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Grado, ciascuna parte può chiedere alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione che risolvano le questioni di giurisdizione di cui all'art. 37. L'istanza si propone con ricorso e produce gli effetti di cui all'art. 367.
Differenza tra: Vediamo come l'art. 41 faccia rinvio all'art. 37 nel quale non è più rilevabilità del contenuto il difetto in relazione al giudice straniero, ma ricordiamo che questione di pacificamente la dottrina ammette questa fattispecie sostenendo che il giurisdizione (art 37) rinvio all'art. 37 non è assoluto.
N.b. Bisogna avere ben chiara la distinzione tra rilevabilità della proponibilità del regolamento di questione di giurisdizione e la proponibilità del regolamento di giurisdizione (art. 41). La rilevabilità della questione di giurisdizione è regolata dall'art. 37 che ci dice che la rilevabilità della questione di giurisdizione
avviene in ogni stato e grado anche d'ufficio. Invece la proponibilità del regolamento di giurisdizione è regolata dall'art. 41 che ci dice che è proponibile dalle parti (quindi non di ufficio) e solo finché la causa non sia decisa nel merito in primo grado (quindi non in ogni stato e grado). Riassumendo possiamo dire che: Scopo del reg. di giurisd. è la risoluzione immediata, definitiva ed autorevole di qualunque dubbio che sorga in merito alla giurisdizione. L'oggetto del regolamento di giurisdizione è la risoluzione della questione di giurisdizione e più precisamente riguardo al 1° e 2° comma dell'articolo 41. Per distinguere il 1° comma dal 2° comma dell'art. 41 bisogna distinguere tra questioni di giurisdizione generale e conflitti in relazione all'esistenza di poteri della P.a. e quindi di conflitti più.propriamente di attribuzione che di giurisdizione.Il primo e secondo comma dell'art. 41 differiscono sia per quantoDifetto di riguarda la legittimazione e sia nel termine preclusivo infatti l'ipotesiattribuzione prevista dal 2° comma prevede che la legittimazione compete solo allaP.a. che non sia parte nel giudizio, può proporre conflitto di attribuzionesolo la p.a. che non sia parte nel giudizio, e il conflitto di attribuzionepuò essere proposto in ogni stato e grado del processo.
PROCEDIMENTO DEL REGOLAMENTO DI GIURISDIZIONE
Il procedimentodel reg. di giurisd. Il procedimento è un procedimento ordinario in Cassazione echiaramente presupposto per l'ammissibilità è che ci sia unprocedimento pendente. 3Notifica del Si introduce con la notifica di un ricorso prima alla controparte ericorso poi depositato in cancelleria della Suprema Corte di Cassazione.
EFFETTI DELLA PROPOSIZIONE DEL RICORSO
Effetti della L'art 41 rimanda all'art.
ART 367 c.p.c.
Proposizione del ricorso
Sospensione del processo di merito
NORMA DELL'ART 41 1° COMMA È DEPOSITATA, DOPO LA NOTIFICAZIONE ALLE ALTRI PARTI, NELLA CANCELLERIA DEL GIUDICE DINANZI A CUI PENDE LA CAUSA, IL QUALE SOSPENDE IL PROCESSO, SE NON RITIENE L'ISTANZA MANIFESTAMENTE INAMMISSIBILE O LA CONTESTAZIONE DELLA GIURISDIZIONE MANIFESTAMENTE INFONDATA.
Sospensione a discrezione del giudice
Quindi l'art 367 modificato in questo senso dalla novella del 90 è venuto ad introdurre non più una sospensione automatica del processo come il vecchio art 367 prevedeva, ma una sospensione a discrezione del giudice dinanzi al quale il problema di giurisdizione si pone (giudice a quo).
In altre parole il fatto che sia notificato ricorso per regolamento di giurisdizione non sospende automaticamente il giudizio ma, depositata copia del ricorso nella cancelleria del giudice a quo,
è questi a stabilirese sospendere o meno il giudizio qualora ritenga che l’istanza non siamanifestamene inammissibile ovvero la contestazione dellagiurisdizione non sia manifestamente infondata.
La novella del 90 ha modificato la sospensione del processo daautomatica a discrezionale perché nel tempo si ricorreva al regolamentodi giurisdizione per fini dilatori.
La competenza a giudicare sul regolamento di giurisdizioneCompetenza:Cassazione a La competenza a giudicare sul regolamento di giurisdizione è dellesezioni unite sezioni unite della Corte di cassazione, le quali dal 2001 giudicano nonOrdinanza più con sentenza ma con ordinanza. L’ordinanza della Cassazione ha unefficacia pan processuale, la competenza individuata nell’ordinanza dellaCassazione resta ferma in qualunque processo quelle stesse parti conEfficacia panprocessuale quello stesso oggetto intraprendano tra loro. Nel caso in cuieventualmente il giudizio a quo si estingua
rimarrà comunque ferma la giurisdizione eventualmente affermata dalla corte di cassazione. Efficacia pan processuale, ossia tutti i processi non solo il processo nel quale la ragione si è posta. Nel caso in cui l'ordinanza confermi la giurisdizione, le parti, nel caso in cui il processo sia stato sospeso, avranno 6 mesi di tempo per riassumerlo; nei casi in cui l'ordinanza sia negativa viene indicata la giurisdizione e pertanto dinanzi al giudice civile ordinario non potrà più essere proposta quella causa, quella domanda tra quelle parti. La legittimazione a proporre il regolamento di giurisdizione Per quanto riguarda la legittimazione a proporre il regolamento di giurisdizione, l'art. 41 ci parla di "ciascuna parte" e quindi sono "entrambe le parti" legittimate sia l'attore che il convenuto. Si è posto però un dubbio in merito alla legittimazione dell'attore. Dubbi sulla perchéc'è un principio di carattere generale enunciato dall'art. 157 legittimazione dell'attore c.p.c. che dice che non può far valere la nullità colui che vi ha dato causa, il difetto di giurisdizione se sorge, sorge perché eventualmente è contrasto con Art. 157 c.p.c. l'attore stesso ad aver individuato male il giudice e quindi ci si chiede perché si debba concedere all'attore la legittimazione a proporre il regolamento la dove è egli stesso causa del difetto di giurisdizione.
Sulla base di questo la giurisprudenza e la dottrina hanno fatto dei tentativi per circoscrivere la legittimazione da parte dell'attore.
Tesi Prima della novella del 90: giurisprudenza La giurisprudenza dava prevalenza all'interesse obiettivo di risolvere prima della immediatamente la questione di giurisdizione e quindi riteneva novella del 90 legittimato l'attore, in caso di ragionevole dubbio, a proporre sempre il regolamento.
La dottrina invece si appigliava al disposto dell'art. 369 riguardante la prima della trasmissione del fascicolo d'ufficio da parte del giudice di cui è novella contestata la giurisdizione alla Cassazione. Tale articolo limitava la (art. 369 c.p.c.) legittimazione dell'attore a proporre il regolamento nel caso in cui la giurisdizione gli fosse stata contestata dal convenuto. Dopo la novella del 90 sono rimaste invariate tutte le norme riguardanti il difetto di modifica art. 367 giurisdizione eccetto l'art. 367 che già abbiamo visto e in questo dopo la novella articolo si parla di contestazione non manifestamente infondata e quindi la dottrina dopo la novella ha avuto anche da questa norma un ulteriore conferma della propria interpretazione più restrittiva alla legittimazione ad opera dell'attore, soltanto nel caso in cui la giurisdizione fosse contestata ad opera del convenuto. La giurisprudenza e la tesi restrittiva mentre laLa giurisprudenza ad oggi non ha accolto questa della dottrina interpretazione restrittiva e ritiene ammissibile il regolamento di giurisdizione ad opera anche dell'attore qualora sia presente questo ragionevole dubbio in merito all'esistenza o meno della giurisdizione.
La natura del regolamento di giurisdizione
Il regolamento di giurisdizione non è uno strumento di impugnazione. Esso è uno strumento preventivo, infatti, l'art. 41 dice "finché la causa non sia decisa nel merito in primo grado". Quindi nel caso preventivo in cui la causa è decisa nel merito, il regolamento di giurisdizione è precluso. A differenza del regolamento di competenza che ha ad oggetto una sentenza, il regolamento di giurisdizione non solo non ha ad oggetto una sentenza, ma semplicemente il dubbio sollevato dell'esistenza o meno della giurisdizione.
ma è precluso dalla sentenza.giurisdizione Il fatto che il regolamento di giurisdizione non sia un mezzo di impugnazione, fa si che la proposizione del regolamento non impedisca il passaggio in giudicato di un eventuale sentenza emessa nel corso del Mezzi di procedimento a quo.impugnazione L'art. 324 c.p.c. che individua gli strumenti di impugnazione diceArt. 324 c.p.c. che passa in giudicato una sentenza non più soggetta ai mezzi di impugnazione (appello, ricorso per Cassazione, revocazione, opposizione di terzo) e tra questi mezzi non ricomprende il regolamento di giurisdizione, il quale quindi non impedisce il passaggio in giudicato della sentenza. Dall'altra parte qualora la sentenza passi in giudicato, questa preclude la possibilità di proporre il regolamento di giurisdizione. Anticipiamo ora alcuni concetti che vedremo più dettagliatamente nelle lezioni successive: Il giudicatoGiudicato formaleArt. 324 c.p.c. Il giudicato è
L'irretrattabilità di una sentenza. Il giudicato formale previsto dall'art. 324 prevede che se una sentenza, trascorso un certo lasso di tempo senza che una delle parti abbia impugnato la sentenza, questa diviene irretrattabile. Ciò è previsto per soddisfare l'esigenza della certezza del diritto che impone che le sentenze non possano essere soggette ad impugnazione all'infinito, ma che ci siano dei termini entro i quali le parti possono decidere se contestare o meno la sentenza. Il passaggio in giudicato e la conseguente irretrattabilità della sentenza, che come vedremo ha un efficacia soggettiva e oggettiva, non è impedito dalla proposizione dal regolamento di giurisdizione. Emessa una sentenza nel giudizio a quo, proporre regolamento, non sentenza di merito impedisce il passaggio.