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ENTRATE
1. Accertamento: il momento in cui si forma il credito
2. Riscossione: il momento in cui si estingue il credito
3. (3 ?) versamento: se c’è un incaricato alla riscossione.
Se le entrate effettivamente accertate sono maggiori di quelle previste: maggiori entrate.
Se le entrate effettivamente accertate sono minori delle previsioni: minori entrate.
Se le entrate accertate non si riscuotono: residui attivi, questi vanno nel rendiconto di gestione e
alimentano il risultato di amministrazione.
SPESE
Il ciclo finanziario delle spese ha due momenti fondamentali: un momento in cui nasce il debito
(impegno) e un momento finale in cui il debito si estingue (pagamento).
1. Impegno: è il momento in cui sorge il debito
2. liquidazione
3. ordinazione
4. Pagamento: è il momento in cui il debito si estingue.
Per pareggio di bilancio si intendono sia quello complessivo sia quelli parziali: parte corrente e servizi
c/terzi. Le multe vanno tra le entrate extratributarie. Le entrate correnti sono i primi 3 titoli. Se le multe
sono 90 e non 100 non posso ripristinare l’equilibrio aumentando le entrate patrimoniali, senò c’è
l’equilibrio complessivo ma non c’è quello di parte corrente. Se si riduce una voce che riguarda le entrate
correnti devo aumentare le entrate correnti o ridurre le spese correnti.
Se le spese effettivamente impegnate sono diverse da quelle previste il bilancio si può comunque
modificare tramite le variazioni di bilancio.
Economie: spese effettivamente impiegate < spese previste
Se le spese effettivamente impegnate sono inferiori rispetto alle previsioni l’ente contrae minori debiti di
quelli previsti. In virtù del principio di pareggio di bilancio l’ente ha un eccesso di entrate. Le entrate sono
100 e le spese effettive 90. Abbiamo un valore in entrata pari a 10 che supera le spese.
Il fatto che durante l’anno si impegnano spese inferiori quelle previste non significa che
automaticamente si riduca il carico fiscale.
Anche valori elevati di avanzo di amministrazione non sono indici di amministrazione giudicati positivi da
parte della corte dei conti: si considera un errore di programmazione da parte dell’ente. Magari l’ente ha
applicato tariffe troppo alte.
Se le spese impegnate sono inferiori a quelle previste, questo, entro una certa misura, è indice di buona
gestione.
Le minori spese rispetto a quelle previste si chiamano economie.
La capacità di razionalizzare la spesa sta andando verso i costi standard.
Le spese effettivamente impegnate possono essere maggiori di quelle previste? il bilancio è
autorizzatorio delle spese. Come faccio a sostenere spese non previste? Faccio una variazione di
bilancio. si tratta di una variazione di bilancio, il bilancio ce l’abbiamo già e resta quello. Per la particolare
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psesa per la quale occorrono più risorse si aumenta il valore, ma, poiché il bilancio dev’essere in
equilibrio nel corso dell’esercizio, il totale delle spese deve fare sempre 100, il saldo deve rimanere
quello, se si manifestano necessità maggiori, dobbiamo allora ridurre altri valori di spesi. Sennò si
violerebbe il principio di unità del bilancio. inoltre il bilancio è autorizzatorio. Tutto ciò fatto salvo che si
riesca ad aumentare anche le entrate (magari arriva un finanziamenti imprevisto dell’UE).
Nei comuni dai 15.000 abitanti in su c’è il PEG, questo è lo strumento con cui si dice a un determinato
responsabile su quali risorse può contare per raggiungere i suoi obiettivi. È un budget.
Molte delle variazioni sono in realtà variazioni di PEG: si spostano gli importi da un capitolo all’altro
assegnati allo stesso dirigente(ogni intervento nel PEG è articolato in capitoli: es titolo 1 spese correnti,
funzione giustizia, intervento: spesa del personale, nel PEG la spesa del personale è a sua volta
articolata in capitoli, ad es. stipendio base, incentivi ecc). il budget complessivo non cambia, all’interno
dei vari capitoli assegnati a dirigente si fanno poi gli spostamenti.
La corte dei conti è intervenuta perché spesso i comuni ricorrono alle variazioni di bilancio per motivi
che non sono indici di buona gestione. Se io approvo un bilancio a inizio anno e poi lo stravolgo
continuamente alla fine snaturo completamente l’impostazione di gestione data a inizio anno. Le
variazioni devono essere motivate e limitate.
Residuo passivo
È tale una spesa impegnata ma non pagata a prescindere che:
• si tratti di un debito la cui esigibilità è prevista oltre l’esercizio: residui buoni
• si tratti di residui passivi cattivi: i debiti che l’ente avrebbe dovuto pagare nell’esercizio e non
ha pagato.
In realtà c’è un modo di distinguere i residui buoni e cattivi: riaccertamento dei residui. Questo si fa sia
per i residui attivi sia per quelli passivi. Una volta all’anno si verifica se esistono ancora le ragioni
giuridiche che avevano portato a impegnare una spesa, a considerare come certo un debito sull’ente.
Gli enti hanno molti residui passivi perché non pagano perchè non hanno la liquidità necessaria, la
cassa per pagare. uno dei problemi degli enti locali è che la contabilità è finanziaria e non per cassa. Un
conto sono i crediti e i debiti un conto i valori monetari.
La legge anticorruzione ha cercato di limitare tutto ciò. ora la legge di stabilità ha detto che la pubblica
amministrazione è tenuta a pagare i propri debiti entro 30 giorni, tranne qualche caso particolare si può
arrivare a 60. I residui così dovrebbero sparire dal bilancio. se non si fa così scattano gli interessi di
mora.
Gli enti locali dovrebbero cercare di guardare meno alla competenza finanziaria e più alla tesoreria.
La determina
È il responsabile de servizio che impegna la spesa, quale spesa impegna? Quella approvata in bilancio.
le procedure di impegno competono al responsabile che però può agire sulla spesa a lui assegnata dal
PEG.
A impegnare la spesa è il responsabile del servizio al quale quei valori sono stati assegnati sul PEG, il
PEG è fatto di capitoli. Il responsabile farà un atto chiamato, secondo il TUEL determinazione, ma di
fatto chiamati determine. La determina è l’atto con cui il responsabile del servizio al quale tramite il PEG
sono stati assegnati i capitoli di spesa, impegna la spesa su uno di quegli stessi capitoli.
accertamenti
Se è il responsabile di servizio che impegna a spesa, chi è invece che accerta le entrate?
Se io sono il responsabile delle opere pubbliche e devo realizzare uno stadio, e chiedo i soldi alla cassa
depositi e prestiti, sono io responsabile che firmo il contratto con la CDP, sono io che impegno la spesa e
io che firmo.
Se il bilancio dev’essere in pareggio e se a un dirigente vengono assegnati capitoli di spesa, lui può
sostenere tali spese perché ci sono certi capitoli d’entrata, ci sono risorse in entrata che gli vengono
assegnati. L’equilibrio vale anche in relazione ad ogni singolo servizio di cui il responsabile ha risorse
che può utilizzare assegnategli tramite i capitoli di entrata del PEG. Se è il responsabile di servizio che
impegna la spesa è lo stesso responsabile che accerta le entrate.
Riaccertamento dei residui 47
Chi è che riaccerta i residui? Il riaccertamento dei residui è l’operazione con la quale si verifica se
esistono ancora le ragioni giuridiche dei crediti e dei debiti. L’operazione di riaccertamento spetta in
primo luogo al responsabile del servizio che in precedenza aveva accertato quelle entrate e quelle
spese.
Il visto di regolarità
Il responsabile del servizio decide con una determina di voler sostenere una spesa, lo può fare perchè,
attraverso il PEG gli era stato assegnato un certo budget. Chi è che controlla perchè conosce la
situazione contabile dell’ente e che può giudicare se la determina è corretta e impegna la spesa su
capitoli nei quali i soldi ci sono ancora? È la ragioneria.
La fase dell’impegno non finisce quando il dirigente fa una determina, se così fosse, si creerebbe un
debito per l’ente senza che nessuno ne controlli la validità.
La determina viene trasmessa alla ragioneria che appone il visto di regolarità contabile attestante
la copertura finanziaria.
Se il responsabile ha bisogno di cancelleria fa i preventivi, ne sceglie uno e fa la determina dove scrive
che rodina la fornitura X per una certa ragione, per un certo valore, da pagare entro 60 giorni.
Non si può impegnare un spesa senza conoscere.:
• il soggetto creditore
• la somma
• la scadenza entro la quale versare la somma
• titolo giuridico
• la ragione giuridica
la determina deve contenere questi elementi.
La ragioneria controlla che:
1. la determina sia regolare, che contenga tutte le informazioni.
2. Che attesti la copertura finanziaria: controlla se nei capitoli ci sono ancora gli stanziamenti per
coprire quella spesa.
Dopo il controllo della determina da parte del ragioniere, questo trasmette la determina al responsabile
che l’aveva prodotta col timbro. A quel punto e solo a quel punto il responsabile manderà l’ordine al
fornitore e porrà fine all’impegno.
Finchè il responsabile di servizio non trasmette la determina e l’ordine al fornitore l’impegno non è finito.
liquidazione
Abbiamo ordinato la cancelleria, il fornitore consegna la cancelleria a chi? Al destinatario, il responsabile
del servizio, è lui che l’ha ordinata. Deve controllare che la fornitura corrisponda a quanto pattuito
(merce, tempi pattuiti, importo).
La seconda fase del ciclo delle spese è la liquidazione: la fase in cui il responsabile di servizio che in
precedenza aveva impegnato la spesa attesta, si assume la responsabilità di dire che la fornitura
corrisponde quali-quantitativamente all’ordine e che pertanto il debito assunto con l’impegno può essere
liquidato, pagato. Ancora però non si può pagare.
ordinazione
Prima il ragioniere era colui che aveva controllato la determina. Sull’atto di liquidazione del responsabile
il ragioniere dovrà fare altri controlli:
• regolarità
• Disponibilità finanziaria
Come sull’impegno, anche sulla liquidazione ci vuole il controllo della ragioneria.
{se all’esame ci fosse la domanda “Chi riscuote le entrate?” la risposta sarebbe Il tesoriere.} Se è la
tesoreria a riscuotere le entrate dev’essere quest’ultima a pagare le spese. Ci vuole il passaggio
intermedio tra liquidazione e pagamento che vede