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TELEOLOGICO CHE HA UNA FINALITÀ

Nel corso degli anni la progettazione della didattica è passata per diversi modelli educativo-didattici, ognuno con una forte attenzione su elementi differenti (in cui rimane fondamentale ed invariata l'importanza del rapporto tra macro e micro):

  • Anni 50: didattica per obiettivi
  • Anni 70: didattica Instructional design
  • Anni 80: didattica per principi
  • Anni 2000: focus sull'apprendimento

Ma cos'è un modello educativo didattico? Il modello può essere definito come lo schema concettuale in cui i vari elementi educativi sono uniti in base al principio teleologico (fini formativi) che garantisce coerenza e organicità. I vari elementi sono uniti da finalità formative. Baldacci sottolinea come il modello per il docente abbia funzione descrittiva, esso rappresenta un'ipotesi di lavoro concreta, per quanto generale, suscettibile di essere tradotta in prototipi di.

intervento e in progetti formativi contestuali. In base a cosa si creano questi modelli? Baldacci propone le antinomie "processo e prodotto, soggetto e oggetto" come base su cui programmare i modelli → è infatti in base al focus/aspetto caratterizzante di queste antinomie che si costruisce il modello (es. modello più concentrato sul soggetto, o sul processo etc. ) A seconda della prevalenza dell'una o l'altra posizione e relazione si vengono a tracciare almeno quattro modelli: 1) modello dei processi cognitivi superiori: attenzione al rapporto soggetto-processo. In questo modello lo studente deve diventare capace di costruire il proprio sapere, di comprendere e di riflettere, di sviluppare ed andare verso nuove conoscenze. I processi cognitivi che permettono queste azioni sono alimentati: - dallo sviluppo di capacità di analisi, sintesi, intuizione, scoperta - dalla metacognizione ovvero la capacità del soggetto di controllare e governare i
1) modello dell'interdisciplinarietà: si basa sull'approccio integrato delle discipline, mettendo in sinergia diverse discipline per ottenere risposte.
2) modello dei talenti personali: si focalizza sulla personalizzazione dell'apprendimento, prendendo in considerazione le potenzialità di ogni singolo individuo.
3) modello dell'arricchimento culturale: si concentra sull'apprendimento di "oggetti", ovvero di saperi specifici. La scelta dei contenuti è basata sul valore formativo dei saperi.
4) modello delle competenze di base: si focalizza sull'acquisizione delle competenze fondamentali come la lettura, la scrittura e il calcolo. La didattica per obiettivi è inseribile in questo modello.
7) LA DIDATTICA PER OBIETTIVI
Precedentemente la programmazione

Scolastica non era regolata/studiata ed era lasciata alla discrezione del maestro. Dagli anni 70 circa la didattica per obiettivi ha costruito la base della cultura della programmazione da cui si svilupperanno tutti i programmi didattici nel corso degli anni. La didattica per obiettivi è costituita da:

  • una forte collegialità, ovvero collaborazione tra i docenti che danno un'identità alla scuola.
  • la programmazione del percorso formativo in più anni/tempi con differenti obiettivi formativi (elementari, medie, università).
  • la forte relazione tra programmazione e valutazione tra loro interdipendenti ovvero la programmazione del tipo di valutazione per una determinata attività.
  • l'osservazione sistematica - i professori devono con cadenza programmata effettuare una valutazione che si basa sull'osservazione circa il progresso dell'apprendimento dello studente.
  • stesura della scheda dell'alunno: in base

All'attività sopra citata il professore definirà la scheda dell'alunno. La programmazione scolastica è attribuita al corpo docenti. Ogni inizio anno infatti i docenti hanno il compito di redigere questa programmazione che contiene gli obiettivi per ogni classe.

La programmazione secondo la didattica scolastica inizia con l'individuazione dei bisogni espressi ed espressi. Carattere fondamentale di questa didattica è la valutazione:

  • In primo punto abbiamo la valutazione d'ingresso (es. test d'ingresso) - ovvero viene verificato che lo studente abbia le conoscenze necessarie/base per accedere all'attività. Qualora lo studente non avesse le basi/avesse basi errate si passa al recupero dei pre-requisiti nonché la conoscenza esistente nell'alunno in rapporto al tema da proporre.
  • Valutazione formativa - un tipo di valutazione volta a valutare le conoscenze che lo studente possiede e mira a migliorarle oppure,

Qualora non fossero state ben acquisite, recuperarle. L'attività di valutazione è fondamentale perché è dopo la verifica dei pre-requisiti che abbiamo la decisione relativa all'attività. È proprio sul concetto di obiettivo che si è andata a formulare la programmazione scolastica. Ma cos'è un obiettivo? L'obiettivo è ciò che riusciamo a verificare attraverso la performance dello studente, il risultato che l'istruzione si prefigge. La verifica è il mezzo utilizzato dal Professore per comprendere/valutare il grado di apprendimento in rapporto all'obiettivo. Ovviamente per valutare la performance è importante stabilire dei criteri della stessa: es. correttezza ortografica, pertinenza con la domanda fatta, ricchezza di particolari, capacità di terminare un compito nel tempo stabilito...etc. È su questi criteri che si basa la valutazione e si costruisce l'obiettivo.

L'obiettivo è spesso confuso con le finalità. L'obiettivo costituisce le tappe intermedie da raggiungere (verifiche varie) mentre la finalità è la traiettoria di senso che guida la programmazione, la mission/visione complessiva. La didattica per obiettivi ha avuto un impatto fortissimo ed è tutt'oggi il tipo di didattica adottato dalle scuole. Nonostante questo, la didattica presenta dei problemi → la possibile divisione frammentaria del sapere.

8) LE STRATEGIE FORMATIVE

Cos'è una strategia formativa? Con il concetto di strategie formative si intende l'insieme di strumentazioni, metodi, operazioni e risorse pedagogiche pianificate che, necessariamente tenendo conto del contesto di formazione (ovvero a chi si rivolge), hanno lo scopo di far conseguire agli apprendenti obiettivi precedentemente fissati. Le strategie formative non vengono elaborate in maniera autonoma ed estemporanea dal professore, ma sono fondate

all'interno di un corpo organico di teorie dell'apprendimento e della conoscenza, che ne determinano gli orientamenti e le specificità. La strategia stabilisce quali sono i traguardi che si vogliono raggiungere, ponendo un insieme di soluzioni e di mezzi atti a raggiungerli. Affinché una strategia sia efficace, deve essere coerente con gli obiettivi prefissati, deve tener conto del contesto di formazione (riconoscere perciò il profilo dello studente) e dei bisogni dello studente. Il termine didattico "strategia formativa" viene spesso confuso con quello del metodo e della procedura. In realtà, la strategia formativa è un costrutto più ampio e che li contiene. Il metodo rappresenta una logica di azione, ad esempio prescrive il comportamento che deve tenere un docente, fissa alcune regole, mentre la strategia formativa è l'azione stessa (attraverso il metodo, ovvero logica di azione). Come abbiamo detto, la strategia formativa si crea.basandosi principalmente sul contesto formativo/tipo di formazione richiesta/tipo di studente a cui si rivolge. E' per questo motivo quindi che la strategia formativa è dinamica poiché si modifica per i motivi appena citati, si pianifica una strategia in base alle necessità. Un esempio potrebbe essere il passaggio da una logica per obiettivi a una per competenze che presenteranno due strategie formative differenti. Le strategie formative contemporanee sono orientate alla formazione per competenze, una formazione che non fornisca solo conoscenze e abilità, ma che riesca ad incidere sulla cultura, sugli atteggiamenti e sui comportamenti e quindi diventi patrimonio permanente della persona. In questo tipo di programmazione la logica di fondo è quella "riflessiva", riflessione del professore nell'adottare le giuste strategie, metodologie etc e riflessione dello studente che attraverso esse riesce a comprendere e fare sue le competenze.

conoscenze ma soprattutto a mobilitarle ovvero trasferire le competenze sviluppate da un contesto all'altro. Bonaiuti suddivide le strategie formative in due macrocategorie:

STRATEGIE CENTRATE SULL'INSEGNAMENTO:

  1. architettura ricettiva o trasmissiva, il docente è centrale, guida il percorso e attiva gli studenti. Il docente si avvale di esposizione classica ovvero la classica esposizione della lezione e dell'esposizione multimodale ovvero con l'aggiunta di slides, presentazioni etc. per presentare gli argomenti. Solitamente il docente espone, spiega la materia senza essere interrotto, è quindi un tipo di strategia utile in contesti molto affollati.
  2. Architettura comportamentale o direttivo-interattiva in cui il docente guida lo studente ad apprendere ed "imitare" ciò che gli ha trasmesso.

STRATEGIE CENTRATE SULL'APPRENDIMENTO:

formative centrate sull'apprendimento -> strategie che si concentrano sullo studente e sul suo apprendimento. Anche quest'ultime posso essere classificate in base all'architettura di riferimento: 1- ARCHITETTURA SIMULATIVA -> fanno parte di queste strategie formative: - studio di caso ovvero l'osservazione e analisi di una situazione problematica la cui soluzione prevede l'applicazione di teorie e concetti precedentemente studiati. - simulazione simbolica ovvero la simulazione di un'esperienza attraverso uno strumento multimediale in modo che lo studente possa trovarsi di fronte a problemi che potrebbe riscontrare nella medesima attività reale/professionale (es. simulazione di guida o di volo). - Il game based learning, ovvero un'attività con lo spirito e le regole di un gioco, quindi divertente e motivante, che presuppone il rispetto di vincoli dati e il raggiungimento di obiettivi. - Il role playing, ovvero tecniche di drammatizzazione e

Giochi di ruolo che mettono il corsista nella condizione di fare finta che:

  1. Architettura collaborativa o cooperativa
Dettagli
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A.A. 2020-2021
41 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher VitiTina1997 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie e tecnologie per la didattica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Sorrentino Clorinda.