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QUESTIONI EPISTEMOLOGICHE
I fondamenti epistemologici della Pedagogia speciale interpretata come scienze della complessità e della
diversità consentono di sottolineare la natura dinamica ed evolutiva di una scienza volta alle logiche di
cambiamento delle condizioni di vita di tutti e attenta alle varie condizioni sociali e culturali che provocano
fenomeni di esclusione e di marginalizzazione. La Pedagogia speciale parte dall'analisi delle difficoltà più
estreme fino a raggiungere il superamento di ogni confine posto tra anormalità e normalità. Per troppo
tempo il mondo della disabilità ha avuto scarse possibilità di accessibilità e riconoscimento di diritti e
doveri. La DISABILITÁ viene ancora oggi considerata un problema da risolvere, viene vista con immagini
stereotipate. Il soggetto disabile rischia di perdere la propria identità originale e assumere un'identità di
categoria. Ma la persona non può essere compresa nell' immutabilità e staticità del suo deficit, per questo
motivo ogni soggetto diversamente abile non va privato di una sua storia degna di essere ascoltata e
raccontata. Il raccontarsi, come capacità di accettare la propria identità, presuppone sempre un
riconoscimento, una narrazione elaborata per un destinatario, frutto di relazioni basate sul senso di
accoglienza e di appartenenza che aiutano il soggetto "diverso" a cogliere il valore del suo esistere.
La Pedagogia speciale rivendica i significati più profondi del deficit e dell'handicap senza commettere
l'errore di classificare o chiudere in tipologie il problema della diversità e il campo d'indagine non riguarda
solo il problema del deficit certificabile, ma si allarga all'interpretazione delle esigenze formative della
persona alle radici della sua esistenza.
La rivendicazione dell'autonomia della Pedagogia Speciale permette di leggere più correttamente non solo i
BES, ma anche le professionalità e le competenze necessarie per individuare i problemi ed affrontarli
nell'ottica dell'integrazione. INCLUDERE significa valorizzare e accogliere le differenze sviluppando contesti
di vita quotidiana capaci di rendere tutti i cittadini protagonisti della loro esistenza e garantire ai disabili la
partecipazione alla vita comune considerando i loro potenziali un patrimonio di arricchimento per l'intera
umanità.
L’autonomia della Pedagogia Speciale si fonda:
1 sulla specificità del suo statuto epistemologico
2 sull'autonoma possibilità di costruire connessioni con le altre scienze senza essere collocata in logiche di
subordinazione.
Proprio per questo ultimo punto è definita anche DISCIPLINA DI FRONTIERA che non ha come scopo
snaturare la propria autonomia, ma integrare le proprie conoscenze per ridefinirle e rafforzarle. Ed é anche
definita SCIENZA IN FIERI perché è un sapere aperto al cambiamento, in continua evoluzione che cerca di
accogliere le richieste di nuove emergenze educative.
Non esiste una sola via d'accesso alla conoscenza, ma come afferma Morin, vi sono molti itinerari della
complessità o di più complessità entro i quali muoversi, in quanto quest'ultima è un sistema di connessioni
interdisciplinari. La categoria della complessità non chiude i concetti, ma propone nuove relazioni. La
Pedagogia speciale come SCIENZA DELLA COMPLESSITÁ ha lo scopo di individuare soluzioni ai bisogni
educativi speciali evitando risposte già standardizzate e categorie precostituite e inoltre ha anche come
scopo fondamentale l'accettazione del deficit e la riduzione dell'handicap. La complessità della Pedagogia
speciale scaturisce dal fatto che si tratta di una scienza i cui confini non sono definiti una volta per tutte,
poiché vengono rielaborati nella ricerca di possibili soluzioni in cui le situazioni di deficit e di handicap
entrino nella prospettiva dell'integrazione-inclusione. Proprio per questo la pedagogia speciale si presenta