 kN/m

ɣ sol 2

= peso igloo più soletta = 5,7 kN/m

P

ig.sol 2

= P + P + P +P + P = 6,88 kN/m

G pav g.imp c.term sol ig.sol

1

• Carichi variabili incidenti sul solaio

I carichi variabili sono determinati in funzione della destinazione d’uso dell’opera e sono riportati in Tab.3.1.II (NTC 08,

punto 3.1.4.); per quanto riguarda i carichi verticali uniformemente distribuiti per la categoria A (ambienti ad uso

2

residenziale) la normativa indica l’utilizzo di = 2 kN/m .

q k

1.1.2 Copertura

• Solaio di copertura

Il peso del solaio strutturale è identico a quello calcolato in precedenza:

2

= 2,69 kN/m

G

1

Il peso delle finiture è differente poiché cambia la stratigrafia:

Elemento Spessore (m)

Impermeabilizzante 0,01

1 Isolante termico 0,1

2 Barriera al vapore -

3 Massetto per le pendenze in cls alleggerito 0,15

4 Solaio strutturale 0,20

5 Intonaco 0,02

6 Totale 0,48 5

2

= peso impermeabilizzante = 0,04 kN/m

P

imp 2

= peso isolante = 0,15 kN/m

P

isol 2

= peso barriera al vapore = 0,03 kN/m

P

b.vap 2

= peso massetto = S ∙ = 0,9 kN/m

P ɣ

mas mas

mas

S = spessore massetto = 0,15 m

mas 3

= 6 kN/m

ɣ mas 2

= peso solaio strutturale = 2,69 kN/m

P

sol 2

= peso intonaco = S ∙ = 0,04 kN/m

P ɣ

int mas

int

S = spessore intonaco = 0,02 m

int 3

= 20 kN/m

ɣ int

sommando le aliquote otteniamo: 2

= P + P + P + P + P + P = 3,85 kN/m

G imp isol bvap mas sol int

1 = 0.

mentre non essendoci tramezzature o elementi non strutturali non completamente definiti si assume G

2

• Gronda in muratura

Stratigrafia: Elemento Spessore (m)

1 Muretto 12x20 0,20

2 Impermeabilizzante -

3 Massetto in cls alleggerito 0,10

4 Solaio strutturale 0,20

5 Intonaco 0,02

Totale 0,52

2

= peso muretto = A ∙ = 0,6 kN/m

P ɣ

m m

m

A = area muretto = 0,12 ∙ 0,20 = 0,024 m

m 3

= 25 kN/m

ɣ m 2

= peso impermeabilizzante = 0,03 kN/m

P

imp 6

Il peso del massetto in cls alleggerito è stato considerato non completamente pieno a causa dell’inclinazione data per

consentire il deflusso delle acque, quindi è stato decurtato del 50% del proprio peso

2

= peso massetto = (S ∙ ) ∙ 0,5 = 0,30 kN/m

P ɣ

mas mas

mas

S = spessore massetto = 0,10 m

mas 3

= 6 kN/m

ɣ mas 2

= 2,69 kN/m

P

sol 2

= peso intonaco = S ∙ = 0,04 kN/m

P ɣ

int mas

int

S = spessore intonaco = 0,02 m

int 3

= 20 kN/m

ɣ int 2

= P + P + P + P + P = 4,02 kN/m

G m imp mas sol int

1

Per coperture e sottotetti accessibili per sola manutenzione (cat.H1 tab. 3.1.II – valori dei carichi di esercizio) la

2

normativa indica l’utilizzo di = 0,5 kN/m , che rappresenta il carico variabile.

q

k

1.1.3 Scale e pianerottoli

• Scala

Stratigrafia: Elemento Spessore (m)

1 Rivestimento marmo 0,03 alzata

0,03 pedata

2 Gradini 0,18 alzata

0,28 pedata

3 Soletta 0,15

4 Intonaco 0,02 7

2

= peso marmo = 0,8 kN/m

P

marmo 2

= peso gradini = [(a ∙ p)/2] ∙ (1/p) ∙ = 2,10 kN/m

P ɣ grad

grad

a = 0,18 m; p = 0,28 m

3

= 25 kN/m

ɣ grad 2

= peso soletta = S ∙ = 3,75 kN/m

P ɣ

sol sol

sol

S = spessore soletta = 0,15 m

sol 3

= 25 kN/m

ɣ sol 2

= peso intonaco = S ∙ = 0,4 kN/m

P ɣ

int int

int

S = spessore intonaco = 0,02 m

sol 3

= 20 kN/m

ɣ sol 2

= P + P + P + P = 7,05 kN/m

G sol marmo grad int

1 = 0

G

2

• Pianerottolo

Stratigrafia: Elemento Spessore (m)

Rivestimento marmo 0,03

1 Soletta 0,22

2 Intonaco 0,02

3 2

= peso marmo = 0,8 kN/m

P

marmo 2

= peso soletta = S ∙ = 5,00 kN/m

P ɣ

sol sol

sol

S = spessore soletta = 0,20 m

sol 3

= 25 kN/m

ɣ sol 2

= peso intonaco = S ∙ = 0,40 kN/m

P ɣ

int int

int

S = spessore intonaco = 0,02 m

sol 3

= 20 kN/m

ɣ sol 2

= P + P + P = 6,20 kN/m

G marmo sol int

1 = 0

G

2

Infine sia per le scale che per I pianerottoli la normative indica come valore da utilizzare per l’azione dovuta al carico

2

variabile q = 4,00 kN/m (cat.C2, Tab. 3.1.II – valori dei carichi d’esercizio), relativo a balconi, ballatoi e scale

k

comuni, etc. 8

1.1.4 Tabella riepilogo pesi

• G = carichi permanenti strutturali

1

• G = carichi permanenti portati

2

• q = carichi accidentali

k 2 2 2

G (kN/m ) G (kN/m ) q (kN/m )

1 2 k

Solaio 4,19 - 2

Tramezzi - 1,60 -

Tamponatura esterna 8,97 kN/m - -

Solaio seminterrato 6,88 - 2

Solaio copertura 3,85 - 0,5

Gronda 4,02 - 0,5

Scale 7,05 - 4

Pianerottolo 6,20 - 4

1.2 Azioni atmosferiche

Durante l’arco di tempo della sua vita nominale la struttura oggetto di studio è inevitabilmente soggetta alle azioni

atmosferiche. Sono tali l’azione della neve, l’azione del vento e della temperatura. In questo paragrafo verranno

studiate le prime due, ritenendo poco significativi gli effetti della variazioni e dei gradienti di temperatura su una

struttura intelaiata in cemento armato. Più rilevante sarà lo studio riguardante il carico neve, se si considera la

collocazione geografica dell’edificio, e del carico vento, i cui effetti saranno comunque molto minori rispetto all’azione

del sisma.

1.2.1 Carico neve

La normativa (NTC 08, punto 3.4.1. – carico neve) indica che il carico provocato dalla neve sulle coperture sarà

valutato mediante la seguente espressione: q = µ q C C

s i sk E t

dove: q = carico neve sulla copertura

o s

µ = coefficiente di forma della copertura (tabellato)

o i

q = cariconeve al suolo (tabellato)

o sk

C = coefficiente di esposizione (tabellato)

o E

C = coefficiente termico (tabellato)

o t

Il nostro fabbricato è ubicato a Pietrasanta: Zona II.

• Copertura piana

q = 1 kN/mq as = altezza slm ≤ 200 m

o sk

µ = 0,8 essendo nel nostro caso 0° ≤ Θ ≤ 30°

o i

C = 1 topografia normale

o E

C = 1 in assenza di un preciso e documento studio

o t 2

= carico neve = 0,8 kN/m

q s 9

1.2.2 Azioni del vento

Il vento, la cui direzione si considera generalmente orizzontale, esercita sulle costruzioni azioni che variano nel tempo

e nello spazio provocando, in generale, effetti dinamici. Per le costruzioni usuali di tali azioni sono convenzionalmente

ricondotte alle azioni statiche equivalenti che sono costituite da pressioni e depressioni agenti normalmente alle

superfici sia esterne che interne, degli elementi che compongono la costruzione.

L’azione del vento sul singolo elemento viene determinata considerando la combinazione più gravosa della pressione

agente sulla superficie esterna e della pressione agente sulla superficie interna dell’elemento.

L’azione d’insieme esercitata dal vento su una costruzione è data dalla risultante delle azioni sui singoli elementi,

considerando come direzione del vento, quella corrispondente ad uno degli assi principali della pianta della

costruzione.

Solitamente l’azione del vento si può trascurare per le costruzioni in c.a. perché le azioni di natura sismica per questo

tipo di costruzioni risultano molto maggiori e più rilevanti. In questa relazione verrà calcolata.

La del vento è funzione di vari parametri:

velocità di riferimento V = V (V , K a , a )

b b b,0 a, 0 s

è dato da:

In mancanza di specifiche ed adeguate indagini statistiche V b

V = V poichè a ≤ a

b b,0 s 0

a = 20 m s.l.m.

s

I valori dei parametric dipendono dalla zona di interesse Pietrasanta è in Zona 3 Tab. 3.3.I:

V = 27 m/s

o b,0

a = 500 m

o 0 -1

K = 0,02 s

o a

Velocità del vento V = V = 27 m/s.

b b,0

Pressione del vento:

La pressione del vento è data dall’espressione (cap.3 par.3.3.4 delle NTC):

P = q ∙ c ∙ c ∙ c

b e p d

P = pressione statica equivalente esercitata dal vento

dove:

i) q = pressione cinetica di riferimento;

b

ii) c = coefficiente di esposizione;

e

iii) c = coefficiente dinamico;

d

iv) c = coefficiente di forma (dato dalla geometria della costruzione e dalla posizione di essa rispetto al vento;

p può essere determinato da prove sperimentali).

b2 2

i) q = ½ ∙ ρ ∙ V = 456 N/m

b 3

dove ρ è la densità media dell’aria assunta convenzionalmente costante pari a 1,25 Kg/m .

ii) c dipende dall’altezza z (in m) sul suolo del punto considerato, dalla tipologia del terreno, e dalla categoria di

e esposizione del sito dove sorge la costruzione. In assenza di analisi specifiche che tengano in conto la

direzione di provenienza del vento e l’effettiva scabrezza e topografia del terreno che circonda la

costruzione, per altezze sul suolo non maggiori di z = 200 m, esso è dato da:

r2

c (z) = K ∙ c ∙ ln(z/z ) ∙ (7+c ∙ ln(z/z ) [per z ≥ z ]

o e t 0 t 0 min

c (z) = c (z ) [per z < z ]

o e e min min

c (coefficiente di topografia) è posto generalmente pari a 1 eccetto nei casi di colline o pendii isolati nei qual casi può

t

essere valutato dal progettista con analisi più approfondite nel nostro caso:

= 1

C t 10

K , z , z sono assegnati in Tab.3.3.II in funzione del sito ove sorge la costruzione. Considerando che siamo in zona di

r 0 min

vento 3, classe di rugosità D (aree suburbane) Tab.3.3.III risulta che la categoria di esposizione del sito è la II

Fig.3.3.2.

= 0,19 K è il fattore del terreno

K

r r

z = 0,05 m z è la lunghezza di rugosità

0 0

z = 4 m z è l’altezza minima

min min : z = 4 m

Ricaviamo ora il coefficiente d’esposizione c

e min

r2

c (z) = K ∙ c ∙ ln(z/z ) ∙ (7+c ∙ ln(z/z )) [per z ≥ z ]

e t 0 t 0 min

c (z) = c (z ) [per z < z ]

e e min min

C (4) = 1,80

e

C (9,66) = 2,33 (H ultimo impalcato = 9,66)

e iii) c = coefficiente dinamico.

d Il coefficiente dinamico tiene conto degli effetti riduttivi associati alla non contemporaneità delle massimi

pressioni locali e degli effetti amplificativi dovuti alla risposta dina

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Publisher
A.A. 2019-2020
63 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/09 Tecnica delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lorefanta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica delle Costruzioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Croce Pietro.