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Obiettivi

Gli obiettivi sul sistema finanziario sono:

1. Stabilità;

è intesa da due punti di vista;

microeconomico (con riferimento ai singoli intermediari);

o si cerca di garantire il raggiungimento di uno stabile equilibrio di gestione

da parte dei singoli operatori, con attenzione al rispetto dei limiti

all'assunzione dei rischi, che garantisca il mantenimento delle condizioni:

1. di liquidità

2. di solvibilità (attività > passività)

macroeconomico (con riferimento al sistema finanziario nel suo

o complesso);

è indispensabile predisporre meccanismi di prevenzione delle situazioni

patologiche, con particolare attenzione ai rischi diffusi e tra loro correlati

in grado di generare crisi sistematiche.

2. Efficienza nella distribuzione delle risorse;

è influenzato dal grado di concorrenza del settore e una maggiore competizione

tra operatori costituisce un forte incentivo alla ricerca di migliori performance.

Però un ambiente molto competitivo può portare alla crisi di alcuni intermediari

finanziari compromettendo la stabilità del sistema. Di conseguenza, gli obiettivi

di stabilità e concorrenza possono essere considerati incompatibili nel breve

periodo.

3. Equità;

più nello specifico è quello della trasparenza e correttezza dei comportamenti

degli operatori finanziari; la trasparenza, intesa come completezza delle

informazioni fornite a tutti gli investitori, va considerata sia a livello macro che

microeconomico;

a livello macroeconomico; può essere accostata al concetto di efficienza

→ informativa (riguarda la capacità del mercato di raccogliere, produrre e

diffondere informazioni rilevanti per lo scambio). Come abbiamo visto che,

utilizzando i prezzi come indice di efficienza informativa di un mercato, è

possibile distinguere fra diversi livelli di efficienza: debole, semiforte e forte.

a livello microeconomico: si fa riferimento al rapporto cliente-intermediario.

I 3 obiettivi assumono una diversa importanza a seconda del ruolo svolto dagli

intermediari finanziari;

Nel caso dell'intermediazione creditizia; l'imposizione di limiti

 all'assunzione di rischi è prioritaria, si privilegia l'obiettivo della stabilità.

Nel caso dell'intermediazione mobiliare; a causa del ruolo più attivo

 dell'investitore, è più importante la trasparenza e la correttezza dei

comportamenti, si privilegia l'obiettivo dell'equità.

Approcci della vigilanza

Nel dibattito sulle modalità di esercizio del controllo si contrappongono:

L'approccio fondato sulle regole (rule-based);

 gli I.F devono rispettare regole dettagliate.

L'approccio fondato sui principi (principle-based);

 gli I.F sono soggetti a obblighi rispetto ai quali devono valutare soltanto il grado

di conformità (compliance). In questo caso, il compito dell'autorità di vigilanza è

valutare, anche attraverso un costante confronto con i soggetti vigilati, se

l'assetto organizzativo e il sistema dei controlli interni adottati dall'intermediario

finanziario sono tali da garantire il rispetto dei principi.

TUTTAVIA: le norme in materia di adeguatezza del capitale assegnano a ciascun

intermediario una parziale autonomia nella definizione del proprio profilo di rischio,

nella misurazione dei rischi e nella valutazione dei mezzi patrimoniali necessari

all'esercizio della propria attività. Inoltre, viene lasciata agli intermediari finanziari

autonomia di strutturazione delle funzioni di gestione del rischio, revisione (audit) e

compliance, oltre che di governo societario (corporate governance, insieme di

procedure e processi in base ai quali un'organizzazione è diretta e controllata) e del

sistema dei controlli interni.

Autorità di vigilanza

L'esercizio della funzione di vigilanza è affidato a specifiche autorità amministrative

autonome. La loro autorevolezza è rafforzata dall'indipendenza nei confronti del potere

politico.

Alle autorità di vigilanza spetta normalmente il potere di emanare norme di livello

secondario nelle materie di propria responsabilità.

Modelli di vigilanza

Una delle principali criticità relative all'esercizio della funzione di vigilanza risiede nella

necessità di adottare opportuni criteri per ripartire compiti e poteri tra le diverse

autorità. Ci sono diversi modelli di vigilanza.

Quello più tradizionale è quello della VIGILANZA ISTITUZIONALE (detta anche "per

soggetti" o "per mercati"): in questo caso, distinte autorità di vigilanza si occupano di

intermediari bancari, mobiliari e assicurativi. La vigilanza istituzionale si rileva

inadeguata quando consente l'applicazione di norme non uniformi con riferimento alle

stesse attività, soltanto perché svolte da soggetti diversi.

L'esigenza di garantire parità concorrenziale può suggerire di organizzare la

VIGILANZA PER ATTIVITA'.

Nella VIGILANZA PER FINALITÀ a ogni autorità di vigilanza è affidato il

perseguimento di uno specifico obiettivo: la stabilità, l'efficienza nella distribuzione

delle risorse, la trasparenza e la correttezza dei comportamenti.

La CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) è l'organo di controllo

del mercato finanziario italiano.

Nella VIGILANZA ACCENTRATA un'unica autorità di vigilanza si occupa della

supervisione su tutti gli intermediari, indipendentemente dall'attività svolta e

dall'obbiettivo del controllo.

Ambiti di esercizio della vigilanza

Sono: Vigilanza macroprudenziale ;

 individua i fattori di rischio e di vulnerabilità che potrebbero costituire una

minaccia per la stabilità del sistema finanziario.

Vigilanza microprudenziale

;

 viene esercitata sui singoli intermediari mediante la valutazione periodica della

loro situazione economico-patrimoniale, la verifica del rispetto delle regole,

l'adozione di interventi ove ritenuti necessari-

Trasparenza e correttezza delle relazioni fra intermediari e clienti;

 implica;

per gli intermediari —> prevenire rischi legali e reputazionali

→ per i clienti —> la possibilità di confrontare le offerte e compiere scelte

→ consapevoli.

Strumenti e vigilanza

Con riferimento agli strumenti, la classificazione più diffusa opera una distinzione

basata sulle finalità della VIGILANZA STRUTTURALE, PRUDENZIALE, INFORMATIVA E

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
4 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fsantoleri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Fiordalisi Franco.