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CORRENTE ESTETICA:
La corrente ESTETICA altro non è che l’evoluzione novecentesca del Cartellonismo del secolo precedente.
Fra le caratteristiche dominanti di questa corrente vi sono: la tendenza a scrivere testi narrativi o lirici, la
creazione di personaggi infantili, l’uso della poesia, il tono raramente moderno della rappresentazione.
Prima gloriosa campagna della Zuppe Campbell’s con l’utilizzo di tre bambini simpatici e teneri.
Così anche la famosissima campagna per il detersivo Sapolio la quale presentava in
ognuno dei molti soggetti un diverso cittadino di Spotless Town (città senza
macchia), accompagnato da una meplice strofetta che raccontava come usare
Sapolio.
Questi esempi ci fanno capire che a fianco della corrente scientifica, visse tutta una
produzione in cui più che l’informazione, la precisione e la reason why, si cercava
l’emozione e la simpatia.
Altri poi sono stati i pubblicitari all’interno della Corrente Estetica ad essere riconosciuti per i successi delle
loro pubblicità.
MacManus, fondatore dell’omonima agenzia e convinsto assertore della Soft
Telling e della pubblicità d’immagine, lui era contro la Reason Why di Kennedy.
La sua fama è legata soprattutto alla, considerata da molti la migliore del secolo,
pubblicità della Cadillac.
“The Penalty of Leadership”:
annuncio per la Cadillac, viene chiaramente esemplificato il concetto fortemente
suggestivo e poetico che MacManus ha della pubblicità d’immagine.
Raymond Rubicam diventò di fama internazionale grazie alla pubblicità chiamata IMAPCT ovvero
IMPATTO dove veniva rappresentato l’impatto con una mano e un viso e si riesce a sviluppare un impatto
visivo molto forte.
George Gribbin entrò in Young&Rubicam nel 1935 come copywriter e lo
rimase fino a diventare presidente nel 1963.
Ciò che chiedeva ai suoi copywriter e a sé stesso era la capacità di capire la
gente, di avere una profonda comprensione della loro psicologia e di provare
una vera simpatia verso il pubblico.
Lui elaborò un proprio stile narrativo condotto con leggerezza e umorismo, in
parte scherzoso e in parte serio.
L’abilità di Gribbin stava nel riuscire a dire ogni volta tutto ciò che c’è da
dire sul prodotto, ma con una presentazione originale, divertente e attraente.
Leo Burnett nel 1935 a Chicago apre la sua Agenzia.
Lui viene considerato come il fondatore della Scuola di Chicago e lui aveva una grande fiducia nelle
possibilità della buona pubblicità.
Lo stile della scuola consisteva nel trovare un dramma insito in ogni prodotto e prenderne spunto per
costruire l’idea pubblicitaria.
Questo ha portato allo sviluppo di soggetti emblematici che rappresentassero il prodotto.
I mezzi Audiovisivi:
1844 Samuel Morse Telegrafo
1849 Meucci Telefono con completamento nel 1871
1878 Thomas Edison Fonografo a cilindri
1894 Guglielmo Marconi Telegrafia “senza fili”
1895 Fratelli Lumière Cinematografo
1901 Primo ponte radio
1927 nasce il cinema sonoro negli USA
1930 Irna Philips SOAP OPERAS chiamate così perché principale sponsor della grande
industria di detersivi Procter&Gamble
1930 in Inghilterra la pubblicità veniva inserita nella televisione
1953 iniziano le trasmissioni regolari a colori
1954 in Italia arriva la RAI
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Il Turning Point
Al momento della ripresa, dopo la fine della 2° guerra mondiale, il panorama della pubblicità americana è
ancora dominato dalla Corrente “Scientifica”, la quale si è arricchita di colori, si è impadronita della
fotografia e utilizzando sistemi di tipografia.
Siamo nel periodo della crisi delle regole scientifiche ma anche della “vaghezza” della corrente estetica.
Prevale il pragmatismo dei “fatti” dove lo schema prevalente era:
“obiettivo - target group - promessa principale o consumer benefit - reason why - tono di voce”.
BERNBACH e la rivoluzione creativa Il negative approach
Il mondo che veniva imposto dalla corrente scientifica era fatto di regole molto rigide ed era necessaria una
rivoluzione, con un cambio totale di visione.
È per questo che è necessario parlare di William Bernbach, massimo rivoluzionario del mondo pubblicitario
per il cambiamento di visione che ha voluto adottare.
Bernbach decise di scrivere un manifesto riguardante la rivoluzione creativa che voleva portare a termine:
“Sono preoccupato che si possa cominciare a professare la religione della tecnica invece che quella del
messaggio, che si possa seguire la storia invece che farla; sono preoccupato per la paura che cominci la
sclerosi delle arterie creative.” Ecc…
Berbach comincia a pensare ad una propria struttura comunicativa e stringe amicizia con Ned Doyle, con il
quale nel 1949 fa nascere la Doyle Dane Berbach agenzia che lotta per mettere in pratica le idee di Berbach.
Ma per capire meglio cosa lui ha voluto inserire nel mondo pubblicitario, è necessario trattare alcune sue
campagne pubblicitarie di rilevanza mondiale.
Ohrbach’s:
grande magazzino per la classe medio-bassa, vedeva un grosso ribasso delle vendite e necessitava di una
ripresa.
Arriva per questo Berbach che riuscì a rivoluzionare la comunicazione di Ohrbach’s utilizzando un cambio
del linguaggio pubblicitario, trasformandolo in ammiccante, sofisticato, provocatorio e
opposto a qualsiasi abitudine nel settore: il NEGATIVE APPROACH.
Primo grande esempio è stata proprio Ohrbach’s con il manifesto indicante la ripresa della scuola;
viene quindi illustrato un bambino ancora in abiti estivi con una frase che diceva:
“Siamo spiacenti di informarti che la sua roba per la scuola è pronta da Ohrbach’s”.
Levy’s era un produttore industriale di pane di segale ebreo, e quando si presentò alla DDB era quasi in
bancarotta.
In questo caso la creatività di berbach si applicò alla strategia per prima. Lui voleva che il pubblico
indirizzato a tale prodotto non fossero gli ebrei (perché loro avevano già i loro panifici) ma al resto delle
culture facendolo diventare un pane etnico.
Nacque così una simpaticissima ma efficacissima campagna:
“You don’t have to be Jewish – to love Levy’s”.
Queste campagna sopra citate, non hanno portato però ricchezza alla compagnia DDB ma le procurarono
immediatamente notorietà e ammirazione, tanto che molte aziende di fama mondiale si rivolsero a loro per la
loro campagna pubblicitaria, come per esempio:
- Volkswagen Pubblicità realizzata da Bernbach, una delle sue più famose e importanti
campagne pubblicitarie con il titolo “Think Small” “Pensare in Piccolo”
La campagna prosegue con moltissimi annunci, tutti coerenti a
quest’impostazione e ognuno dedicato a evidenziare qualche singola caratteristiche dell’aturo, che
serva a costruirne l’immagine di intelligenza e libertà dai condizionamenti.
- Avis Inseme alla Wolkswagen, Avis risulta essere una delle migliori
campagne di Berbach.
Avis risultava essere una compagni di “rent-a-car” di seconda mano
rispetto alla sua famosa concorrente Hertz.
Bernbach allora decise d’intervenire utilizzando tale tattica:
“Avis è solo il numero 2 nell’autonolleggio. Allora, perché venire
da noi?”
Ogilvy e la reazione conservatrice:
Arrivò dalla Gran Bretagna un personaggio che ridiede visibilità e vigore
alla corrente “scientifica”:
David MacKenzie Ogilvy.
Lui si distanziava molto da Berbach e addirittura lo citava in senso
ironico e negativo.
La sua frase forse più famose, riguarda la maniera giusta di concepire il pubblico delle campagne:
“Il consumatore non è uno stupido. Il consumatore è tua moglie”
importante sua campagna pubblicitaria fu quella per il marchio di camice Hathaway:
lui ha voluto inserire nell’annuncio un personaggio importante ovvero il barone Wrangell che inosso una
camicia e il suo concept era che se quest’uomo indossa una camicia di serie firmata Hathaway, essa può
diventare oggetto di desiderio per un modesto lavoratore.
Howard Gossage e l’estremismo etico:
pochissimo tempo dopo l’uscita dell’annuncio di Ogilvy per la Roll Royce, usciva un altro annuncio per la
Lend Rover, annuncio pubblicato da Howard Gossage con l’intento di sottolineare il fatto che la Land Rover
ha un motere potente e rombante.
Gossage assume connotati aventi un forte taglio etico ti rispetto per il consumatore.
Nelle sue campagne lui tende a riprendere in maniera scoperta, certe procedure delle classiche campagne
pubblicitarie, rifacendosi soprattutto a quelle di Hopkins.
Una fra le tante e forse la più citata è la campagna Fina in cui Gossage, osservando che gli automobilisti
erano sempre più convinti che una benzina valesse l’altra, decise di puntare tutto
sulla simpatia e la qualità del servizio presso i distributori.
Inventò così una serie di annunci il cui primo è l’esatto opposto della solita
impositività pubblicitaria.
“Se state guidando lungo la strada e vedere un distributore FINA ed è sul vostro
latro cos’ che non dovete fare una inversione di marcia nel traffico e non ci sono
sei auto in coda e avete bisogno di benzina o qualcos’altro, PER FAVORE
fermatevi”
L’utilizzo del “per favore” serve a costruire un’immagine di cortesia e serietà.
Finita questa campagna decide di avviarne un’altra sempre
per Fina dove veniva evidenziata:
l’ARIA ROSA.
Campagna estremamente provocatoria che lanciò
quest’annuncio diventato storico.
L’abilità di Gossage è stata evidentemente quella di
riuscire, all’interno dello schema scherzoso, a dire tutto ciò
che si deve dire sulla qualità dei prodotti Fina, ma senza
nessuna fastidiosa esagerazione, anzi con una forte critica
nei confronti del linguaggio pubblicitario corrente.
La FASE INTERNAZIONALE – Nascita dello Strategic Planning
In Gran Bretagna alcune agenzie sentivano la necessità di sviluppare una nuova figura professionale: lo
Strategic Planner che, da un lato, riportasse in agenzia il pensiero strategico di cui la maggior parte diei
creativi si disinteressava e la maggior parte degli account executive non era capace e, dall’altro, introducesse
nuove esperienze nel processo pubblicitario: la conoscenza del pubblico.
Lo Str