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Regolamento di competenza Pag. 1
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Estratto del documento

SOSPENGONO.

(se è confermata la competenza i termini per l’impugnazione ordinaria tornano a decorrere, se non

è confermata la competenza, il giudice si dichiara incompetente e la sentenza emessa in sede di

regolamento, travolge la pronuncia di merito. La causa può essere riassunta davanti al giudice

dichiarato competente)

Se viene proposta prima l’impugnazione ordinaria, il regolamento di

competenza può comunque essere proposto dalle altre parti .

( al convenuto si impone una scelta di strategia processuale:

-se è forte nel merito lascia passare in giudicato la questione di rito e si difende solo nel merito, in

sede di impugnazione

- se è debole nel merito coltiva la questione di competenza, perché in sede d’impugnazione la

sentenza di merito può essere ribaltata contro di lui; e, se ciò accade, il convenuto non può più

ripescare la questione di competenza, in quanto la sentenza di primo grado sul punto della

competenza è passata in giudicato)

DIFFERENZE TRA impugnazione ordinaria E regolamento di competenza.

Impugnazione ordinaria: - il termine è di 60 giorni dalla notificazione della sentenza

o, in mancanza 6 mesi dalla sua pubblicazione.

- per il ricorso ordinario è necessario conferire mandato

speciale ad un legale iscritto in un albo speciale.

regolamento di competenza: - il termine per proporre il regolamento è di 30 giorni

dalla comunicazione del provvedimento da

impugnare. - Il regolamento può essere proposto, senza

necessità di ulteriore mandato, dallo stesso legale che ha

rappresentato la parte di fronte al giudice che ha emesso la

sentenza impugnata quindi anche di fronte ad un difensore non

iscritto all’albo delle giurisdizioni superiori .

Dati gli elementi comuni fra istanza di regolamento e ricorso ordinario, è

possibile che fra tali due atti si verifichi una conversione: l’istanza di

regolamento, erroneamente proposta (ad es perché la questione decisa con

la sentenza che si impugna non è di competenza, ma di altro genere) può

convertirsi in ricorso ordinario; il ricorso ordinario erroneamente proposto (ad

es perché si impugna solo la questione di competenza) può convertirsi in

istanza di regolamento.

Il fenomeno della conversione è possibile quando l’atto errato ha tutti i

requisiti dell’atto giusto.

PROCEDIMENTO:

il regolamento si propone alla Corte di Cassazione, in un termine peculiare,

cioè che non vale per gli altri mezzi d’impugnazione: 30 giorni dalla

comunicazione dal provvedimento che ha pronunciato sulla

competenza o dalla notificazione della impugnazione ordinaria della

controparte nei casi di soccombenza virtuale sulla competenza: ciò

perché in caso di soccombenza virtuale , il potere di proporre il regolamento

nasce nel momento in cui la controparte impugna il merito, e quindi anche i

termini decorrono da questo momento.

La comunicazione del provvedimento consiste nell’avviso che il cancelliere fa,

ai legali delle parti, dell’avvenuta pubblicazione (deposito in cancelleria) della

sentenza o dell’ordinanza da parte del giudice.

Il ricorso è notificato alla o alle controparti, e depositato nella cancelleria della

Corte, alla quale il cancelliere del giudice a quo rimette il fascicolo. Le altre

parti possono costituirsi di fronte alla Corte depositando i loro atti, dopo di che

la Corte decide in camera di consiglio, sulla base degli scritti difensivi delle

parti e statuisce sulla competenza indicando quale è il giudice competente.

Si forma così il giudicato sulla questione di competenza. La corte “statuisce

sulla competenza” indicando il giudice competente. La pronuncia della corte è

vincolante per tutti i giudici dell’ordinamento. Il giudice dichiarato come

competente non può ribellarsi. La questione della competenza è chiusa.

Naturalmente, se la Cassazione afferma la competenza del giudice adito, il

processo va avanti davanti a quel giudice, e gli atti compiuti sono ovviamente

validi.

Ma se la Cassazione dichiara l’incompetenza del giudice adito, il processo si

azzera e deve essere ricominciato da capo innanzi al giudice indicato dalla

Cassazione come competente.

Però il processo non viene necessariamente iniziato ex novo; esso può

essere trasferito innanzi al giudice competente con un atto di riassunzione

(art 50 c.p.c.).

La riassunzione della causa sana il vizio di incompetenza. La sanatoria ha

efficacia retroattiva per quanto riguarda gli effetti della domanda che si

producono dal momento in cui la domanda è stata proposta al giudice

incompetente.

Ma gli atti compiuti durante la fase di trattazione (es: prove raccolte dal

giudice incompetente), cioè quegli atti compiuti medio tempore, prima che

avvenga la sanatoria, non possono essere utilizzati dal giudice competente

innanzi al quale la causa è riassunta.

La riassunzione deve essere fatta entro 6 mesi dalla comunicazione del

provvedimento della corte, altrimenti il processo si estingue (anche se

l’ordinanza della corte sopravvive all’estinzione e i provvedimenti della

Cassazione sulla competenza rimangono vincolanti per l’ipotesi in cui, estinto

il processo, la domanda sia riproposta).

Se la domanda è riproposta (necessariamente al giudice indicato competente

dalla Corte di Cassazione, gli effetti decorrono dalla riassunzione.

CARATTERISTICHE atto di riassunzione:

- non contiene una domanda

- non vi è necessità di una nuova procura legale

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Publisher
A.A. 2017-2018
4 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/15 Diritto processuale civile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dimmick di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto processuale civile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Vacarella Romano.