Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 6
Ragioneria - definizioni Pag. 1 Ragioneria - definizioni Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 6.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Ragioneria - definizioni Pag. 6
1 su 6
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Software

Il software è l'insieme delle istruzioni con le quali il calcolatore risolve i problemi dell'utente o più

semplicemente l'insieme di programmi per la gestione del sistema.

Livello più esterno del software, finalizzato alla risoluzione di specifici problemi, è il software

applicativo. I software sono immobilizzazioni immateriali.

Manutenzioni

Le manutenzioni sono interventi finalizzati a conservare in buono stato gli impianti, mantenendoli

all'uso cui essi sono adibiti. Possono essere ordinarie (cicliche) o straordinarie a seconda che

l'intervento conservativo sia proiettato nel breve o nel lungo periodo. Le spese per la manutenzione

ordinaria rientrano tra i costi dell'esercizio in cui sono sostenute, mentre quelle relative alla

manutenzione straordinaria si portano ad incremento di valore del bene cui si riferiscono.

Costruzioni interne

Le costruzioni interne o in economia sono una modalità di acquisizione dei beni strumentali.

Nell'ipotesi, il costo da attribuire alle immobilizzazioni e alle merci:

deve comprendere i costi di diretta imputazione;

– può comprendere quote di costi indiretti da imputare secondo adeguato criterio di riparto;

– può includere gli oneri finanziari sostenuti per la costruzione dei beni.

Dal punto di vista contabile i costi per costruzioni interne devono essere capitalizzati transitando per

il conto economico. È necessario, infatti, aprire un apposito conto “costruzioni interne” nel quale va

fatto affluire, in avere, il valore attribuito. Tale conto a sua volta confluirà nel valore della

produzione.

Il valore recuperabile e valore d'uso di un'immobilizzazione

Il valore recuperabile di un'attività o di un'unità generatrice di flussi finanziari è definito come il

maggiore tra il suo fair value dedotti i costi di vendita e il suo valore d'uso.

Il fair value è l'ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività o unità generatrice di flussi

finanziari in una libera transazione fra parti.

Il valore d'uso è definito come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede abbiano

origine da un'attività o da un'unità generatrice di flussi finanziari. Esso viene calcolato come valore

attuale dei flussi di cassa che il bene genererà nel futuro, limitando l'orizzonte temporale di tali

previsioni ai cinque anni seguenti.

Nota integrativa

Presenta notizie relative ai principi di preparazione del bilancio e sugli specifici principi contabili

scelti e applicati per operazioni significative.

Mostra le informazioni richieste degli IAS nel caso in cui esse non siano presentate in altre parti.

Fornisce informazioni addizionali.

Bilancio destinato a pubblicazione

Il bilancio d'esercizio è uno strumento di informazione aziendale che soddisfa attese conoscitive e

molteplici parti. Ha poi dovuto assumere anche lo scopo di informare molti altri soggetti portatori di

interessi convergenti nell'impresa e quindi offrire basi di riferimento per gli scopi operativi di

ciascuno di essi.

Il bilancio è soggettivo perché presenta contenuti soggettivamente determinabili e soggettivamente

interpretabili. È unico in quanto poggia sulla constatazione che esiste un'unica finalità, un unico

oggetto e un unico impianto logico sottostante la costruzione. È neutrale per non favorire esigenze

conoscitive di alcuni soggetti. È standardizzato perché redatto seguendo un'insieme di regole, per lo

stesso motivo resta comparabile nel tempo. È verificabile dall'interlocutore esterno.

La fase di costruzione del bilancio distingue le quantità in oggettive e soggettive. Le prime sono

quantità che derivano essenzialmente da operazioni di esterna gestione compiute durante l'esercizio

amministrativo della impresa. Non sono suscettibili a valutazioni contrapposte. Le seconde si

determinano attraverso articolate e complesse valutazioni. Sono quantità che possono derivare sia

da operazioni di esterna gestione sia da operazioni rettificative. Sono quantità approssimate soggette

a incertezza dovuta a insufficienti informazioni o conoscenze sul futuro andamento della gestione.

Le quantità congetturate traggono invece origine dalla necessità di suddividere la vita dell'azienda

in specifici periodi amministrativi o dalla necessità di ripartire in più oggetti un medesimo valore.

La composizione del bilancio può essere in senso stretto o in senso ampio. Il primo appare

circoscritto al conto economico, allo stato patrimoniale e alla nota integrativa. Il secondo si estende

alla considerazione della relazione sulla gestione, del rendiconto finanziario e tutti quelli strumenti

di carattere integrativo.

Chiarezza, correttezza e verità

Per analizzare i tre principi cardinali (chiarezza, correttezza e verità) è necessario prendere in

considerazione due determinanti: la completezza (rapporto tra quanto dovrebbe essere prodotto e

quanto viene effettivamente prodotto) e la precisione (quanto viene effettivamente erogato).

La chiarezza considerando la completezza è la leggibilità e comprensibilità di ciò che dovrebbe

essere prodotto e rappresentato. Per la precisione riguarda ciò che viene effettivamente prodotto e

rappresentato.

La correttezza per completezza è il rispetto di un insieme di regole con riferimento a ciò che si

sarebbe dovuto produrre; per precisione quanto viene effettivamente erogato.

La verità per completezza è la rappresentazione fedele della realtà con riferimento a quanto

dovrebbe essere prodotto e rappresentato mentre per precisione quanto effettivamente erogato.

Prospettiva di funzionamento

L'articolo 2423 bis comma 1 impone la redazione del bilancio in prospettiva della continuazione

della attività. L'ipotesi generale è basata sul parallellismo con la stessa nozione d'azienda.

La valutazione delle voci deve essere fatta nella prospettiva della continuazione dell'attività. Le

valutazioni vanno effettuate con criteri che sanciscano lo svolgimento dell'attività, dunque con

criteri che ne evidenzino il funzionamento.

Il principio di funzionamento presenta delle criticità nella identificazione di indicatori o

formulazione di un giudizio.

I beni di un'impresa hanno un valore che deriva dall'essere strumentali alla produzione del reddito

aziendale e quindi non devono essere valorizzati per se stessi.

Costo come criterio base delle valutazioni e obbligo di svalutazione dei beni patrimoniali quando il

valore d'uso si riduce.

Competenza economica

Articolo 2423 bis comma 1 n. 2 e 4: si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza

dell'esercizio, indipendentemente dalla data dell'incasso o del pagamento. Si deve tener conto dei

rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura di questo.

Sulla base di questo a fine esercizio vengono predisposte le scritture di assestamento. I ricavi per

vendite o prestazioni sono di competenza dell'esercizio in cui è avvenuto lo scambio o è stato

presentato il servizio.

I costi devono essere correlati ai ricavi, ossia ai ricavi di competenza dell'esercizio devono essere

contrapposti i costi sostenuti o da sostenere per il loro conseguimento.

Se alcuni costi non sono correlabili ai ricavi, essi sono di competenza dell'esercizio in cui si

manifestano.

Prudenza

Articolo 2423 bis comma 1 1,2,4: la valutazione deve essere fatta secondo prudenza. Si possono

indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell'esercizio. Si deve tener conto

degli utili e delle perdite di competenza dell'esercizio, anche se conosciuti dopo.

Formulazione di giudizi prudenziali dovuti al fatto che molte valutazioni di bilancio presentano

caratteri di incertezza e richiedono procedimenti di stima.

Trattamento asimmetrico dei componenti positivi e dei componenti negativi. Criticità dei valori

prudenziali e del principio di realizzazione.

Valutazione separata degli elementi

Articolo 2423 bis comma 1 n.5: gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci vanno valutati

separatamente. Gli elementi delle voci dell'attivo e del passivo devono essere valutati

separatamente.

Il principio mira ad impedire che tramite una valutazione globale le perdite previste connesse a

determinati elementi patrimoniali siano compensate con utili attesi derivanti dalla valutazione di

altri elementi.

Continuità dei criteri

Articolo 2423 bis comma 1 n.6: i criteri di valutazione non possono essere modificati da un

esercizio all'altro.

Il principio di continuità nell'applicazione dei criteri di valutazione richiama: la costanza o meno

delle politiche contabili (metodi); la costanza o meno delle stime contabili (ipotesi). Il principio

deve essere inteso come riferito soltanto ai metodi e non alle ipotesi.

La modifica delle stime contabili può rendersi necessaria se si modificano le circostanze sulle quali

la stima si era fondata.

La modifica delle politiche contabili può essere effettuata solo se è richiesta dalla legge o se per

effetto del cambiamento si può ottenere una rappresentazione più appropriata degli eventi e delle

operazioni di gestione.

Prevalenza della sostanza economica sulla forma

Articolo 2423 bis comma 1: prevalenza della sostanza sulla forma, intesa come prevalenza della

sostanza economica sulla qualificazione giuridica degli accadimenti, nel rispetto del principio che il

bilancio debba fornire un quadro fedele della situazione aziendale.

Riconoscimento e comprensione della sostanza di un'operazione nei suoi elementi costitutivi,

capacità di andare oltre la forma contrattuale o legale utilizzata.

Riconoscimento e comprensione delle caratteristiche di operazioni correlate o correlabili

all'operazione di riferimento.

Problematiche dottrinali in merito al principio in esame, genericità della previsione inserita;

comprensione della reale sostanza economica dell'operazione.

Immobilizzazioni materiali

Sono beni di uso durevole che erogano gradualmente la loro utilità, costituenti parte

dell'organizzazione permanente delle imprese manifatturiere, mercantili e di servizi. Tali beni

vengono impiegati normalmente come strumenti per la produzione di reddito nell'ambito delle aree

caratteristiche e accessorie e non sono quindi né destinati alla vendita né ala trasformazione per

l'ottenimento dei prodotti dell'impresa.

Il concetto di misurazione

Misurare significa ricercare e costruire un sistema di strumenti e di grandezze e in linea più generale

di modalità per la rappresentazione di eventi o di oggetti che assumono rilievo per l'osservatore. Il

Dettagli
A.A. 2014-2015
6 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pietro Paolo Piccoli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ragioneria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Massaro Maurizio.