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CONDIZIONI DI CAPITALIZZAZIONE

utilità pluriennale;

consenso dei sindaci;

acquisto a titolo oneroso;

ammortamento in un periodo non superiore a 5 anni (estendibile fino a 20);

Nell'ipotesi in cui l'eccedenza del costo sostenuto rispetto al valore dei beni non rappresenti un maggior valore produttivo dei beni acquistati bensì un "cattivo affare", la stessa costituisce non un elemento patrimoniale ma un componente negativo di reddito da imputare al conto economico alla chiusura dell'esercizio.

6) immobilizzazioni in corso e acconti;

7) altre... Easy PDF Creator is professional software to create PDF. If you wish to remove this line, buy it now.

II. Immobilizzazioni Materiali

Poiché le immobilizzazioni materiali sono cespiti fisicamente individuabili, la loro contabilizzazione è un obbligo e non una facoltà.

Come immobilizzazioni partecipano alla formazione del reddito di più esercizi attraverso il loro contributo.

produttivo e attraverso le loro quote di ammortamento.

CLASSIFICAZIONE:

  1. Terreni e fabbricati;
  2. Impianti e macchinario;
  3. Attrezzature industriali e commerciali;
  4. Altri beni;
  5. Immobili zzazioni in corso e acconti;

Una considerazione va fatta sui terreni e fabbricati, poiché il loro utilizzo non è a tempo determinato per cui di norma non sono nemmeno ammortizzabili *, o meglio il numero di anni su cui ripartire il costo è potenzialmente illimitato.

VALUTAZIONE: la valutazione si fa al costo storico d'acquisto o di produzione, è logico che la valutazione al costo d'acquisto è più semplice, come è logico che la valutazione al costo di produzione deve tenere conto non solo dei costi diretti ma anche di quelli indiretti ragionevolmente imputabili.

Ma mentre per le immobilizzazioni immateriali il legislatore non consentiva di imputare anche gli oneri finanziari, per le immobilizzazioni materiali ciò è consentito ma

Per evitare i relativi rischi intervengono i principi contabili a porre delle condizioni affinché gli oneri finanziari in questione siano imputabili, in particolare la capitalizzazione degli interessi passivi deve:

  • essere pluriennale;
  • riferirsi al periodo di fabbricazione;
  • adottare il tasso di interesse realmente sostenuto;
  • non superare comunque il valore recuperabile.

AMMORTAMENTO: deve avvenire in relazione con la residua possibilità di utilizzazione del bene e deve essere sistematico. La sistematicità è il fondamento di tale ripartizione su basi razionali, non sono perciò ammessi comportamenti volti a rallentare o accelerare le quote di ammortamento per inseguire obiettivi quali redditi perequati nel tempo (es. far si che il reddito dell'anno 205X valga, in proporzione, quanto il reddito dell'anno 200X).

Il piano di ammortamento presuppone l'individuazione di alcuni parametri che sono:

  • valore da ammortizzare;
  • vita utile;

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metodo di ripartizione.

-Il metodo di ripartizione può essere:

  1. a quote costanti;
  2. a quote decrescenti;
  3. a quote variabili di produzione;

QUOTE COSTANTI:

Es.valore = 100.000;

valore residuo = 25.000;

valore da ammortizzare = 75.000.

Ipotesi di vita utile: 10 anni.

Q. ta costante: 75.000/10 = 7.500

QUOTE DECRESCENTI

a) logaritmico

b) aritmetico (o americano)

Logaritmico:

P = Percentuale da applicare al valore residuo contabile di ogni esercizio

N = numero esercizi

V = valore originario

B = valore residuo

Vr = valore residuo contabile dell' esercizio Y

P = 1 - Nx(B/v)

P x Vr =Q. ta di ammortamento dell' esercizio y

Aritmetico:

Es.Valore da ammortizzare = 100.000

Vita utile: 5 anni à 1 + 2 + 3 + 4 + 5 = 15

5/15 x 100.000 = 33.333 ß Q. ta ammortamento dell' esercizio y

4/15 x 100.000 = 26.666 ß Q. ta ammortamento dell' esercizio y + 13/15 x 100.000 = 20.000 ß Q.

ta ammortamento dell’ esercizio y + 2…

QUOTE VARIABILI

Es.(Quantità prodotta/Quantità prodotta prevista in totale) x Valore Residuo da ammortizzare = Q. ta ammortamento

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La legge vieta ammortamenti accelerati, tranne nel caso in cui i maggiori ammortamenti sono imputabili ad una utilizzazione più intensa.

Diverso è invece il caso di ammortamenti anticipati il cui unico scopo è quello di ridurre il reddito e quindi diminuire la base imponibile di imposta.

In tal caso occorre distinguere la quota imputabile alla normale obsolescenza e imputarla al fondo ammortamento e la quota che risponde all’ esigenza di conseguire ad un beneficio fiscale, questa infatti dovrà scriversi sotto la voce P.N. in una apposita riserva in sospensione di imposta denominata “riserva per ammortamenti anticipati”.

Per quanto riguarda infine i costi di

Manutenzione delle immobilizzazioni, questi si possono contabilizzare, occorre scriverne l'importo nel C.E. alla voce "costi di manutenzione ordinaria e straordinaria" e in contropartita nello S.P. in un apposito fondo per oneri. (Se il costo per la manutenzione non è stato sostenuto per davvero, avremo sottratto alle imposte una parte del reddito, sarebbe un caso di falso in bilancio). Infine anche per le immobilizzazioni materiali vale il principio dell'utilità futura, per cui anche queste sono sottoposte alla quantificazione periodica del limite di iscrizione attraverso il test of empairment ed esposte all'eventuale perdita durevole di valore. Vedere anche pag 168. del Di Cagno. VEDERE DALLE ESERCITAZIONI DI GIRONE ammortamento finanziario (o contabilizzazione dei beni gratuitamente devolvibili); contributi in conto capitale; - Vedere il leasing a fine dispensa. Easy PDF Creator is professional software to create PDF. If you wish to remove this line,buy it now. III. Immobilizzazioni finanziarie CLASSIFICAZIONE:
  1. partecipazioni
  2. crediti
  3. altri titoli
  4. azioni proprie, con indicazione anche del valore nominale complessivo.
Come per qualsiasi elemento patrimoniale attivo, il criterio classificatorio è quello della destinazione quindi, per esempio, una partecipazione o un credito non potrà iscriversi tra le immobilizzazioni (ma dovrà iscriversi nell'attivo circolante) se non è destinata ad un impiego duraturo. VALUTAZIONE: deve preferirsi il valore del costo d'acquisto, ovviamente accresciuto dei costi accessori. Non si possono valutare al costo di realizzo perché è impossibile determinare l'andamento dei mercati nel lungo periodo. Periodicamente il costo deve confrontarsi con l'equivalente quota di patrimonio netto della società partecipata e in caso di scostamento avremo i seguenti sottocasi; Il maggior valore del costo può mantenersi solo se l'

eccedenza sia motivata;- Il minor valore se durevole produce deve produrre una svalutazione;- Il costo d'acquisto può essere aumentato solo per aumenti di capitale della- partecipata e solo per aumenti a pagamento, mai per quelli gratuiti.Anziché iscrivere il valore del costo d'acquisto possiamo scegliere, alternativamente,di iscrivere il valore dell'equivalente quota di patrimonio netto della controllata, inquesto caso il valore della partecipazione sarà aggiornato di anno in anno.Anche in questo caso il costo la quota rispetto al costo può essere inferiore, uguale osuperiore.La possibilità di frazionare il costo in due voci (quota di patrimonio netto e eccedenzadel costo d'acquisto) differisce invece dal P. c. n. 21 che dispone per un unicoammontare.Quanto alla distribuzione degli utili derivanti dalle partecipazioni nelle controllate:il legislatore ritiene che non siano ancora realizzati e quindi dispone che- accrescano

Anno per anno una apposita riserva non distribuibile. I principi contabili prevedono 2 possibilità:

  1. Imputare al conto economico la quota di utili di competenza, in questo caso saranno interessate le voci "Partecipazioni" delle immobilizzazioni finanziarie nello S.P. "Rettifiche di valore di attività finanziarie: rivalutazioni" nel C.E.
  2. Aumento della posta "Partecipazioni" con contropartita in "Riserva per rivalutazione partecipazioni".

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3) Titoli VALUTAZIONE: deve avvenire al costo d'acquisto, è prevista la possibilità di perdite durature di valori ma vi devono essere ragioni economiche gravi (quindi non il ribasso della quotazione) infine, il passaggio da immobilizzazioni a capitale circolante, poiché produce rilevanti effetti sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, deve essere analizzato nella nota integrativa.

2) Crediti, 4)

azioni proprie possono essere certi;- devono essere crediti di finanziamento;-VALUTAZIONE: al presumibile valore di realizzo.

Le azioni proprie, infine, devono considerarsi immobilizzazioni solo se la società non le ha acquistate con l' intento di disfarsene.

C) Attivo Circolante

I. rimanenze (P. c. n. 13)

II. crediti (P. c. n. 15)

III. attività finanziarie, che non costituiscono immobilizzazioni

IV. disponibilità liquide. (P. c. n. 14)

I. Rimanenze

  1. materie prime, sussidiarie e di consumo;
  2. prodotti in corso di lavorazione e semilavorati;
  3. lavori in corso su ordinazione; (P. c. n. 23)
  4. prodotti finiti e merci;
  5. acconti.

Le rimanenze sono valori economici comuni a due esercizi che, in quanto espressione di processi produttivi non conclusisi alla fine dell' esercizio, non hanno ancora avuto la loro utilità economica e quindi, vengono considerati elementi (o condizioni) patrimoniali.

Per questi motivi dovranno essere "stornate" dal reddito

dell' esercizio in corso o, ciò che è lo stesso, dovranno essere considerate componenti positivi di reddito e alla riapertura dei conti costituiranno rimanenze iniziali, quindi componenti negativi di reddito dell' esercizio successivo poiché in quello, presumibilmente, realizzeranno la loro utilità economica.
  1. VALUTAZIONE: nell'ipotesi di costo minore rispetto al valore, una valutazione al costo rinvierebbe il margine all'esercizio successivo, contraendo il risultato economico, mentre una valutazione al presunto valore di realizzo attribuirebbe all'esercizio in chiusura utili in corso di fo
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A.A. 2008-2009
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ragioneria Applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Venturelli Francesco.