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N.B.

Dati congetturati: valori calcolati mediante un processo di calcolo basato su una soggettiva interpretazione della realtà .(ipotesi)

Dati stimati: valori che sono frutto di una soggettiva approssimazione alla realtà (stima)

PRINCIPI GENERALI

Continuità (prospettiva di funzionamento): la valutazione delle voci deve essere fatta nella prospettiva della continuazione dell’attività”

A differenza degli altri postulati non è una regola comportamentale ed è legata alla capacità dell’ impresa di produrre risultati tali da

assicurarne la soppravivenza. RENDE APPOLICABILI DETERMINATE MODALITA’ DI VALUTAZIONE.

Prevalenza della sostanza sulla forma : la valutazione delle voci deve essere fatta tenendo conto della

funzione economica dell'elemento dell'attivo o del passivo considerato”.

La sostanza delle operazioni e degli altri eventi di gestione non è sempre coerente con ciò che appare

dalla rispettiva forma legale.

La sostanza rappresenta l’essenza necessaria dell’evento, ossia la vera natura dello stesso

È fondamentale per assicurare una rappresentazione veritiera e corretta.

Principio della prudenza(nella valutazione delle operazioni in corso alla fine del periodo) consente di scegliere il valore che presenta

maggiore probabilità di verificazione tra quelli ragionevoli. Gli elementi dell’attivo al valore più basso tra quelli economicamente accettabili;

gli elementi del passivo al valore più alto tra quelli ritenuti possibili. Si deve tener conto delle perdite presunte, ma non degli utili soltanto

sperati.

Principio della competenza economica permette l’individuazione dei ricavi e dei costi da attribuire alla gestione del periodo considerato e di

quelli che invece vanno rinviati al futuro, dando forma al capitale di funzionamento, la cui determinazione è strumentale ai fini del calcolo

del reddito di periodo. Si devono considerare: i RICAVI che si riferiscono ai cicli conclusi nel periodo (PRINCIPIO DELLA REALIZZAZIONE DEI

RICAVI) ed i COSTI che sono a fronte di essi (PRINCIPIO DELLA AFFERENZA DEI COSTI).

Continuità dei criteri di valutazione: i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro. Politiche contabili, cioè i

metodi di valutazione; Stime contabili, cioè le ipotesi adottate in

applicazione di un metodo di valutazione. La norma vieta solo il cambiamento delle politiche contabili, e non anche delle stime contabili fra

un esercizio e il successivo. DEROGHE al principio enunciato nel

n. 6) sono consentite in casi eccezionali. La nota integrativa deve motivare la deroga e indicarne l’influenza sulla rappresentazione veritiera e

corretta”

Valutazione separata gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente ( da non confondere con il

diveto di compensi tra partite)

CRITERI DI VALUTAZIONE (SLIDE 8)

Il principio generale è quello del COSTO( di acquisto o produzione – eventuale ammortamento), inteso come insieme degli oneri sostenuti

dall’azienda per l’acquisizione o la produzione di un determinato bene; tale valore viene considerato come limite massimo e risulta di

semplice applicazione ed attuazione, inoltre lascia poco spazio a stime e apprezzamenti di carattere soggettivo.

CONVENZIONE DEL COSTO i beni ed i servizi in rimanenza alla fine del periodo amministrativo possono essere valutati al costo di

acquisizione o di produzione, ad eccezione dei casi in cui il loro valore di presumibile futuro realizzo, diretto o indiretto, dovesse risultare

inferiore. In quest’ultimo caso, infatti, a base delle valutazioni, dovrebbe essere assunta da quest’ultima grandezza

VALORE DI PRESUNTO REALIZZO FUTURO (elemento fondamentale della valutazione dei vari elementi dell’attivo patrimoniale) Corrisponde

agli importi che, a fronte di tali elementi, si ritiene di poter recuperare in prospettiva per il tramite dei ricavi conseguibili con la vendita dei

prodotti, derivanti dallo svolgimento del processo produttivo.

Diretto (per rimanenze di prodotti e\o altri beni destinati alla vendita; crediti che vanta a fine periodo) ricavo che l’azienda ritiene di poter

conseguire al momento della vendita al netto delle spese fino alla vendita, nonché delle remunerazione del capitale in essi investito

Indiretto (bene o fattore in rimanenza) parte dei ricavi, conseguibili con la vendita dei prodotti realizzabili mediante il processo produttivo,

che residuerà dopo aver coperto il costo di tutti gli altri fattori da impiegare nel processo produttivo e quello del capitale investito fino al

momento della sua utilizzazione in economica.

Per il passivo quantità di risorse finanziarie che, presumibilmente, sarà necessaria per la loro estinsione.

LOGICA DI UTILIZZO DEL CRITERIO

VPR > COSTO (SU) vpr___valori ragionevoli___costo (GIU)

VPR <COSTO (SU) COSTO, (GIU) VPR_____valori ragionevoli

FAIR VALUE

Con i Principi Contabili Internazionali si assiste al passaggio da un sistema basato sulla contabilizzazione delle poste al costo storico o al

minor valore tra questo e il valore corrente ad un sistema “di valori” basato prevalentemente sul fair value (maggiore orientamento al

mercato).

Prezzo che, alla data di rilevazione, dovrebbe ordinariamente essere ricevuto per vendere un’attività oppure pagato per trasferire una

passività.

Il Fair value è il prezzo che, alla data di rilevazione, dovrebbe ordinariamente essere ricevuto per vendere

un’attività oppure pagato per trasferire una passività.

CONSEGUENZE

Utilizza valori correntidi mercato

Determina il formarsi di plus e minusvalenzenon realizzate

Riequilibra il rapporto tra prudenza e competenza

Facilita una valutazione prospettica dei risultati della gestione

Il Trattamento delle Plusvalenze e Minusvalenze da Fair Value

Plus\minusvalenze NON REALIZZATE

Imm. Materiali | RILEVAZIONE IN APPOSITA RISERVA *

Imm. Immateriali | Strumenti Finanziari * |

Attività Biologiche | RILEVAZIONE IN CE

Investim. Immobiliari |

CRITERI ALTERNATIVI PREVISTI

patrimonio netto (per le partecipazioni in imprese controllate o collegate)

corrispettivi maturati (per i lavori in corso su ordinazione)

valore costante (attrezzature e materie costantemente rinnovate e di scarsa importanza)

COMPREHENSIVE INCOME (reddito potenzialmente prodotto nell’esercizio)

Somma algebrica del reddito di esercizio e dei proventi ed oneri imputati direttamente al patrimonio netto.

Esso misura la variazione complessiva del patrimonio netto intervenuta nel singolo esercizio, al netto di quella originata direttamente dai

rapporti con i soci( emissione di nuove azioni, rest azioni, pagamenti di divendi, conversione di obb.). Le variazioni del patrimonio possono

infatti avere origini non solo dai risultati conseguiti nelle diverse aree di business ma anche di veneti esterni all’impresa. Gli effetti di tali

eventi esterni non si traducono necessariamente in variazioni del reddito contabile, ma modificano il valore economico del patrimonio, e

quindi devono essere sommati al redito contabile per misurare la performance dell’anno: ossia, per stabile se, rispetto all’anno precedente,

il valore economico dell’impresa è aumentato o diminuito.

CONFRONTO COSTO STORICO E FAIR VALUE

Costo Storico

Situazione

Attuale

dell’impresa

Performance realizzata

(Patrimonio

giuridico

Reddito

Realizzato) Fair Value

Valutazione

prospettica

dell’impresa -> performance potenziale (patrimonio disponibile a valori correnti

reddito misto maturato\realizzato)

I REQUISITI FONDAMENTALI DEL BILANCIO D'ESERCIZIO INTESO COME STRUMENTO DI INFORMAZIONE

Il bilancio i esercizio tende a connotarsi sempre di più come uno strumento di informazione. Scopo preminente della sua redazione diviene la

diffusione di conoscenze sugli andamenti gestionali dell'impresa, che possono risultare utili ai vari portatori di interesse (stakeholders). La

qualificazione del bilancio come strumento di informazione richiede che lo stesso possegga una serie di requisiti per soddisfare i quali è

necessario applicare convenzioni, ipotesi e postulati coerenti con tale finalità. Affinché il bilancio possa rappresentare una base informativa

realmente utile per i suoi lettori, è necessario che rispetti alcuni requisiti fondamentali.

Utilità: la redazione del bilancio deve porre tutti gli interessati nella condizione di ricevere un minimo di informazione sulla situazione

economica, patrimoniale e finanziaria dell'impresa in modo da poter orientare con consapevolezza i propri comportamenti nei suoi

confronti.

Periodicità: l'ampiezza temporale del periodo amministrativo, cui viene riferito il bilancio, tradizionalmente assume cadenza annuale.

Tuttavia l'elevata variabilità ambientale ed interna tende ad imporre la redazione di un bilancio semestrale e di relazioni trimestrali.

Neutralità: si richiede che tutti i vari interessi, convergenti sul bilancio di esercizio, vengano trattati in modo uniforme, senza che nessuno di

essi sia privilegiato nei confronti di altri.

Unicità: dalla condizione di neutralità consegue la necessità che il bilancio di esercizio sia unico in senso sostanziale, cioè con riferimento al

tipo di reddito che con lo stesso s'intende calcolare ed ai valori in esso inseriti. Affinché tale requisito sia soddisfatto è necessario che il

documento abbia come oggetto la determinazione del reddito realizzato nel periodo e del connesso capitale di funzionamento, contenga

dati e risultati attendibili e risulti conforme ai principi contabili.

Verificabilità: possibilità per soggetti esterni indipendenti di giungere a risultati analoghi usando gli stessi metodi di registrazione e

valutazione.

Attendibilità: i valori inseriti in bilancio sono da considerarsi attendibili se sono determinati in modo economicamente corretto e se risultano

coerenti con il tipo di reddito che si vuole determinare. La corretta determinazione si estrinseca nel corretto accertamento dei valori

oggettivi, nella fondatezza delle ipotesi e dei metodi di calcolo dei valori stimati e nella congruenza delle ipotesi assunte a base della

misurazione dei valori congetturati. La determinazione di valori attendibili richiede che vengano adottati la convenzione della competenza

economica e ipotesi, postulati e principi contabili idonei a dare pratica applicazione a tale convenzione. In particolare, ai fini del calcolo del

reddito realizzato, occorre fare riferimento ai principi della realizzazione dei ricavi e dell'afferenza dei costi nella definizione dei valori di

competenza economica del periodo; della ragionevolezza e della prudenza nella valutazione dei valori patrimoniali attivi e passivi.

Completezza: conto economico e stato patrimoniale devono contenere i vari componenti reddituali e patrimoniali rivenienti dalle operazioni

svolte dall'impresa. Devono inoltr

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A.A. 2012-2013
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale315 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ragioneria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Ranalli Francesco.