Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Analisi dei costi e analisi prezzi-consumi-volumi
Principali analisi dei costi per il controllo di gestione
Attività di cost accounting, capire come imputare i vari costi.
Quando parliamo di classificazione dei costi, di grandezze economiche, ci rivolgiamo principalmente ai componenti negativi di reddito, ovvero i costi.
I costi sono delle grandezze su cui, in qualità di imprenditore, si può incidere.
Una prima classificazione dei costi è:
- Operativi e non operativi
- Variabili e fissi
I costi operativi sono legati all'area operativa/caratteristica dell'azienda, mentre quelli non operativi sono costi legati a gestioni extra caratteristiche;
Un costo è variabile quando il suo ammontare/valore varia in funzione di una quantità. Un costo fisso è un costo che rimane uguale, a prescindere dalle quantità prodotte. Esistono poi dei costi misti o semivariabili che hanno la caratteristica di avere una componente
fissa e una componente variabile (es. bolletta luce);
3. Diretti e indiretti
Il costo diretto è un costo che si può imputare in maniera oggettiva a un determinato oggetto/prodotto (es. tappo di bottiglia che funziona solo per quella bottiglia).
Il costo indiretto è un costo che non è direttamente imputabile a un determinato oggetto (es. tappo di sughero che va bene per diverse bottiglie) → l'imputazione deve avvenire attraverso un criterio di ripartizione;
4. Parametrici, discrezionali e vincolati
A secondo della tipologia di costi potrò suddividerli in parametrici, discrezionali e vincolati → come programmare i costi.
Parametrico: costo definibile sulla base di parametri (es. costo farina per fare la torta).
Discrezionali: costo sulla base di scelte effettuate dal vertice strategico.
Vincolati: vincolati a decisioni precedenti;
5. Controllabili e non controllabili
Controllabili: se il responsabile possiede delle leve gestionali per poter incidere
Costi controllabili e non controllabili
I costi controllabili sono quelli su cui il responsabile ha il potere di intervenire per ridurli o gestirli in modo efficiente.
I costi non controllabili sono quelli su cui il responsabile non ha alcuna influenza o leve gestionali per ridurli.
Effettivi e ipotetici
Il criterio temporale distingue i costi effettivi, che sono quelli registrati a consuntivo, dai costi ipotetici, che sono quelli preventivati o stimati.
Costi variabili
I costi variabili dipendono dalla quantità prodotta o dal volume di attività svolta.
Il costo variabile unitario (cvu) rappresenta il costo per unità di prodotto o di attività.
La relazione tra il costo variabile totale (Y) e il volume di produzione (X) è data dalla formula: Y = cvu * X
Se non si produce nulla, i costi variabili saranno pari a zero.
Ad esempio, se il costo della farina per una torta è di 1 euro, per due torte sarà di 2 euro, e così via.
Costi fissi
I costi fissi rimangono costanti indipendentemente dal volume di produzione o di attività.
Ad esempio, se il costo fisso è di 100 euro, rimarrà sempre tale anche se si produce di più o di meno.
Costi misti o semivariabili
I costi misti o semivariabili sono costituiti da una componente fissa e da una variabile.
costi fissi.costi fissi.
STRUTTURA BASE DI C/E gestionale
Il conto economico gestionale ha una struttura a scalare quindi parto dai ricavi di vendita(prezzo * quantità) a cui sottraggo i costi variabili del venduto (costi calcolati sulla quantità di vendita realizzata), trovando il margine lordo di contribuzione.
Il margine lordo di contribuzione è un risultato intermedio importante, dice quanto ancora ho a disposizione per coprire i costi fissi → deve essere positivo. Più è grande più ho un salvagente per coprire i costi fissi.
I costi fissi vengono divisi tra direttamente imputabili e indiretti.
Al margine lordo di contribuzione sottraggo i costi fissi diretti, trovando il margine semilordo di contribuzione, cioè quanto ho a disposizione per coprire i costi fissi indiretti.
Sottraggo i costi fissi indiretti e trovo il reddito operativo.
Per noi il reddito netto = reddito operativo, perché non prendiamo in considerazione le gestioni extra
caratteristiche. Il margine di contribuzione dice quanto quel prodotto contribuisce a coprire quei costi. Il costo fisso indiretto dice quanto ancora avanza per contribuire i costi fissi, nella parte indiretta.BREAKEVEN POINT
La breakeven point, ovvero punto di pareggio, è uno strumento di simulazione che serve per capire alla variazione di determinate condizioni (prezzo di vendita, costo variabile, fisso) come cambia il mio punto di pareggio, ovvero il punto che mi permette di eguagliare ricavi e costi.
La breakeven point mi permette di identificare un volume di pareggio, che eguaglia i ricavi e i costi, ovvero reddito uguale a 0.
Man mano che aumenta la quantità di vendita, si avrà un determinato ricavo. La pendenza dei ricavi (coefficiente angolare) è dato dal prezzo unitario di vendita.
I costi totali (CT) sono dati dalla somma dei costi variabili e dei costi fissi, per questo non partono dall'origine 0.
L'incrocio è il momento in cui i ricavi
sono uguali ai costi, e in relazione a quel punto si trova il volume di pareggio su x e il fatturato di pareggio su y. Il volume di pareggio è quel volume che pone i ricavi uguale ai costi, ovvero reddito pari a 0. Ricavi = costi, ovvero prezzo * quantità = costi Costi variabili = cvu * quantità Volume del prezzo = cvu * quantità + costi fissi Prezzo * quantità - cvu * quantità = CF Quantità * (prezzo - cvu) = CF Quantità = CF / (p-cvu) → Quantità = CF / mlcu prezzo - cvu = margine lordo di contribuzione unitario ( → mlcu) Q BEP = CF / (P - cvu) Esempio 1: Prezzo di vendita unitario = 20 cvu = 5 Costi fissi = 100 L'azienda vende 50 prodotti. Creo il CE gestionale: Ricavi = 100 * 50 = 1000 costi variabili totali = 1000 - 5 * 50 = 250 Margine lordo di contribuzione = 1000 - 250 = 750 costi fissi = 100 Reddito fisso = 750 - 100 = 650 Se riesco a vendere 50 prodotti, ottengo un utile di 650. Q BEP = 100 / (20-5) = 6.66 → possoprodurre 6.66 per avere reddito 0.
Esempio 2:
CF = 500'000
Standard unitario fisico = 0,4 kg
Standard monetario unitario = 200€/kg
Prezzo di vendita unitario = 180€
cvu = standard fisico * standard monetario = 0,4 * 200 = 80€
Q BEP = CF / (prezzo di vendita unitario - cvu) = 500'000 / (180-80) = 5'000
Creo il CE gestionale → ipotesi: vendita di 5500 quantità:
Ricavi = 5'500 * 180 = 990'000
Costi variabile = cvu * q = 80 * 5'500
MLC = ricavi - cv = 990'000 - 5'500 = 550'000
CF = - 500'000
Reddito operativo = MLC - CF = 550'000 - 500'000 = 50'000
Si vuole una redditività del capitale del 12%, valore capitale = 1'000'000.
Reddito operativo / Capitale = 12%
Reddito operativo che devo realizzare, investendo un milione:
Reddito operativo = 12% * 1'000'000 = 120'000
Ho 50'000, quindi l'imprenditore non è soddisfatto → identifico quanti
prodotti devovendere per ottenere un reddito di 120'000.
Ricavi - costi devono essere = 120'000 → Prezzo * quantità - (cvu*q + CF) =120'000 → p * q- cvu * q - CF → p * q - cvu * q = 120'000 + CF → q(p - cvu) = 120'000 +CF → q = (CF + 120'000) / p - cvu → q = (500'000 + 120'000) / 180 - 80 ) = 6'200 prodotti
Con la stessa formula del breakeven, aggiungendo l'utile atteso al numeratore,trovo la mia quantità.
L'area che si viene a creare sopra il punto di pareggio è l'utile, quella sotto è l'area dellaperdita.
Se aumento il prezzo di vendita, il breakeven lo trovo prima, se il prezzo di venditadiminuisce l'inclinazione è meno ripida e il punto di pareggio lo trovo dopo.
Se i costi fissi aumentano il breakeven lo trovo dopo, se diminuiscono lo trovo prima.
videopillola
STRUMENTI E METODI DI SUPPORTO AI PROCESSI DECISIONALI
Leva operativa e struttura
economica dei costi operativi La leva operativa è il parametro che ci permette di identificare il grado di sensibilità che il reddito operativo ha come conseguenza delle variazioni subite dai volumi di produzione e di vendita. È un parametro strettamente correlato al rischio operativo aziendale di vedere mutare i risultati economici come conseguenza/effetto di una causa, che è quella della variazione dei volumi. Questo parametro serve per avere un segnale immediato di cosa accadrebbe al nostro risultato operativo/marginalità se dovessimo subire delle variazioni di volumi o se dovessimo, in modo consapevole, decidere di modificare i volumi che andremo a produrre e a vendere per un periodo di tempo successivo e futuro. È dimostrato che il grado di leva operativa si ottenga andando a confrontare il margine lordo di contribuzione sul reddito operativo. Il risultato del ragionamento che sta dietro a questo parametro è già la formula della leva operativa.ispetto al fatturato rimane costante, varieranno in proporzione alla variazione dei volumi. Quindi, il costo variabile unitario moltiplicato per la quantità e la variazione dei volumi ci daranno il costo variabile totale e la variazione del costo variabile totale. I costi fissi, invece, rimarranno costanti indipendentemente dalla variazione dei volumi. Il reddito operativo è dato dalla differenza tra il fatturato e i costi variabili e fissi. Quindi, il reddito operativo di partenza sarà uguale al fatturato meno i costi variabili e fissi. La leva operativa ci permette di capire di quanto varierà il reddito operativo nell'ipotesi in cui dovessero variare i volumi. La variazione del reddito operativo sarà data dalla variazione del fatturato meno la variazione dei costi variabili. In conclusione, la leva operativa ci aiuta a comprendere l'effetto che una variazione dei volumi ha sul reddito operativo, evidenziando il punto di arrivo e la nuova situazione economica.