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Analisi delle competenze di alfabetizzazione emergente nei bambini con DSA
DSA e le loro competenze di alfabetizzazione emergente sono state retrospettivamente analizzate e comparate con quelle dei compagni che non avevano ricevuto nessuna diagnosi. Seguendo le definizioni relative ai disturbi dell'apprendimento i bambini sono stati suddivisi in 3 diversi gruppi: un primo composto da bambini con DSA con compromissione a carico di lettura e scrittura (reading and spelling disorder - RSD), un secondo gruppo composto da bambini con DSA con compromissione a carico della scrittura soltanto (spelling disorder - SD), un ultimo gruppo, chiamato gruppo di controllo, composto da bambini senza DSA.
Per l'analisi dei dati è stato utilizzato il modello LME (linear mixed effects), con cui è stato possibile eseguire un'analisi lineare degli effetti misti e delle relazioni tra i gruppi e le varie competenze. Tale modello è indicato per l'analisi di insiemi di dati non bilanciati, permette il controllo delle variabili confondenti (quali
classe e scuola)e delle componenti random (tra le quali il distretto scolastico), permette l’analisi delle variabili dipendenti (le tre competenze) e delle componenti fisse (i tre gruppi). I risultati mostrano che per quanto riguarda la competenza notazionale c’è una differenza significativa tra SD e il gruppo di controllo ma non tra i due gruppi clinici, per quanto riguarda la competenza fonologica non ci sono differenze sostanziali tra i tre gruppi e lo stesso è stato rilevato riguardo la competenza testuale. Per confermare invece la teoria della severità sono stati analizzati le prestazioni nella lettura dei gruppi durante il primo anno di scuola elementare. È stato riscontrato che solo il gruppo con RSD mostrava già delle difficoltà, mentre il gruppo con SD che superava di poco il punteggio limite, al di sotto del quale viene diagnosticato il problema, ha poi presentato un miglioramento drastico durante il terzo anno. Gli esiti confermano.tutte le ipotesi che erano state formulate prima di eseguire lo studio, in particolare che le due forme di DSA (RSD e SD) sono caratterizzate da: - presenza di alterazioni della competenza notazionale. - assenza di alterazioni della competenza fonologica e di quella testuale. - riscontro di nessuna differenza significativa tra i due gruppi clinici riguardo tutte le competenze. In conclusione lo studio dimostra la relazione tra competenza notazionale e disturbi dell'apprendimento, rivelando come tale competenza sia statisticamente il più importante predittore dell'acquisizione delle competenze convenzionali (scrittura e lettura) e in particolare dell'abilità di spelling. Le analisi delle prestazioni di lettura nella classe prima confermano invece la teoria della severità, secondo la quale bambini con solo difficoltà nello spelling sono staticamente capaci di risolvere le loro difficoltà nella lettura. Questi risultati si possonoApplicare esclusivamente a sistemi di scrittura trasparenti. Tra questi vi rientra la lingua italiana, la quale, per il suo elevato grado di trasparenza, fornisce le condizioni ottimali per lo studio dei disturbi dell'apprendimento, in particolare dei profili di disortografia con compromissione nell'inspelling considerati come profili indipendenti o come profili associati anche a un disturbo della lettura.
Non tutte le lingue però sono uguali: ai sistemi di scrittura trasparenti o superficiali si contrappongono quelli opachi o profondi, suddivisi in base alla coerenza della mappatura delle lettere sui suoni. Nei sistemi trasparenti, come possono essere l'Italiano o il Tedesco, ogni lettera è quasi sempre pronunciata nello stesso modo in parole differenti; per questo il tipico problema di bambini con disturbo della lettura è la fluenza piuttosto che l'accuratezza. Al contrario, nei sistemi opachi, come possono essere l'Inglese o il Francese, alcune lettere
Si pronunciano differentemente a seconda delle parole; per questo i bambini con disturbo della lettura faticano a leggere sia fluentemente che correttamente. Per quanto riguarda invece bambini con disturbi dello spelling essi si rivelano scrittori inaccurati in entrambi i sistemi.
Si viene pertanto a creare un'asimmetria tra lettura e scrittura, in quanto la seconda è molto più difficile della prima.
Poiché questo studio si incentra esclusivamente sul sistema di lingua italiano viene spontaneamente a crearsi la questione relativa a cosa accade in tutti gli altri sistemi di lingua, non solo a livello dei disturbi specifici dell'apprendimento ma anche riguardo i predittori di questi.
Prendendo in analisi un secondo articolo (orthographic depth and its impact on universal predictors of reading: a cross-language investigation) relativo allo studio di alcuni predittori in 5 lingue diverse poste su un continuum di trasparenza è possibile soddisfare alcuni interrogativi.
ricerca ha quindi l'obiettivo di esplorare se ci sono differenze nei predittori dell'apprendimento della lettura a seconda della trasparenza della lingua. Durante l'ultimo decennio è emerso che la consistenza ortografica è un fattore chiave che influisce sulla velocità di acquisizione della lettura in diverse lingue. Un esempio impressionante è stato fornito da uno studio comparativo condotto su 14 paesi europei, in cui le abilità di lettura sono state valutate alla fine del primo anno di scuola primaria. Nei sistemi di lingua più trasparenti, la precisione nella lettura ha raggiunto il massimo, mentre nei sistemi più opachi è stata inferiore, con il punteggio più basso riscontrato nella lingua inglese. Questa posizione anomala dell'inglese ha portato molti studiosi a mettere in discussione la generalità dei risultati basati su studi condotti in questa lingua.La preoccupazione più importante è che tali ricerche abbiano sopravvalutato l'importanza della competenza fonologica nell'apprendimento della lettura. Si presume che nei sistemi trasparenti la presenza di una mappatura uno a uno tra suoni e lettere promuoverebbe un alto livello di competenza fonologica, di conseguenza essa si rivelerebbe un predittore più debole nel processo di apprendimento della lettura. Quest'ipotesi è stata testata in vari studi, i risultati sono però piuttosto confusi: mentre alcuni studi hanno constatato l'importanza di tale competenza solo nella lingua inglese, differenti studi hanno constatato l'eguale importanza di essa in svariati sistemi.
Nel presente studio la trasparenza ortografica è stata quantificata attraverso calcoli entropici per l'iniziale mappatura delle lettere sui suoni in ogni lingua. Prendendo in considerazione insiemi di parole, l'entropia d'insorgenza fornisce un
Indice, indicativamente obbiettivo e privo di presupposti, della trasparenza di un sistema di lingua. Il valore medio di entropia pone su una scala di incongruenza del sistema ortografico le cinque lingue prese in considerazione, in ordine: finlandese, ungherese, olandese, portoghese, francese. L'inglese, preso in esame solo come valore comparativo, risulta in fondo alla scala. Nello studio è stata utilizzata un'analisi multilivello per esaminare come 5 tra le maggiori componenti cognitive si relazionano alle capacità di lettura e decodifica: un primo livello rappresentante l'influenza sul piano individuale e un secondo riguardante l'entropia del contesto linguistico.