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OTS
definito. La frequenza è il numero di volte ( ) in cui viene mediante raggiunta ogni
reach.
persona del target su cui è stata fatta la
L’obbiettivo è indurre al tradimento chi usa i brand/prodotti dei competitor e fidelizzare i propri.
reach OTS
Massimizzare la e massimizzare le sono due obbiettivi contrastanti, quindi occorre
decidere in che direzione impostare la campagna. market share.
Beni durevoli: Anche i beni durevoli vogliono aumentare la propria Si tratta di
beni acquistati poco frequentemente e su cui le aziende giocano nel lancio di novità.
awareness
L’obbiettivo di comunicazione è la costruzione dell’ per la novità che l’azienda
reach
propone, quindi la massimizzazione della . Per queste campagne viene spesso stabilito
reach l’Effective Reach,
un obbiettivo di stringente: ossia la percentuale del target raggiunta
almeno n volte. L’obbiettivo di marketing è anche portare il consumatore dove il brand può
l’engagement
raccontarsi (sito web, punto vendita), quindi l’obbiettivo di comunicazione è , il
coinvolgimento del consumatore (maxim. traffico sul sito, azioni).
Servizi: I servizi sono simili ai beni durevoli, perché hanno durata contrattuale estesa.
awareness intention to buy,
L’obbiettivo di comunicazione è la costruzione di e quindi
reach
l’obbiettivo media è la massimizzazione della . L’obbiettivo di comunicazione è
engagement
l’ .
E-commerce e acquisizione di lead: Se voglio far conoscere una novità, si deve incrementare
l’awareness l’intention to buy, reach
e quindi l’obbiettivo è la massimizzazione della . Se
voglio aumentare le possibilità di riacquisto, l’obbiettivo è la massimizzazione della
engagement
frequenza. Se si vuole avvicinare il consumatore al prodotto, l’obbiettivo sarà l’ .
2.2 In che contesto andremo a comunicare? Le strategie media dei concorrenti
Le aziende definiscono i loro obbiettivi di marketing anche in relazione alla concorrenza. Il primo
passaggio prevede che ci concentriamo sui concorrenti diretti, acquisendo più informazioni possibili.
Poi attraverso un processo di progettazione inversa, si ricostruiscono le strategie dei singoli concorrenti.
Per visualizzare in che modo queste strategie potranno interagire con le nostre, si utilizza la matrice di
analisi SWOT.
2.3 Chi vogliamo raggiungere? Il target media
Occorre individuare chi sono le persone a cui la campagna è indirizzata. Si inizia con l’analisi delle
informazioni di ricerche di mercato (attuali consumatori, quelli da conquistare, frequenza di acquisto,
profilo demo-psico e comportamentale). Queste informazioni permettono la definizione del target
media, cioè quante e chi sono le persone con le caratteristiche individuate, esposte ai media, a cui la
campagna potrà essere indirizzata.
2.4 Quali mezzi scegliere?
Occorre individuare i mezzi da utilizzare per raggiungere il target.
La fase ideativa: Si identificano tutti i potenziali punti di contatto con il consumatore
(consumer touchpoint). Questa fase è tanto più produttiva, quanto più a si affronta andando
anche oltre i mezzi solitamente codificati, per stimolare nuove soluzioni. Esistono diversi
strumenti:
A day in the life:
- una rappresentazione della giornata di un tipico componente del target,
per cercare quello che sappiano sulla fruizione allargata dei mezzi di quel tipo di persone
durante la giornata. Il risultato aiuta ad avere una visione completa di tutti i possibili
canali di comunicazione.
Planning for agility: instant advertising:
- un processo per raggiungere l’ l’erogazione della
campagna in momenti che possono moltiplicarne l’efficacia. Per primo, si analizzano il
brand/prodotto e le sue campagne, per estrarre il DNA di comunicazione e
dall’approfondimento degli interessi del target. Poi si individuano i momenti di
convergenza tra i due mondi, che possono essere: fissi, cioè prevedibili (partite) e fluidi,
cioè possibili (una certa azione durante la partita). Infine, si sviluppano in anticipo i
contenuti di comunicazione implementabili sui mezzi.
La fase di selezione: Per prima cosa, si individuano quali punti di contatto possono concorrere
al raggiungimento degli obbiettivi, secondo budget e scelte dei concorrenti: si crea una prima
selezione di canali potenzialmente utili. Si procede a valutare ogni canale secondo due criteri:
- La penetrazione: è una percentuale, che rappresenta la parte di target esposto al mezzo
in un periodo definito.
- L’affinità rispetto al target: si esprime attraverso un indice (penetrazione sul target del
mezzo /penetrazione totale del mezzo).
Un mezzo di passa ha forte penetrazione, anche su piccoli target segmentati, ma la sua affinità
reach).
sarò scarsa (massimizzazione Al contrario, un mezzo con elevata affinità, su piccoli
target segmentati, avrà una penetrazione limitata (massimizzazione frequenza). Una mappatura
dei mezzi pubblicitari: sull’asse orizzontale la percentuale di penetrazione e sull’asse verticale
l’affinità.
Bassa penetrazione e bassa affinità: quotidiani, settimanali, mensili, La7
o Bassa penetrazione ed alta affinità: cinema, payTv, radio
o Alta penetrazione ed alta affinità: social, digital
o Alta penetrazione e bassa affinità: Mediaset, Rai
o
2.5 Due (o più) mezzi sono meglio di uno?
reach
La curva di costruzione della : è uno dei principali strumenti di analisi strategica, essa
mette in relazione la pressione pubblicitaria che prevediamo di erogare (asse orizzontale) con i
reach
punti di che erogheremo (asse verticale). La curva è concava verso il basso: all’inizio la
curva cresce in modo netto, a mano a mano che aggiungiamo altri punti di pressione, la crescita
della curva inizia a rallentare, perché aumentano le probabilità che la nostra pressione si
traduca in una ripetizione del messaggio a persone che avevamo già raggiunto, aumentando le
OTS. La curva rallenta sempre più la sua crescita, fino a raggiungere un massimo, oltre cui si
appiattisce: significa che la campagna sta saturando il potenziale di copertura del mezzo.
OTS
Aumentando la pressione, è sempre più probabile che le aggiuntive raggiungano un alto-
(heavy viewer)
consumante del mezzo già esposto alla campagna, piuttosto che un basso-
(light viewer).
consumante del mezzo Quindi se continueremo ad insistere sullo stesso mezzo
diventeremo inefficienti. Nello scegliere i mezzi addizionali bisogna tener conto delle
duplicazioni tra penetrazione sul target dei diversi mezzi: minore è la duplicazione tra i mezzi,
maggiori sono le possibilità di raggiungere persone non raggiunte con gli altri mezzi. Se avremo
reach
fatto un buon lavoro, un piano multimedia ci permetterà di raggiungere una cumulata,
cioè prodotta dalla comabinazione dei contatti realizzati sui diversi mezzi
Sinergie comunicative: Le campagne multimediali costituiscono un ricordo profondo e facile
da richiamare, questo perché: la percezione sul primo mezzo facilità la percezione di
similitudini/differenze della campagna su un altro mezzo, e quindi una sua memorizzazione;
l’esposizione su più mezzi induce a ritenere che il brand stia facendo maggiore pubblicità, e
quindi che sia importante e popolare.
2.6 Soglie minime di visibilità
È fondamentale che la quota di budget allocata su ogni mezzo sia sufficiente da raggiungere una soglia
minima di visibilità su di esso. La soglia minima di visibilità è legata al contesto competitivo e alla
relazione tra efficacia di un segnale e livello di rumore di fondo. La soglia di visibilità indica il livello di
pressione opportuno da esercitare per essere visibile per il target, tenuto conto delle pressioni
esercitate da tutte le altre campagne a cui lo stesso target è esposto. Questa viene misurata
soprattutto per la televisione, perché su di essa viene investito metà del budget pubblicitario. Le soglie
di visibilità sono dei punti di riferimento che consentono di individuare la forza ideale da dare alla
campagna per competere nella conquista dell’attenzione del target.
2.7 Quando comunicare? La fasatura temporale del piano
La fasatura temporale del piano è il modo in cui vogliamo che il piano si articoli nel tempo.
L’importanza della stagionalità: La stagionalità esiste per quasi tutti i prodotti ed è il periodo in
cui le vendite della categoria merceologica crescono naturalmente, a prescindere dalla
pubblicità. Ogni investimento del budget nella stagione corretta sarà ripagato più che
proporzionalmente
Dripping bursting
vs : Bisogna trovare l’equilibrio tra:
(dripping):
- Massima continuità nel tempo saremo in campagna tutti i giorno nel periodo
di stagionalità con soglie di pressione basse. Occorre stabilire un limite minimo di
pressione, al di sotto del quale non deve scendere. Queste campagne sono per prodotti
l’awareness.
di largo consumo, che puntano sulla frequenza per mantenere
bursting):
- Massima visibilità per breve tempo ( Occorre stabilire fino a che punto
concentrare
always on real time advertising always on
Le campagne e il : Le campagne sono pianificate
real time advertising
365 giorni all’anno per prodotti senza stagionalità. Le iniziative di sono
campagne digitali programmate automatizzate.
3. Il processo di pianificazione: su target socio-demo o su segnali di comportamento
3.1La TV e gli altri mezzi off-line: la regole del gioco
L’obbiettivo della pianificazione è l’individuazione del mix più efficace di canali e di veicoli
all’interno di una rosa di mezzi. I criteri di scelta utilizzati sono quantitativi:
- La penetrazione (% di audience target raggiunta);
- L’affinità (audience totale/audience del target);
- Il CPM (costo sostenuto per raggiungere 1000 individui del target). (currency),
Per poter valutare le alternative disponibili è necessario disporre di “unità di misura” che
ci permettono di leggere le caratteristiche dei diversi mezzi:
- L’audience: l’insieme degli ascoltatori di un mezzo in un determinato tempo;
- La duplicazione: l’insieme di individui in audience che appartengono all’audience di due mezzi;
- La cumulazione: l’incremento di audience per una nuova esposizione alla stessa campagna.
Il media planner deve: selezionare i canali/veicoli da utilizzare; definire il numero di annunci per ogni
canale/veicolo; stabilire lo sviluppo temporale del piano. La pianificazione comp