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DEGENERAZIONE VERTEBRO-DISCALE
- Condrosi: altezza ridotta
- Osteocondrosi: addensamento lamine somatiche e osteofiti ai margini
- Spondilosi: osteofiti, rottura fibre di Sharpey, sollecitazione leg longitudinale anteriore
- Artrosi unco-vertebrale (C3-C7)
- Artrosi interapofisaria
DISPLASIA CONGENITA ANCA
È una malattia congenita nella quale il tetto acetabolare è deformato e, se non viene trattata alla nascita, il soggetto avrà una lussazione della testa femorale
Ecografia: screening alla nascita (metodo di Graf)
Radiografia: monitoraggio dopo il 4° mese, osservo l'angolo acetabolare, il diagramma di Ombredanne e l'arco di Shenton
Frattura: interruzione della continuità
Evoluzione:
- Ematoma (talvolta visibile in RX)
- Rarefazione: porosizzazione spongiosa, spongiosizzazione corticale
- Riassorbimento osseo: frattura sfumata e rima allargata
- Callo osseo: matrice organica + calcificazione, visibile circa al 16°
Lo scafoide del carpo è una struttura delicata perché ha una particolare vascolarizzazione: i vasi entrano nella metà distale, se la frattura è prossimale può capitare che si vada incontro a necrosi prossimale dell'osso o a pseudoartrosi, ovvero una condizione in cui la frattura non si ripara mai e ho sempre interposizione di un tessuto fibroso.
FRATTURE DI FEMORE PROSSIMALE
La testa del femore è vascolarizzata da diversi apporti arteriosi:
- Arteria del legamento rotondo (nell'anziano tende all'obliterazione)
- Arterie circonflesse anteriore e posteriore (arteria femorale profonda)
- Vasi terminali intracapsulari
- Vasi intraossei nel collo femorale
Se la frattura è esterna alla linea rossa (fratture laterali) le probabilità di necrosi sono
più basse, se interessa la porzione mediale rispetto all’inserzione della caspula (fratture mediali), allora ho maggior possibilità di necrosi o pseudoartrosi.
Parlo di fratture mediali quando queste sono mediali all’inserzione capsulare:
- Sottocapitate (a)
- Mesocervicali
Parlo di fratture laterali quando queste sono laterali all’inserzione capsulare:
- Basi-cervicali (b)→ coinvolgono la base del collo
- Pertrocanteriche (c)→ la frattura segue la linea che collega il piccolo al grande trocantere
- Sotto-trocanteriche (d)
Per tutte le fratture i trattamenti chirurgici sono differenti
FRATTURE VERTEBRALI
Siccome il midollo arriva a livello L1-L2, le fratture che coinvolgono le vertebre al di sopra di questo livello sono più rischiose perché i frammenti ossei possono andare a danneggiare il midollo
Vari esempi di fratture a vari livelli della colonna
FRATTURE DELL’ETÁ PEDIATRICA
Tipo “torus”: non ho
un’interruzione completa dell’osso, è solo parziale e posso trovare gobbette oirregolaritàA legno verde: si comporta come un ramo verde quando lo piego, poichè lo scheletro è ancoraimmaturo (l’osso si piega ma non si rompe)
Metafiso-epifisarie: i nuclei di ossificazione epifisari possono subire fratture o spostamenti,coinvolgono la cartilagine di coniugazione
Radiografia*: si vedono strutture ossee ed eventuali calcificazioni, ovvero strutture calciche con unanotevole radio-opacità, ma non direttamente il tessuto nervoso.
Cranio: base cranica e le varie strutture come la sella turcica, le fosse craniche, lo spessore regolaredella teca cranica, i tavolati (esterno e interno), i seni (frontale, paranasale, mascellari), mandibola,contorni dell'orbita, setto nasale. Per le ossa nasali si utilizzano dei filtri particolari al fine di rendere leradiazioni molto deboli, altrimenti non sarebbero visibili a causa della loro
struttura molto sottile.
➢ Tomografia Computerizzata: è utilissima sia per le strutture ossee sia per il contenuto. Si possono utilizzare elaborazioni diverse, per vedere il parenchima, il tessuto osseo e il parenchima con il mezzo di contrasto (iodato idrosolubile opaco da iniettare endovena)
➢ Risonanza Magnetica: nelle immagini pesate in T1, si vede il grasso in bianco (sottocute, corpo calloso contenente mielina), mentre il liquor è scuro nei ventricoli e nei solchi. Nelle immagini pesate in T2 invece si ha il contrario: la sostanza bianca (mielina) si presenta scura, mentre il liquor è bianco. Un altro parametro che si può mettere in evidenza è la densità protonica, ma è poco utilizzata. Esiste anche l'angio-risonanza magnetica, ovvero uno studio dei vasi intracranici con RM senza ricorrere al mezzo di contrasto: si possono evidenziare le carotidi, le vertebrali, la basilare e le cerebrali medie.
➢ Angiografia radiologica:
- Uno studio contrastografico con mezzo di contrasto iodato endovenoso che consente una risoluzione spaziale maggiore. Rappresenta però un'indagine impegnativa: bisogna entrare con il catetere, arrivare all'arco aortico del paziente e iniettare il mezzo di contrasto. Fornisce un'immagine migliore rispetto all'angiografia magnetica perché si possono evidenziare anche i vasi più fini. Si ricorre a questo tipo di indagine se indispensabile.
- Ecografia: non si vede oltre una raccolta d'aria e oltre una struttura ossea perché entrambi riflettono completamente gli ultrasuoni. Nel neonato si sfruttano le fontanelle per far passare gli ultrasuoni ed evidenziare l'encefalo.
- Le radiografie del cranio mostrano la forma della scatola cranica, eventuali deformazioni e la struttura della base cranica. Inoltre mostra anche le calcificazioni che possono essere:
- Parafisiologiche: avvengono spesso nel soggetto normale (ghiandola pineale, plessi)
TAC a distanza di 10 ore circa• Ictus emorragico avviene generalmente in soggetti ipertesi: il vaso si lesiona e vi è una fuoriuscita di sangue, alla TAC iperdenso (bianco). La lesione è visibile nell'immediato: quindi il paziente con l'emisindrome può essere indirizzato verso una diagnosi di emorragia o di infarto. L'edema che si può formare intorno all'emorragia può comprimere le strutture adiacenti, come i ventricoli. Durante la TAC, essendo il paziente supino, si può evidenziare il sangue in sede declive per forza di gravità.• Emorragia subaracnoidea non traumatica è dovuta a malformazioni vascolari o aneurismi (esempio: arteria cerebrale media) che consistono in una dilatazione del vaso che a lungo andare si lesiona, facendo fuoriuscire del sangue che inonda gli spazi subaracnoidei. Quest'ultima alla TAC risultano iperdensiLe urgenze traumatiche sono il risultato di traumi alla testa con raccolta di
sangue in varie sedi:- Ematoma epidurale (tra dura madre e teca cranica dovuto alla rottura della arteria meningea media): essendo un vaso ad alta pressione, questi ematomi si alimentano molto rapidamente fino a provocare la morte, se non trattati tempestivamente. Alla TAC si presentano iperdensi con una forma tipica a lentebiconvessa (convessità della teca + convexità interna). Spesso all'interno di questo tipo di ematoma, si possono evidenziare delle forme tondeggianti ipodense, formate da aria: questo testimonia una rottura alla base cranica con passaggio di aria dagli spazi aerati. Questo fenomeno è detto pneumoencefalo (bolle d'aria).
- Ematoma sottodurale (tra dura e pia madre): può essere acuto o cronico (più frequente) ed è dovuto a una rottura venosa. Il loro ingrandimento è dunque più lento e meno grave di quello epidurale, con una sintomatologia che peggiora col tempo.
- Acuto: iperdensità a lente
concava.Cronico: il sangue perde la densità col passare del tempo fino a diventare ipodenso. La raccolta di sangue può comprimere le strutture adiacenti e addirittura dislocarle. Questi tipi di ematomi sono presenti nei soggetti anziani che prendono anticoagulanti, ai quali basta un piccolo trauma cranico, e nei soggetti alcolisti.
Emorragia subaracnoidea traumatica (rara): il sangue invade gli spazi subaracnoidei, determinando la loro iperdensità. Ci può essere anche pneumoencefalo in base alla frattura e al passaggio d'aria. La diagnostica per immagini può, inoltre, entrare nel campo dei TUMORI CEREBRALI e delle MALATTIE DEMIELINIZZANTI (sclerosi multipla per esempio)
RACHIDE E MIDOLLO SPINALE
Radiografia: molto importante per valutare la conservazione delle curve fisiologiche, l'allineamento dei somi e l'altezza dei dischi intervertebrali indirettamente dagli spazi intersomatici discali. Sono evidenziabili anche le articolazioni
icle che si trovano tra le apofisi uncinate delle vertebre cervicali. Queste articolazioni sono presenti a livello cervicale e sono responsabili dei movimenti di flessione, estensione, inclinazione laterale e rotazione della colonna vertebrale. Le articolazioni uncovertebrali sono formate da due superfici articolari: una superficie convessa presente sull'apofisi unciforme della vertebra superiore e una superficie concava presente sul margine inferiore della vertebra sovrastante. Queste superfici articolari sono rivestite da cartilagine e sono separate da un sottile strato di liquido sinoviale che permette il movimento fluido delle vertebre. Le articolazioni uncovertebrali sono importanti per mantenere la stabilità e la flessibilità della colonna cervicale.