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Rappresentazioni sociali, Psicologia sociale I Pag. 1
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 Della stampa cattolica, Moscovici scorse invece il fine di propagazione della psicoanalisi poiché superante il

pensiero antireligioso se adattata opportunamente (eliminando ad es. la libido), ed addirittura valorizzante

le affettività. Risultato di questo procedimento era la creazione di un atteggiamento.

 Dalla stampa comunista emerse invece una critica notevole, di forte carattere di propaganda anti-

psicoanalitica, contro quella che veniva presentata come una pseudoscienza americana, un’ideologia

mistificatrice statunitense, cui non era il caso di ricorrere anche visti i grandi risultati della riflessologia

sovietica, descritta come ben più “sana” ed efficiente per la risoluzione dei problemi.

Risultato di questo procedimento era la creazione di uno stereotipo.

Da quello che fu il lavoro che diede inizio alla cosiddetta “Scuola di Parigi”, due sono i processi principali

emersi per la creazione delle rappresentazioni sociali: l’ancoraggio e l’oggettivazione.

L’ancoraggio è l’accostamento di un oggetto sconosciuto ad un quadro di riferimento già posseduto (es.

Aids come sifilide, psicoanalisi come confessione al sacerdote);

L’oggettivazione è la materializzazione di un’astrazione, ossia la creazione di immagini da concetti (es.

complesso come problema astratto -> complessato come persona, mente come computer, etc)

A sua volta, poi, l’oggettivizzazione può – secondo Hewstone (1983) - realizzarsi come:

 Personificazione (= associazione di nomi di personalità di spicco a idee, concetti o fatti)

 Figurazione (= associazione di immagini o metafore a idee, concetti o fatti)

 Ontologizzazione (= utilizzo di proprietà fisiche per rappresentare idee, concetti o fatti)

L’esempio dello studio sulla percezione della psicoanalisi in Francia è emblematico, perché ci indica come le

rappresentazioni sociali possono essere espresse, seguendo le modalità di diffusione, propagazione e

propaganda, rispettivamente nella forma di opinioni, atteggiamenti o stereotipi.

Riguardo ai secondi, Tarpers e Frasers (1984, 1994) hanno poi definito gli atteggiamenti come disposizioni

individuali basati sulle rappresentazioni sociali utili a studiare anche le somiglianze all’interne dei gruppi.

Rougette e Flament (2003) hanno invece classificato, dal più individualistico al più collettivistico, in ordine,

opinioni, atteggiamenti, rappresentazioni ed ideologie.

Oltre lo studio di Moscovici

Altri esempi di lavori interessanti della Scuola di Parigi sono i seguenti:

 Herzlich (1969) - “Sanità e malattia. Analisi di una rappresentazione sociale”

L’analisi, effettuata intervistando prima 80 e ancora 20 persone, portò all’emersione di due poli: uno che si

origina dall’individuo come dotato di salute, ed uno che è fuori ad esso, è ambiente, e che porta la malattia.

É, secondo l’opinione dei soggetti analizzati, lo stile di vita malsano ad originare la malattia, in quella che

sembra una vera lotta intestina tra naturale ed artificiale, individuo e società e, appunto, uomo e ambiente.

La rappresentazione sociale è dunque riassumibile in termini di lotta tra l’individuo e lo stile di vita, lotta

che sfocia in una contrapposizione tra salute e malattia.

La teoria fu ampiamente criticata poiché definita quasi “ovvia”, troppo legata al senso comune.

 Jodelet (1989) - “Follia e rappresentazioni sociali”

A seguito di un programma sperimentale di integrazione di malati mentali in affidamento da decenni ad

alcune famiglie di un piccolo centro francese, si è indagato sulle rappresentazioni della malattia mentale e

dei malati mentali nel loro rapporto con la follia.

La Jodelet si pose il compito di svelare le implicazioni della follia e delle pratiche sociali ad essa associate

per capire quanto le rappresentazioni sociali contassero nella concezione degli altri nella vita quotidiana e

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A.A. 2014-2015
3 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher faraday92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Di Battista Silvia.