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Funzione metalinguistica mittente e destinatario riescono a creare una sorta di bolla di
comunicazione a se stante. La pubblicità fidelizza la nostra mente nei confronti di un’immagine che Commentato [2]:
ci rimanda al prodotto (es. mulino bianco). -----> Roman Jakobson, linguistica poetica, 1960 Commentato [3]:
P 3 : Come fa la pubblicità ad arrivare a tutti? (Jean Baudrillard), punto numero 3 su pdf) secondo il
sociologo, la pubblicità indirettamente ci crea un sistema di elementi riconoscibili, attraverso un
sistema di segni crea un mondo comune tra mittente destinatario, un mondo in cui si riesce a entrare
senza problemi. Un libro porta con sé un mondo legato al contesto culturale in cui è stato prodotto.
Un testo di Petrarca per es. letto oggi o letto nel passato ci da dei significati differenti. Questo tipo
di rimando culturale ce l’ha anche la pubblicità. Commentato [4]:
Umberto Eco (punto 4): quando ci accostiamo alla pubblicità sappiamo che non ci stanno
raccontando la verità (patto di finzione). 2
La pubblicità inizia a diffondersi agli inizi del 900 insieme all’evoluzione verso la modernità
(evoluzione dell’architettura). Le aziende ingaggiano degli autori, scrittori, intellettuali per fare
pubblicità. Gli autori vengono utilizzati come testimonial per veicolare la pubblicità. C’è un
movimento letterario di inizio secolo che accetta i nuovi moduli della pubblicità e della
comunicazione: IL FUTURISMO
Il futurismo riguarda l’arte in tutte le sue forme (architettura, scrittura, pittura). Questo movimento
accetta il movimento della pubblicità. 1912: manifesto tecnico della letteratura futurista(Marinetti):
vogliono creare una frattura con quello che c’era stato prima. Non vogliono più essere legati alla
‘’pagina’’, occupano le pagine con maggiore libertà. Impiegano la pagina come se fosse un
manifesto pubblicitario. Si predica lo scioglimento della sintassi, della grammatica, della letteratura.
‘’noi Commentato [5]:
Filippo Tommaso Marinetti (punto 5): canteremo.’ con l’uso di questo verbo si discosta dai
termini più noti della letteratura. Molte onomatopee nel linguaggio della letteratura futurista.
Vogliono parlare della velocità, esaltare la velocità. La velocità è innovazione. Le città si colorano,
la pubblicità porta innovazione nelle città con i manifesti pubblicitari. La luna diventa un elemento
artificiale. 30/10/15 Commentato [6]:
Emilio Cecchi (punto 7): raccoglie le sue osservazioni sulla modernità in America e su New York.
Ci sono due posizioni rispetto alla modernità, ai grattacieli: da una parte rappresentano la novità,
l’uomo che supera i limiti, dall’altra c’è chi sostiene la decadenza umana. La posizione di Emilio
Cecchi è variegata, egli osserva New York come la nuova Babele, innanzitutto dal punto di vista
linguistico, ma poi per la sfida al limite che la città andava ad incarnare. Nelle prime righe si nota la
rappresentazione infernale della città, c’è una sovraesposizione al colore a cui gli intellettuali non
erano abituati, la città si colora come se fosse una rivista illustrata a causa delle pubblicità affisse.
“tricromie
Parla di della pubblicità” a quei tempi la stampa si basava su tre colori. La città ogni
giorno è nuova, è esagerata nella ricerca di colore e di messaggi a cui l’occhio a quel tempo non era
ancora abituata. Commentato [7]:
Punto 8: Emilio Cecchi 1939c’è un’altra visione di New York, di notte. La visione della città è
spettrale, c’è una grande differenza tra ciò che si vede di giorno a ciò che si vede di notte, la città
“stelle
non sembra più la stessa. Neppure la notte è una vera notte, a cause delle luci che sembrano
filanti”. L’uomo interviene modificando la dimensione naturale. Agli incroci delle strade ci sono le
“mitologie
pubblicità chiamate commerciali”, enormi cartelloni pubblicitari che sembrano
controllare quello che è il movimento nelle strade. Questa luce senza sosta richiama alla mente una
dimensione infernale, la città si trasforma tra il giorno e la notte e l’autore sembra non riconoscersi.
Punto 10: vittorio sereni rilascia l’opera per la Pirelli. Nel 1958 Sereni riflette sul ruolo degli scrittori
impiegati nella pubblicità. Sereni riflette su un ruolo preciso, cioè di colui che valuta il gradimento
del pubblico dopo una pubblicità, il researcher. La pubblicità è un’esca secondo Sereni. La scrittura
dovrebbe essere libera, ma in realtà si trasforma quando viene usata come strumento per la
comunicazione, per la pubblicità. La scrittura cerca di muovere il lettore verso un’azione, per esempio
3
quella dell’acquisto. Ciò che fa un researcher è capire quanto un messaggio pubblicitario ci tocchi
nel profondo. Sereni dice che il researcher valuta quanto un messaggio possa essere nuovo,
innovativo. La novità non è una novità di valori, è una novità piegata a una finalità commerciale, e
secondo questo tipo di sensibilità non ha senso secondo Sereni. Pian piano le macchine prenderanno
il posto dell’uomo, all’uomo resterà solo la soddisfazione di imprimere il primo movimento. Gli
scrittori non producono più solo testi derivati dell’atto gratuito, i loro testi hanno finalità commerciali.
06/11/15
Punto 11: la necessità del consumismo di avere nuovi prodotti aumenta, aumenta anche la necessità
di produrre qualcosa di nuovo. La tecnologia prenderà il posto dell’uomo.
Punto 9: Sinisgalli si chiede se esiste ancora la separazione tra conoscenza scientifica e letteraria.
Sinisgalli riunisce questi due ambiti. Le osservazioni di Sinisglalli sono inserite nella rivista Pirelli:
rivista interna alle aziende. La Pirelli produce una rivista di diffusione esterna per portare avanti il
rapporto tra elemento scientifico e produzione letteraria. Sinisgalli parla di una nuova era, ci parla
del nuovo secolo come un momento in cui tutto quello che era stato prima, gli ideali cominciano a
cambiare. Il nuovo secolo ha bisogno di nuovi strumenti di interpretazione. C’è un metodo nuovo,
una nuova realtà. Sinisgalli afferma che nel momento in cui le fondamenta salde dell’uomo
cambiano, l’uomo sembra perdere terreno, ha dunque bisogno di trovare nuovi strumenti per
interpretare il presente. La conoscenza scientifica e artistica devono andare di pari passo per
interpretare il presente. Sinisgalli ci dice che il progresso scientifico ha fatto in modo che l’uomo si
concentrasse sul modo in cui erano fatte le cose. L’uomo moderno ha talmente tanti strumenti di
analisi, ma questo progresso scientifico ci porta alla scomposizione degli oggetti, questa
scomposizione secondo Sinisgalli ci porta alla perdita di una visione d’insieme. La scienza ci ha
dato dei vantaggi per analizzare la realtà, ma ci ha fatto perdere l’attenzione alla bellezza e
all’armonia. L’arte per Sinisgalli ci permette di riuscire a percepire l’unità, a non farci perdere la
bellezza delle cose. L’arte può essere lo strumento che ci consente di scegliere la via da seguire. Il
progresso è inevitabile, ma l’uomo deve capire qual è la strada da seguire, e questi elementi ci sono
forniti dall’arte, Ed è per questo che deve andare di pari asso con la scienza. Abbiamo bisogno di
pensare in modo nuovo. Laddove un poeta riesce a coniugare gli elementi letterari con la scienza, la
sua arte ne viene fuori più forte (es. Leonardo Da vini che coniugava arte e conoscenza fisica molto
forte).
Punto 12: Edmondo De Amicis: è un giornalista, viaggia tantissimo, ha un occhio di scrittore molto
calato nel suo secolo, riesce a comprendere i cambiamenti antropologici che la società porta con sé.
Riesce a cogliere le variazioni sociali che solitamente possono sfuggire. In quest’opera De Amicis
parla dei tipi umani che incontra viaggiando sul tram di Torino. Il tram diventa qualcosa che
permette a tutti di muoversi nella città liberamente. Il tram è un luogo in cui la pubblicità prende il
sopravvento. La pubblicità prende il sopravvento anche all’interno del mezzo, non solo più
all’esterno, ne ricopre le pareti. L’uomo di fine 800 è sorpreso da queste pubblicità. La pubblicità
colora una città che fino a quel momento era grigia. la pubblicità colorava, ma anche stonava con
quello con cui l’uomo era abituato a vedere.
Punto 13: resoconto di un viaggio a Parigi. Parigi è la prima città europea che vive la pubblicità in
“galéries”.
maniera molto forte. Nascono le C’è un’invasione della pubblicità. L’autore cerca di 4
allontanarsi dalla realtà, ma poi viene sempre riportato da questa forma di comunicazione così forte.
Subito gli scrittori hanno una visione molto critica riguardo alla pubblicità. 13/11/15
Punto 14: Edmondo de Amicis è un giornalista, una figura che viaggia molto. Ci mostra come De
Amicis, che all’inizio è ossessionato dalla pubblicità, pian piano ci si abitua. Ci permette di capire il
passaggio che pian piano porta dall’ossessione all’abitudine. E la accoglie come elemento di
modernità. Inizialmente è rassegnato a subire l’eccesso di sovraesposizione alla pubblicità. La
pubblicità non è una scelta. È una forma di comunicazione che ci opprime. L’esposizione a cui
siamo abituati crea indifferenza di fronte a un messaggio che ci è continuamente esposto. La
pubblicità è caratterizzata da molti colori. Questi cartelloni rallegrano l’autore, che li accettava
completamente. C’è un disordine nella città a causa della pubblicità. L’autore non riesce ancora a
comprendere a pieno il mezzo comunicativo, non ha ancora tutti i mezzi per interpretare la
pubblicità, la paragona alla stanza di un folle. C’è la dimensione di leggerezza non solo fisica dei
cartelloni, ma anche una leggerezza di significati e di valori. La pubblicità sembra essere qualcosa
“gabbioni
di effimero ce non è destinato a durare. umani”: la pubblicità ingabbia l’uomo, ci sono
uomini che invitano altri uomini a fare qualcosa, l’uomo è dunque privato della sua libertà. L’autore
non era abituato a vivere in questo modo la comunicazione. Ma queste immagini sono le
rappresentazioni della città futurista, una città caratterizzata dalla velocit&agr