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BATTESIMO
CRESIMA Sacramenti maggiori perché ci fanno cristiani,
EUCARESTIA appartenenti al Popolo di Dio
PENITENZA Sacramenti minori perché fanno riferimento ai primi tre.
UNZIONE Penitenza e unzione sono i due sacramenti terapeutici; Ordine
ORDINE e matrimonio i due sacramenti del servizio alla comunità.
MATRIMONIO
n.b. Tutti i sacramenti partono dall’ Eucaristia e conducono all’ Eucaristia perché è la
partecipazione massima alla Pasqua (= donazione) di Gesù. L’ Eucaristia ha un primato
ontologico (= di importanza) anche se non cronologico ( = viene infatti dopo il
battesimo e la cresima). S. Tommaso (1274 ) stabilisce realisticamente un’analogia fra le
tappe della vita naturale e le tappe della vita di fede . E’ un parallelismo illuminante.
Nascita = nascita nella fede (Battesimo)
Crescita = intensificazione della fede (Cresima )
Nutrimento = nutrire la fede (Eucarestia )
Sbaglio = rimedio ( Riconciliazione )
Malattia = mi riprendo nella fede ( Unzione )
Necessità di governo nella società = compito di guidare la società (Ordine )
Atto procreativo = offrire nuovi figli alla Chiesa ( Matrimonio )
DEFINIZIONE CLASSICA DI SACRAMENTO :Segno efficace della grazia o Segno
visibile della grazia invisibile .
OGGI: nella linea classica si dice similmente : è un simbolo reale (= che realizza ) della
grazia .
INVECE includendo i sacramenti nel genere dei riti più che dei segni simboli si dice : i
sacramenti sono riti della comunità Cristiana nei quali essa si lascia raggiungere dalla
grazia eccedente del Signore Risorto e si impegna a rendere la propria vita conforme al
dono ricevuto. (pp.437-459 ).
C.23 LA CHIESA CATTOLICA E GLI ALTRI (pp. 460-482 )
Il Cristianesimo non è l’unica religione per cui quale è il suo rapporto con le altre
religioni ? Storicamente ci furono le guerre di religione e numerosi episodi di
intolleranza e di violenza . Ogni religione si pensa come l’unica vera e cerca di prevalere
sulle altre . Non sono pochi gli autori che oggi spingono affinchè ogni religione rinunci
alla sua pretesa di assolutezza e accetti di essere una religione fra le altre . Non
dimentichiamo che anche il cattolicesimo non ammise la libertà religiosa fino al Vat. II
(1962- 1965 ) e che giudicò negativamente (come errore e superstizione ) le altre
religioni fino a questo momento . La svolta avviene al Concilio dove si presenta un
giudizio positivo sulle religioni non Cristiane intense come ricerca sincera del senso
della vita. Certo per i cristiani l’unica via verso la salvezza rimane Gesù Cristo, “Unico
Mediatore fra Dio e l’uomo”. ( 1 tm. 2,5 ). La teologia Cristiana delle religioni si
interroga come sia possibile pensare la salvezza degli altri (p.476).Certo ogni uomo che
segue con retta coscienza la propria religione e senza sua colpa ignora Gesù Cristo si
salva certamente . Il problema non si pone a livello soggettivo cioè del singolo individuo
appartenente agli altri credo . Si pone piuttosto a livello oggettivo cioè se Cristo è
l’Unico Salvatore di tutti, anche di coloro che no lo sanno ,come possono darsi altre vie
di salvezza? Cosa significa l’antica formula di Cipriano di Cartagine (200-258) “fuori
dalla Chiesa non c’è salvezza” ? Questo antico adagio fu inteso nel medio evo in
maniera molto rigida ossia”fuori dai confini visibili della chiesa” non c’è salvezza. In
realtà sappiamo che l’azione di Dio va al di là dei confini visibili della Chiesa anche se
non scavalca mai la Chiesa e Cristo. “Oltre la Chiesa ma mai senza la Chiesa perché la
Chiesa è il Corpo di Cristo . Comunque l’ antico adagio va riformulato : “Fuori da Cristo
non c’è salvezza “ e anche la verità di fede che la Chiesa è necessaria alla salvezza va
intesa così: la Chiesa è necessaria alla salvezza perché senza di essa non conosceremmo
Gesù. La Chiesa infatti è la memoria vivente di Cristo nella storia. Orbene stabilito la
necessità di Cristo Unico Mediatore , Signore di tutti e Salvatore di tutti resta il
problema di come “mettere d’accordo questa unicità salvifica di Gesù con le altre vie
di salvezza cioè con le altre religioni . Chiaramente se si afferma l’unicità della
mediazione di Cristo va da sé che le altre vie non possono essere delle mediazioni vere
e proprie ma lo saranno in senso improprio cioè come vie subordinate . La Chiesa
ritiene che non ci possono essere vie parallele o alternative a Cristo perché se no Gesù
non sarebbe più l’unico Mediatore . Se ci sono altre vie di salvezza esse sono tali in
quanto riferentesi implicitamente o esplicitamente a Cristo ma non indipendentemente
da Lui . Sia che tu lo sappia o non lo sappia appartieni a Cristo e ti salvi solo per mezzo
di Lui . La prospettiva Cristiana è allora fortemente Cristo centrica anche se questo
Cristocentrismo può essere inteso in senso inclusivo delle altre religioni come si fa oggi
oppure in senso esclusivo come si faceva nel passato. Questo non significa ammettere
che una religione vale l’altra o negare l’unica mediazione salvifica di Cristo e della
Chiesa chiaramente attestate nel Nuovo Testamento. Per qualche teologo per mettere
d’accordo le religioni bisognerebbe parlare di Dio e non di Cristo perché parlare di Dio
significherebbe parlare di ciò che ci accomuna e parlare di Cristo sarebbe parlare di ciò
che ci differenzia . Si dimentica qui che il Dio Cristiano è il Dio di Gesù e non un Dio
qualunque . Similmente altri propongono come minimo comune denominatore il tema
della salvezza in quanto obbiettivo di tutte le religioni . Va bene ma di per sé nel
Cristianesimo non c’è una salvezza bensì un salvatore. Es. non c’è la bellezza ma la
ragazza bella . Non c’è l’amore ma l’amare qualcuno .Sono tutti tentativi lodevoli di
trovare vie nuove alla teologia delle religioni, tentativi giudicati però inadeguati dal
Magistero attuale . Lo Spirito Santo soffia dove vuole ma per quanto soffi va a soffiare
su Gesù, il più bello tra i figli dell’uomo.
C.24 LA FINE DEI TEMPI, LA RESUREZIONE FINALE E L’ALDILA’ (pp.483-
501 )
Il credo ci parla dalla creazione alla fine dei tempi, dalla protologia all’escatologia. Il
Credo di cui ,non dimentichiamolo,questo libro è la spiegazione ci dice che Gesù “verrà
nella gloria per giudicare i vivi e i morti “. Noi attendiamo il ritorno del Signore alla fine
dei tempi e in concomitanza con esso la resurrezione dei corpi. L’annuncio cristiano
sul destino definitivo dell’uomo dopo la morte non è solo la sopravivenza dell’anima
come presso tante religioni. Come andrà inteso il corpo risorto ? In che senso Gesù verrà
come giudice? In cosa consiste il giudizio? Cosa sono il Paradiso, l’Inferno e il
Purgatorio ? Diciamo subito che nel settore dell’escatologia ( = dottrina delle cose ultime
) si è registrato un profondo cambiamento dal XX sec. in poi .Innanzitutto si è passati da
una presentazione cupa e tenebrosa dell’aldilà ad una sua illustrazione più serena e piena
di speranza. Inoltre si è passati da una concezione quasi fisica e materialistica dell’aldilà
come fosse un luogo spaziale e temporale ad una concezione più esistenziale e
spirituale. L’aldilà non è un luogo ma è Dio stesso che attraverso le braccia di Gesù
risorto ci accoglie nella sua casa . Le affermazioni sull’aldilà e le verità di fede quali
paradiso, inferno e purgatorio non si riferiscono tanto a situazioni particolari e tanto
meno a dei luoghi quanto piuttosto ad un aspetto o dimensione dell’incontro definitivo
con Cristo. Dove si va dopo la morte? In nessun luogo .Come sarà l’aldilà ? Nella
fede cioè nella relazione d’amore con Gesù non c’è nessun aldilà ma c’è piuttosto il
rendersi eterno di questo aldiqua vissuto con Cristo . L’aldilà è il compimento, il frutto
maturo, il definitivo del nostro essere in Cristo già ora . “Chi crede ha la vita eterna“ e
non “avrà” al futuro (Vangelo di Giovanni ). Come saranno i corpi risorti ? Non
possiamo saperlo. Paolo parla di corpo spirituale che significa corpo vivificato dallo
Spirito. Non significa corpo immateriale perché nel cristianesimo tutto viene mantenuto.
Nello stesso tempo quando ci rappresentiamo i corpi risorti dobbiamo evitare gli estremi
del fisicismo- biologismo- o viceversa dello spiritualismo- simbolismo vuoto. E’ chiaro
che credere a cieli nuovi e terra nuova si fonda sulla parola promessa di Gesù.
Tradizionalmente in riferimento alle verità ultime si parla di Paradiso, Inferno,
Purgatorio . Come comprenderli? Già abbiamo detto non come luoghi fisici ma
nemmeno come situazioni a sé stanti bensì come aspetti o momenti dell’ incontro
definitivo con Cristo nella morte. Cioè: il paradiso è la pienezza dell’essere con Gesù
(“In verità ti dico : con me sarai oggi nel paradiso “ Lc 23 ).Chi è con Cristo è nel
paradiso. L’inferno descrive la condizione di colui che rifiuta liberamente l’amore di
Gesù ed è quindi un auto – escludersi dall’orbita amorosa di Dio. Dio vuole che nessuno
resti fuori ma del resto non può salvare chi non lo desideri. La libertà umana deve essere
rispettata. L’inferno va mantenuto solo come possibilità antropologica. Di per sé non
rientra nel disegno di Dio . Paradiso e inferno non stanno allora sullo stesso piano ,cioè
Dio pensa originariamente per tutti il Paradiso e solo il Paradiso ma poiché Dio vuole
nello stesso tempo che l’uomo sia libero deve permettere a tutti di poterlo rifiutare. Il
purgatorio non è l’anticamera dell’ Inferno e neppure un luogo di purgazione ma è
piuttosto la sofferenza o il travaglio per il compimento. Anche qui bisogna assumere
categorie Cristologiche cioè il purgatorio è l’incontro con Cristo Amore e dal momento
che l’egoismo nostro sempre ci accompagna andando incontro all’Amore veniamo
purificati dalle scorie negative che ci portiamo dietro . Liberarsi dalla schiavitù, dalla
falsità e dalle inconsistenze comporta sempre una dose di sofferenza . Non si potrebbe
andare subito o in paradiso o all’inferno ? Perché i Cristiani ortodossi e protestanti non
ammettono il purgatorio? Non lo ammettono perché ritengon