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MAGGIORI MAGGIORI

INTERMEDI INTERMEDI

INTERMEDI

MINORI MINORI MINORI

<

ATTRAZIONE S. DI PROVENIENZA

ALTERAZIONE S. DI DESTINAZIONE

RESTITUZIONE > SISTEMI DI ININFLUENZA SULLE RISORSE

SISTEMI DI INFLUENZA SULLE RISORSE

SISTEMI PARZIALI DI APPARTENENZA DELLE ESISTENZE

SISTEMA TOTALE DI APPARTENENZA DELLE ESISTENZE 4

Secondo l’ordine naturale, è il caso –ad esempio– dell’acqua, del vento, delle maree, della vita vegetale ed animale, e

così via. Invece, dei possibili ordini artificiali ad opera dell’umanità soprattutto sotto il profilo economico, In via del

tutto generica, per sistema si può intendere ogni insieme relativamente autonomo di parti complementari aventi una

rilevante omogeneità di esistenza e/o conoscenza. spazio e continuo nel tempo (“il mondo”) e, in successive approssi-

mazioni, può essere idealmente disaggregato in pluralità di spazio e discontinuità di tempo. In particolare, le risorse,

pur continuando a partecipare del suddetto circuito, sono disaggregabili in sistemi (naturali o sociali, a seconda della

loro origine primaria, nonché maggiori, intermedi o minori, a seconda della loro disposizione gerarchica) di effettiva

influenza e di convenzionale ininfluenza sulle risorse stesse. A proposito ora dei sistemi di influenza, essi possono es-

sere diretti o di riferimento, nei quali le risorse vengono trasformate secondo le fasi iniziali di attrazione dall’esterno,

successive di alterazione all’interno e finali di restituzione all’esterno, nonché indiretti o di relazione, nei quali le ri-

sorse si trovano formate ed i quali possono essere di provenienza, da cui avviene la predetta attrazione verso quelli di

riferimento, e di destinazione, verso cui avviene la predetta restituzione da quelli di riferimento. Ad ogni modo, sul

fondamento del celeberrimo “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” (e si degrada), i processi di tras-

formazione inevitabilmente comportano una qualche de-formazione delle risorse, nel senso di una maggiore o minore

degradazione della loro formazione di partenza. Per contro, però, i processi possono eventualmente comportare anche

una qualche ri-formazione delle risorse, nel senso di un maggiore o minore sviluppo rispetto alla loro formazione di

partenza Comunque vada, la formazione delle risorse, se è astrattamente colta nel loro “essere” in uno o più punti del

tempo, esprime le loro consistenze convenzionalmente statiche o fondi; mentre, la trasformazione delle risorse, se è

astrattamente colta nel loro “divenire” lungo uno o più intervalli di tempo, esprime le loro variazioni propriamente di-

namiche o flussi. 5

Capitolo II

Contenuti e contesti dell’attività economica

Sommario: 1. La produzione e i suoi processi - 2. La ricchezza - 3. Formazione di risorse e produzione - 4. Attività

economica e non economica - 5. L’azienda - 6. Le relazioni nodali - 7. Le relazioni modali - 8. Le relazioni tra azien-

da e ambiente - 9. Il posizionamento aziendale - 10. Il controllo aziendale - 11. I momenti aziendali - 12. La specifica-

zione storica della ragioneria. 6

1. La produzione e i suoi processi:

L’uomo dunque si inserisce nel processo naturale, per ottenere ciò che in natura non può esistere spontaneamente cre-

ando dunque un processo artificiale detto di produzione, da questo punto di vista si conferma che quando queste atti-

vità, si svolgano in realtà che convenzionalmente chiamiamo aziende, conseguentemente tutte le aziende non possono

che essere di produzione. Perché se non producono non esistono, perché la attività produttiva è uno dei grandi aspetti

definitori dell’attività economica. Quindi non è il tipo di attività che differenzia le aziende ma il tipo di collegamento

con l’ambiente esterno e quindi con i sistemi di destinazione e di provenienza, le aziende maggiormente ma non esclu-

sivamente si differenziano anche per le fasi di modificazione e cessione dei servizi. Quindi l’uomo ha integrato il pro-

cesso naturale con quello artificiale, dunque in ambito economico e non più astratto e generalizzato ciò che era

l’attrazione, alterazione e la restituzione divengono rispettivamente acquisizione, modificazione e cessione, per ces-

sione non intendiamo vendita, poiché la vendita al massimo è specie della cessione, ma per cessione intendiamo una

restituzione ai sistemi di destinazione che possono essere per esempio i mercati o i paesi ecc. Quindi il circuito eco-

nomico è composto da Sistemi di provenienza, acquisizione, modificazione, cessione e Sistemi di destinazione, inoltre

i sistemi di provenienza non possono esistere se non esistono i sistemi di destinazione e viceversa. Resta sempre da

stabilire un concetto però che è quello di produzione, ossia le attività di trasformazione che poniamo in essere sono at-

tività necessariamente di produzione, intendendo per produzione la messa in esistenza di ciò che altrimenti non sareb-

be mai esistito, quindi quando pongo in essere qualcosa che non esiste in natura pongo un attività di produzione, quin-

di la produzione per definizione è un processo artificiale che da luogo a output di beni e servizi che da questo stesso

punto di vista per definizione sono artificiali, purché siano naturali. La produzione avviene tramite molti fattori, quello

principale però è il :

• lavoro, ossia il peculiare fare dell’umanità finalizzato a trasformare risorse in altre ritenute preferibili.

• l’acquisizione, modificazione e cessione, quindi acquisizione di risorse che poi vengono modificate e cedute

ai soggetti.

• Consumo, quest’ultimo fattore non è necessariamente presente nel processo economico ma finalisticamente si

ritiene che prima o poi debbano essere orientati al consumo, quindi la modificazione umana ultima del bene.

Quindi è proprio il consumo che ci introduce al concetto di bene, concetto che non è però definibile in maniera certa e

concreta, possiamo al massimo dire che il bene deve soddisfare aspettative umane storicamente percepite come biso-

gni e a sua volta i bisogni non sono oggettivabili ne nel tempo ne nello spazio.

2. La ricchezza:

Con il termine ricchezza intendiamo delle risorse che sono atte a qualche cosa e che dunque valgono, quindi una fina-

lizzazione rispetto appunto ad aspettative storiche in senso spaziale e temporale per beni o servizi che costituiscono

ricchezze, e che quindi valgono, valore non necessariamente inteso come economico o di cambio per esempio. Af-

fermare che se non guadagno non faccio attività economica è errato, dobbiamo vedere il fine ultimo della azienda in-

fatti se una azienda ha il fine di guadagnare e non guadagna allora li si che non faccio attività economica, e brucio ric-

chezza, mentre se una azienda non ha fine di lucro e di conseguenza non guadagna svolge un attività economica:

Attività economica > attività economica di lucro, attività economica non di lucro ecc..

Volendo fare un esempio se una azienda ha una perdita di esercizio di 100.000 € che sicuramente ha causato una per-

dita questo si ma non possiamo affermare che l’azienda ha bruciato ricchezza per 100.000 € questo perché, si devono

osservare i fattori della produzione che sono detti intermedi (materie prime, servizi ecc.), altri detti trasformandi (tra-

sformazione passiva) e altri detti trasformatori (trasformazione attiva). Ragionando su un ottica di sola ricchezza e non

di profitti per capire se una azienda ha bruciato o meno ricchezza bisogna sottrarre ai al valore di produzione i costi di

produzione, che mi determina il valore aggiunto lordo che sarebbe la nuova ricchezza prodotta, quindi:

R = VP – CP = VAL 7

Quindi può accadere benissimo che con una profitto negativo non si sia bruciata ricchezza, perché ad altri fattori di

produzione sono andati remunerazioni, più grandi di quelle che hanno avuto il segno meno. Bisogna quindi distingue-

re i redditi da azienda, (l’insieme dei redditi, che si formano in questa entità o sistema chiamato azienda), dal reddito

di azienda, infatti: Redditi da azd > Reddito di azd

3. Formazione di risorse e produzione:

Nella formazione delle risorse dobbiamo distinguere il sistema “chiuso”, da quello “aperto”, nel sistema chiuso non è

consentita l’immissione di pre-formazioni ossia altre risorse precedentemente formatasi fuori dal sistema chiuso, il si-

stema chiuso è quindi cosi composto:

FRM (tk) tras - FRM FRM (tk + i) Entropia > 0

Sistema chiuso de - FRM

Fondi (iniziali) Flussi Fondi (finali)

Nei sistemi chiusi si parte da una formazione (tk) che da vita a una de - formazione vuol dire che si degradano le risor-

se prese in considerazione attraverso le deformazioni si arriva a una formazione nel tempo a livello complessivo (tk +

i), arriviamo a una misura finale chiamata entropia che è una grandezza matematica che nel sistema chiuso è sempre

maggiore di zero e quindi positiva, e sempre maggiore di zero, i fondi non sono altro che consistenze di risorse in uno

o più tempi dati purché siano tempi disgiunti tra di loro, abbiamo quindi dei fondi iniziali e dei fondi finali questo av-

viene attraverso appunto dei flussi sono invece variazioni si fondi e quindi di consistenze che avvengono nel tempo

preso in considerazione.

Il sistema aperto:

Nei sistemi aperti invece la consistenza delle risorse non è data una volta e per sempre ma può essere nel tempo ali-

mentata creando nel tempo qualcosa di simile ma non di uguale. > 0

FRM (tk) tras – FRM FRM (tk + i ) Entropia = 0

de – FRM (+ -) ri – FRM < 0

Sistema aperto pre – FRM in - FRM

tk k + i

Nel sistema aperto il fenomeno della trasformazione rimane cosi come rimane l’esito terminale, abbiamo anche analo-

ghi fenomeni di de – formazione, la degradazione delle risorse rimane sempre ugualmente, la differenza che però si

può rilevare e che durante l’intervallo considerato, il sistema in quanto aperto, consente l’immissione di pre – forma-

zione ossia altre risorse che precedentemente si erano formate fuori dal nostro sistema di riferimento, che possono en-

trare portando nuova materia. Ciò che consente che le pre – formazioni diventino qualcosa di positivo sono le in –

formazioni, ossia qualcosa che per natura o per il mondo sociale tra di noi mettiamo insieme per poter orientare gli av-

venimenti o le attività, possiamo aggiungere al sistema chiuso il segno + - perché abbiamo sicuramente il fenomeno –

che è la de – formazione in se e per sé, e abbiamo fenomeni + che sono le nuove risorse che arrivano e le nuove in –

8

formazioni che abbiamo a disposizione e q

Dettagli
A.A. 2013-2014
85 pagine
13 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dario_economia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ragioneria generale e applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Lipari Claudio.