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MEZZI DI CONTRASTO TC
Permettono di migliorare lo studio con la TC rafforzando il contrasto di densità,
soprattutto nella visualizzazione dei processi infiammatori e dei tessuti molto
vascolarizzati come i tumori
Il mezzo di contrasto può essere:
Radiopaco positivo
o : aumenta resistenza ai raggi X (elevato Z). Bario, Iodio
• Radiotrasparente negativo
o : diminuisce resistenza ai raggi X (basso Z). Aria,
• CO2
Ionico Non Ionico
/
• Iodato
• Idro Liposolubili
/
• Orale
• Endovena
• Aria
•
Nell'uso del mdc nella TC bisogna valutare:
Volume di mdc da iniettare: il meno possibile e diverso nel bambino e nell'adulto
• Flusso di introduzione
• Ritardo di eliminazione
•
mezzi di contrasto orali
I assomigliano a quelli iodati idrosolubili dello studio
radiologico dell'apparato digerente. L'impiego di questi mezzi di contrasto è riservato agli
esami TC dell'addome ed ha lo scopo di mettere in evidenza le anse intestinali rispetto alle
circostanti strutture di altri organi e vasi (anche l'acqua per lo stomaco)
mezzi di contrasto per endovena
I sono rappresentati da quelli di tipo non ionico che
vengono eliminati con le urine tramite il rene. Il loro impiego consente una migliore
differenziazione di strutture con densità simile, o della stessa struttura in tempi diversi,
programmabili attraverso un iniettore a flusso variabile.
4 fasi
In una TAC con mdc endovena si distinguono :
basale
• arteriosa
• venosa
• tardiva
•
Le diverse fasi del mdc mostrano diverse strutture o alterazioni e talvolta alcune patologie
sono visibili solo in una particolare fase:
Metastasi epatiche : meglio visibili in fase arteriosa e scompaiono nella fase venosa
Angioma epatico :
Fenomeno tipico del "contrast enhancement":
il contrasto viene assunto progressivamente dalla periferia al centro:
periferico in fase arteriosa
• “riempimento centripeto” completo, in fase portale e tardiva
• (Fase tardiva di assorbimento del mdc: ritardata opacizzazione durante eliminazione
del mezzo di contrasto) lesioni ossee
La TC è inoltre importante come supporto semeiologico alle :
Osteoporosi
• Osteosclerosi
• Osteonecrosi
• Osteolisi
•
RICOSTRUZIONI IN TC
L'Acquisizione volumetrica permette ricostruzioni multiplanari e tridimensionali:
Analisi planimetriche :
MPR: Multi Planar Reformation . Molto utile e bisogna farla sempre
Ricostruzione di diversi piani dello spazio:
3 piani spaziali (trasversale, coronale, sagittale)
• piani obliqui
• piani irregolari (strutture anatomiche)
•
Analisi volumetriche :
MIP: Maximum Intensity Projection . Massima intensità possibile
• Analizza ogni voxel lungo la linea dell’osservatore e seleziona quello con la
massima intensità, che viene poi utilizzato per generare il volume.
ricostruzioni angiografiche
Utilizzata in
Limiti
Non permette di valutare i rapporti con i tessuti molli.
• Rappresenta solo il voxel con la densità maggiore (la presenza ad esempio di
• calcio può mascherare il lume del vaso).
Può richiedere tempo per l’editing.
• Può essere soggetta ad artefatti (es. se un vaso non riempie tutto il voxel).
•
SSD: Shaded Surface Display
. Serve ad eliminare ciò che non viene opacizzato
• mdc
dal con il rischio di non visualizzare calcificazioni in casi molto piccoli.
Limiti:
Non è in grado di distinguere strutture che hanno densità simile tra loro o che
• sono in contatto.
Utilizza solo il 10% delle informazioni disponibili.
• Non permette di visualizzare strutture che non hanno margini definiti
• Rappresenta solo le superfici
•
VR: Volume Rendering 3D
• Utilizza l’intero volume di dati e somma i contributi di ogni voxel lungo la linea di
vista, rappresentandone i risultati nel pixel. Necessita di computer molto potenti.
V.E. : Virtual Endoscopy
• Si avvale di scansioni TC spirale a strato sottile da cui vengono generate immagini
bidimensionali ad alta risoluzione. Attraverso un sofisticato software vengono
successivamente ricostruite immagini tridimensionali simulanti quelle ottenute con
l’endoscopia convenzionale.
Limiti:
E’ necessario un sufficiente contrasto tra il lume e le pareti
• Esistono zone “nascoste”
• Non è possibile “vedere” la mucosa
• Necessita di scansioni sottili.
•
Dentescan o TC dentale : studio delle arcate dentarie
• Importante nella pianificazione terapeutica e nel follow up delle procedure di
implantologia : valuta se la lunghezza dell'osso è appropriata per supportare un
impianto dentario
Altra indicazione significativa è lo studio delle anomalie dentarie (denti
soprannumerari, inclusi, disodontiasi).
Viene eseguito in proiezione laterale con ricostruzione parasagittale
Scopi delle Ricostruzioni delle TC:
Permettere una rapida visualizzazione di un enorme quantità di dati
• Facilitare lo studio dei rapporti anatomici
• Facilitare la comunicazione delle patologie
• Risparmiare le pellicole
•
Le tecniche SSD e MIP utilizzano solo il 10% delle informazioni disponibili.
Il rendering volumetrico utilizza invece tutte le informazioni a disposizione
RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE
E' una tecnica di indagine basata sulla misura della precessione dello spin di protoni o di
altri nuclei dotati di momento magnetico quando sono sottoposti ad un campo magnetico.
Il segnale di densità in RMN è dato quindi dal nucleo atomico dell'elemento esaminato e
non dalle dalle caratteristiche degli orbitali elettronici degli atomi colpiti dai raggi X come
nella Radiografia tradizionale o nella TC
Componenti di una RMN:
Magnete : genera un Campo Magnetico Statico omogeneo, intenso e stabile che
• allinea i protoni nei propri assi
Bobine a radiofrequenza : generano impulsi di radiofrequenza che perturbano i
• protoni fornendo loro E, la quale viene restituita sotto forma di risonanza magnetica
Bobine di gradiente : modificano l'omogeneità del campo magnetico statico
• rendendo riconoscibile la provenienza del segnale
Permette di capire da dove viene il segnale
Computer : amplifica, digitalizza e ricostruisce il segnale
•
FUNZIONAMENTO
I nuclei di alcuni elementi con numero dispari di protoni e/o neutroni (es. H) ruotano
intorno a se stessi (spin intrinseco). Dato che ogni carica elettrica in movimento produce un
campo magnetico, anche questi nuclei sono associati ad un campo magnetico microscopico
detto momento magnetico nucleare o dipolo magnetico.
Poiché il campo magnetico terrestre non è sufficientemente forte (0.00005 Tesla) per
influenzare l’orientamento dei dipoli magnetici, all'interno dell'organismo i i vettori
magnetici sono disposti in maniera casuale nello spazio e quindi il vettore magnetico
risultante dalla loro somma è nullo.
I sistemi RM producono immagini utilizzando le proprietà magnetiche del nucleo
dell’idrogeno, che è l’elemento più abbondante nell’organismo e per fare ciò inducono un
campo magnetico esterno stazionario abbastanza forte (da 0,2 Tesla fino a 3 Tesla) da
indurre i protoni ad orientarsi parallelamente alla direzione del campo magnetico esterno.
Si produce così una magnetizzazione risultante M, orientata parallelamente a B0.
Inoltre sempre per effetto di B0, il momento magnetico di ciascun protone comincia a
ruotare, cioè a procedere attorno alla direzione di B0 nello stesso modo in cui l’asse di una
trottola ruota intorno alla direzione della forza di gravità.
Rispetto a B0 orientamenti
, per i protoni esistono solo due possibili :
parallelo basso livello energetico
( )
• antiparallelo alto livello energetico
( )
•
In condizioni di equilibrio, il numero di protoni paralleli è lievemente superiore rispetto al
numero di protoni antiparalleli.
Questa piccola prevalenza di protoni paralleli produce una magnetizzazione risultante (M),
misurabile, che ha la stessa direzione e verso del campo magnetico esterno B0 e ha un
valore molto piccolo pari a circa un milionesimo di B0. frequenza di
La frequenza con cui i protoni ruotano attorno alla direzione di B0 è detta
precessione o di Larmor
In condizioni di equilibrio, in presenza di un campo magnetico uniforme, tutti i protoni
hanno la stessa frequenza, ma non la stessa fase di precessione.
Per ogni protone possiamo considerare due componenti vettoriali:
Longitudinale , orientata lungo l’asse z, detta magnetizzazione longitudinale,
• somma dei singoli momenti.
Trasversale , perpendicolare a B0, che ruota nel piano x, y.
• Non esiste alcuna magnetizzazione trasversale nel piano x, y perché le componenti
trasverse dei singoli nuclei si trovano sparpagliate e si annullano reciprocamente.
applicazione di radiofrequenze
Tale stato di equilibrio può essere alterato mediante l’
onde elettromagnetiche, la cui frequenza sia uguale a quella di
(RF), cioè di
precessione dei protoni (frequenza di Larmor) .
fenomeno della risonanza magnetica nucleare
Solo in tali condizioni si verifica il ,
passaggio di energia dalla RF ai protoni.
cioè il
Per RF con frequenza diversa da quella di Larmor non si verifica alcuno scambio di energia.
stimolazione con RF
La provoca due fenomeni:
sincronizzazione
La dei protoni nella stessa fase di precessione.
• passaggio alcuni protoni dal livello energetico basso (paralleli a B0) al
Il di
• livello energetico alto (antiparalleli a B0).
In tal modo la magnetizzazione risultante (M) si allontana dall’asse z di un angolo
proporzionale a intensità e durata dell’impulso RF e si avvicina all'asse trasversale x,y
Un impulso RF capace di spostare la magnetizzazione M sul piano x, y viene definito
Impulso di 90 gradi. In tali condizioni le componenti magnetiche longitudinali (parallela
ed antiparallela) si annullano, mentre le componenti magnetiche trasversali si sommano
nel piano x, y.
Un impulso RF di durata o intensità doppia rispetto al precedente, tale da ruotare M in
posizione diametralmente opposta rispetto a B0, è detto Impulso di 180 gradi.
Ogni volta che un circuito è attraversato da un
campo magnetico variabile nel tempo si genera
una corrente elettrica indotta
(fenomeno dell’induzione elettromagnetica).
Il vettore di magnetizzazione trasversale, che ruota
nel piano x, y dopo un impulso di 90°, genera nel
circuito riceven